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9 – SIENA, in calce: J. Cock fecit - 1555. In-cisione su rame (310X445 mm.).
Straordinaria rappresentazione dell’assedio condotto sotto le mura di Siena dall’esercito im-periale al comando del marchese di Marignano. Rilievo di elevato valore documentale per la sto-ria urbanistica della città, qui ritratta nella prima rappresentazione tendenzialmente fedele all’e-sistente, certifi cata dalla data 1555, quando la disciplina dell’iconografi a urbana viveva ancora una fase primordiale. Importante pure la ricca e vivace narrazione grafi ca delle operazioni milita-ri, che mostra gli accampamenti degli assedian-ti con i movimenassedian-ti delle truppe del Marignano verso le fortifi cazioni settentrionali che difende-vano la Castellaccia e con le batterie in azione di cannoneggiamento dal Prato di Camollia. Credibile la testimonianza dei moderni fortini per l’impiego delle armi da fuoco eretti a difesa di Porta Camollia - non più visibili oggi perché abbattuti subito dopo la fi ne dell’assedio - che aggiornarono effi cacemente il potenziale inter-dittivo delle difese senesi e capaci di respingere tutti gli attacchi di fanteria e di artiglieria di cui furono oggetto durante l’assedio. Notevole il nu-mero dei toponimi trascritti sul rilievo e relativi agli edifi ci monumentali della città e ai centri del contado che furono maggiormente coinvolti nelle fasi della guerra.
Dell’incisione fi rmata dal Cock, celebre peinteur graveur fi ammingo attivo a Roma negli anni cen-trali del XVI secolo, si conoscono solo due esem-plari: quello in esame - l’unico presente in Italia - e quello della Biblioteca Nazionale di Parigi.
Un’importante riedizione di questa raffi gura-zione della città fu prodotta nella seconda metà del XVI secolo dall’Offi cina romana di Antonio Lafreri con il titolo cambiato e ad opera di uno sconosciuto incisore che si fi rma F.F.
lo scrivente e sfuggito a tutte le principali catalo-gazioni di topografi a italiana antica.
Pur in assenza di linee confi narie, l’antico dominio senese è perfettamente confi gurato dalla rilevazione dei principali castelli confi nari ed interni, puntualmente segnalati. Assai evi-dente il dettaglio grafi co di Siena mostra una sintetica veduta del suo assetto urbano, che presenta in una quasi fedele collocazione topo-grafi ca gli apparati fortifi cati, le porte maggiori: delineate e nominate analiticamente, e perfi no il Palazzo Comunale con la torre del Mangia, ripresi di fi anco. Sia la qualità fi gurativa del dettaglio, sia la sua posizione centrale nella ta-vola, confermano la volontà del cartografo di offrire una rappresentazione specifi ca del terri-torio di Siena, da inserire assai probabilmente nel corredo illustrato di un volume o, quanto meno, di un saggio di storia della città, rimasti, come detto, ignoti.
Fedele anche la rilevazione dei sistemi mon-tuosi e di quello fl uviale dell’Ombrone con i suoi affl uenti Orcia, Merse e Arbia; mentre, a nord, il grande alveo dell’Arno, a cui conferisce le sue acque il bacino palustre della Chiana, co-stituisce come una cornice naturale della carta. Inoltre, l’anonimo autore inserisce nel retico-lo topografi co i particolari di una vivace sceno-grafi a: truppe in movimento tra Siena e la val di Chiana che, insegne al vento, attestano un evidente stato di guerra. Inoltre un preciso det-taglio della stampa mostra chiaramente, tra i to-ponimi di Montepulciano e Pienza, la sintetica intestazione “ase. d. monticell” sottoscritta ad un gruppo di tende e ad una batteria di canno-ni e non può non riferirsi all’assedio condotto contro Monticchiello dall’esercito imperiale nel febbraio del 1553, attribuendo al rilievo anche un insolito, quanto pregevole signifi cato di do-cumento storico.
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Indice
Ettore Pellegrini, La dimensione internazionale della cultura senese
in una intensa giornata di studi per il ventennale di “Accademia dei Rozzi” ... pag. 002 Mario Ascheri, L’alto Arrigo e Siena: un rapporto molto diffi cile
al tempo del Costituto ... » 0 6 Maria Assunta Ceppari, Assunta Leonardi, San Galgano e la spada spezzata.
Una biccherna trecentesca poco nota ... » 016
Angelo Biondi, Stemmi di capitani senesi e medicei nel Palazzo Pretorio di Sovana » 022
Irene Tani, Jacopo Fiorino de’ Buoninsegni e gli esordi della bucolica volgare ... » 32 Angela Cingottini, Giuseppe Verdi e Marietta Piccolomini,
un’amicizia sulle note della Traviata ... » 036 Patrizia Turrini, Da un nobile vino… al Vino Nobile ... » 048 Nicola Pallecchi, Dennis Everard Rhodes: un profi lo ... » 058 Elisa Boffa, Un tipografo calabrese a Siena: Matteo Florimi ... » 062 Roberto Donghi, Un catalogo cinquecentesco dei libri
di Sant’Anna in Camprena ... » 94 Giacomo Zanibelli, L’attività editoriale e teatrale del Collegio Tolomei:
un modello formativo “quasi” perfetto ... » 98 Ettore Pellegrini, Rari e preziosi: documenti coevi a stampa