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La somministrazione dei questionari per le famiglie e per gli educatori La decisione di fondo attuata, è stata quella di lasciare ai servizi (o meglio al

LA SOMMINISTRAZIONE DEI QUESTIONAR

7.2 La somministrazione dei questionari per le famiglie e per gli educatori La decisione di fondo attuata, è stata quella di lasciare ai servizi (o meglio al

referente per l’asilo) il compito di somministrare i questionari alle famiglie. L’opzione di utilizzare del personale esterno all’asilo sarebbe stata, infatti, la più corretta ma certamente di maggiore complessità nell’attuazione, soprattutto a causa dei fattori tempo e costi. In ogni caso, comunque, era poco probabile che i genitori potessero essere disponibili ad intrattenersi per la compilazione di un questionario nei pochi minuti in cui compaiono nella struttura; ci sarebbe stata quindi lo stesso la necessità di un ritiro successivo.

A questo punto, la somministrazione del questionario da parte dell’asilo ha portato a maggiori benefici:

o riduzioni dei tempi, dal momento che coloro che somministrano il questionario sono interni alla struttura;

o incentivazione della partecipazione dei genitori in quanto il personale è da loro conosciuto e l’indagine viene percepita come più legata alla struttura che il bambino frequenta (e quindi meno “burocratica”);

o possibilità, da parte degli educatori, di sollecitare la riconsegna dei questionari compilati.

A questi fattori positivi vanno, in ogni caso, affiancati quelli penalizzanti:

o rischio di selezione dei genitori più disponibili o comunque più partecipi alle attività dell’asilo (e quindi maggiormente conosciuti dagli educatori);

o possibilità che i genitori si sentano troppo “controllati” dal personale e che percepiscano il rischio di annullare il loro anonimato;

o rischio legato all’efficienza e al coinvolgimento del referente: in caso di basso interesse o competenza, infatti, si potrebbero avere sia un minor coinvolgimento dell’utenza all’indagine, sia una più superficiale considerazione di eventuali problemi nella compilazione dei questionari (e quindi minori contatti con l’Osservatorio per chiarire dubbi).

A seguito di queste considerazioni la giornata di meeting si è rivelata come un’ottima occasione per mettere in pratica quanto deciso. Data, infatti, la necessità di un contributo attivo nell’indagine da parte delle strutture, era necessario chiarire il più possibile gli obiettivi e stimolare la partecipazione.

L’incontro nasce proprio per presentare, a tutti i servizi campionati, gli obiettivi che la Regione, nella figura dell’Osservatorio per l’Infanzia e l’Adolescenza, si pone e per chiarire quale siano i compiti dei referenti ma anche per incentivare la collaborazione.

Per meglio motivare i soggetti referenti, l’incontro è stato ufficializzato dagli interventi dell’Assessore Regionale alle Politiche Sociali Antonio De Poli, dalla Responsabile Regionale del Settore Famiglia, d.ssa Alessandra Corò, e dal docente dell’Università di Padova, referente per l’indagine, prof. Lorenzo Bernardi.

In quell’occasione è stata fatta una panoramica sui Servizi alla Prima Infanzia nel Veneto, attraverso l’esposizione di dati statistici ed illustrando le ultime novità nell’ambito (i nidi aziendali), quindi si è passati a spiegare le motivazioni dell’indagine e le sue possibilità concrete. La parte preminente della trattazione è stata comunque l’illustrazione del questionario per le famiglie, la sua spiegazione e il chiarimento delle modalità di somministrazione e recupero. C’è stato comunque un dibattito che ha dato la possibilità di esprimere dubbi o perplessità su quanto era stato esposto.

I principali commenti in quell’occasione, sono stati al più legati alla constatazione della mancanza di alcuni argomenti all’interno dei vari questionari, quali la non presenza di domande sull’esistenza di psico-pedagogisti di riferimento o di questioni specifiche sul progetto educativo.

Per quanto riguarda entrambe le critiche, bisogna sottolineare che non si trattava di vere e proprie mancanze; infatti dai dati rilevati tramite la scheda di contributo, eravamo già in possesso di informazioni sulle figure esterne con funzioni di coordinamento psico-pedagogico. Mentre per quanto riguarda il

secondo aspetto, è stata una scelta quella di non approfondire oltre l’argomento. Il progetto educativo, infatti, deve rispettare per legge alcuni canoni, sui quali non aveva senso indagare. In aggiunta a questo, domande in merito, se poste ai genitori sarebbero risultate poco corrette, vista la loro generale non competenza in materia, se rivolte agli educatori, alquanto fuorvianti, in quanto soggetti all’interno del sistema decisionale.

Una vera e propria analisi della qualità del progetto educativo, sarebbe di indubbia importanza, ma effettuabile in modo efficiente solamente tramite la lettura ed il confronto di tutti i documenti in merito deliberati.

All’inizio del meeting è stata consegnata, ad ogni referente, un busta all’interno della quale erano allegati:

o i questionari per le famiglie, nella numerosità esatta decisa nel campionamento;

o i questionari per gli educatori. Il numero di questi è stato calcolato sulla base della numerosità di educatori dichiarata nella scheda di contributo del 2002. Dal momento che non si trattavano di dati attuali, è stato inserito in ogni busta un questionario in più.

o un foglio illustrativo sulle modalità di somministrazione e recupero dei questionari.

Per quanto riguarda la somministrazione e il recupero dei questionari è stato richiesto ai referenti di:

o consegnare i questionari in modo casuale, cercando comunque, per quanto possibile, di tenere in considerazione tutte le fasce d’età dei bambini e tutti i gruppi in cui sono suddivisi;

o spiegare brevemente ai genitori l’importanza dell’indagine e del loro contributo;

o sollecitare la riconsegna dei questionari in tempi brevi (consigliato: entro 3-4 giorni);

o consegnare a tutti gli educatori i questionari a loro riferiti. Nel caso di numero insufficiente, effettuare delle fotocopie in modo tale che tutti possano compilare il modulo;

o predisporre una o più urne (fatte anche semplicemente con scatole) in modo tale che genitori ed educatori sentano maggiormente tutelato il loro anonimato;

o ricevere i dubbi da parte dei compilatori e, nel caso, contattare l’Osservatorio per avere maggiori garanzie;

o controllare e, se opportuno, sollecitare la riconsegna dei questionari;

o inviare tutti i questionari raccolti entro la data stabilita all’Osservatorio Regionale per l’Infanzia e l’Adolescenza.

L’ANALISI

Per tutti i questionari la tabulazione dei dati è stata realizzata attraverso l’uso di Microsoft Access, mentre la loro analisi con i software SPSS 8.0, Statistica e Microsoft Excel.