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Gli obblighi interni dello Stato

1.5 Gli obblighi in capo agli Stati

1.5.1 Gli obblighi interni dello Stato

L’Articolo 2(1) del Patto stabilisce gli obblighi degli Stati parte nell’attuazione dei diritti economici, sociali e culturali:

2(1). Ogni Stato Parte al presente Patto si impegna ad intraprendere le misure necessarie, individualmente ed attraverso l’assistenza e la cooperazione internazionale, specialmente economica e tecnica, al massimo delle sue risorse disponibili, con la prospettiva di raggiungere progressivamente la piena realizzazione dei diritti riconosciuti nel presente Patto con tutti i mezzi appropriati, inclusa particolarmente l’adozione di misure legislative.

138 Vedi, ad esempio, M. Craven, The international Covenant on Economic, Social and Cultural Rights: a

Perspective on Its Development, Claredon Press, 2015, pp.7-9, oppure, T. Harvey, J. Kenner, Economic and Social Rights under the EU Charter of Fundamental Rights, Hart, 2013, pp. 1-4.

139 B. Saul, D. Kinley, J. Mowbray, The International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights:

commentary, cases, material, Oxford University Press, 2014, p.3.

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L’importanza di questo articolo per la tutela del diritto all’abitazione è tale da meritare un’analisi più approfondita circa alcune proposizioni che la compongono. Come prima cosa, dobbiamo ricordare che l’espressione «intraprendere le misure necessarie», sebbene meno stringente della versione proposta che prevedeva l’uso della parola «garantire», bocciata dalla maggioranza degli Stati, rappresenta comunque un chiaro principio legale141. Secondo i Limburg Principles on the Implementation of the

International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights142, «tutti gli Stati parte

hanno l’obbligo di iniziare immediatamente ad intraprendere misure verso la piena realizzazione dei diritti contenuti nel Patto», e che a questo riguardo «il Patto impone agli Stati un obbligo immediato e facilmente identificabile»143. Possiamo dunque

affermare che, sebbene la piena realizzazione dei diritti possa essere raggiunta gradualmente, gli Stati parte hanno comunque l’obbligo di intraprendere iniziative a questo fine entro breve tempo dalla ratifica del Patto144. I «mezzi appropriati» che uno

Stato dovrebbe utilizzare a livello domestico, invece, secondo il Principio di Limburg No.18, non sono solamente quelli legislativi, ma includono misure amministrative, giudiziarie, economiche, sociali ed educative145.

Per quanto riguarda l’espressione «al massimo delle risorse disponibili», quattro tra i Principi di Limburg in particolare esplicano il significato di questa frase, in quanto contemplano l’abitazione come una necessità primaria, come ad esempio il cibo ed il vestiario: «25) gli Stati sono obbligati ad assicurare a tutti un livello minimo di sussistenza, indipendentemente dal livello del suo sviluppo economico; 26) “le sue risorse disponibili” si riferisce sia alle risorse disponibili all’interno dello Stato che a quelle derivanti dalla comunità internazionale; 27) nello stabilire se le misure necessarie

141 S. Leckie, From Housing Needs to Housing Rights, IIED, 1992, p.28.

142I Principi di Limburg costituiscono un insieme di importanti principi interpretativi, elaborati da studiosi

dei diritti umani e rappresentanti di varie organizzazioni delle Nazioni Unite riunitisi a Maastricht dal 2 al 6 giugno 1986 per esaminare la natura e la portata degli obblighi degli Stati parti del Patto internazionale relativo ai diritti economici, sociali e culturali. Vedi UN doc. E/CN.4/1987/1.

143 Vedi Principio No. 16 dei Principi di Limburg, UN Doc. E/CN.4/1987/17.

144 B. Saul, D. Kinley, J. Mowbray, The International Covenant on Economic, Social and Cultural Rights:

commentary, cases, material, Oxford University Press, 2014, p.137.

145 Secondo il Principio di Limburg No. 18 “Le misure legislative da sole non sono sufficienti a soddisfare gli

obblighi del Patto. Si deve notare, comunque, che l’Articolo 2(1) richiederà spesso l’attuazione di misure legislative nei casi in cui la legislazione esistente violi gli obblighi contenuti nel Patto”.

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al raggiungimento dei diritti siano state intraprese, si deve prestare attenzione all’uso e all’accesso equo ed effettivo delle risorse disponibili; 28) nell’uso delle risorse disponibili la priorità dovrebbe essere data alla realizzazione dei diritti del Patto, attenti alla necessità di assicurare a tutti i mezzi di sussistenza così come la fornitura di servizi essenziali». Poiché il grado di sviluppo economico di un Paese determinerà inevitabilmente le risorse disponibili per il sovvenzionamento di questi diritti, è inevitabile che allo Stato sia lasciato ampio margine di discrezionalità nell’impiego delle proprie risorse; tuttavia, come si può evincere dagli articoli summenzionati, nessuno Stato è esente dal garantire un livello minimo di sussistenza, né dall’assegnare priorità al raggiungimento di questi diritti, tra le voci di spesa. A discrezione dello Stato e delle sue possibilità è dunque lasciata l’entità delle risorse da impiegare, ma non il grado di impegno necessario al raggiungimento di questi diritti.

Infine, si rende d’obbligo un approfondimento della formulazione più controversa, la cui interpretazione determina in larga parte gli effettivi obblighi domestici degli stati, quella cioè relativa al «raggiungere progressivamente la piena realizzazione dei diritti». Sulla base di tale formulazione, ci si chiede se e quando, uno Stato sia autorizzato a posticipare gli sforzi per il raggiungimento dei diritti in virtù di problematiche come la mancanza di risorse sufficienti. Tra i Principi di Limburg si possono trovare numerosi articoli aventi lo scopo di chiarire le disposizioni dell’articolo, come ad esempio: «21) l’obbligo di “raggiungere progressivamente la piena realizzazione dei diritti” richiede agli Stati parte di muoversi il più velocemente possibile verso la realizzazione di questi diritti. In nessuna circostanza deve essere interpretato come un diritto per gli Stati di rimandare a tempo indeterminato gli sforzi per assicurare la piena realizzazione dei diritti; 23) l’obbligo di realizzazione progressiva esiste indipendentemente dall’aumento di risorse, richiede un uso effettivo delle risorse disponibili». Da quanto riportato, possiamo dunque trarre una definitiva interpretazione degli obblighi domestici di uno Stato, che in nessun caso è autorizzato a rimandare i propri sforzi per garantire questi diritti con il massimo delle risorse disponibili, e che questi ultimi devono essere accordati a tutti senza alcun tipo di discriminazione, con particolare considerazione verso quei gruppi sociali che vivono in condizioni sfavorevoli,

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ed evitando invece di avvantaggiare e concedere ulteriori benefici gruppi sociali già avvantaggiati146.