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“Il veicolo tuttofare, molto voluminoso e carico di implicazioni simboliche, è sempre meno accetto nelle città, mentre le esigenze di sicurezza nelle piccole collisioni ne alterano la configurazione in modo imprevedibilmente rapido. Benché l’automobile media rimanga sempre un fatto maggioritario, la congestione del tra"co e la crisi energetica hanno dato nuova credibilità all’ipotesi della vettura urbana e del taxi intesi come veicoli specializzati. È sul tema del veicolo specializzato che sono cadute le barriere operative tra i progettisti del settore e gli interventi, sempre meno occasionali, dei designer provenienti da una formazione culturale diversa.” #36

Proseguendo l’evoluzione fino ai nostri giorni, incontriamo negli anni Ottanta uno stile caratterizzato ancora da linee tese e spigoli squadrati poco dispendiosi da realizzare e semplici da assemblare e allineare tra loro . Si 37

Anselmi, ibid.

36

La produzione comincia ad essere robotizzata.

37

Prototipo di vettura urbana, carrozzeria Michelotti, 1975.

pone particolare attenzione alla funzionalità del veicolo urbano e si introducono e di"ondono le utilitarie con le famose Fiat Panda e Fiat Uno (modelli che hanno raggiunto in Italia un’alta soglia di vendite).#

Con l’arrivo degli anni Novanta ci fu un esponenziale sviluppo tecnologico che permette di equipaggiare le auto con dispositivi elettronici che ne migliorano la sicurezza e rendono agevole l’utilizzo e la vita a bordo del veicolo. È proprio questo il decennio dove ci si concentra sulla vivibilità degli spazi interni delle vetture. Di fatto un maggiore dialogo tra designer e architetti, ra"orza la convinzione di realizzare abitacoli altamente vivibili con particolare attenzione all’usabilità.

U n e s e m p i o c a l z a n t e e b e n rappresentativo del connubio tra i n n o v a z i o n e t e c n o l o g i c a e architettura, è la Fiat Multipla del 1998: un’auto dal design vincente proprio perché costruita intorno all’utente finale. La sua carrozzeria, seppur stilisticamente “strana” per i canoni classici di quegli anni, trova la sua coerenza con il suo periodo che vedeva un ritorno generale alle linee morbide e avvolgenti come negli anni Sessanta , in contrapposizione 38

https://www.fcaheritage.com/it-it/heritage/storie/la-fiat-multipla-e-il-design-funzionale 38

Fiat Panda, G. Giugiaro, 1980.

Fiat Uno, G. Giugiaro, 1983.

Fiat Multipla, 1998.

all’avanzamento tecnologico del tempo.

Il design automobilistico continua dunque con un’accezione fortemente emozionale.#

É con l’arrivo del nuovo millennio che avviene l’introduzione di nuove motorizzazioni ibride in un’ ottica di 39 ecosostenibilità che in molti casi ha condizionato l’espressività delle auto come nel caso della seconda serie della Toyota Prius del 2004. Quest'ultima è 40 una berlina familiare due volumi caratterizzata dalla semplicità delle linee e delle superfici per nulla complesse, con coda alta e tronca utile a ridurre la resistenza aerodinamica con una conseguente riduzione di consumi e inquinamento.#

Nel 2006 avviene invece la presentazione del primo modello di Tesla, la Roadster. Il design è stato a!dato al centro stile della Lotus, e di fatto il veicolo condivide alcuni componenti della Lotus Elise come il telaio. È la vettura che ha permesso di ampliare e approfondire la ricerca nell’ambito del trasporto elettrico con diversi modelli tutti caratterizzati da un design semplice, pulito, elegante ma allo stesso tempo sportivo. L’avanzatissima tecnologia è la forza del marchio Tesla di cui il CEO, Elon Musk, ha reso pubblici i brevetti rendendo lo sviluppo delle auto elettriche open source .#41

Motori termici che con l’ausilio di uno o più motori elettrici (attivi dalla fase di partenza fino ad una data velocità) 39

offrono una sostanziale minimizzazione di consumi e inquinamento.

L’auto più rappresentativa dell’inizio del nuovo millennio per via della sua motorizzazione e tecnologia.

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https://www.alvolante.it/marca/tesla 41

Toyota Prius, 2004.

Tesla Roadster, presentata nel 2006.

Il progresso tecnologico che stiamo vivendo al giorno d’oggi, è sempre più incentrato su veicoli elettrificati le cui dimensioni sono ridotte al massimo per agevolare la circolazione urbana e sono diretti sempre di più verso una filosofia di condivisione. #

La Microlino della Micro Mobility System , presentata su YouTube lo scorso 42 24 maggio, è una piccola “Bubble Car” pensata per l’utilizzo di mobilità urbana, la cui realizzazione è stata a!data alla torinese Icona Design. Lo studio torinese ha pensato di reinterpretare in chiave moderna la piccola Iso Isetta del 1953 che ha eccezionalmente rappresentato nella sua epoca la motorizzazione di massa a basso

c o n s u m o . G l i e l e m e n t i p i ù caratterizzanti della Microlino sono evidenti nel ritorno della forma a goccia e la grande portiera frontale che consente l’ingresso nel veicolo. Con questa sembrerebbe esserci un ritorno alle forme a"usolate del periodo streamline ma con tocchi di modernità visibili, ad esempio, nella

fascia LED orizzontale anteriore e in alcuni dettagli vintage semplici e ricercati come ad esempio i fari anteriori a sbalzo integrati nei volumi degli specchietti retrovisori. Presenta un design curato, minimale e ispirato al concetto “less is more” di Ludwig Mies van der Rohe dunque un progetto 43 di alta qualità e unico nella scelta delle forme e dei materiali. Per quanto riguarda gli interni invece, la barra orizzontale presente nella parte interna della portiera anteriore, è un chiaro rimando al mondo dei monopattini, e Davide Cannata spiega che “abbiamo voluto creare un abitacolo 44

Casa svizzera specializzata nella produzione di monopattini per la mobilità elettrica e non solo.

42

(Aquisgrana, 27 marzo 1886 – Chicago, 17 agosto 1969) è stato un architetto e designer tedesco. Viene ricordato - 43

assieme a Le Corbusier, Walter Gropius, Frank Lloyd Wright e Alvar Aalto - come maestro del Movimento Moderno.

Design manager della sede di Icona Design di Torino.

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Micro Mobility System Microlino, 2022.

sofisticato usando pochi elementi e lavorando sui materiali. La semplicità è dettata dal fatto che nelle intenzioni questo mezzo, che nasce come veicolo privato, in futuro potrà essere utilizzato per progetti di mobilità condivisa, che hanno altre esigenze” .$45

$

Secondo lo storico dell’auto Enrico Fagone la classificazione proposta da Anselmi si rivela fortemente coerente nei confronti di una “rilettura e riconsiderazione critica” che lo stesso Fagone compie sotto un punto di 46 vista non più storiografico, ma rapportata agli atout creativi e progettuali moderni, tenendo in considerazione il contesto di riferimento e ancor di più

“l’interazione” tra utilizzatore e prodotto, utili ad o"rire ulteriori scenari su cui indagare.#

Ecco dunque che Fagone nel testo “Car Design” individua quattro fasi da lui intese più che altro come “dimensioni”:#

1) Dimensione funzionale che corre in tutta la storia dell’automobile dagli