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6. Posizionamento di SEPI Ambiente nel mercato e risultati dell’analisi statistica

6.2 Gli oli usati e le possibilità di riciclo in SEPI Ambiente

SEPI Ambiente è una delle aziende mandatarie del Consorzio CONOU, quindi si pone come punto di riferimento nel territorio torinese per la raccolta degli oli minerali usati. È opportuno specificare che, nonostante la maggior parte degli oli usati siano ricompresi all’interno del capitolo 13, alcuni CER presenti in questo capitolo non individuano specificatamente oli usati, ma anche altre tipologie di rifiuti a base oleosa, come possono essere emulsioni o prodotti di separazione olio/acqua, come ad esempio i CER 130502 o 130506. Inoltre ci sono altri casi in cui gli oli usati vengono inseriti in altri capitoli, come avviene ad esempio per i CER 120106 o 120107. Dunque, se considerassimo tutta la quota parte di rifiuti del capitolo 13 in ingresso in impianto come oli, senza fare le dovute distinzioni per tipologia, la stima dei volumi di oli usati trattati risulterebbe alterata. La tabella n°33 ci mostra quali sono i CER che sono stati ricompresi nella nostra elaborazione statistica.

CER DESCRIZIONE CER

120106 oli minerali per macchinari, contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) 120107 oli minerali per macchinari, non contenenti alogeni (eccetto emulsioni e soluzioni) 120110 oli sintetici per macchinari

120119 oli per macchinari, facilmente biodegradabili 130109 oli minerali per circuiti idraulici, clorurati 130110 oli minerali per circuiti idraulici, non clorurati 130111 oli sintetici per circuiti idraulici

130112 oli per circuiti idraulici, facilmente biodegradabili 130113 altri oli per circuiti idraulici

130204 scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, clorurati 130205 scarti di olio minerale per motori, ingranaggi e lubrificazione, non clorurati 130206 scarti di olio sintetico per motori, ingranaggi e lubrificazione

130207 olio per motori, ingranaggi e lubrificazione, facilmente biodegradabile 130208 altri oli per motori, ingranaggi e lubrificazione

130306 oli minerali isolanti e termoconduttori clorurati, diversi da quelli di cui alla voce 13 03 01

130307 oli minerali isolanti e termoconduttori non clorurati 130308 oli sintetici isolanti e termoconduttori

130309 oli isolanti e termoconduttori, facilmente biodegradabili 130310 altri oli isolanti e termoconduttori

200126 oli e grassi diversi da quelli di cui alla voce 20 01 25 Tabella 33. tipologie di oli conferiti in impianto

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Gli oli, le emulsioni ed i rifiuti contaminati da olio, possono essere avviati a riciclo in percentuali diverse, a seconda del grado di separazione e della differente qualità che si ottiene: nel caso degli oli, gran parte di questi può essere rigenerata in raffineria, le emulsioni o altri tipi di rifiuti contaminati da olio possono subire altri trattamenti prima di essere avviati agli impianti di destino finale e dunque essere recuperati. Dalla nostra elaborazione emerge che nel 2018 sono state conferite 6500 tonnellate di oli usati. La sinergia tra la raccolta e la rigenerazione degli oli minerali consente a SEPI Ambiente di avere accesso alle migliori tecnologie di recupero disponibili sul mercato, offrendo delle soluzioni che chiudono virtuosamente il ciclo di vita dei rifiuti.

Tabella 32. Volumi di oli minerali usati avviati a riciclo nel 2018 dall'impianto

Le percentuali di oli usati che una volta raccolti vengono avviati a recupero, nella forma della rigenerazione, sono altissime, pari al 99,9%, a dimostrazione del fatto che esistono dei trattamenti che consentono di recuperare pienamente questi rifiuti, a condizione che soddisfino determinati requisiti di purezza. La quota parte di materiale non recuperato, molto contenuta, è composta principalmente da morchie e fondami idrocarburici che si depositano nei serbatoi per decantazione naturale durante le operazioni di stoccaggio del materiale, nelle piattaforme di logistica.

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6.3 Il modello di circolarità di Itelyum applicato alla rigenerazione degli oli usati

Il modello di business di Itelyum è costruito sulla circolarità, massimizzando il ricorso a materie prime riciclate, l’efficienza di trasformazione dei processi industriali e le opzioni più sostenibili per le destinazioni dei rifiuti generati. Nel 2018 in totale oltre 700 mila tonnellate di rifiuti speciali sono state gestite dal gruppo Itelyum, in modo responsabile e con circolarità elevata. Il riciclo di oli usati, di solventi e reflui chimici ha creato valore netto ambientale, contribuendo a evitare l’emissione di quasi 700.000 tonnellate di CO₂; il rilascio di oltre 1.000 tonnellate di inquinanti atmosferici; il prelievo di quasi 3.000.000 m³ di acqua ed il consumo di oltre 200 ettari di territorio. Più nello specifico, nel caso della rigenerazione degli oli usati, la differenza tra ingresso e uscita dai processi è costituita principalmente dall’acqua contenuta nella carica in ingresso agli impianti; queste acque sono pretrattate per estrarne contenuti residui di sostanze organiche e successivamente restituite all’ambiente dopo trattamento di depurazione biologica. Una frazione minore è rappresentata dai rifiuti di processo avviati responsabilmente a operazioni di recupero o smaltimento presso terzi specializzati. I rifiuti generati dal processo, ai quali si aggiungono i rifiuti generati dalle attività ausiliarie e di manutenzione, sono gestiti e inviati a trattamento secondo l’opzione più sostenibile. Il bilancio di materia per la rigenerazione mostrato in tabella che si riesce ad ottenere un indice di circolarità pari al 96%12.

Bilancio di materia (t) 2018 2017 2016

Regeneration

Ingresso: materie prime e rifiuti 171133 167826 168944

Materie prime - - -

Oli usati ed emulsioni 171133 167826 168944

Uscita: prodotti 147680 144924 144888

Basi lubrificanti rigenerate 111009 109014 112512

Gasolio 12740 12785 11813

Bitume 23931 23125 20563

Uscita: acqua depurata 14564 13402 14160

Uscita: rifiuti e recupero (presso terzi) 2439 1444 832

Circolarità 96% 95% 95%

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Oltre ad essere un esempio di gestione responsabile di un rifiuto altamente pericoloso, la rigenerazione consente di generare nuovi prodotti, principalmente delle basi lubrificanti rigenerate, che possono essere nuovamente commercializzate. Particolare rilevanza, nel settore della rigenerazione di oli usati, è la certificazione Remade in Italy®, basata su protocolli stringenti, è una etichetta ambientale di prodotto accreditata e valida per il green procurement, che traccia il contenuto di riciclato nei prodotti e la tracciabilità dei flussi di materiali all’interno del processo produttivo. Tutte le basi lubrificanti prodotte dal gruppo negli impianti di Ceccano e Pieve Fissiraga rispondono a questi requisiti, con il 100% di contenuto riciclato, hanno ottenuto la certificazione Remade in Italy e rappresentano il 41.26% dei volumi di prodotti commercializzati.

Itelyum Ambiente, di cui fa parte anche SEPI Ambiente, ha gestito complessivamente quasi 450.000 tonnellate di rifiuti pericolosi e non pericolosi, selezionandoli e omogeneizzandoli, se necessario anche con opportuni pretrattamenti, in frazioni razionali e avviandoli a trattamento scegliendo l’opzione più sostenibile, raggiungendo un indice di circolarità pari al 76,8%12.

Rifiuti gestiti e destinazione (t) 2018 2017 2016

Itelyum Ambiente Rifiuti gestiti Non pericolosi 198581 42503 25841 Pericolosi 250292 119735 112864 Destinazione Recupero 283855 84463 61705

Depurazione acque industriali 60906 7132 6798

Smaltimento 104112 50711 46609

Uscita: acqua depurata 14564 13402 14160

Uscita: rifiuti e recupero (presso terzi) 2439 1444 832

Circolarità 76.8% 64.4% 59.5%

Tabella 34. Bilancio di materia applicato alla divisione Itelyum Ambiente, di cui fa parte SEPI Ambiente, nel periodo 2016- 2018

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Conclusioni

Il punto di partenza del presente project work è stata l’analisi puntuale della produzione di rifiuti speciali nel territorio nazionale, condotta secondo criteri di elaborazione statistica, ai fini di valutare poi la produzione di rifiuti speciali della regione Piemonte. In particolare, il dato di produzione di rifiuti speciali è un dato fondamentale per tutte quelle aziende che operano nel settore, in quanto strettamente dipendenti dai volumi di produzione iniziale che, a loro volta, sono soggetti a cambiamenti nel tempo in funzione di molti aspetti, sia tecnologici che di mercato. Le aziende che operano nel settore dei rifiuti devono, infatti adattarsi velocemente ai cambiamenti della produzione, e di conseguenza devono essere in grado di trattare volumi variabili e differenti, fornendo sempre nuove soluzioni per soddisfare le esigenze del mercato e le esigenze dei produttori. In questo contesto, l’analisi della produzione di rifiuti speciali della regione Piemonte è stata un elemento fondamentale per valutare l’integrazione dell’impianto di raccolta e stoccaggio di rifiuti speciali SEPI Ambiente nell’intero territorio piemontese: l’analisi dei flussi di rifiuti in ingresso all’impianto ed il confronto con i dati di produzione disponibili, ha permesso di quantificare i volumi di rifiuti trattati, la provenienza di tali rifiuti e soprattutto determinare in quali settori di produzione l’azienda è maggiormente integrata nel territorio.

Da questa analisi complessiva è emerso che a livello nazionale, nel periodo di tempo esaminato è visibile una crescita costante di rifiuti dei capitoli 10 (processi termici), 12 (lavorazione e trattamento fisico e meccanico superficiale di metalli e plastica), 15 (imballaggi, assorbenti, stracci e materiali filtranti) e 16 (rifiuti non altrimenti specificati nell’elenco), tutte tipologie di rifiuti che possono essere riconducibili a svariate tipologie di attività industriali. Il trend di crescita osservato nello stesso periodo riguardo alla produzione piemontese di rifiuti speciali mediamente conferma la tendenza manifestata a livello nazionale, tranne che per i rifiuti del capitolo 15, in declino. È stato osservato che in genere la produzione di rifiuti speciali è nettamente sbilanciata verso i rifiuti speciali non pericolosi, sia a livello nazionale che a livello regionale, e questo spiega anche perché il trend di crescita dei rifiuti speciali non pericolosi mediamente ricalca quello dei rifiuti speciali. L’andamento dei rifiuti speciali pericolosi invece risente maggiormente delle peculiarità del territorio: si

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osserva a livello nazionale, nel periodo di tempo indagato, una crescita evidente della produzione di rifiuti del capitolo 07 (processi chimici organici), 13 (oli esausti e residui di combustibili liquidi)e 16 e 20 (rifiuti urbani). La produzione piemontese è abbastanza allineata a questo trend, e registra anche un modesto trend di crescita per i rifiuti del capitolo 12.

In questo contesto produttivo, risulta che SEPI Ambiente nel 2018 è riuscita a soddisfare una fetta di mercato pari all’1,2% dell’intera produzione piemontese di rifiuti speciali. L’impianto è in grado di intercettare un volume di rifiuti speciali pericolosi pari al 5,2% dell’intera produzione regionale di rifiuti speciali pericolosi. L’analisi condotta sull’andamento dei volumi di conferimento negli anni 2016-2018 evidenzia che l’azienda riesce a intercettare in maggiori quantità proprio i rifiuti dei capitoli 12, 13, 16 e 20, dunque risulta ben allineata rispetto al trend crescita osservato nella produzione regionale e nazionale, che presumibilmente potrebbe continuare ancora a crescere negli anni a venire. La tipologia di rifiuti raccolti per i quali si ottengono le migliori performance di recupero sono gli oli esausti, che nella maggior parte dei casi vengono recuperati quasi totalmente. Possiamo infine aggiungere che la gestione della filiera degli oli minerali esausti in Italia, nella quale Itelyum e SEPI Ambiente hanno un ruolo importante, ha raggiunto risultati tali da diventare una best practice, un modello da imitare per tutte quelle economie avanzate in cui la gestione degli oli esausti rappresenta una sfida da affrontare.

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Bibliografia:

Fonti normative

Decisione n. 1386/2013/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 20 novembre 2013; D:Lgs 152/2006, parte IV, norme in materia di gestione dei rifiuti e di bonifica dei siti inquinati;

Decisione n.2014/955/UE, della Commissione del 18 dicembre 2014, allegato, Elenco di rifiuti di cui all’articolo 7 della Direttiva 2008/98/CE;

Direttiva 2008/98/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 19 novembre 2008; Fonti Itelyum

Itelyum, Report di Sostenibilità 2018

Altre fonti

Eurostat: statistics explained - Waste statistics. Data extracted in June 2019. Data di accesso 02/12/2019

ISPRA Rapporto Rifiuti Urbani, Edizione 2018, Rapporti 297/2018. Data di accesso 15/09/2019

ISPRA Rapporto Rifiuti Speciali, Edizione 2016, Rapporti 246/2016. Data di accesso 15/09/2019.

ISPRA Rapporto Rifiuti Speciali, Edizione 2017, Rapporti 264/2017. Data di accesso 15/09/2019.

ISPRA Rapporto Rifiuti Speciali, Edizione 2018, Rapporti 285/2018. Data di accesso 15/09/2019

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ISPRA Rapporto Rifiuti Speciali, Edizione 2019, Rapporti 309/2019. Data di accesso 15/09/2019

ISTAT, popolazione residente al 1° gennaio 2019. Data di accesso 15/11/2019. www.itelyum.com/report-di-sostenibilita.

Autorizzazione Integrata Ambientale n. 205-29168 /2015, rilasciata dalla Città Metropolitana di Torino in data 29/09/2015; Sitografia: https://ec.europa.eu/eurostat/statistics- explained/index.php?title=Waste_statistics#Total_waste_generation http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-urbani-edizione-2018 http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione- 2016 http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione- 2017 http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione- 2018 http://www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione- 2019 http://dati.istat.it/Index.aspx?QueryId=18460; http://www.sepiambiente.it/it/itelyum-ambiente; http://www.conou.it/it/;

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