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Grafico 19- Stagionalità dei studenti di lingua inglese (NSO ,2014 )

4. IL TURISMO RURALE A MALTA 1 Definizione e sviluppo

4.4. Le origini dell’agricoltura a Malta

Le origini dell'agricoltura nell’arcipelago maltese sono molto remote, ne sono testimonianza strumenti e attrezzi agricoli rinvenuti a Malta che risalgono al neolitico. Il fatto che gli abitanti dell’isola, fossero avanti nella conoscenza delle scienze agrarie, è stato ben documentato dagli storici romani, i quali hanno esaltato le prodezze degli isolani nella produzione di cotone, ma soprattutto nella produzione del miele. Difatti, è a quest’ultimo che si deve associare il nome dell’isola (dal greco, Melita) .Fin dall’antichità le popolazioni marinare erano attratte dalle coste di Malta non solo per le grotti naturali e le insenature che ospitavano i porti, ma anche per l’abbondanza dei prodotti agricoli che questo territorio offriva, utili ad accrescere le attività commerciali. Inoltre, Malta già al tempo dei Fenici rappresentava uno dei poli più importanti nelle vie del vino, infatti, la viticoltura era molto fiorente e intere flotte cariche di vino salpavano non solo verso l’Italia, ma anche in altri paesi del continente europeo. L’agricoltura non è stata un’ attività che ha reso il popolo maltese particolarmente ricco, tuttavia, la storia racconta che la comunità fu in grado di fronteggiare grazie ad essa, nel XIV secolo, il riscatto in oro per liberarsi dal feudo imposto da un tiranno medievale. Il lavoro agricolo nell’isola era in grado di sfamare importanti gruppi di villaggi, quindi era puramente di sussistenza e quando furono inviati, da Carlo V, i Cavalieri di Malta in missione di ricognizione per valutare l’eventuale utilizzo dell'isola loro offerta, questi riferirono la nudità del paese, facendo riferimento alla scarsità di vegetazione, la mancanza di acqua e le caratteristiche climatiche e topografiche poco clementi per la produzione agricola. Quindi ritennero opportuno introdurre nuovi modi e tecniche di produzione agricola, in particolare intorno alla zona del Grand Harbour dove i Cavalieri e la loro flotta si erano maggiormente stanziati per controllare meglio il Mediterraneo. In seguito quando Malta fu assorbita

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dalla Corona britannica nel 1814, la maggior parte della popolazione attiva venne impiegata nella produzione secondaria e terziaria, così l'agricoltura iniziò un lungo periodo di declino. Infatti, i grandi villaggi agricoli che erano una struttura portante della tradizione della società maltese, come:

Zebbug, Siggiewi, Zejtun e Zurrieq, persero la loro importanza a causa di "nuovi" insediamenti

come Paola e alle aree "urbane" vicino al Grand Harbour., anche la costa occidentale fu insediata , dalla metà del XVI secolo, la capitale La Valletta, usurpando sia Mdina, l'antica capitale e il Borgo (Vittoriosa), centro amministrativo originale dei Cavalieri .A causa della sua posizione strategica, Malta è stata teatro negli anni di numerosissimi cambiamenti e la stessa agricoltura ha subito importanti trasformazioni, la più eclatante è stato quella radicale, verificatosi negli anni successivi alla seconda Guerra Mondiale, quando da agricoltura prevalentemente di sussistenza è passata ad agricoltura commerciale, portando all’agricoltore medio maltese una misura di ricchezza che non aveva mai goduto in passato. In seguito alla conquista dell’indipendenza dell’ isola, l’economia maltese ha incentivato altri settori, soprattutto quello del turismo tralasciando quello agricolo con la conseguenza di un ristagno dello stesso. Solo da pochi anni, dopo il dilagare devastante di un turismo di massa, c’è stato un ritorno alla terra, infatti, si è capito che per ottenere un turismo e una ristorazione di qualità, è necessario rivalutare il settore dell’agricoltura, perché solo attraverso la coltura e il consumo di prodotti tipici si viene a conoscenza della storia, della cultura e delle tradizioni del luogo.

4.4 .1. L’agriturismo a Malta

L’agriturismo è essenziale per sperimentare la vita agricola e produttiva di un paese e può essere considerato come una forma fondamentale di diversificazione agricola. Inoltre, rappresenta un momento genuino per assicurare autenticità ai visitatori. In questo modo i proprietari delle aziende e delle imprese possono trasformare una fattoria o uno stabile in un’esperienza “agricola” per i visitatori che attraverso l’assaggio di cibo e/o la lavorazione del vino, entrano in contatto con le tradizioni del luogo visitato. Questo tipo di attrazione può essere molto importante per Malta, infatti, l’unicità del territorio delle isole maltesi è costituita da un contorno competitivo che può essere spinto in un’ottica maggiormente sostenibile. L’agriturismo può generare una domanda turistica in tutti i mesi dell’anno, ma soprattutto in primavera e in autunno quando l’agricoltura offre maggiore possibilità di essere in contatto con la natura. Essendo l’agriturismo ancora una piccola nicchia di mercato nelle isole maltesi, gli imprenditori del luogo lanciatesi in questo tipo di progetti sono considerati come avvantaggiati, essendo i primi ad essersi inseriti in questa forma di mercato. Nonostante esistano pochi agriturismi o strutture simili a Malta, offrono una grande varietà di attività che spingono i turisti a vivere un’esperienza di grande qualità.

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La loro dimensione e il fatto che possano essere raggiunti in poco tempo possono essere considerati come un vantaggio, eliminando così la frustrazione di viaggiare per molte ore per raggiungere il posto desiderato. I proprietari degli agriturismi maltesi sono generalmente figli di contadini e questo è importate per la conoscenza e l’esperienza nel coltivare, produrre e offrire i prodotti tradizionali del luogo. Per la vicinanza climatica e geografica il modello di agriturismo italiano può essere considerato quello maggiormente applicabile a Malta, tenendo sempre presenti e rispettando le peculiarità ambientali e soprattutto culturali dell’isola. Importante è promuovere questo tipo di attività in un periodo dell’anno che non sia troppo caldo, in modo che la stagionalità non solo possa giovare al territorio attirando turisti anche nei periodi di minore affluenza, ma offrire la possibilità di vivere momenti importanti per l’agricoltura, come la piantagione o la raccolta di prodotti, attività che risultano molto attrattive per il turista. La figura del contadino anche se è fondamentale per la guida del turista in questo tipo di esperienza, è necessaria anche la presenza di un imprenditore che abbia abilità manageriali legate alla sostenibilità. La presenza di alloggi negli agriturismi è molto controversa, infatti, le alternative potrebbero essere la possibilità di vivere in famiglie che ospitano i visitatori o quella di alloggiare in ostelli nelle città vicine e spostarsi in bicicletta o a piedi per raggiungere l’agriturismo e partecipare alle attività. I principali stakeholders di Malta hanno una diversa percezione di agriturismo pur seguendo le linee chiave del settore e cioè: avere come scopo principale la preservazione del carattere rurale della stessa isola (Sznajder et al ,2009), favorire l’importanza della conservazione dell’ambiente rurale per il successo dell’agriturismo stesso (Sharpley and Sharpley,1997), generare diverse attività economiche in modo da aggiungere altri flussi d’entrata per le aziende maltesi, fondamentale riflesso diretto d’importanza economica per l’agriturismo (George and Rilla, 2011; Tew and Barbieri, 2012), attivare nuove esperienze, abilità e ampliamento di capacità nei servizi offerti al cliente. A Malta la conoscenza dell’attività agrituristica purtroppo è limitata e viene percepita dagli attori in diversi modi, che vanno a scontrarsi con diverse opinioni e differenti obiettivi. Questo determina non solo una discordanza sulla concezione di agriturismo tra gli stakeholders maltesi, ma addirittura non ne riconoscono l’esistenza nel territorio. Altro elemento importate è, che non vi è una specifica entità che regoli, monitori e amministri lo sviluppo degli stessi nelle isole maltesi. La MTA insieme agli altri enti del territorio dovrebbero salvaguardare e promuovere maggiormente questo tipo di attività, che se gestite bene e incoraggiate nella giusta maniera favorirebbero l’affermarsi di un tipo di turismo amante della cultura e delle tradizioni del territorio e non solo del proprio io.

L'agriturismo, infatti, si pone delle finalità che vanno oltre la sfera della singola azienda, ricercando una gestione più equilibrata e sostenibile dell'ambiente, a vantaggio anche del turismo rurale.

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Inoltre, sia l'agriturismo che il turismo rurale sono attività che possono concorrere allo sviluppo del territorio agricolo, migliorando i redditi, creando delle opportunità di lavoro e di differenziazione nell'economia della località. L'azienda agricola diventa una fonte di prodotti, un punto di offerta turistica dell'area, una fonte di servizi territoriali, con il ruolo della gestione sostenibile dell'ambiente rurale e una fonte di imprenditorialità locale, in special modo nel caso in cui l'azienda diventi agrituristica o commerciale.

Lo sviluppo dell'agriturismo porta benefici di carattere economico, sociale e culturale, sia per le singole aziende sia per le zone rurali interessate.

I vantaggi per l'agricoltore possono essere:  integrazione del reddito agricolo;  migliore utilizzo della manodopera;

 recupero e conservazione dei fabbricati rurali;  valorizzazione dei prodotti tipici;

 arricchimento culturale e possibilità di instaurare nuovi rapporti sociali. Per le zone rurali i vantaggi sono i seguenti :

 espansione di tutte le attività economiche;  conservazione del paesaggio agrario;  tutela del territorio e dell' ambiente;

 promozione delle produzioni tipiche della zona;

 crescita dell'occupazione, con conseguente freno all'esodo dalle campagne;  valorizzazione della cultura e delle tradizioni del mondo agricolo;

 possibilità di ammodernamento delle aziende agricole, grazie al trasferimento di risorse all'attività agricola tradizionale.

Lo sviluppo dell'agriturismo non può però prescindere da una programmazione che dovrebbe articolarsi nelle seguenti fasi:

1. inventario delle risorse di importanza agrituristica;

2. informazione, formazione e assistenza organizzativa, per gli imprenditori agricoli interessati;

3. interventi a carattere territoriale per il coordinamento e la valorizzazione delle risorse di importanza agrituristica (itinerari agrituristici, musei agrari, aree attrezzate per la ricreazione all'aperto, siti per la commercializzazione dei prodotti tipici, ecc.);

94 4. attività pubblicitarie e promozionali;

5. incentivi per il recupero delle strutture edilizie rurali da destinare all'ospitalità;

4.5. L’agriturismo TA’ MENA ESTATE a Gozo