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Obbligo o dovere

6 . PERIFRASTICA PASSIVA

6.3.2 Obbligo o dovere

Quando, invece, la frase sembra richiedere una sfumatura di obbligo, si usa il servile dovere, anch’esso seguito dall’infinito del verbo che si va a tradurre.

Ecco di seguito i vari esempi:

Neque solum iis praescribendus est imperandi, sed etiam civibus obtemperandi modus

C-4-4: e deve essere fissato con leggi non solo il modo di comandare da parte di questi, ma anche la maniera di obbedire da parte dei cittadini

C-4-5: e devono fissare non solo di comandare, ma anche di sottomettersi in una certa misura ai cittadini

Verum et ipsa sic est legenda, ut sciamus plerasque eius virtutes oratori esse vitandas […] itaque, ut dixi, neque illa Sallustiana brevitas, qua nihil apud aures vacuas atque eruditas potest esse perfectius, apud occupatum variis cogitationibus iudicem et saepius ineruditum captanda nobis est

C-5-10: in verità bisogna leggere anche queste in modo tale da comprendere che l’oratore deve rifuggire la maggior parte delle prerogative di questa […] dunque, come ho detto, né quella brevità tipica di Sallustio, di cui nulla può risultare più perfetto presso orecchie libere ed erudite, dobbiamo adoperarla (impadronircene) presso un giudice occupato in molte riflessioni e spesso ignorante

C-5-12: in verità, deve essere letta in modo tale da capire che la maggior parte delle sue virtù devono essere provate (vissute) dall’oratore […] così, come dissi, né quella “brevitas” sallustiana, rispetto alla quale nulla riguardo a belle libertà (stilistiche) ed erudite può essere più perfetto, in confronto al giudice immerso in vari pensieri (occupato da vari pensieri) e spesso rozzo bisogna che noi cerchiamo di cogliere

Sicut plausus et acclamationis secundae favor, qui magna sollicitudine et partus est et expiandus

C-20-44: così come il desiderio di lodi e grida d’approvazione, che è stato generato da grande ansietà e deve essere tenuto lontano

C-20-46: come l’applauso e il favore di grida d’approvazione, che è stato prodotto e deve essere compensato da grande preoccupazione

Ecce altera quaestio, quomodo hominibus sit utendum […] quare omnia quae praestanda ac vitanda sunt dicam?

C-29-77: ecco un altro problema, come si debbano trattare gli uomini […] perché dica tutte le cose che si devono rispettare ed evitare?

C-29-78: ecco un’altra domanda: in che modo si debba essere in relazione con gli uomini […] dovrei dire come a tutte le cose che si devono offrire ed evitare? C-29-79: ecco un altro problema, come gli uomini debbano entrare in relazione tra loro […] perché esporrò tutti i comportamenti che sono da rispettare e da evitare?

Ceterum antequam destinata componam, repetendum videtur qualis status urbis C-33-81: del resto, prima di trattare l’argomento, sembra che si debba ripetere quale fu la posizione della città

C-33-82: d’altronde, prima che io tratti l’argomento, mi sembra di dover richiamare di che natura fosse la situazione di Roma

Ut igitur Athenas et Laecedaemonem Atheniensium Lacedaemoniorumque causa putandum est conditas esse omniaque, quae sint in his urbibus eorum populorum recte esse dicuntur, sic, quaecumque sunt in omni mundo, deorum atque hominum putanda sunt […] quae si hominibus solis nota sunt, hominum facta esse causa iudicandum est

S-34-85: dunque, come riteniamo fondate ad utilità di ateniesi e spartani le città stesse di Atene e Sparta e con loro tutto ciò che in esse è definito, a ragione, dei

rispettivi abitanti, così, qualsiasi cosa è posta nell’universo intero la dobbiamo credere esistente in funzione di uomini e dei […] ebbene, se tutto questo è concepibile, nella sua armonica interezza, solo dall’essere umano, è giusto credere che ciò sia stato plasmato a sua immagine e a sua misura

S-34-86: come quindi si ritiene che Atene e Sparta furono fondate per gli ateniesi e per gli spartani e che tutto ciò che si trova nelle città di questi popoli è ritenuto giusto, così qualunque cosa si trovi (in tutto) nel mondo viene ritenuta degli uomini e degli dei […] se questi fatti sono noti solamente agli uomini, il mondo deve essere ritenuto degli uomini per questi motivi

S-34-87: come si deve ritenere infatti che Atene e Sparta siano state fondate per gli ateniesi e gli spartani e tutte le cose che sono in queste due città si dicono appartenere ragionevolmente i due popoli, così tutte le cose, che si trovano nel mondo intero devono essere ritenute degli dei e degli uomini […] ma se tutte queste cose sono osservate (e distinte) dai soli uomini, si deve ritenere che siano state create proprio per gli uomini

S-34-88: dunque, così come si deve pensare che Atene e Sparta siano state costruite per gli ateniesi e gli spartani e tutte le cose che ci sono in queste città e vengono considerate giuste dai loro abitanti. Così tutto ciò che c’è in questo mondo è da ritenersi degli dei e degli uomini […] poiché queste cose sono note solo agli uomini si deve credere che essere siano state create per gli uomini S-34-89: come, quindi, è da ritenersi che Atene e Sparta vennero fondate per gli Ateniesi e gli Spartani e tutte le cose che si trovino in queste città sono dette giustamente in possesso di questi popoli, così, ogni cosa si trovi in ogni parte del mondo è da intendersi degli uomini e degli dei […] si deve dunque giudicare se queste cose, note ai soli uomini, vennero fatte per gli uomini

Sed nec hoc otium Africani otio nec haec solitudo cum illa comparanda est

C-59-114: ma questo ozio non deve essere comparato all’ozio di P. Africano né questa solitudine deve essere comparata a quella

C-59-116: ma non si deve paragonare né quest’ozio con l’ozio di Africano né questa solitudine con quella (di Africano)

C-59-117: ma questo ozio non deve confrontarsi con l’ozio di Scipione l’Africano né questa solitudine con quella

Rex per fines suos transire sinat nullum exercitum Romanis hostilem, hostium copiae nec commeatu nec umquam alia ope ei adiuvandae erunt

C-75-137: il re non lascerà passare per il suo confine nessun esercito nemico di Roma; le truppe dei nemici non dovranno essere aiutate da lui né con viveri né con qualsiasi altro mezzo

C-75-138: il re non lascerà transitare nessun esercito ostile ai Romani attraverso i suoi territori; egli non dovrà aiutare le truppe del nemico né con viveri né qualche volta con strumenti

6.3.3 Altre traduzioni

Oltre alle due modalità di traduzioni più conosciute, la coniugazione perifrastica passiva può essere resa in italiano anche mediante altri espedienti, che si potranno ritrovare negli esempi sottostanti. Dunque:

Nec vero audiendi sunt Cynici philosophi, qui reprehendunt et inrident quod ea, quae re turpia non sint, verbis flagitiosa ducamus

C-27-70: certamente non sono da ascoltare i filosofi Cinici, che biasimano e deridono il fatto che storciamo con parole quelle cose vergognose

Ceterum antequam destinata componam, repetendum videtur qualis status urbis C-33-80: del resto, prima di scrivere ciò che è prefissato, sembra

Verum et ipsa sic est legenda, ut sciamus plerasque eius virtutes oratori esse vitandas […] itaque, ut dixi, neque illa Sallustiana brevitas, qua nihil apud aures vacuas atque eruditas potest esse perfectius, apud occupatum variis cogitationibus iudicem et saepius ineruditum captanda nobis est

C-19-43: è giusto leggere anche questa stessa così da sapere che sono molte le virtù di questa che l’oratore deve evitare […] dunque, come ho già detto, né quella brevità sallustiana, della quale niente può essere più perfetto davanti orecchie vuote ed erudite, noi dobbiamo cercare di ottenere davanti a un giudice gravato da vari pensieri e spesso non erudito

Sicut plausus et acclamationis secundae favor, qui magna sollicitudine et partus est et expiandus

C-20-47: come l’applauso e l’entusiasmo per grida d’approvazione in proprio favore, che con grande inquietudine viene procurato ed è da placare C-20-105: come gli applausi e l’entusiasmo per l’acclamazione secondo il favore, che con grande preoccupazione ed è conquistato e da espiare

In hoc genere et naturali et honesto duo vitia vitanda sunt

C-56-117: in questo modo (di vivere) naturale e dignitoso ci sono due difetti da evitare

Sed nec hoc otium Africani otio nec haec solitudo cum illa comparanda est

C-59-115: ma questo ozio non va paragonato all’ozio di Scipione l’Africano e questa solitudine non va paragonata con quella

Itaque cogitandum est, quanto levior dolor sit non habere quam perdere

Illa promissa servanda non sunt, quae non sunt iis ipsis utilia, quibus illa promiseris

S-79-145: non sono da mantenere quelle promesse le quali non sono utili a quelli stessi ai quali hai promesso quelle

S-79-147: non sono da mantenere quelle promesse che non sono utili a quelli stessi cui tu abbia promesso quelle promesse

Quid Carthaginiensi ab romano, quid filiae Hasdrubalis timendum sit vides

C-87-161: vedi cosa sia da temere alla figlia di Asdrubale Cartaginese da un romano

C-87-165: tu vedi ciò dei Cartaginesi dal romano, e ciò che è necessario temere dalla figlia di Asdrubale

6.4 Sintesi quantitativa

Come si può notare dal paragrafo precedente, le possibilità di traduzione della coniugazione perifrastica passiva sono essenzialmente tre: una resa con l’idea di necessità, con l’uso quindi di bisogna+verbo all’infinito, una con l’idea di obbligo, con il servile si deve + verbo all’infinito, ed infine la scelta di altre tecniche traduttive.

Su 55 casi di comparsa del fenomeno, il 45% degli esempi è tradotto nel primo modo sopra elencato, il 38% con il verbo servile, mentre solo il 15% vede un’altra scelta nella resa italiana; il tutto è desumibile dal seguente grafico: