• Non ci sono risultati.

Nuove Linee di Indirizzo della Regione Toscana (Luglio Dicembre 2011)

2. PROPOSTE DI METODOLOGIE VALUTATIVE

2.5. Nuove Linee di Indirizzo della Regione Toscana (Luglio Dicembre 2011)

La Valutazione del Rischio dello Stress da Lavoro-Correlato deve essere eseguita in tutte le aziende dal momento che il rischio in questione può interessare ogni luogo di lavoro o sua porzione organizzativa ed ogni lavoratore (anche i dirigenti e i preposti) che non viene valutato singolarmente ma a gruppi omogenei di lavoratori esposti a rischi analoghi. Prima di effettuare l’analisi vera e propria del problema risultano essere importanti sei attività preparatorie:

1) “Definizione del Progetto di Valutazione con assunzione di responsabilità da parte del Datore di Lavoro (DL) in merito alla finalità della valutazione”: il DL effettua la valutazione, definendo un progetto in cui risulti chiara la sua volontà di eliminare o ridurre le condizioni lavorative ritenute responsabili dello stress lavorativo (prevenzione primaria;

2) “Definizione e formazione di un gruppo di lavoro incaricato della gestione dell’intero percorso valutativo”: costituzione di un gruppo di persone che si occupa del controllo e della guida del percorso valutativo. Questo gruppo, opportunamente formato sul rischio specifico, è costituito da RSPP, RLS, Medico Competente, Dirigenti, Lavoratori esperti ed eventuali figure qualificate non appartenenti all’azienda;

3) ”Sensibilizzazione di tutti i lavoratori sul rischio stress lavoro- correlato e sul progetto definito dall’azienda per la sua valutazione”: i lavoratori vengono formati ai sensi dell’art.37 del D.Lgs 81/08 in merito al rischio stress lavoro-correlato ricevendo così tutta una serie di informazioni quali:“natura del rischio, i possibili effetti negativi sulla salute dell’individuo

e dell’azienda, le possibili misure preventive attuabili, il significato della valutazione e il progetto aziendale per la loro valutazione, l’importanza

58 della loro partecipazione alla valutazione e alla definizione del programma degli interventi migliorativi necessari”. Inoltre, l’art.37, c.10

D.Lgs 81/08 prevede l’attuazione di corsi per i rappresentanti del lavoratori per la sicurezza;

4) ”Individuazione delle porzioni organizzative/aree omogenee nelle quali suddividere l’azienda per la valutazione”: per l’applicazione della valutazione è necessario determinare le porzioni organizzative/aree omogenee dell’azienda valutata considerando “le modalità di organizzazione del lavoro, la presenza di figure dirigenziali con chiare responsabilità organizzative e autonomia gestionale, il tipo di attività svolte, le professionalità impiegate, il numero di lavoratori impiegati e le mansioni svolte”;

5) ”Individuazione di conoscitori esperti in grado di collaborare all’individuazione di condizioni lavorative potenzialmente stressogene per i lavoratori”: una volta individuata la porzione organizzativa, per ciascuna di essa deve essere individuato un numero adeguato di soggetti aziendali esperti del concreto modo di svolgersi delle attività e dell’organizzazione del lavoro, appartenenti sia alla direzione aziendale che ai lavoratori (preferibilmente in numero non inferiore a quattro nelle aziende di grandi dimensioni, e comunque proporzionale ai lavoratori), coinvolti nelle fasi della valutazione al fine di indicare le criticità, se presenti;

6) ”Analisi del ciclo lavorativo e della sua organizzazione”: ogni porzione organizzativa deve essere sottoposta alla scomposizione del ciclo lavorativo (Tabella 2: scheda per la scomposizione del ciclo lavorativo) ovvero all’individuazione di fasi, sottofasi, attività, procedure, professionalità con i rispettivi ruoli e responsabilità arrivando così a costruire l’organigramma e il funzionigramma dell’azienda. Questa attività permette di circostanziare le possibili criticità.

A seguito dell’analisi degli elementi sopra citati, si esegue la Valutazione. La Valutazione dello Stress Lavoro- Correlato proposta dalle Nuove Linee

Indirizzo della Regione Toscana (Luglio 2011) consta di due fasi: la prima è una Valutazione Preliminare, mentre la seconda è una Valutazione Approfondita.

La Valutazione Preliminare prende in esame tre categorie d’informazioni costituite da elementi oggettivi quali:

- le condizioni di lavoro potenzialmente stressogene per i lavoratori: vengono esaminate le caratteristiche intrinseche (orario, manodopera impiegata, tipologia di contratti ecc) e la presenza di possibili disfunzioni dell’organizzazione del lavoro e del suo contesto ambientale e relazionale. Gli elementi di rischio emersi dall’analisi devono far riferimento a determinati momenti del ciclo lavorativo e a determinate mansioni in modo da applicare le adeguate misure correttive nei confronti di una specifica circostanza lavorativa. Inoltre l’analisi deve produrre dati oggettivi e misurabili inerenti i fattori di rischio anche se non si può parlare di oggettività vera e propria dal momento che bisogna tener presente del punto di vista di chi esegue l’analisi. Quest’ultimo aspetto viene attutito dal fatto che la valutazione deve essere fatta da un numero adeguato di conoscitori esperti della realtà aziendale. Sono inoltre considerati i fattori del contenuto e contesto del lavoro.

Infine per ogni fattore di stress evidenziato verrà presa in considerazione la misura preventiva eseguita dall’azienda che deve essere valutata nella sua efficacia e operatività (cioè la sua attuazione, informazione, formazione, addestramento dei lavoratori e programmazione di periodici controlli per quanto riguarda la sua applicazione) e riportata in un documento.

- I possibili effetti negativi dello stress sull’azienda (sintomi aziendali): l’incremento dei costi aziendali, la diminuzione della partecipazione dei lavoratori e delle prestazioni aziendali (assenze per malattie, visite fiscali, ritardi, provvedimenti disciplinari ecc) devono essere valutate per stabilire se proseguire o meno con la valutazione approfondita. La valutazione

60 approfondita viene eseguita nel caso in cui il livello medio venga superato. - I possibili effetti negativi dello stress su singoli lavoratori: il Medico Competente, tramite apposita documentazione sanitaria, individua i casi conclamati di disagio verso cui è stato accertato un nesso causale certo o altamente probabile con condizioni di stress lavorativo. Qualora siano presenti casi conclamati, si procede con la Valutazione Approfondita in riferimento all’area omogenea considerata.

Per la Valutazione Preliminare può essere utilizzata la check list proposta dal Network per il Disagio Lavorativo ex ISPESL (Si veda Allegato A). Alla fine di questo percorso, la Valutazione Preliminare può portare a un’irrilevanza del rischio ragion per cui la valutazione viene interrotta e sarà riconsiderata dopo un anno, altrimenti, nel caso in cui siano emerse delle criticità, vengono programmate le attività correttive individuate come necessarie. Quindi, attraverso il monitoraggio, viene valutata l’efficacia degli interventi migliorativi: se risultano efficaci, la valutazione non procede ulteriormente; se risultano inefficaci o si attua la valutazione approfondita oppure c’è “la revisione dei piani d’intervento” con conseguente

“rivalutazione dell’andamento dopo 12 mesi”.

Per quanto concerne la Valutazione Approfondita, viene valutata la percezione soggettiva dello stress dei lavoratori in merito agli elementi del contenuto e del contesto del lavoro attraverso questionari, focus group, interviste semi-strutturate o riunioni (la riunione è prevista per le aziende fino a 5 dipendenti). E’ importante che i questionari siano somministrati salvaguardando l’anonimato e ad un campione adeguato (almeno il 50% dei lavoratori e in numero non inferiore a 10).

Infine, i risultati della prima e della seconda fase vengono studiati proprio per capire il rischio e ridefinire gli interventi migliorativi il cui andamento è rivalutato dopo un anno.

Valutazione del rischio-(fase preliminare)

Compilazione check-list del Network ISPESL

Nelle Aziende ad organizzazione complessa utilizzare il metodo oggettivo delle linee di indirizzo della regione Toscana con affiancamento degli interventi sentinella

(1)Per approfondire i contenuti del Monitoraggio di Sistema e di Attuazione si rinvia all’Alleg A .

2.6. Esperienze applicative delle Linee di Indirizzo della Regione

Documenti correlati