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4. La delocalizzazione di due famiglie di prodotti

4.6. Oltre l’analisi dei costi

Per ottenere una valutazione coerente e completa, non è sufficiente soffermarsi a un’analisi dei costi di produzione o di acquisto, ma è necessario prendere in considerazione tutti quei costi che si sviluppano quando si sceglie di realizzare un processo di delocalizzazione. A questo proposito si vuole considerare il “Total Cost of Ownership”.

I libri di testo che parlano degli acquisti, già alcuni decenni fa, discutevano l’importanza di considerare altri parametri, che vanno al di là del prezzo nella scelta di un fornitore. Prima degli anni ’80, molte aziende utilizzavano come criterio comune per la scelta di un fornitore, il miglior offerente, accettando una scarsa qualità per avere un costo più basso. All’inizio degli anni ’80 è iniziato a diffondersi il concetto del “total cost of ownership”, o TCO, come alternativa ai tradizionali metodi di calcolo dei costi.

Il concetto del TCO richiede di considerare tutte le attività che per un’azienda sono fonte di costo, individuando quali attività, svolte internamente o da altri, aggiungono valore e quali no. Tale approccio implica di considerare tutti i costi associati all’uso, all’acquisto e alla manutenzione di un articolo, non solo il prezzo d’acquisto. Tuttavia, i costi sono spesso associati e concentrati sulla produzione, sulle ore di lavoro, sulle ore macchina o su altri fattori, piuttosto che basati sulla relazione tra i costi e le attività svolte. Un modello di attività chiave d’acquisto relativo al concetto del TCO può essere rappresentato nella figura sottostante.

107 Figura 30. Attività chiave nel modello TCO.

Dal grafico si nota chiaramente che le attività chiave nel processo di acquisto sono divise in sei categorie:

1. Le attività di gestione consistono nella determinazione delle strategie d’acquisto, nel coordinamento con altre funzioni, nella formazione del personale, nello sviluppo professionale.

2. Le attività collegate alla consegna riguardano l’accettazione della merce, la sollecitazione di ordini in ritardo, la correzione di ordini errati.

3. Le attività di servizio si riferiscono all’installazione, manutenzione e riparazione delle apparecchiature.

4. Le comunicazioni sono riferite a tutte quelle attività di gestione degli ordini: preparazione e invio degli ordini tramite e-mail, fax o telefono, conservazione delle ricevute di conferma, archiviazione di tutti i documenti.

Total Cost

of

Ownership

Attività di Menegament Attività relativa alle consegne Attività di servizio Attività di comunicazione Attività legate al prezzo Attività relative alla qualità

108

5. Le attività relative ai prezzi riguardano la negoziazione dei termini contrattuali tenendo conto delle quantità, qualità, condizioni di consegna, costi di trasporto, sconti d’acquisto…

6. Le attività collegate alla qualità corrispondono alla selezione e valutazione dei fornitori, mantenere i rapporti con i fornitori, smaltimento dei rifiuti e degli scarti.

L’uso dell’approccio TCO può portare diversi benefici. Innanzitutto tenta di riunire i costi dei componenti all’interno di categorie simili, attribuendo così ad ogni attività il suo vero costo. Mentre alcuni costi sono legati direttamente a un particolare materiale come ad esempio gli scarti, i rifiuti, gli sfridi; altre attività come le spedizioni sono spesso legati a costi indiretti o di tipo amministrativo e non sono allocati direttamente agli articoli cui sono relativi. Questi costi fanno parte di un insieme di voci imputabili a tutti i prodotti realizzati, al volume di produzione, al lavoro diretto che distorcono i veri costi portando a prendere decisioni sbagliate nella gestione aziendale. L’approccio TCO è un utile strumento di analisi, negoziazione e riduzione dei costi per migliorare la conoscenza, gli approcci e i metodi di trattativa, selezione e valutazione dei fornitori. Di conseguenza al costo della materia prima e della lavorazione sono sommati anche tutti questi costi di varia natura.

Una variante al suddetto modello è l’approccio del “cost ratio” il quale, generalmente, limita la ricerca dei fattori di costo che il prezzo include, i costi associati alla qualità e quelli legati alla consegne. Un’altra variante è lo “zero base pricing model” il quale considera le due maggiori componenti di costo: il prezzo d’acquisto o il costo di produzione “in casa”. Il costo di fabbricazione interno include tutti quei costi aggiunti al prezzo d’acquisto come per esempio i resi di clienti, le mancate vendite, gli scarti, le perdite legate alla produzione.

L’approccio TCO rappresenta un metodo sistematico per la comprensione, l’analisi, la gestione e la riduzione dei “costi totali di proprietà” di materiali, servizi, beni d’investimento. Tale approccio supporta l’integrazione e la comunicazione a partire dalla progettazione, nonché la cooperazione e i rapporti tra l’acquisitore e il fornitore. Tale metodo costituisce un importante percorso da eseguire per la funzione acquisti per migliorare le sue performance e per dare il maggior contributo per rendere più competitiva l’azienda.

109 4.6.1. Altri costi da considerare

L’analisi fatta in precedenza ha evidenziato il vantaggio in termini dei soli costi di lavorazione che implica un processo di delocalizzazione produttiva.

Uno dei primi costi aggiuntivi da prendere in considerazione è quello di trasporto che ovviamente inciderà in modo significativo nel caso di produzione all’estero piuttosto che in Italia. Il prezzo indicato nelle tabelle precedenti, quindi, deve essere incrementato di una percentuale che nel caso specifico è pari all’8,5%. Nel caso in cui, però, i volumi di produzione arrivino a regime, con conseguente saturazione dei viaggi Polonia-Italia, tale percentuale può ridursi fino al 6%.

Inoltre è da tenere in considerazione la percentuale relativa alla provvigione da fornire all’impresa di consulenza per il sostegno dato nelle fase di ricerca, di supporto e di aiuto per trovare nuovi fornitori.