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D. I NP significanti, frutto della creazione di Dante, vengono traslitterati in
persiano e seguiti da note.
Esemplari per constatare queste diverse soluzione e valutarne l’effettiva riuscita sono a mio avviso i canti IV e XXI dell’Inferno, nei quali è possibile osservare molto chiaramente tutti i casi appena ricordati e notare quanto la traduzione dei nomi possa risultare determinante per la fruizione del testo, e come certe scelte non esattamente corrette possano comprometterne irrimediabilmente la qualità.
Non solo, lo studio del trattamento dei nomi propri del IV canto dell’Inferno ci permetterà di notare inoltre un fenomeno estremamente interessante, ovvero come ad essere resi nella loro corrispettiva forma persiana, privi di note storiche, siano non solo i nomi biblici ma anche i nomi dei più importanti filosofi greci; ciò conferma a suo modo l’attualità di un antico ecumene culturale, che ancora oggi perdura e unisce in un’unica grande enciclopedia popoli apparentemente molto distanti. Vedremo meglio questo aspetto nel prossimo paragrafo.
3.1 Gli antroponimi del Limbo dantesco: tracce dell’attualità di un antico ecumene.
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Il IV canto dell’Inferno è forse uno dei più importanti del poema dantesco e accoglie in sé la descrizione del passaggio del poeta attraverso il Limbo, in cui dimorano simbolicamente insieme i grandi personaggi della Storia antica, precedenti alla venuta di Cristo: i “giusti” che non poterono avere per ragioni cronologiche e geografiche conoscenza del Salvatore e chi, come i seguaci di Maometto, ne ebbero una conoscenza inadeguata. Dante accoglie qui – seguendo la figura dei Campi Elisi virgiliani – gli eroi del mondo pagano, e anche alcuni infedeli del tempo cristiano, come il Saladino e Averroè; coloro che seguirono tutte le virtù morali e intellettuali ma non si vestiro della prima della virtù teologali, la fede (Purg. 7, 34-38).
È un meraviglioso affresco- descritto per la prima volta da Dante- che muove necessariamente l’interesse del lettore persiano, il quale vi scopre citati alcuni personaggi che ben conosce, come i patriarca e i profeti biblici liberati dalla discesa di Cristo o alcune tra le personalità più eminenti della propria cultura e, di seguito, elementi meno familiari come i grandi maestri del canone letterario occidentale e alcune figure straordinarie della storia, dell’epos e della filosofia greco-romana.
Vediamo, nello schema che segue, i criteri di traduzione applicati da Farideh Mahdavi Damghani, i quali ci permettono, più di qualsiasi altro tipo di analisi di individuare gli elementi che concretamente istituiscono l’enciclopedia comune a noi e al popolo persiano, e quali siano, d’altro canto invece, le innovazione che il testo dantesco regala al nuovo lettore.
Nome in Dante Nome nella trad. persiana
Strategia traduttiva
Abel Hābil B senza nota
Noè Nuḥ B senza nota
Moisè Musà B senza nota
Abraàm Ibrāhim B senza nota
Davìd Dāvud B senza nota
Israèl Ia‘qub B senza nota, la traduttrice sceglie di riportare il nome più noto, Giacobbe. Dante
125 invece nomina il patriarca attraverso un soprannome attribuitogli a seguito della lotta- che precedette la sua conversione- contro l’angelo inviato di Dio, ovvero Israele colui che "lottò col Signore e vinse", dalla radice shr, lottare, ed El, Signore.
Rachele Rāḥil B senza nota
Omero Homer C, in nota scrive Homère: poeta epico dell’antica Grecia creatore dell’Iliade e dell’Odissea
Orazio Hurās C, in nota Quintus Flaccus Horace: poeta
latino ( 65-67 a.C, data di morte sconosciuta). Nato ad Apulia ed educato a
Roma, uomo
estremamente colto e raffinato fu amico di Virgilio e visse nell’epoca di Augusto imperatore di Roma. La sua poesia è un misto di sacro e profano. È morto in mezzo a un campo a Utica. Egli è rinomato per le sue
poesie d’amore,
encomiastiche e i
sermoni. Egli va
ricordato per la sua abilità poetica.
Ovidio Ovid C, in nota Publio Naso Ovide poeta latino
nato il 43 a. C e morto il 17-18 d.C. poeta amato dal popolo nel primo periodo imperiale. Amava
molto la poesia
mitologica. L’ARTE D’AMARE è una delle sue opere importanti. Morì in esilio.
Lucano Lucan C, in nota poeta latino
39 d. c-65 d. C egli nacque a Cordoba e morì a Roma e fu nipote dell’importante filosofo
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Seneca. Dopo che fu coinvolto in una congiura politica si suicidò
svenandosi. Egli compose un opera che parla dello scontro tra Cesare e Pompeo e con ogni evidenza Dante lo amò in modo speciale.
Eletra C, in nota Figlia di
Atlante che secondo i racconti italiani fu moglie fu moglie del re Coritus. Ella ebbe da Giove un figlio di nome Dardano che fu il fondatore mitico di Troia e capostipide dei
troiani. Secondo
l’opinione di Dante ella
era una troiana
purosangue e collocata nel Limbo. Secondo la leggenda lei, assieme a sei sorelle, ascesero alle stelle entrandone a far parte, ma all’epoca in cui cadde Troia, Elettra per l’estrema emozione perse luminosità e brillantezza.
Ettòr C, in nota nel meraviglioso racconto dell’Iliade era il generale dell’esercito troiano. Marito di Andromaca e padre di Astianatte. Egli fu ucciso per mano di Achille.
Enea C, senza nota
Cesar Non c’è
Camilla C, senza nota
Pantesilea C, in nota regina delle
Amazzoni che fu uccisa da Achille durante la guerra di Troia
Latino C, in nota re
leggendario che,
governatore del territorio del Lazio, fu uno degli eroi più amati dalle popolazioni latine.
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Latino e moglie di Enea.
Bruto C, in nota eroe leggendario che dopo aver scacciato Tarquinio il Superbo, ultimo re di Roma, fu uno dei due consoli della repubblica nel 509 a.C, non va confuso con Bruto l’assassino di Cesare
Tarquinio C, in nota settimo e
ultimo re di Roma che nella storia è conosciuto come un tiranno. Dopo il crimine commesso da suo figlio i romani lo allontanarono dalla città e fu instaurata la Repubblica.
Lucrezia C, in nota giovane
romana che a causa dell’umiliazione inflittale dal figlio di Tarquinio decise di uccidersi.
Iulia C, in nota figlia di
Giulio Cesare che fu
moglie di Pompeo
(avversario di Giulio Cesare)
Marzia C, in nota moglie di
Catone proveniente da Utica. Catone dopo aver avuto da lei tre figli la donò a Ortensio come segno di amicizia. Ella dopo la morte del secondo marito tornò di sua volontà al primo marito.
Corniglia C, in nota figlia di
Scipione l’Africano. Ella è l’esempio della più perfetta e completa donna romana.
Saladino B, in nota 1137-1193 ovvero …vincitore delle
guerre Crociate. Egli fu il primo Sultano della dinastia Aiubide e durante il suo regno assoggettò l’Egitto, la Siria e l’Iraq. (mezzaluna
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fertile). Nel 1187 prese Gerusalemme ai cristiani e nel 1192 stipulò un contratto con essi. Fu un generale che a causa della sua generosità e bontà nel Medio Evo ebbe una notorietà enorme! Il nome di questo signore è accanto a nomi come Lucano e molte altre personalità storiche che vissero dopo la nascita di Cristo e che persero così l’occasione di fare questa scelta religiosa, si può spiegare l’opinione celata di Dante a proposito di tutti costoro come persone che durante la propria vita morirono avendo avuto a che fare con la cristianità ma che nonostante le opere meritevoli che fecero non videro la necessità di accettare la vita cristiana
(v.131) ‘l maestro
di color che sanno (Aristotele ndr.)
Arasṭu (nome che appare alla nota 13)
B, nella nota 13 al