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NUMERI, STRUTTURA ED EFFICACIA DEI CONTRATTI DI RETE

1.8 CONTRATTO DI RETE

1.8.2 NUMERI, STRUTTURA ED EFFICACIA DEI CONTRATTI DI RETE

Il fenomeno dei Contratti di Rete nato nel 2009, risulta essere ancora poco diffuso. Anche se nell’ultimo anno c’è stata una forte accelerazione, soltanto lo 0,15% delle imprese italiane a fine dicembre 2013 risultavano coinvolte nelle reti di impresa. Come scritto nel quarto

osservatorio Intesa San Paolo-Mediocredito italiano sulle reti di impresa a fine 2013” in Camera di Commercio risultavano iscritti 1.353 contratti di rete in cui erano coinvolte 6.435 imprese. Il fenomeno, dopo una partenza rallentata con meno di 100 nuove imprese in rete a trimestre fino all’inizio del 2011, ha registrato una progressiva accelerazione a partire dalla seconda metà del 2011, toccando il record storico nel terzo trimestre 2013 con 899 imprese e 228 nuovi contratti di rete. Il buon trend di crescita è proseguito nel quarto trimestre con 656 imprese che hanno aderito a 161 nuove reti”.59

Il contratto di Rete in Italia risulta essere ancora una sorta di oggetto misterioso, ed è evidente che c’è un forte squilibrio regionale nell’attuazione di questa aggregazione. Infatti in regioni come la Lombardia, l’Abruzzo, l’Emilia Romagna e il Lazio, anche se con percentuali ancora basse, nel secondo semestre del 2013 hanno visto entrare in Rete 1.048 imprese, ovvero il 67,5% del totale. Questo perché le imprese hanno potuto usufruire di incentivi regionali per i progetti di Rete, mentre nelle altre regioni il fenomeno viaggia ancora a rilento.

I settori dove i Contratti di Rete sono più usati risultano essere quello Agro-alimentare e quello industriale in senso stretto, dove le imprese che sono coinvolte sono rispettivamente lo

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0,68% e lo 0,61%. Settori come le costruzioni e i servizi, vedono percentuali ancora più contenute, con solo lo 0,09% e lo 0,1% delle imprese coinvolte in Rete.

Figura 4 La rilevanza del fenomeno Reti di impresa per macrosettore (imprese in Rete in % imprese totali per macrosettore)60

Si può quindi notare come il Contratto di Rete, sotto un punto di vista della diffusione, non ha ancora raggiunto risultati soddisfacenti. Possiamo affermare che i risultati delle aggregazioni in Rete derivanti da questo strumento giuridico, non sono ancora visibili. Ci vorranno degli anni prima che le imprese possano stabilire gli effettivi vantaggi alla loro crescita e un miglioramento della loro situazione economica . Se si va ad analizzare le statistiche che riguardano la crescita e la redditività delle imprese in Rete, risulta che vi è stato anche per queste imprese un calo del fatturato. Come si può notare dal grafico sottostante, le imprese già in Rete nel 2011 sono riuscite a contenere di poco la perdita di fatturato nel 2012, anche se il calo è avvenuto in maniera di poco inferiore alle imprese non presenti in Rete.

60 a) Industria alimentare inclusa; b) esclusa industria alimentare e riparazione, manutenzione e installazione di macchine e apparecchiature; c) inclusa l’attività degli studi di architettura e di ingegneria; d) escluse le attività degli studi di architettura e di ingegneria e inclusa la manutenzione e l’installazione di macchine e apparecchiature. Fonte: Intesa San Paolo-Mediocredito italiano su dati ISID

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Più evidente invece è l’impatto che i Contratti di Rete hanno sul fronte reddituale delle imprese, infatti come si può notare dal grafico sottostante, queste hanno avuto perdite in termine di EBITDA margin61 più contenute, scendendo dal 7,8% del 2011 al 7,6% del 2012, rispetto a una perdita di 6 decimi percentuali per le imprese non in Rete.

Figura 5.1 Evoluzione del fatturato a confronto tra imprese in Rete a fine 2011 e imprese non in Rete a fine 201162 (variazioni %: mediane)

a) 73.951 imprese manifatturiere italiane con almeno 200.000 euro di fatturato nel 2008 e almeno 50.000 euro di fatturato nel 2012 (escluse le imprese coinvolte in Rete di impresa a fine 2011).

b) 337 imprese manifatturiere coinvolte in Rete a fine 2011 con più di 750.000 euro di fatturato nel 2008 e almeno 50.000 euro di fatturato nel 2012.

61Questo indicatore rappresenta l'utile prima degli interessi passivi, imposte e ammortamenti su beni materiali e immateriali. L'EBITDA può essere inoltre utilizzato per calcolare il risultato operativo di un'azienda, partendo dall'utile lordo, togliendo le imposte, gli ammortamenti, i deprezzamenti e gli interessi dell'azienda. Se i costi saranno maggiori dei ricavi, si avrà una perdita, rispettivamente se figureranno dei ricavi maggiori dei costi, si avrà un utile.

36 Figura 5.2 Evoluzione dell’EBITDA margin a confronto tra imprese in Rete a fine 2011 e imprese non in Rete a fine 201163. (%,mediane)

a) 73.951 imprese manifatturiere italiane con almeno 200.000 euro di fatturato nel 2008 e almeno 50.000 euro di fatturato nel 2012 (escluse le imprese coinvolte in Rete di impresa a fine 2011).

b) 337 imprese manifatturiere coinvolte in Rete a fine 2011 con più di 750.000 euro di fatturato nel 2008 e almeno 50.000 euro di fatturato nel 2012.

Per giudicare gli effetti della Rete sulla crescita è ancora troppo presto, perché il contratto di Rete è in vigore da pochi anni. Se consideriamo che gli accordi di collaborazione si pongono obiettivi come innovazione e internazionalizzazione, è evidente che per portarli a termine ci vogliono strategie di medio e lungo termine.

Anche se è prematuro trarre conclusioni certe e generalizzate sull’efficacia dei Contratti di Rete, l’osservatorio di Intesa San Paolo tramite lo studio di tre Reti di impresa64

, ci permette di fornire delle previsioni sul potenziale di questo strumento, confermando la sua flessibilità e come questo sembri funzionare quando le imprese fra loro sono eterogenee e complementari. Viene riportato come le possibilità di successo aumentino quando gli obiettivi si focalizzano sul fronte dell’innovazione, del marchio comune e dell’internazionalizzazione.

63 Fonte: Intesa San Paolo-Mediocredito italiano su dati ISID

64 Il Servizio Studi e Ricerche di Banca Intesa San Paolo, tramite lo studio di tre Reti di impresa diverse tra loro per obiettivi, grado di coinvolgimento, numerosità e dimensioni aziendali dei partecipanti, ( rete Cactooos, rete Mech-Net, Italian Technology Center) fornisce alcune risposte sul potenziale del Contratto di Rete.

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