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Sotto il profilo internazionale, l’obiettivo che si fissa l’UE per il 2050 è quello di ricavare oltre il 50% dell’energia impiegata per la produzione di elettricità, nonché nell’industria, nei trasporti e a livello domestico, da fonti che non emettono CO2, vale a dire da fonti alternative ai combustibili fossili. Tra queste figurano l’energia eolica, solare, idraulica, geotermica, la biomassa e i biocarburanti ottenuti da materia organica, nonché l’idrogeno impiegato come combustibile.

In ambito nazionale, è stato approvato nel 2019 il Piano nazionale Integrato per l’Energia e il Clima (PNIEC), a recepimento del quale, con l’obiettivo di massimizzare la produzione di energia da fonti rinnovabili, nel 2019 è stato pubblicato il nuovo DM FER1, quale nuova disciplina per la promozione delle FER ed in particolare della fonte eolica.

Il Decreto Legislativo n. 387 del 29 dicembre 2003 rappresenta il recepimento da parte dello stato italiano della Direttiva europea 2001/77/CE sulla promozione delle fonti rinnovabili. Con l’entrata in vigore del D.Lgs. n. 387/2003, sono stati introdotti importanti strumenti di incentivazione della produzione di energia pulita. In particolare, l’art. 12, D.Lgs.

n. 387/2003 prevede che l’autorizzazione unica alla costruzione e all’esercizio di un impianto che utilizza fonti rinnovabili venga rilasciata a seguito di un Procedimento Unico a cui partecipano tutte le amministrazioni interessate. L’autorizzazione unica riguarderá gli aspetti ambientali, la tutela del paesaggio, la tutela del patrimonio storico-artistico, il titolo edilizio e, ove occorre, costituisce variante allo strumento urbanistico. Gli impianti di produzione di energia elettrica a fonte rinnovabile possono essere ubicati anche in zone classificate agricole dai piani urbanistici vigenti. L’art. 12 ribadisce, inoltre, che le opere per la realizzazione degli impianti alimentati a fonti rinnovabili, nonché le opere connesse e le infrastrutture indispensabili alla costruzione e all'esercizio degli stessi impianti, sono opere di pubblica utilità indifferibili e urgenti.

Le Linee Guida previste dall’articolo 12, comma 10 del D.Lgs. n. 387/2003 sono state approvate dal Ministero dello Sviluppo Economico con D.M. 10 settembre 2010 e pubblicate in G.U. n. 219 del 18 settembre 2010; esse costituiscono una disciplina unica, valida su tutto il territorio nazionale, che consentirà di superare la frammentazione normativa del settore

Pag. 6 di 94 delle fonti rinnovabili. I progetti degli impianti eolici debbono essere autorizzati con procedimento unico se superano la soglia di 60 kW, come previsto dalla tabella A del D.Lgs.

387/2003. In Regione Emilia-Romagna la funzione amministrativa di rilascio dell’Autorizzazione Unica ai sensi dell’art 12 del DLgs 387/03 è delegata ad Arpae (L.R.n. 13 del 30/07/2015).

In questa ottica l’alternativa zero, ovvero la non realizzazione del progetto o una eventuale delocalizzazione in aree meno vocate dal punto di vista produttivo e ad altitudini più elevate, ma con maggiore incidenza visiva e maggiori impatti (skyline), risulterebbe non coerente con gli obiettivi della legislazione energetica Regionale, Nazionale e Comunitaria in materia di impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, che sono definiti di

“pubblica utilità, nonché urgenti e indifferibili” in quanto consentono di evitare emissioni di CO2 ed NOx altrimenti prodotti dagli impianti per la produzione di energia elettrica alimentati da fonti convenzionali.

Per quanto riguarda le energie rinnovabili e tutela ambientale, i riferimenti normativi sono:

• D.P.R. 24 maggio 1988, n. 203: “Attuazione delle direttive CEE numeri 80/779, 82/884 e 85/203 concernenti norma in materia di qualità dell’aria, relativamente a specifici agenti inquinanti, e d’inquinamento prodotto dagli impianti industriali, ai sensi dell’art. 15 della L. 16 aprile 1987, n. 183”;

• Direttiva del Consiglio 21 maggio 1992 relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche (92/43/CEE), come integrata da Direttiva del Consiglio 27 ottobre 1997 (97/62/CEE);

• Legge 9 gennaio 1991, n. 9: “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale: aspetti istituzionali, centrali idroelettriche ed elettrodotti, idrocarburi e geotermia, autoproduzione e disposizioni fiscali”;

• Legge 9 gennaio 1991, n.10: “Norme per l’attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell’energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia”;

• D.Lgs. 16 marzo 1999, n. 79: “Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell’energia elettrica”;

• D.P.R. 1 dicembre 2000, n. 425: “Regolamento recante norme di attuazione della direttiva 97/49/CE che modifica l’allegato I della direttiva 79/409/CEE, concernente la protezione degli uccelli selvatici”;

• D.P.R. 12 marzo 2003, n. 120: “Regolamento recante modifiche ed integrazioni al decreto del Presidente della Repubblica 8 settembre 1997, n. 357, concernente attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”;

• D.Lgs. 29 dicembre 2003, n. 387: “Attuazione della direttiva 2001/77/CE relativa alla promozione dell’energia elettrica prodotta da fonti energetiche rinnovabili nel mercato interno dell’elettricità”;

• D.Lgs. 22 gennaio 2004, n. 42: “Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell’articolo 10 della legge 6 luglio 2002, n. 137”;

• D.Lgs. 3 aprile 2006, n. 152: “Norme in materia Ambientale” e ss.mm.ii.;

• D.M. 17 ottobre 2007: “Criteri minimi uniformi per la definizione di misure di conservazione relative a Zone Speciali di Conservazione (ZPS) e Zone di Protezione Speciale (ZPS)”;

• Decreto 10 settembre 2010: “Linee Guida per l’autorizzazione degli impianti alimentati da fonti rinnovabili”;

• Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 23 aprile 2009 (2009/28/CE) sulla promozione dell’energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE;

• Direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio del 30 novembre 2009 (2009/147/CE) concernente la conservazione degli uccelli selvatici;

• D.Lgs. 3 marzo 2011, n. 28: “Attuazione della direttiva 2009/28/CE sulla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili, recante modifica e successiva abrogazione delle direttive 2001/77/CE e 2003/30/CE”;

• Decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 10 agosto 2012, n. 161: “Regolamento recante la disciplina dell'utilizzazione delle terre e rocce da scavo”;

• Decreto del Ministero dell'Ambiente e della tutela del Territorio e del Mare 30 marzo 2015: “Linee guida per la verifica di assoggettabilità a valutazione di

Pag. 8 di 94 impatto ambientale dei progetti di competenza delle regioni e province autonome, previsto dall'articolo 15 del decreto-legge 24 giugno 2014, n. 91, convertito, con modificazioni, dalla legge 11 agosto 2014, n. 116”;

• D.Lgs. 16 giugno 2017, n. 104: “Attuazione della direttiva 2014/52/UE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 16 aprile 2014, che modifica la direttiva 2011/92/UE, concernente la valutazione dell’impatto ambientale di determinati progetti pubblici e privati, ai sensi degli articoli 1 e 14 della Legge 9 luglio 2015, n.

114”.

Per quanto riguarda gli elettrodotti, linee elettriche e cabine di trasformazione, i riferimenti normativi sono i seguenti:

• Legge 28 giugno 1986, n. 339: “Nuove norme per la disciplina della costruzione e dell'esercizio di linee elettriche aeree esterne”;

• D.M. 21 marzo 1988: “Approvazione delle norme tecniche per la progettazione, l’esecuzione e l’esercizio delle linee elettriche aeree esterne” e ss.mm.ii.;

• D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 112: “Conferimento di funzioni e compiti amministrativi dello Stato alle regioni ed agli enti locali, in attuazione del capo I della legge 15 marzo 1997, n. 59”;

• Legge 22 febbraio 2001, n. 36: “Legge quadro sulla protezione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici” e relativo regolamento attuativo;

• Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 luglio 2003: "Fissazione dei limiti di esposizione, dei valori di attenzione e degli obiettivi di qualità per la protezione della popolazione dalle esposizioni a campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici generati a frequenze comprese tra 100 kHz e 300 GHz”;

• Delibera Autorità per l’Energia elettrica ed il gas n. 5/04: “Testo integrato delle disposizioni dell’Autoritá per l’energia elettrica e il gas per l’erogazione dei servizi di trasmissione, distribuzione, misura e vendita dell’energia elettrica per il periodo di regolazione 2004-2007 e disposizione in materia di contributi di allacciamento e diritti fissi”, come modificato da Delibera n. 182/06: “Intimazione alle imprese distributrici ad adempiere alle disposizioni in materia di servizio di misura dell’energia elettrica in corrispondenza dei punti di immissione di cui all’Allegato A

alla deliberazione dell’Autoritá per l’energia elettrica e il gas 30 gennaio 2004, n.

5/04”;

• Nota del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio DSA/2004/25291 del 15 aprile 2004: “Protezione della popolazione dall’esposizione ai campi elettrici, magnetici ed elettromagnetici. Determinazione delle fasce di rispetto (DPCM 8 luglio 2003)”;

• Delibera Autorità per l’Energia elettrica ed il gas n. 34/05: “Modalitá e condizioni economiche per il ritiro dell’energia elettrica di cui all’articolo 13, commi 3 e 4, del decreto legislativo 29 dicembre 2003, n. 387, e al comma 41 della legge 23 agosto 2004, n. 239”;

• Delibera Autorità per l’Energia elettrica ed il gas n. 281/05: “Condizioni per l’erogazione del servizio di connessione alle reti elettriche con tensione nominale superiore ad 1 kV i cui gestori hanno obbligo di connessione di terzi”;

• D.Lgs. 19 novembre 2007, n. 257: “Attuazione della direttiva 2004/40/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti dagli agenti fisici (Campi elettromagnetici”;

• D.M. 29 maggio 2008 e allegato: “Approvazione della metodologia di calcolo per la determinazione delle fasce di rispetto per gli elettrodotti”;

• Delibera Autorità per l’Energia elettrica ed il gas ARG/elt 05/10: “Condizioni per il dispacciamento dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili non programmabili”;

• Norme CEI 11-17: “Impianti di produzione, trasmissione, e distribuzione pubblica di energia elettrica – Linee in cavo”;

• Norme CEI 64-8: “Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in corrente alternata e a 1500 V in corrente continua”;

• Norme CEI 103-6: “Protezione delle linee di telecomunicazione dagli effetti dell‟induzione elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto”;

• Norme CEI 211-4: “Guida ai metodi di calcolo dei campi elettrici e magnetici generati da linee elettriche”;

• Norme CEI 7-6: “Norme per il controllo della zincatura a caldo per immersione su

Pag. 10 di 94 elementi di materiale ferroso destinati a linee e impianti elettrici”;

• Norme CEI 11-4: ”Esecuzione delle linee elettriche aeree esterne”;

• Norme CEI 11-27: “Lavori su impianti elettrici”;

• Norme CEI EN 50110-1-2: “Esercizio degli impianti elettrici”;

• Norme CEI 33-2: “Condensatori di accoppiamento e divisori capacitivi”;

• Norme CEI 36-12: “Caratteristiche degli isolatori portanti per interno ed esterno destinati a sistemi con tensioni nominali superiori a 1000 V”;

• Norme CEI 57-2: “Bobine di sbarramento per sistemi a corrente alternata”;

• Norme CEI 57-3: “Dispositivi di accoppiamento per impianti ad onde convogliate”;

• Norme CEI 11-32 V1: “Impianti di produzione eolica, telecomunicazione dagli effetti dell’induzione elettromagnetica provocata dalle linee elettriche vicine in caso di guasto”.

Per quanto riguarda l’esecuzione delle opere civili e la sicurezza, i riferimenti normativi sono:

• D.M. 22 aprile 2004 n. 67/S: “Modifica del decreto 5 novembre 2001, n. 6792 recante Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle strade”;

• D.M. 19 aprile 2006: “Norme funzionali e geometriche per la costruzione delle intersezioni stradali”;

• D.M. 14 gennaio 2008: “Norme Tecniche per le costruzioni”, come aggiornato da D.M. 17 gennaio 2018;

• D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81: “Attuazione dell'articolo 1 della legge 3 agosto 2007, n.

123, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”) e ss.mm.ii;

• D. Lgs. 3 agosto 2009, n. 106: “Disposizioni integrative e correttive del decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro”.

Per quanto riguarda l’esposizione al rumore e ai campi elettromagnetici i riferimenti normativi sono i seguenti:

• Legge 26 ottobre 1995, n. 447: “Legge quadro sull’inquinamento acustico”;

• D.P.C.M. 01 marzo 1991: “Limiti massimi di esposizione al rumore negli ambienti abitativi e nell’ambiente esterno”;

• D.P.C.M. 14 novembre 1997: “Determinazione dei valori limite delle sorgenti sonore”;

• Decreto 16 marzo 1998: “Tecniche di rilevamento e di misurazione dell’inquinamento acustico”;

• Norma CEI EN 61400-11, I° ed. maggio 2000: “Sistemi di generazione a turbina eolica – Parte 11 – Tecniche di misura del rumore acustico”.

Per quanto riguarda la normativa di riferimento regionale e comunale, i riferimenti normativi sono i seguenti:

• Legge Regionale 23 dicembre 2004, n. 26: “Disciplina della programmazione energetica territoriale ed altre disposizioni in materia di energia”;

• Delibera dell’Assemblea regionale del 26 luglio 2011, n.51: “Individuazione delle aree e dei siti per l’installazione di impianti di produzione di energia elettrica mediante l’utilizzo delle fonti energetiche rinnovabile eolica, da biogas, da biomasse e idroelettrica”;

• Direzione generale Presidenza Regione Toscana. Area di coordinamento attività legislative, giuridiche e istituzionali. Settore valutazione di impatto ambientale, Opere pubbliche di interesse strategico, 2004: “Linee guida per la valutazione di impatto ambientale degli impianti eolici”;

• Delibera di Consiglio Provinciale del 30 marzo 2004, n. 19: “Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale”;

• Delibera di Consiglio Metropolitano del 12 maggio 2021, n. 16: “Piano Territoriale Metropolitano”;

• Delibera di Consiglio Comunale 20 luglio 2011, n. 47: “Piano Strutturale Comunale di San Benedetto Val di Sambro”;

• Delibera di Consiglio Comunale 29 luglio 2016, n. 40: “Regolamento Urbanistico Edilizio di San Benedetto Val di Sambro”.

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