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LA POPOLAZIONE ORIGINARIA

4.4 Numerosità dei bambini frequentant

Oltre a considerare la distribuzione delle strutture, bisogna esaminare anche la distribuzione dei bambini iscritti, basandoci sempre sugli strati considerati e sui dati ricavati nel periodo settembre ’01-giugno ‘02. L’individuazione della

popolazione media dei bambini è risultata più complessa del previsto. Dall’enorme scarto presente fra i dati della categoria “bambini iscritti” e quella “bambini paganti”, entrambe presenti nei database forniti, possiamo infatti dedurre che la popolazione dei bambini che usufruiscono dei Servizi per la Prima Infanzia si presenti molto dinamica infatti:

o non tutti i bambini iscritti rimangono tali per tutto l’anno “scolastico” di riferimento;

o le strutture presentano differenti periodi di chiusura (nel corso dell’anno e nelle singole settimane);

o è presente un dinamismo interno alle strutture: alcune cessano, molte altre nascono;

o le nuove strutture possono presentare notevoli differenze fra gli iscritti al primo mese d’apertura e a quelli successivi.

In conclusione si è notato come nella categoria “bambini iscritti” venissero considerate tutte le iscrizioni avvenute nel corso dell’anno e come per questa ragione il valore totale risultasse di molto superiore a quello ottenuto nella categoria “bambini paganti”.

Il problema principale è stato quindi ottenere il valore medio dei bambini paganti. I dati presenti nel database sono infatti scanditi mensilmente e per tipologia di iscrizione (orario normale o part-time) E’ sorta quindi una naturale difficoltà nel far combaciare i mesi di apertura effettivi e i mesi in cui semplicemente non c’erano part-time. Per questa ragione, a seconda di quali siano stati i mesi presi in considerazione nel calcolo, i risultati appaiono disomogenei. Questo elemento risulta comunque marginale in quanto la popolazione dei bambini ci serve soprattutto per comprendere la “pesantezza” che deve avere ogni strato.

Il calcolo effettuato per individuare i valori medi, porta alla seguente tabella:

Frequenze per strato dei Servizi alla Prima Infanzia (sinistra) e della numerosità dei bambini iscritti e paganti (calcolato come media annuale degli iscritti mese per mese)

BL PD RO TV VE VI VR TOT.

Asilo nido min.

1 18 2 33 5 125 3 53 11 229

As. nido (conv)

6 214 3 124 3 62 12 507 6 272 30 1179

As. nido (gest. dir)

4 116 17 824 8 266 8 414 28 1082 19 1007 24 1319 108 5028 Nido integrato 3 53 23 488 9 161 27 577 14 265 21 494 49 849 146 2887 Centro infanzia 1 35 5 169 1 36 10 275 1 25 1 13 3 51 22 604 Nido famiglia 1 14 1 12 2 19 4 45 TOT 8 204 53 1727 18 463 51 1435 46 1434 60 2165 85 2544 321 9972

La popolazione totale risulta essere composta da circa 9972 bambini, dei quali:

o 6.436 bambini iscritti agli asili nido, pari al 64,5%; o 3.536 bambini iscritti ai servizi innovativi, pari al 35,5% .

Dalla comparazione di questa tabella e delle affermazioni fatte in precedenza, emerge quindi come nonostante la quantità di servizi innovativi fosse di poco superiore, i bambini iscritti a questi siano quasi la metà di quelli affidati alle cure degli asili nido.

IL CAMPIONAMENTO

Una volta confermata la suddivisione in strati proposta è stato deciso un disegno di campionamento a tre passi:

1. scegliere un numero di strutture per ogni strato, proporzionale alla dimensione della popolazione che rappresenta, cioè proporzionale al numero di bambini iscritti in ogni strato considerato;

2. selezionare, in ogni struttura estratta, un numero di bambini costante per ogni singolo strato;

3. intervistare un solo membro della famiglia dei bambini campionati.

L’idea di base è quella sì di considerare la suddivisione in strati, ma anche di tenere sott’occhio la distinzione fra asili nido e servizi innovativi. Questa precisazione risulta importante, in quanto negli strati che presentano un numero limitato di servizi, la necessità di campionarne almeno uno, porta ad una sovrarappresentazione di questi. In aggiunta a ciò la categoria “asili nido” presenta a suo favore 3 strati (minimi, convenzionati, a gestione diretta) mentre quella “servizi innovativi” solamente 2 (nidi integrati, centri infanzia). Si cercherà nei calcoli di mantenere un equilibrio fra queste due dimensioni.

Il campionamento presentato risulta dall’adozione dei seguenti due criteri: o negli strati in cui la popolazione è costituita da una sola unità, scelta

dell’unità stessa;

o negli strati con più unità, selezione campionaria con criterio proporzionale al numero di bambini.

Numerosità per strato delle strutture campionate

BL PD RO TV VE VI VR TOT.

Asilo nido minimo 1 1 2 2 6

Asilo nido (convenzionato) 1 1 1 2 1 6

Asilo nido (gest. diretta) 2 3 2 2 4 3 4 20

Nido integrato 1 5 2 5 3 4 9 29

Centro infanzia 1 2 1 3 1 1 1 10

Le strutture da campionare risultano 71 rispetto alle 317 di partenza (317 in quanto dalle 321 si sono tolti i 4 servizi di Nido Famiglia non considerati dall’indagine).Il campione comprenderà il 23.4% del totale.

Di queste 71 strutture: o 32 sono asili nido;

o 39 sono servizi innovativi.

Dopo aver individuato le numerosità del campione di Servizi per la Prima Infanzia suddivisi per strati, l’attenzione si deve spostare su quelle relative ai bambini frequentati. La decisione basilare in questo campo è stata quella di lasciare costante, all’interno di ogni singolo strato, la numerosità dei bambini campionati. Si è stabilito di estrarre in ogni sottodimensione il 10% della sua popolazione con l’intento di ottenere un campione totale di circa 1000 elementi, anche per favorire la successiva fase di elaborazione.

L’intento era quindi quello di suddividere quel 10% estratto per ogni substrato, per il numero di strutture campionate all’interno dello stesso. Il problema sorto consiste nel fatto che in questo modo il campione richiesto per ogni struttura risultava essere talvolta inferiore a 10 bambini. Dal momento che al di sotto di questa soglia ci sembrava una numerosità alquanto improduttiva, è stato deciso di fissare come 10 il numero minimo di soggetti da campionare per struttura.

La tabella qui di sotto riportata evidenziati i servizi per i quali è stata fissata la numerosità di 10 unità campione in automatico. Sulla sinistra viene sempre riportato il numero di strutture campionate, sulla destra la numerosità del campione dei bambini per ogni struttura.

BL PD RO TV VE VI VR TOT. Asilo nido minimo 1 (10) 1 (10) 2 (10) 2 (10) 6 (60) Asilo nido (convenzionato) 1 (21) 1 (12) 1 (10) 2 (24) 1 (27) 6 (118) Asilo nido (gest. diretta) 2 (10) 3 (27) 2 (13) 2 (20) 4 (27) 3 (34) 4 (34) 20 (513) Nido integrato 1 (10) 5 (10) 2 (10) 5 (10) 3 (10) 4 (11) 9 (10) 29 (294) Centro infanzia 1 (10) 2 (10) 1 (10) 3 (10) 1 (10) 1 (10) 1 (10) 10 (100) TOT 4 (40) 12 (182) 5 (56) 12 (142) 9 (158) 12 (224) 17 (283) 71 (1085)

Il risultato comprende un campione totale di 1085 bambini (o meglio genitori dei bambini iscritti). Si sarebbe potuto anche optare per un campione più limitato, ma abbiamo dovuto tenere in considerazione anche una probabile consistente perdita di unità. Infatti, in un’indagine in cui la somministrazione dei questionari avverrà tramite i dipendenti delle strutture selezionate, potrebbero facilmente sorgere problemi legati alla riconsegna degli stessi. Da qui quindi la preferenza per un campione ampio.

Nello specifico il nostro campione al proprio interno avrà:

o45.1% di asili nido o63.7 % di iscritti ad asili nido

o54.9% di servizi innovativi o36.3 % di iscritti a servizi innovativi

La suddivisione del campione rispetta le distinzioni presenti nella popolazione di partenza.

Una volta fissate le numerosità per strato, è necessario individuare in modo specifico quali siano le strutture che parteciperanno all’indagine. La selezione effettuata è stata casuale e basata sul numero di iscritti.

Per ogni substrato sono stati ordinati gli asili, o i servizi innovativi, a seconda della numerosità dei bambini: da quello con minor numero di iscritti a quello che ne aveva il maggior numero. Di seguito sono state calcolate le numerosità cumulate dei bambini, in modo tale che la nostra selezione risultasse dipendente dalla grandezza della struttura. E’ stato selezionato un primo numero casuale (attraverso l’ausilio delle tavole dei numeri casuali) compreso fra 1 e Nij (per Nij

intendiamo la numerosità totale di bambini iscritti alla tipologia di servizio i nella provincia j). Viene selezionata la struttura che, nel calcolo delle numerosità cumulate, contiene al proprio interno la cifra estratta. Nel caso in cui le strutture da estrarre fossero più di una per substrato è stata quindi ricalcolata la numerosità cumulata, depurata dal contributo numerico dell’unità già selezionata. Il numero casuale da estrarre ora dovrà essere compreso fra 1 e Nij-nqij, ipotizzando di aver già estratto la q-esima struttura del substrato ij. Questo procedimento continua invariato per tutte le strutture da estrarre nel substrato, per ogni substrato. Alla conclusione di questo iter si ottengono, nello specifico, le 71 strutture da campionare.

I QUESTIONARI

Come detto nell’introduzione di questo lavoro, è stato deciso di realizzare tre questionari per soddisfare in questo modo tre diverse esigenze. Volendo infatti ottenere informazioni sulla qualità, è necessario esaminare diversi punti di vista del problema.

Per ragioni tecniche non ci è stato possibile in questa sede esaminare la “qualità educativa”, la quale necessita di rilevatori esperti da mandare sul campo. Quello che abbiamo voluto fare è stato cercare di ottenere più informazioni possibili dagli stessi Servizi per la Prima Infanzia e dai loro utenti.

Possiamo pertanto dire che l’interesse si è spostato sulla qualità percepita e su quella organizzativa-gestionale.

Per quanto riguarda la qualità organizzativa si è pensato a realizzare un questionario che integrasse i dati già in possesso dell’Osservatorio Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza, cioè quelli tratti dalla “Scheda di rilevazione delle attività anno 2002 dei Servizi Prima Infanzia”.

Per quanto riguarda invece la qualità percepita abbiamo realizzato un questionario che presentasse diversi item valutabili (in merito alla loro importanza e alla soddisfazione dell’offerta) sia dai genitori dei bambini, sia dagli educatori.

Per favorire, infatti, il lavoro di confronto delle opinioni, si è ritenuto interessante costruire il questionario per gli educatori e quello per le famiglie attraverso l’uso di una stessa matrice e successivamente adattarli alle distinte popolazioni.

In aggiunta a questi due questionari ne è stato realizzato successivamente un terzo, volto a far valutare gli item proposti nel questionario per le famiglie, anche agli educatori dei servizi selezionati. La decisione di creare un terzo questionario è stata successiva e per questo la sua realizzazione è stata principalmente seguita dall’Osservatorio Regionale Per l’Infanzia e l’Adolescenza, ma resta pressoché identico al questionario per le famiglie.