• Non ci sono risultati.

Nonna, una voce al Conservatorio che ha reso felici i sobri amanti

Nel documento Rassegna stampa Settembre Musica 1998 (pagine 191-194)

Nonna, una voce al Conservatorio

che ha reso felici i sobri amanti

del jazz classico, quello di marca

C

HIUDI gli occhi e sembra di srotolarti al ritmo di una pellicola cinematografi-ca Anni Cinquanta. Apri gli occhi ed è il ritrovarsi in un concerto per pochi - ma'non così pochi - discreti, sobri amanti dèi'jazz classico. Elegante e portatrice sul palco delle grandi doti vocali senza alcun altro additivo scenico,-Norma Winstone è. ; ;

stata ospite lunedì sera della stagione di Settembre Musi-ca. Un'esecuzione òttima e scevra di effetti da possibili distrazioniné improwiazio-ni oltre le righe, è giunta dritta al cuore di chi questo genere jazzistico ama, sedu-to nella platea composta del Conservatorio. La vocalist londinese ha iniziato a can-tare nella prima metà degli Anni Cinquanta, e la sua sto-ria è fatta di tappe ogni volta più significative, dall'incon-tro con il band-leader Al Du-kardo all'influenza ricevuta dai temi classici del jazz fir-mati Sinatra, Lena Home, e Ella Eitzgerald. M a a n i v a n o gli Anni Sessanta e la Win-stone viene ((raccolta» dalla forza della musica di Miles Davis, dì John Coltrane, di Eric Doiphy . L critici ! attri-buiscono a quésta sorta di

dualità fra i generi, di contrasto espressivo fin grandi riferimenti artistici, la scoperta da parte della cantante di utilizzare là versati^ lità dèlie proBitecdrde vocali come, fossero.

La cantante inglese Norma Winstone

strumèntì. Un giocólirtistico originale di cui si

sèrvatòrio, e sulla strada-dèi virtuosismi si è cimentato anche il pianista e compositore in-.

glese John Taylor, che con il contrabbassista Chris Lawrence accompagna la vocalist: in-teressante é naturalmente curioso vedere suonare non i tasti bensì lecorde di un piano-forte.1 uria serata da musiche d'atmosfera che per anime in cerca di una New Orleans soft, forse meno coinvolgente ma certo più

avvici-nabile, è tutta racchiusa in quella seconda parte dedica-ta per lo più a Gershwin, a • una documentazione sonora che ha radici anche calabre-si, a Roccella Jonica precisa-mente, dovè la Winstone, in ambiti da festival, incontrò gli allora musicisti italiani emergenti Paolo Fresu e Paolo Damiani. E a loro va il ricordo di un pezzo portato a Torino. A sprazzi l'improv-visazione si fa sentire sulle corde del contrabbasso, at-tesa dai campagni di viaggio al piano e al microfono pron-ti a riallinearsi nel ritorno; alla via deUgià noto. Poche parole, qualche premessa in inglese e sorridenti «thank you very much» sparsi in due tempi, in nn'ora e mezzo. di concerto che ha proposto anche diversàbrani dègh ul-tirrri due album deUa Win-stone, «Sòmèwhere, .called homexuscito nell'86 e iLiecenlis^mo éWèll kept.secret». M a ^ à i l a r s m t ò i à è ^ ^ f e t t r i tra pubblico e m u s i c i ^ aJffiinrecfi ògorcanzone: allo-stacco preciso dell'ultima nota, ecco par-tire l'applauso, non un secondo prima, non

unodopo. , w . G i ù a l l a W i n s t o n e e a i s u o r é u e a c c o m p a g n a t o r i Tiziana Platzer

L J

u v s m n p / v ^ . q . q g ?

Il Festival si chiude alRegk)

v

71 , M m

Stasera al Teatro Regio, quan-do si sarà spento l'accorquan-do fina-le della «Prima Notte di Valpur-ga» di Mendelssohn, andrà in archivio anche la 21a edizione di Settembre Musica. il 1998 sarà ricordato come l'anno del-la Cina, visto lo spazio concesso dai programmatori alla produ-zione di quel Paese, addirittura sorprendente nella sua ricchez-za sia come patrimonio tradi-zionale (Opera di Pechino, mu-siche legate ai rituali religiosi) sia come attività contempora-nea, con la partecipazione dei maggiori compositori d'oggi.

«Devo confessare - dice Enzo Restagno, direttore artistico con Roman Vlad della mànifé-stazione - che un po' di paura l'abbiamo avuta, prima di co-minciare: le proposte di carat-tere cinese erano molte e non si potevano escludere cedimenti nel pubblico. Invece il successo è stato superiore alle aspettati-ve: vuol dire che Torino rispon-de anche alle sollecitazioni fuo-ri della norma, e per ipromoto-ri di musica è u n prezioso se-gnale di incoraggiamento».

Ottima è stata la risposta an-che per molti altri, concerti, con «punte» in stile derby di calcio, come l'assalto alla chiesa di Mozart (ma restano gli imba-razzanti vuòti di sada per un ap-puntamento come quello conia stupenda Orchestra Sinfonica di Los Angelès). :

Comunque sia, restano anco-ra da stanco-rappare gli ultimi duè

petali del fiore. Oggi pomerig-gio alle 17 al PiccoloRegip por-ta il suo contributo al Festival l'Ensemble Europeo Antido-gma Musica duétto da Yoichi Sugiyama, eseguendo tra l'altro «Mosaàque céleste» di Alain Gaussin, il brano che h a vinto il secondo premio (il primo non è stato assegnato) al concorso di composizione Icohs; le altre opere in programma: «Manan-tial» di Paola Livorsi, «Sestetto» di Paola Brino, «Quadriglia» di Filippo Del Corno, «Oupuaut» di Paolo Minetti.

H gran finale si terrà, come si è detto, nella sala grande del Regio, dove l'Orchestra e il Co-ro del TeatCo-ro (quest'ultimo di-retto da Bruno Casoni) daranno vita a partire dalle 21 a una se-rie di esecuzioni scelte tra il re-pertorio più rilevante dell'Otto-cento. Direttore sarà Evelino Ridò che, dopo i successi ih pre-stigiosi teatri come il- Covent Garden di Londra, approderò l'anno prossimo al Metropolitan di New York.

-Da sottolineare la partecipa-t o n e del conpartecipa-tralpartecipa-to Bernadepartecipa-tpartecipa-te Manca di Nissa, d i e canterò nella «Rapsodia op. 53» di Brahms con l'orchestra e il coro di voci maschili. Il testo è tratto inverna-te nello Harz»,'una'sòrta:,dB se guito ideale del «Werther», e dei sentimenti di inquietudine che esso.àyeva-sttscitàto. Massimo Mila, cdme ».a sottolineare la stranezza di u n cantò che co-mincia con la parola «aber»

(si-gnifica «ma»), ricordava che la «Rapsodia» nacque dalla delu-sione perii matrimonio di Julie Schumann con il piemontese conte Radicati di Marmorito.

Prima di questo brano, sem-pre di Brahms si ascolteranno le belle «Variazioni su un tema di Haydn op. 56 a». Ma in chiu-sura di serata sarò ancora Goe-the a far da guida poetica all'a-scolto, grazie al testo della

bal-A sinistra, il maestro Evelino Pidò che chiuderà stasera il «Settembre» dirigendo Orchestra e C o r o del Regio ih brani di Mendelssohn e Brahms (foto)

lata «La prima notte di Valpur-ga», ispirata a una cerimonia celtica contro l'infiltrazione cristiana. Mendelssohn vi ha cucito sopra la sua musica tro-vando, in una vena felicemente umoristica, il più espressivo compromesso tra il grottesco dell'assunto e l'eleganza stili-stica che gli era innata.

Leonardo Osella

L

l

L

SETTEMBRE M

Nel documento Rassegna stampa Settembre Musica 1998 (pagine 191-194)

Documenti correlati