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nel SAN e nel Portale degli archivi d’impresa

Nel documento ARCHIVI D IMPRESA IN PIEMONTE (pagine 107-151)

antonella Mulè

e Sistema informativo unificato per le soprintendenze archivistiche), dagli Archivi di Stato di Firenze, Milano e Venezia e dalle Regio-ni Emilia Romagna (IBC Archivi - Sistema informativo partecipato degli Archivi storici in Emilia-Romagna) e Lombardia (Lombardia Beni Culturali – Archivi).

Il Catalogo delle risorse archivistiche (CAT) è affiancato dalla Teca digitale, che accoglie le riproduzioni digitali di documenti ar-chivistici cartacei e fotografici, di registrazioni sonore e di audiovisi-vi, scaricabili dalla Galleria multimediale.

Nelle sezioni testuali del SAN si possono consultare infine ma-teriali testuali e iconografici, redatti sia con lo scopo specifico della loro pubblicazione nel sistema sia in occasioni precedenti (questi ultimi recuperati in sede redazionale), che favoriscono la compren-sione del contesto di produzione degli archivi e presentano percorsi di ricerca su temi specifici.

Il SAN offre quindi un serbatoio di informazioni ricchissimo e in continuo incremento; su questo panorama a tutto tondo si affaccia-no i portali tematici, come finestre che inquadraaffaccia-no un determinato punto di vista, o meglio, come terrazze arredate con particolare cura per renderle piacevoli e facilitarne l’accesso, con l’intento di attira-re, accanto agli utenti abituali degli archivi, soggetti interessati ad approfondire un determinato argomento o personaggio, da guidare alla scoperta del patrimonio archivistico dal quale sono tratte le in-formazioni che hanno recuperato. I portali tematici oggi attivi sono cinque, dedicati rispettivamente agli archivi di: imprese, architettura, moda, musica del Novecento e infine alla stagione del terrorismo ed alle stragi della criminalità organizzata3.

A parte l’ultimo, che risponde all’esigenza di conservare la me-moria di vicende che hanno segnato pesantemente gli ultimi

decen-3 Il progetto di politica culturale sviluppato dalla Direzione generale per gli archivi con i portali tematici è esposto da Mauro tosti croce, I portali tematici come forma di co-municazione, in «Rassegna degli archivi di Stato», n.s. V-VI (2009-2010), pp. 257-265.

ni della storia repubblicana, gli altri quattro accendono i riflettori su tipologie di fonti recenti, sulle quali solo negli ultimi decenni si è concentrata l’attenzione degli studiosi e degli archivisti e del cui valore non sempre sono avvertiti gli stessi soggetti che le pro-ducono. I portali tematici hanno quindi la finalità di diffondere la conoscenza degli archivi in una duplice direzione: da un lato attirando un pubblico non di specialisti con la presentazione di fonti inconsuete e dall’altro stimolando i soggetti che quelle fonti producono a riconoscerne l’importanza e favorirne la conservazio-ne e la valorizzazioconservazio-ne.

Il Portale degli archivi di impresa

Inizialmente concentrato sugli archivi che testimoniano lo svi-luppo dell’imprenditoria, il Portale degli archivi di impresa ha ampliato il proprio orizzonte accogliendo il punto di vista dei lavoratori, a partire da un primo lotto di 50 filmati – destinati ad aumentare – messi a disposizione dall’Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, primo segnale di un’inversione di tendenza che potrebbe manifestarsi anche nella modifica della denominazione in Portale degli archivi d’impresa e del lavoro.

In linea dal 24 giugno 2011, è stato progettato per primo e nella fase della sua realizzazione sono state messe a punto funzionalità e sviluppate sezioni testuali in gran parte riprese dagli altri portali.

Nella sezione Partner è riservato uno spazio di particolare visi-bilità agli istituti che danno un contributo attivo alla realizzazione del Portale stesso, collaborando alla elaborazione delle schede per la descrizione del proprio patrimonio archivistico e rendendo di-sponibili propri materiali digitali. L’elenco, in crescita per nuove adesioni, comprende una trentina di enti – dall’Archivio storico Fiat a Bagnolifutura, dall’Archivio nazionale del cinema d’impresa al Centro per la cultura di impresa –, a ognuno dei quali è riservata una sintetica presentazione affiancata dal logo e accompagnata dal

link al sito, collegata agli oggetti digitali resi disponibili e alle sche-de di sche-descrizione sche-dei relativi fondi archivistici presenti nel SAN.

Nella sezione Protagonisti sono allineate circa 150 biografie di imprenditori e personalità del mondo del lavoro, redatte da un’èquipe di docenti dell’Università degli studi di Milano «Boc-coni», ciascuna accompagnata dal ritratto del personaggio e col-legata ad altri materiali presenti nel Portale e utili per ricostruirne le vicende lavorative: fonti archivistiche, riproduzioni digitali di fotografie, documenti sonori e audiovisivi, altre schede biografiche, pagine di approfondimento dedicate a un’impresa o a un partico-lare episodio.

Queste ultime sono riunite nella sezione Percorsi che, accan-to ai dossier di approfondimenaccan-to redatti per il Portale, accoglie materiali relativi alla storia di impresa preparati in occasione di mostre o convegni, con l’obiettivo di recuperare, mantenere nel tempo e dare visibilità a percorsi di ricerca che altrimenti troppo spesso rimangono circoscritti al pubblico limitato e locale che ha partecipato all’iniziativa. Con questa forma di editoria digitale – che nei Portali è limitata al singolo tema ma in SAN abbraccia qualunque argomento e periodo storico – si è inteso promuovere e far conoscere l’attività di studio svolta dagli istituti archivistici sul materiale documentario posseduto e vigilato. Allo stesso intento di promozione delle iniziative svolte sul territorio risponde la sezione News, che apre l’elenco delle manifestazioni riguardanti gli archivi di impresa avvenute a partire dall’inaugurazione del Portale. Anche in questo caso la sintetica descrizione dell’iniziativa è accompa-gnata da immagini digitali caricate nella Galleria e può costituire punto di partenza per la consultazione delle schede degli archivi interessati o di altri materiali quali, ad esempio, il catalogo della mostra acquisito in digitale.

Completano l’apparato informativo offerto dal Portale due se-zioni che ripercorrono lo sviluppo economico e industriale

ita-liano dall’Unità a oggi, suddividendo le informazioni di carattere storico-politico ed economico all’interno di una scansione tempo-rale in sei periodi, individuati come le grandi tappe del percorso.

Nella Cronologia generale è abbracciata l’intera storia nazionale e all’interno di ciascun periodo si accede all’elenco degli eventi più rilevanti di ogni anno. Nella Cronologia territoriale vengono pre-si in esame pre-singolarmente i tre grandi centri industriali del Nord (Milano, Torino, Genova), tre aree intermedie (Parma, Recanati, Pescara), due aree del Mezzogiorno caratterizzate da un’industria-lizzazione pesante (Napoli e Taranto). Le principali imprese attive nei territori analizzati sono state oggetto di specifiche schede di approfondimento. Anche in queste sezioni un reticolo di rimandi, tessuto in sede redazionale, collega i testi alle fonti archivistiche, agli oggetti digitali, alle altre note informative presenti nel Portale, per stimolare la navigazione e soprattutto condurre alla scoperta del patrimonio documentario descritto.

Queste sezioni del Portale sono state curate dalla équipe di docenti universitari coordinati dall’Università «Bocconi» di Mi-lano prima ricordata, che garantisce la correttezza scientifica dei contenuti e ha elaborato i modelli di presentazione delle notizie biografiche e delle vicende storiche. La Direzione generale per gli archivi e l’Università «Bocconi» intendono proseguire con ulteriori progetti la collaborazione così avviata, come è stato confermato da entrambi gli enti in un incontro che si è svolto nell’ottobre 2012 presso la sede dell’Università e ha riunito i docenti autori dei testi e i funzionari delle Soprintendenze archivistiche competenti sulle aree territoriali fin qui studiate. In quell’occasione i presen-ti hanno confermato la validità del modello e riconosciuta l’op-portunità di adottare una nuova procedura di lavoro condiviso tra storici e archivisti, basata sullo scambio frequente di informazioni e sull’adozione di azioni coordinate. In questa prospettiva di reci-proco sostegno l’accesso all’archivio effettuato dallo storico non

Manifesto Olivetti per la campagna di sensibilizzazione sociale per una giusta alimentazione, 1980 (Associazione Archivio Storico Olivetti)

Tecnico in fase di test su strumentazione in laboratorio, 16 ottobre 1979 (Fondazione Istituto piemontese Gramsci)

dovrebbe rimanere un episodio isolato ma inserirsi nell’ordinaria attività istituzionale di vigilanza e ricognizione di fondi svolta dalla Soprintendenza. Nel nuovo protocollo di intesa firmato tra la Di-rezione generale per gli archivi e l’Università Bocconi è prevista la costituzione di un comune organismo di coordinamento che “una volta individuata l’area territoriale su cui aprire l’indagine” avrà cura di “mettere in contatto gli storici incaricati della ricerca con la Soprintendenza archivistica competente per territorio e seguire lo svolgimento dei lavori che dovranno avere come finalità non secondaria anche la ricognizione, la tutela e la valorizzazione degli archivi storici del territorio”.

La preparazione della Cronologia territoriale per l’area Venezia-Mestre, attualmente in corso, costituisce la prima occasione per sperimentare questa nuova procedura, radicalmente innovativa per-ché fondata sul superamento di steccati consolidati di separazione tra le professionalità, in vista dell’obiettivo comune della salvaguar-dia degli archivi di impresa.

Il Censimento degli archivi di impresa in Piemonte

Come precisato in altra parte di questo volume4, nei confronti degli archivi di impresa l’Amministrazione archivistica ha svolto negli ultimi trenta anni una intensa attività di ricognizione e nume-rosi interventi di ordinamento, di cui sono il risultato le descrizioni di quasi 1500 archivi di imprese ad oggi incluse nel Portale. Rispet-to ai progetti che lo hanno preceduRispet-to, il CensimenRispet-to degli archivi di impresa in Piemonte, messo a punto specificamente allo scopo di incrementare il Portale, segna un salto importante di qualità per diversi motivi. In primo luogo sono considerevoli le dimensioni del progetto, rese possibili dalla presenza, a fianco dell’Amministrazio-ne archivistica, di un partdell’Amministrazio-ner di alto livello, la Regiodell’Amministrazio-ne Piemonte,

4 Si veda il contributo di Micaela Procaccia e Diego Robotti in questo volume.

che manifesta in questo modo un reale interesse per gli archivi del proprio territorio. Altrettanto significativa è l’impostazione della scheda adottata dal CAIP che, senza introdurre distinzioni gerar-chiche tra le tipologie documentarie rilevate, allinea sullo stesso piano documentazione tradizionale, fotografie, registrazioni sono-re, audiovisivi e infine gli oggetti stessi prodotti dall’attività im-prenditoriale, quando sono conservati in sequenza, ad esempio nei campionari. Frutto di questa impostazione è l’ampia collezione di riproduzioni digitali di materiale iconografico reperito presso gli archivi censiti, che il progetto ha realizzato man mano che procede-va il censimento degli archivi e che è adesso consultabile nel Portale degli archivi di impresa.

Il duplice sbocco dell’iniziativa, che ha prodotto schede di de-scrizione archivistica e riproduzioni digitali di singoli documenti, appare particolarmente felice nel caso degli archivi di impresa, al cui interno la documentazione iconografica gioca un ruolo non certo secondario: le fotografie documentano le fasi di lavorazione, conservano memoria dei macchinari, degli stabilimenti, degli am-bienti di lavoro e dei locali allestiti per la vendita, ritraggono gli stessi prodotti, registrano cerimonie e incontri aziendali; i disegni, i progetti, i bozzetti mantengono traccia dei processi di ideazione del prodotto e i manifesti e le locandine del linguaggio testuale e iconografico utilizzato per promuoverne la diffusione e la vendita;

i campionari costituiscono strumenti di lavoro nella fase di diffu-sione e vendita del prodotto; le etichette svolgono la funzione di comunicarne in estrema sintesi le caratteristiche.

Il riconoscimento dello statuto di documento archivistico anche a questi materiali trova nel CAIP piena affermazione e viene resti-tuito senza sforzo dalle funzionalità messe a punto con l’applicati-vo informatico che gestisce il Portale degli archivi di impresa, dove le immagini non sono presentate a scopo puramente illustrativo dei testi, come un mero apparato iconografico, ma sono dotate di

un ricco corredo di metadati che tra l’altro le riconduce al fondo archivistico da cui sono state tratte.

Restituzione in SAN e nel Portale imprese dei materiali del CAIP

Vediamo in dettaglio alcune particolarità nella restituzione nel SAN e nel Portale Imprese dei materiali raccolti con il Censimento del Piemonte, che ci si augura possa costituire il modello per pro-getti di uguale ampio respiro in altre regioni.

In primo luogo ci si è posti il problema di come far transitare le informazioni nel SAN che, come già detto, non intende essere – se non in proporzioni molto ridotte – un serbatoio di accumulazione di dati archivistici ma un portale di smistamento verso altri sistemi.

È stato quindi necessario aprire una seconda fase in cui, appog-giandosi alla Soprintendenza archivistica per il Piemonte e la Valle d’Aosta, le informazioni archivistiche acquisite con il censimento sono state trasferite nel formato delle schede Siusa. Poiché i dati raccolti in sede di rilevazione spesso risultano incompleti quando sono sottoposti a una successiva analisi più meditata, al momento della compilazione delle schede Siusa si sono rivelati necessari in taluni casi supplementi di indagine sia riguardo alle vicende sto-riche dell’impresa produttrice dell’archivio sia per completare gli elementi informativi relativi all’archivio stesso.

Con l’inserimento delle schede in Siusa si è anche ottenuto il risultato di immettere le descrizioni degli archivi di impresa del Piemonte in un sistema di dimensione nazionale, che accoglie tutti gli archivi vigilati senza restrizioni di epoca e tipologia e renderle recuperabili in un circuito vasto, che può essere esplorato a partire da interessi molto diversi.

Si desiderava tuttavia mantenere l’indicazione del progetto nel cui ambito erano state raccolte le informazioni e, poiché in Siusa non è prevista la possibilità di gestire in forma unificata tutte le schede provenienti da uno stesso progetto, per non perdere

l’indi-cazione se ne è data notizia nel campo Storia archivistica di ciascu-na scheda5. Questo campo non viene recuperato in SAN (e quindi neppure nei Portali), dove invece è offerta la possibilità di consul-tare l’elenco completo dei progetti di digitalizzazione, di ciascuno dei quali sono spiegate in una scheda di dettaglio le finalità e le modalità di realizzazione; a partire dalla stessa scheda è possibile richiamare sia gli oggetti digitali associati che le schede di descri-zione dei relativi fondi archivistici. Una visione prospettica dell’en-tità del progetto è fornita quindi in SAN dalla scheda che descrive il CAIP come progetto di digitalizzazione; nel Portale degli archivi di impresa si trovano inoltre notizie più dettagliate nella pagina de-dicata al censimento all’interno della sezione che illustra le diverse iniziative che hanno contribuito alla realizzazione del Portale.

Una volta effettuato il riversamento da Siusa nell’unico serba-toio SAN, le schede archivistiche provenienti dal CAIP possono essere recuperate nel Portale imprese attraverso diverse modalità.

Nella sezione Imprese è possibile scorrere l’elenco alfabetico dei soggetti produttori i cui archivi sono descritti nel Portale, che resti-tuisce a colpo d’occhio la consistenza del patrimonio di descrizioni archivistiche presenti nel Portale. Ciascuna voce – costituita da una stringa che comprende la ragione sociale dell’impresa, accompa-gnata dagli estremi cronologici dell’attività, dal luogo in cui ha o ha avuto sede e dalla sigla del sistema di provenienza della scheda – apre la scheda di descrizione del soggetto produttore, dalla quale si può avere accesso a quella del complesso archivistico, che a sua volta è collegata alla scheda del soggetto conservatore e dell’even-tuale strumento di ricerca.

5 In ciascuna scheda è stata ripetuta la frase «Le informazioni provengono dal “Cen-simento degli archivi di impresa in Piemonte” realizzato nel 2010 dalla Fondazione Istituto piemontese Antonio Gramsci, nell’ambito dell’Accordo di valorizzazione del patrimonio archivistico piemontese tra il Ministero per i beni e le attività culturali e la Regione Piemonte».

La ricerca puntuale può essere effettuata a partire dalla sezione Trovarchivi, conoscendo la denominazione o volendo circoscrivere l’arco cronologico di attività o il luogo di conservazione dell’archivio o ancora incrociando questi parametri. Ulteriori modalità sono con-sentite dalla ricerca avanzata, che rende possibile incrociare parametri relativi a soggetto produttore, conservatore e complesso archivistico.

Le immagini digitali caricate nella Teca digitale del SAN vengo-no recuperate nella Galleria multimediale, che consente una ricerca a faccette per tipologia dell’oggetto digitale, per settore merceolo-gico a cui appartiene l’impresa e per regione in cui ha sede, con la possibilità di inserire anche estremi cronologici e un termine o una stringa per la ricerca a testo libero. Nel momento in cui si accede alla Galleria si visualizzano i dati di consistenza relativi a immagi-ni, video, registrazioni sonore e riproduzioni di documenti testuali;

a ciascuno dei venti settori merceologici individuati a partire dalla classificazione delle attività economiche ATECO; a ogni regione.

Quando viene attivata una faccetta si presentano le anteprime degli oggetti digitali che rientrano in quella categoria, accompagnate dal relativo titolo e dalle prime parole della descrizione.

Una modalità di ricerca più raffinata – presente per adesso sol-tanto nel SAN ma di cui è prevista la realizzazione anche per i Portali – rende disponibili ulteriori parametri, che consentono di restringere la ricerca agli antroponimi, ai toponimi, agli enti, alle voci d’indice e, come già accennato, ai progetti di digitalizzazione.

Ciascuna immagine è accompagnata da un titolo, che riporta anche il nome dell’impresa nel cui archivio è conservato l’originale analogico e la data in cui è stata realizzata, e da una descrizione che ne illustra il contenuto, completata dalla citazione archivistica. La natura di documento archivistico dell’immagine riprodotta è sotto-lineata dai collegamenti che, a partire dall’indicazione del soggetto conservatore e del fondo archivistico, permettono di aprire le rela-tive schede.

Le molteplici modalità di ricerca e le funzionalità descritte sono rese possibili dal complesso apparato di metadati che accompagna ciascuna immagine, per la cui compilazione si ha avuto cura di nor-malizzare gli antroponimi, i toponimi e i nomi degli enti e si è fatto ricorso a vocabolari controllati per le tipologie documentarie, per i supporti e per le voci d’indice. Per le tipologie documentarie e per i supporti la terminologia è ormai abbastanza consolidata e accanto a una percentuale altissima di fotografie su carta e alla presenza consistente di manifesti, cataloghi e immagini pubblicitarie si sono riconosciute senza difficoltà, ad esempio, alcune fatture e i campio-nari. L’individuazione delle voci da utilizzare per la descrizione del contenuto ha richiesto un impegno molto maggiore sia per definire a quale livello di granularità fosse opportuno arrestarsi che per individuare i vocaboli adatti, in quanto il riferimento autorevole al quale ci si è rifatti – Pico 4, il Thesaurus del Portale della Cultura Italiana6 – utilizza una terminologia non sempre adeguata per co-municare il contenuto dei materiali che si incontrano negli archivi di impresa. Da Pico sono stati ripresi i termini che individuano le macro categorie e il criterio di preferire sempre l’indicazione di og-getti concreti piuttosto che riferirsi a categorie astratte; e si è pro-ceduto quindi in forma sperimentale e provvisoria, incrementando progressivamente il vocabolario e adottando talvolta soluzioni ri-duttive. Nel caso di un manifesto Olivetti per la campagna di sen-sibilizzazione sociale per una giusta alimentazione, che riproduce una forchetta con infilzati diversi tipi di animali, per descrivere il contenuto ci si è limitati al termine «alimentazione»; per una foto-grafia che riprende un cartellone pubblicitario con il logo Aurora e indicazioni stradali per raggiungere lo stabilimento di Abbadia di Stura, è sembrato che l’unica voce d’indice adatta potesse essere

«cartelloni pubblicitari».

6 Consultabile all’indirizzo http://www.culturaitalia.it/opencms/export/sites/cul-turaitalia/attachments/thesaurus/4.3/thesaurus_4.3.0.skos.xml

Il vocabolario provvisorio ad oggi elaborato è sottoposto ades-so a una verifica significativa, dal momento che è stato avviato il caricamento di un consistente numero di video provenienti dall’Ar-chivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, come già detto, e inoltre dall’Archivio nazionale del cinema d’impresa. Gra-zie a recenti convenzioni stipulate con la Direzione generale per gli archivi, i due istituti hanno digitalizzato parte dei video in loro possesso e li hanno provvisti di metadati, per la cui compilazione avevano ricevuto il tracciato adottato dal SAN e i vocabolari for-niti dalla redazione, che erano stati invitati a discutere e integrare dove lo ritenessero necessario. Sembra che i termini individuati sia-no apparsi congrui e sufficienti perché le proposte di inserimento di nuovi vocaboli sono in numero molto ridotto.

Guardando al futuro

Lo sforzo affrontato in questi anni dalla Direzione generale per gli archivi per la realizzazione di sistemi informativi così complessi non ha ancora trovato una risposta adeguata da parte del pubblico

Lo sforzo affrontato in questi anni dalla Direzione generale per gli archivi per la realizzazione di sistemi informativi così complessi non ha ancora trovato una risposta adeguata da parte del pubblico

Nel documento ARCHIVI D IMPRESA IN PIEMONTE (pagine 107-151)

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