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PROCESSI COGNITIVI E AFFETTIVI Inibizione, coartazione, difficoltà ad esprimere emozioni negative, sentimenti di inadeguatezza e depressione. Empatia.

Range di affetti limitati. Pensieri bizzarri, ossessioni e compulsioni. Mancanza di empatia. Anedonia, depressione, Inibizione e coartazione. IDENTITÀ E RELAZIONI

Troppo dipendente dagli adulti, problemi coi pari. Vergogna e paura dell’intimità. Poca autostima.

Coartazione e rigidità, preferenza per le attività. Autostima dipende dal rendimento. Nessuna intimità.

Passività e bisogno degli adulti, problemi coi pari. Nessuna intimità e ritiro sociale. Poca autostima. DIFESE E COPING

Adattabilità, resilienza, forza e controllo degli impulsi. Bisogno degli altri per regolazione.

Routine, rituali,

competizione, sofferenza per perdita di controllo.

Passività.

CONSAPEVOLEZZA DI SÉ E AUTODETERMINAZIONE

Auto-osservazione, standard morali e etici presenti ma

eccessivamente autocritici.

Autocritica, standard interni irrealistici, odio per i difetti, sensibilità alle critiche. Senso di colpa, autocritica e autopunizione. TEMPERAMENTO Irritabilità, ansia, testardaggine, timidezza, evitamento. Testardaggine, ipervigilanza, alto arousal e bassa soglia del dolore.

Apatia, eccessiva risposta agli stimoli.

NEUROPSICOLOGIA

Nessun deficit o problema di apprendimento.

Apprendimento

compromesso per rituali e ossessioni. Apprendimento compromesso per la paura di apparire e degli altri. STILE DI ATTACCAMENTO Ansioso/Evitante. Molta attenzione agli adulti. Genitori ansiosi,

spaventati e molto critici.

Genitori influenzano le paure, i comportamenti e il bisogno di controllo.

Genitori reprimo la rabbia. Bisogno degli altri e paura del ritiro. Molta

attenzione agli adulti. MECCANISMI DI DIFESA Difese mature. Difese rigide. Difese mature. FATTORI SOCIOCULTURALI Eventi traumatici e

stressanti.

L’ambiente rinforza i sintomi.

Pattern Emergente di Personalità Inibita/Ritirata

La personalità Ritirata è caratterizzata da un eccesso di timidezza, insicurezza, autocritica, inibizione generale e vergogna. Questi bambini hanno difficoltà ad esprimere i loro stati interni, soprattutto quelli negativi che tendono a negare. La loro sensazione di inadeguatezza porta a evitamento sociale, eccessiva dipendenza dalle figure di accudimento, ritiro dal gruppo dei pari, una generale inibizione nell’interazione e coartazione emotiva. Il

funzionamento scolastico e sociale può risentire di questi aspetti e possono essere presenti fallimenti nei compiti evolutivi. È una tipologia di personalità a funzionamento piuttosto elevato ma nelle forme più severe può arrivare a una seria compromissione. In alcuni casi si può ipotizzare una continuità con il DEP e il DDP (Fortunato & Speranza, 2018).

I dati clinici e empirici sul DDP in età evolutiva sono scarsi, probabilmente perché la dipendenza è una parte importante dello sviluppo tipico. Le persone con DDP mostrano un comportamento dipendente e sottomesso, hanno una percezione di sé come incapaci, non sanno stare senza gli altri, hanno difficoltà ad esprimere il disaccordo o gli impulsi ostili, sono pessimisti e hanno scarsa fiducia in se stessi (APA, 2013). Gli individui dipendenti spesso provengono da nuclei familiari disfunzionali con figure controllanti, inattendibili e intrusive, che comunicano l’idea che l’autonomia è piena di pericoli e per questo va evitata. Crescere e differenziarsi è come “tradire” i genitori (Masterson & Rinsley, 1975). Una diretta conseguenza di questo messaggio è che essere dipendenti è l’unico modo per mantenere il legame e che crescere e individuarsi significa perdere l’amore genitoriale. Lo stile dipendente può svilupparsi anche in soggetti che, trattati dai caregiver come “cose” inutili e di poco valore, finiscono per rifugiarsi in relazioni in cui sentono di avere un ruolo, fosse anche quello di vittima. Un altro segno caratteristico del DDP è un pattern di attaccamento di tipo insicuro ambivalente. Il dipendente è uno dei pochi DP sostanzialmente definito da un unico tratto: la dipendenza patologica. Tuttavia, questa dimensione potrebbe essere suddivisa in due fattori correlati: uno passivo-sottomesso e l’altro attivo-emotivo (Morgan & Clark 2010). Questa diagnosi, come quella di DEP, spesso viene posta in comorbidità con diagnosi di disturbi depressivi o ansiosi.

Il DEP è un pattern pervasivo di inibizione sociale, sentimenti di inadeguatezza e ipersensibilità al giudizio negativo (APA, 2013). Il DSM-5 (APA, 2013) indica che

paura degli estranei o delle situazioni nuove. Questi bambini sono caratterizzati da evitamento della scuola o delle attività extracurriculari e le relazioni con i pari e le amicizie sono influenzate dalla necessità di essere accettati in modo incondizionato. P. Kerneberg (2000) aggiunge che questi bambini sono di base ansiosi e irritabili e con un’immagine povera di sé. I precursori di questo disturbo sono da ricercarsi nel temperamento ansioso e irritabile (Rothbart & Bates, 2006), nell'inibizione comportamentale e nella timidezza (Geiger & Crick, 2010; Rettew, 2000). Un’eccessiva rigidità della personalità, l’ipersensibilità, la paura della novità, l’evitamento e il ritiro, rappresentano fattori di rischio e precursori del DEP (Eggum, et al., 2009). Questi bambini presentano un temperamento descritto come “lento a scaldarsi”, e sono sopraffatti dagli stimoli esterni (PDM Task Force, 2006). Ovviamente anche l’ambiente, gli elementi stressanti e i traumi contribuiscono allo sviluppo di ulteriori comportamenti evitanti. I bambini possono essere “programmati” a temere ed evitare molti tipi di persone e situazioni che la maggior parte delle persone considera innocue. Stone (1993) ha incluso nell’eziologia anche i fattori ambientali di tipo traumatico come l’abuso fisico, l’incesto e le molestie sessuali nell’infanzia. Schaefer e Milman (1994) includono anche altri fattori genitoriali come l’eccessiva critica, il perfezionismo, la trascuratezza o l’inversione di ruolo.

Tra le condizioni cliniche rilevanti in questo pattern di personalità, la fobia sociale è particolarmente rilevante. Secondo numerosi studi le diagnosi di DEP e di fobia sociale si sovrappongono considerevolmente (Boone, et al., 1999; Marteinsdottir, et al., 2003; Rettew, 2000; LaFreniere, 2009), ma la fobia sociale descrive un’ansia più intensa collegata a specifiche situazione, mentre il DEP è un disturbo più grave (Hummelen, et al., 2007; Widiger, 1992; Rettew, 2000). Sono state riscontrate associazioni positive tra la rabbia e la bassa impulsività e il DEP (Meyer, 2002; Warner, et al., 2004).