VIII. INVESTIRE IN REPUBBLICA CECA
1. OVERVIEW DELLA REPUBBLICA CECA
La Repubblica Ceca è uno Stato situato nell’Europa centrale, membro dell’Unione Europea dal 2004. Priva di sbocco al mare, poiché circondata da Slovacchia, Austria, Germania e Polonia, la Repubblica Ceca è formata da tre grandi regioni: Boemia ad ovest, Moravia a est e Slesia (divisa con la Polonia). Costituitasi recentemente in quanto nata, assieme alla Slovacchia, il 1° gennaio 1993 dalla pacifica scissione della Cecoslovacchia, il Paese conta oggi circa dieci milioni di abitanti e la sua città più grande, nonché la sua capitale, è Praga. Altre città importanti sono: Brno, rilevante centro industriale e istituzionale della Moravia, e Ostrava, sede di importanti complessi metallurgici, meccanici e chimici. Vivere in Repubblica Ceca significa poter godere dei vantaggi che il Paese offre: un esempio è il grado di qualità della vita che dimostra come questo Stato, seppur molto giovane, sia il più sviluppato tra i paesi dell’Europa centro-orientale ed uno tra i più vivibili in tutto il panorama mondiale.
Lingua ufficiale Ceco
Capitale Praga
Forma di governo Repubblica parlamentare
Indipendenza 1° gennaio 1993
Ingresso nell’UE 1° maggio 2004
Valuta Corona ceca
Dopo essere entrata a far parte dell’Unione Europea nel 2004, la Repubblica Ceca ha però tirato il freno sull’adesione all’euro. Una condizione non prevista nella lettera dei Trattati europei, ma che è divenuta necessaria al presentarsi di
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uno scenario non previsto: la crisi, rapida e traumatica, della moneta unica. La corrente euro-scettica ceca invita ad osservare quanto accaduto ai vicini
slovacchi che, dopo aver adottato l’euro il 1° gennaio 2009, hanno subito una serie di effetti negativi legati all’utilizzo di una moneta unica e un sostanziale
indebolimento della propria economia. Situazione simile a quella di altri paesi dell’Europa centro-orientale; anche la
vicina Polonia, dopo aver pensato seriamente per anni di adeguarsi ai parametri richiesti per aderire all’euro, sembra aver cambiato volontà e aver deciso di
continuare con la propria moneta: lo Zloty polacco. Certamente l’implosione dell’economia greca ha avuto un ruolo determinante
nell’arresto dell’effetto centripeto a cui si è assistito nei primi anni del terzo
millennio e che ha allargato i confini economici europei. E’ nata dunque, fra la Moldova e il Mar Baltico, una seconda Europa che
costituisce un pezzo a se stante del vecchio continente, con un piede dentro e un
piede fuori dall’euro.
Negli anni novanta la Repubblica Ceca ha vissuto una fase di crisi economica: l'apertura verso i mercati internazionali ha trovato impreparato un Paese dalla scarsa produttività e dalle infrastrutture arretrate. Per fronteggiare questa situazione il governo ha avviato un processo di modernizzazione e
privatizzazione del tradizionale settore industriale, metallurgico e siderurgico. Nonostante la buona produttività delle attività agricole, il Paese è costretto a
importare numerosi prodotti alimentari: la rigidità del clima, infatti, permette di coltivare soltanto alcuni tipi di cereali, patate, barbabietole da zucchero, cavoli e
mele. L'attività industriale genera più del 42% del PIL della Repubblica Ceca. Grande importanza hanno avuto gli investimenti tedeschi nel mercato ceco, quali
l'acquisizione di importanti settori nel mondo della meccanica, della chimica e dell'elettronica. Tra i più rilevanti, l'acquisizione da parte del gruppo Volkswagen
dell' industria automobilistica Skoda. L'industria è solida perché il paese dispone di buone risorse minerarie: carbone,
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siderurgiche e metallurgiche; quelle meccaniche e automobilistiche sono invece
nelle grandi città come Praga e Plzen.
In crescita sono il settore chimico, tessile, calzaturiero (Bata) e alimentare. Il settore dei servizi acquisisce sempre maggiore importanza a discapito
dell'industria pesante ed in grande espansione è pure l'attività turistica: dagli anni
novanta Praga e le località termali attirano ogni anno 10 milioni di turisti. Situata nel cuore dell'Europa centrale, la Repubblica Ceca è al centro delle
comunicazioni internazionali: da essa partono reti stradali che agevolano gli scambi commerciali con Italia, Svizzera, Slovenia, Polonia, Croazia, Germania, Russia e Austria.
Fig.1 – Skoda, la principale industria automobilistica della Repubblica Ceca.
2. INVESTIRE IN REPUBBLICA CECA
La Repubblica Ceca, dal 1990 ad oggi, ha attratto un cospicuo numero di investimenti stranieri (FDI foreign direct investment) che fanno di essa uno dei
Paesi con più successo in termini di FDI pro capite. Una forte spinta agli investimenti proviene dall’introduzione di incentivi
riguardanti i progetti greenfield e brownfield e dall’ingresso della Repubblica
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I vantaggi chiave che la Repubblica Ceca detiene come investment location sono104:
La posizione al centro dell’Europa; Una forza-lavoro qualificata; Membro UE;
Un costo del lavoro favorevole;
Fornitori locali affidabili e specializzati;
Un sistema di incentivi agli investimenti efficace e trasparente; Esistenza di una piattaforma R&D;
Mentalità e cultura simile a quelle dei paesi occidentali; Un sistema-paese solido;
Buon tenore di vita.
Si stima che dal 1993 al 2012 gli investimenti stranieri ammontino a quasi 84 miliardi di dollari. Ciò grazie al fatto che, per prima nell’area centro-orientale dell’Europa, la Repubblica Ceca ha percorso la via della liberalizzazione, della
privatizzazione e della stabilizzazione. L’attuazione delle norme comunitarie ha inoltre contribuito a migliorare
l’ambiente imprenditoriale e ad attrarre investitori stranieri. Le vicine Austria e Germania, insieme a USA, Giappone e Regno Unito, fanno
parte della top 5 dei maggiori Paesi investitori105. La più grossa quota dei FDI è destinata al settore della componentistica di
autoveicoli; altri settori di rilievo sono: il settore dei servizi (finanziari e
software&IT), l’high-technology e R&D. Uno degli investimenti più importanti degli ultimi 15 anni è quello che Toyota
Motors e Peugeot hanno effettuato nel 2002 costruendo uno stabilimento a Kolin costato 0.85 miliardi di dollari. Questa operazione ha reso la Repubblica Ceca uno dei più importanti player nel settore automobilistico europeo; ruolo consolidato quando anche Hyundai mise la propria base a Novošice con un
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“Investment Opportunities in the Czech Republic”, fonte: CzechInvest.
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impianto di produzione del valore di oltre 1.2 miliardi di dollari. Nel 2004 Hewlett-Packard (computer-technology) stabilì in Repubblica Ceca il
suo quartier generale che ha la funzione di essere un nodo cruciale della catena di
fornitura per il mercato Europa, Medio Oriente e Africa. Diverse altre multinazionali hanno deciso successivamente di utilizzare il
potenziale della Repubblica Ceca nei settori dei servizi e del R&D106.
Tab.1 – Top 10 Investment Projects mediated by CzechInvest
Fonte: CzechInvest
Gli incentivi agli investimenti sono accessibili non solo agli investitori in procinto di lanciare o espandere la produzione, ma anche ai centri che offrono supporto tecnologico e servizi strategici. Gli incentivi riguardano le tre aree107:
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“FDI inflow into the Czech Republic by country and sector”, fonte: CzechInvest.
107 “Investments incentives”, fonte: CzechInvest.
I 10 MAGGIORI INVESTIMENTI STRANIERI IN REP. CECA
AZIENDA PAESE SETTORE
Hyundai Sud Corea Automobilistico
Toyota Giappone/Francia Automobilistico
Volkswagen Germania Automobilistico
Denso Giappone Automobilistico
Caterpillar Solar Turbines
USA Veicoli e macchinari
Eaton USA Componenti elettronici
DHL Regno Unito IT Data Centre,
Servizi strategici
Red Hat USA IT
IBM USA IT, Servizi strategici
Honeywell USA Aerospaziale,
Servizi strategici
Area industriale: per l’avvio o l’espansione
di produzioni in
settori manifatturieri. Centri che offrono
servizi tecnologici: per la costruzione o espansione di centri
R&D. Centri che offrono
servizi di consulenza aziendale: per le attività che offrono
servizi condivisi, sviluppo software e riparazione high-tech.
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