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Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 dell’ONU

1. Il contesto della politica di coesione 2021-2027 in Europa e in Italia: tra continuità e innovazione . 7

1.4 Gli obiettivi di sviluppo sostenibile (OSS) dell’Agenda 2030 dell’ONU

La nuova programmazione europea è dunque la risposta alle sfide globali Verso un Europa sostenibile entro il

19   The Just Transition Fund - consultabile su https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/european-green-deal/actions-being-taken-eu/just-transition-mechanism/just-transition-funding-sources_it

20    Relazione  per  paese  relativa  all’Italia  2019  Comprensiva  dell’esame  approfondito  sulla  prevenzione  e  la  correzione  degli  squilibri  macroeconomici - consultabile su https://ec.europa.eu/info/sites/info/files/file_import/2019-european-semester-country-report-italy_it.pdf

203021 e identificate come “Le cinque grandi sfide alla sostenibilità”22 e come queste siano connesse con la Strategia Nazionale per lo Sviluppo Sostenibile (SNSvS)23, ossia il posizionamento italiano rispetto agli obiettivi dell’Agenda 2030  dell’ONU, che considera le diverse dimensioni dello sviluppo sostenibile, per i profili ambientali, economici e sociali. 

L’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è un programma d’azione adottato nel settembre 2015 dall’Assemblea  Generale  dell’Organizzazione  delle  Nazioni  Unite  (ONU).  Essa  ingloba 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (Sustainable Development Goals o SDGs), considerati strategici dal programma varato dalla comunità internazionale  per  porre  fine alla povertà, proteggere il pianeta e assicurare prosperità a tutti gli individui entro il 2030. L’ONU definisce come sostenibile quello sviluppo che soddisfa i bisogni del presente senza compromettere la  capacità delle generazioni a venire di soddisfare i propri bisogni nel futuro (Commissione mondiale sull’ambiente e  lo sviluppo dell’ONU, 1987). Per raggiungere lo sviluppo sostenibile è importante armonizzare tre elementi: la crescita  economica, l’inclusione sociale e la tutela dell’ambiente. Gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS) devono quindi essere considerati in maniera integrata e includono tutti i processi che li possono accompagnare e favorire.

Nel documento di policy europea “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030” la Commissione Europea sostiene che “Gli  OSS, insieme all’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, costituiscono la tabella di marcia per un mondo migliore e per il quadro globale di cooperazione internazionale in materia di sviluppo sostenibile e le relative dimensioni  economiche, sociali, ambientali e di governance.”. 

Gli OSS sono il cuore della politica e programmazione europea per il 2021-2017 e devono essere presi in considerazione  nella programmazione della politica di sviluppo regionale. 

21    Documento  della  Commissione  Europea  Verso  un’Europa  sostenibile  entro  il  2030  -  https://ec.europa.eu/commission/sites/beta-political/files/rp_sustainable_europe_it_v2_web.pdf

22 1. Degrado ambientale e cambiamento climatico. La forte pressione ambientale, realizzata a causa dello sfruttamento incontrollato,  sta determinando l’esaurimento delle risorse naturali e minaccia la sopravvivenza delle generazioni future. L’Europa si trova a fronteggiare  una grandissima sfida ambientale ma anche economica da cui dipende la capacità di soddisfare le esigenze dei propri cittadini. L’attenzione  dedicata al clima e all’ambiente è quindi sfociata nel “Green Deal” europeo, vettore di ingenti investimenti, pianificati per il prossimo periodo di  programmazione. 2. Transizione demografica. L’invecchiamento associato alla longevità e l’aumento della probabilità di patologie croniche pesano sul sistema delle pensioni e sanitario, oltre che sulle esigenze della società. Una società più anziana cambia le sue necessità di servizi e  strutture, ma ha anche un forte impatto sulle abitudini di consumo e sui comportamenti d’acquisto. 3. Superamento delle disuguaglianze.

Le disuguaglianze e il rallentamento della mobilità sociale rappresentano un rischio per il futuro sviluppo economico dell’UE. Nel 2017 la  disparità di reddito negli Stati membri dell’UE è diminuita per la prima volta dalla crisi finanziaria del 2008-2009. Tuttavia, le disuguaglianze  sono ancora troppo grandi e la ricchezza continua a concentrarsi nelle fasce della popolazione con i più alti livelli di reddito. Le disuguaglianze  e il rallentamento della mobilità sociale rappresentano un rischio per lo sviluppo economico complessivo e la coesione sociale. 4.

Migrazione. Le disuguaglianze su scala mondiale sono anch’esse motivo di profonda preoccupazione. Cambiamenti ambientali graduali e  improvvisi si traducono in spostamenti umani e si prevede che la portata di tali flussi, sia interni che transfrontalieri, aumenterà con impatti  senza precedenti sulle vite e sui mezzi di sussistenza. Pianificare e gestire adeguatamente la migrazione indotta dalle disuguaglianze della  crescita demografica e nel tenore di vita tra i paesi e a fronte del costante innalzamento delle temperature globali e della scomparsa degli  ecosistemi dall’ambiente sarà fondamentale per la sicurezza umana. 5. Pressione sulle finanze pubbliche. Il mantenimento del tenore di vita, servizi ed eccellenze europee richiedono dinamismo economico e un costante flusso di nuovi investimenti. Se non si prenderanno  provvedimenti per aumentare la resilienza economica e la coesione, oltre ad affrontare le vulnerabilità strutturali, nei prossimi anni si potrebbe  assistere a una perdita di slancio economico, in uno scenario di grandi rischi di revisione al ribasso dei livelli di benessere attuali. Le necessarie riforme strutturali possono produrre un maggiore benessere e un futuro più solido, anche attraverso gli investimenti in ricerca e innovazione,  servizi pubblici, sistemi di protezione sociale e tutela ambientale.

23   Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Strategia nazionale sviluppo sostenibile (SNSvS) - consultabile su https://

www.minambiente.it/sites/default/files/archivio_immagini/Galletti/Comunicati/snsvs_ottobre2017.pdf

Figura 1 - I 17 Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (OSS)/Sustainable Development Goals (SDGs)

Fonte: Nazione Unite, pubblicato dalla Commissione Europea

L’UE è impegnata ad assumere un ruolo da protagonista nell’attuazione dell’Agenda 2030 dell’ONU. Gli OSS sono inclusi  in tutte le 10 priorità della Commissione Europea e hanno trovato immediata attuazione nell’Agenda Strategica 2019-202424 di cui costituiscono i target da raggiungere per risolvere le sfide globali dell’umanità e per migliorare  l’ambiente, l’economia e la società. Per la prima volta, un solo documento programmatico tratta, congiuntamente, lo sviluppo sostenibile e la lotta alla povertà nell’UE. I 17 OSS si articolano in 169 sotto-obiettivi che fanno riferimento a diversi domini dello sviluppo relativi a tematiche di ordine ambientale, sociale, economico e istituzionale.

Agli  OSS  sono  associati  vari  indicatori  e  target.  In  Italia,  a  partire  da  dicembre  2016,  Istat  ha  iniziato  a  rendere  disponibili con cadenza semestrale gli indicatori sulla piattaforma informativa dedicata agli SDGs, accessibile dal  suo sito istituzionale25. Il “Rapporto SDGs 2020” dell’Istat propone un ulteriore ampliamento del panorama degli  indicatori. Il rapporto arriva a fornire un set aggiornato di 130 indicatori UNIAEG-SDGs e, per questi, 325 misure statistiche nazionali (di cui 296 diverse), di cui molte anche disponibili in disaggregazione regionale26.

Il cambiamento climatico è una delle maggiori sfide globali del secolo. La lotta al cambiamento climatico richiede  un’azione globale per ridurre le emissioni di gas serra nel mondo. L’UE è stata in prima linea su scala internazionale  perché si arrivasse ad un accordo globale sul clima. Con la pubblicazione nel 2019 del già citato documento “Verso un’Europa sostenibile entro il 2030” (“Reflection Paper “Towards a Sustainable Europe by 2030”), la Commissione Europea (CE) evidenzia il forte impegno dell’UE per realizzare gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU, anche  alla luce dell’Accordo di Parigi (2015) sui cambiamenti climatici, ed intende orientare la discussione su come

24   https://www.consilium.europa.eu/media/39937/a-new-strategic-agenda-2019-2024-it.pdf 25   www.istat.it

26  https://www.istat.it/it/benessere-e-sostenibilit%C3%A0/obiettivi-di-sviluppo-sostenibile/gli-indicatori-regionali

raggiungere al meglio questi obiettivi e sul modo migliore in cui l’UE possa apportare il suo contributo entro il 2030 (Istat, 2019). Questo documento definisce l’approccio che deve essere sviluppato anche a livello regionale nell’ambito della politica di coesione.

Queste sfide saranno prese in considerazione anche nella nuova programmazione europea per la Politica di Coesione.

I 5 obiettivi della politica di coesione europea sono legati agli OSS, come evidenziato nella tabella 1. Più precisamente la tabella mette in evidenza la coerenza tra gli OSS e gli obiettivi europei della Coesione nelle tematiche “verdi” e 

“sociali”.

La Regione Calabria nell’elaborare, in accordo con gli stakeholders, la propria Strategia regionale dello Sviluppo Sostenibile di attuazione dell’Agenda ONU 2030 che, declinando gli obiettivi stabiliti a livello nazionale, rappresenterà  la principale cornice all’interno della quale dovranno muoversi le politiche regionali nel prossimo futuro.

Il concetto di sviluppo sostenibile nelle sue dimensioni economiche, sociali e ambientali è strettamente connesso  all’integrazione delle politiche pubbliche e dell’azione privata, che deve essere intesa nell’accezione più ampia che  comprende la capacità d’impresa, l’impegno del sistema associativo, delle diverse rappresentanze e del terzo settore,  finanche al comportamento individuale del cittadino. 

Il riferimento diretto agli obiettivi della Strategia per lo sviluppo sostenibile consentirà inoltre una notevole semplificazione  per  le  procedure  di  Valutazione  Ambientale  Strategica  (VAS)  che  dovrà  poi  accompagnare  la  predisposizione dei Programmi Operativi, sia nella predisposizione del quadro di riferimento programmatico e del  complessivo posizionamento, sia per i percorsi di confronto e coinvolgimento di tutti gli stakeholder.