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P clarkii quale potenziale veicolo di agenti patogeni e zoonotici

3. P CLARKII QUALE VETTORE DI PATOGENI

3.2. P clarkii quale potenziale veicolo di agenti patogeni e zoonotici

3.2.1. P. clarkii e Francisella tularensis.

In uno studio svolto in Spagna per comprendere le dinamiche epidemiologiche di un focolaio di tularemia, malattia causata da Francisella tularensis (in particolare F.

tularensis biovar palaearctica) è emerso un possibile collegamento tra la malattia e la

pesca di P. clarkii. I pazienti colpiti presentavano lesioni ulcerose a livello cutaneo, tipica forma di tularemia causata dalla manipolazione di materiale contaminato

(Mörner, 1992). I saggi di PCR eseguiti su esemplari di P. clarkii, catturati nel bacino d’acqua nel quale le persone colpite dalla malattia si erano recate per pescare, sono risultati tutti negativi. I test sono stati eseguiti quattro settimane dopo la segnalazione del focolaio, cosa che ci può far pensare che la contaminazione dei gamberi da parte del microrganismo sia solo transitoria. Inizialmente, è stato quindi ipotizzato che P.

clarkiipotesse giocare solo il ruolo di agente di trasmissione meccanico della malattia, e che le persone si potessero infettare solo tramite il contatto con l’esoscheletro contaminato. Tuttavia, è stata riscontrata la presenza di F. tularensis anche nello stomaco e nell’epatopancreas dei gamberi. La presenza di microrganismi negli organi interni del gambero, fa porre l’attenzione sulla possibilità che la trasmissione avvenga pertanto entrando in contatto con il materiale intestinale durante il processo di eviscerazione (Anda et al., 2001).

F. tularensis è stato classificato come uno dei microrganismi che potrebbero essere

usati come agenti di guerra biologica (McGovern et al.,1999) Quindi, essendo l’allevamento di P. clarkii in forte espansione in tutto il mondo per la sua redditività (Huner, 1988) e considerando il potenziale ruolo di questa specie come vettore della tularemia si rendono senz’altro necessari ulteriori studi che meglio chiariscano questi aspetti.

3.2.2. Vibrio spp in P. clarkii

La vibriosi è una patologia alimentare che provoca gastroenteriti, e trova il suo agente eziologico in molte specie appartenenti al Genere Vibrio. Tra le specie responsabili d’infezioni che coinvolgono pesci o gamberi d’acqua dolce, si annovera soprattutto la specie Vibrio parahaemolyticus. La vibriosi è spesso associata al consumo di cibi di mare crudi o poco cotti (Okuda et al.,1997). L’infezione causata da V.

parahaemolyticus si manifesta con sintomi gastrointestinali (diarrea, nausea, vomito),

ma anche con febbre e brividi (Makino et al., 2003).

La vibriosi è stata inoltre confermata come malattia di pesci marini e di acqua dolce nonché di molluschi e crostacei. Molte specie del genere Vibrio possono infettare animali acquatici tra cui: V. alginolyticus, V. harveyi, V. cholerae, V. mimicus, V. parahaemolyticus e V. vulnificus (Actis et al., 2011). In alcuni studi effettuati risulta

che anche P. clarkii può albergare Vibrio spp (foto 3.2.1) e potrebbe quindi essere responsabile di infezioni alimentari.

Figura3.2.1.: Infezione sperimentale di P. clarki con Vibrio vulnificus. Quattordici giorni post-infezione: la superficie dorsale (A) e quella ventrale (B) mostra la caratteristica macchia nera (melanizzazione) segno di vibriosi (frecce), erosioni sul ventaglio caudale (C;

frecce) e deformità sul carapace (C), ulcerazioni sull’uropodio (D; freccia), congestione delcervello (E; frecce), e branchie marrone scuro (F; freccia). Trentasei giorni post- infezione: le branchie sono diventate marrone chiaro (G; freccia), e l’epatopancreas mostra

un colore pallido (H; freccia) (Yosra et al. 2016).

L’infezione dei crostacei è conosciuta come “malattia della conchiglia” che è una delle più comuni malattie (Wang et al., 2011). Sono stati riportati parecchi casi di mortalità in gamberi associati a Vibrio spp (Longshaw, 2011). Agenti eziologici come

V. mimicus e V. cholerae, cause di infezioni sistemiche nell’uomo sono stati ritrovati

in alcuni esemplari di P. clarkii (Thune at al., 1991). Tuttavia P. clarkii può non mostrare sintomi di malattia e proprio i gamberi con infezioni subcliniche possono agire da serbatoio per il patogeno e sviluppare infezioni cliniche in seguito ad eventi

stressanti oppure fungere da potenziale fonte per l’infezione di altri animali acquatici o anche per l’uomo (Yosra et al. 2016).

3.2.3. P. clarkii e Listeria spp.

Anche la listeriosi è una patologia a trasmissione alimentare e può causare malattie invasive sia nell’uomo che negli animali domestici. L’agente eziologico della listeriosi è Listeria monocytogenes, frequentemente isolato da prodotti a base di latticini e dal pollame. Tuttavia, ci sono dati in letteratura riguardanti la presenza di L.

monocytogenes in diverse specie animali che abitano le acque dolci. In uno studio

effettuato in Cina da Li et al. nel 2014 sono stati isolati trentanove ceppi di L.

monocytogenes da gamberi. Questa infezione può colpire ogni categoria di persona,

sebbene siano senza dubbio a più alto rischio gli anziani, i neonati, le donne in gravidanza ed i soggetti immunocompromessi (Vazquez-Boland et al., 2001). Le manifestazioni cliniche della listeriosi comprendono meningite, encefalite, aborto e setticemia (Nightingale, 2005;Schlech, 2000). I cibi contaminati sono considerati la fonte primaria di infezione, infatti L. monocytogens è stata isolata in un’ampia gamma di cibi crudi (Gombas, 2003; Schlech et al.,1983). Recentemente L. monocytogenes è stata isolata anche a partire da gamberi surgelati (Li et al., 2015), hanno fatto inoltre alcune ricerche sulla potenziale virulenza di questo agente patogeno isolato da gamberi dulciacquicoli vivi. Durante questi studi, sono stati isolati da gamberi vivi, 39 ceppi di

L. monocytogenes. e tramite PCR sono stati rilevati i geni correlati alla virulenza, i

quali erano presenti in tutti i ceppi isolati. I risultati indicano quindi, che esemplari contaminati appartenenti alla specie P. clarkii, possono essere fonte di Listeria, e che i ceppi da essi isolati, possono essere causa di listeriosi umana (Li et al., 2015).

3.2.4. P. clarkii e Spiroplasma spp.

All’interno del vasto panorama dell’acquacoltura cinese Procambarus clarkii è uno dei crostacei allevati più importanti dal punto vista commerciale, sebbene negli ultimi anni l’industria del gambero abbia subito perdite economiche considerevoli a causa di focolai di Spiroplasma (Ding et al., 2012; Wang et al., 2005). Gli Spiroplasmi, piccoli

batteri mobili senza parete, sono correlati da studi sierologici e molecolari all’encefalopatia spongiforme trasmissibile (TSE), che include le scrapie degli ovini, la malattia del dimagrimento cronico dei cervidi (Chronic Wasting Disease) e la malattia di Creutzfeldt-Jakob (CJD) nell’uomo (Bastian et al. 2007). Spiroplasma era comunemente riscontrato in piante ed insetti, tuttavia il patogeno è stato in primo luogo riscontrato in esemplari di granchio d’acqua dolce Eriocheir sinensis (foto 3.2.2) che presentavano sintomi caratteristici (tremori) (Wang et al., 2004).

Foto 3.2.2: gambero d’acqua dolce cinese (foto di Christian Fischer

https://commons.wikimedia.org )

Recentemente è stata evidenziata una forte diffusione di questo patogeno nel gambero d’acqua dolce Procambarus clarkii (Wang et al., 2005) e nel gambero gigante

Macrobrachium rosenbergii (Liang et al., 2011) per quanto riguarda habitat

dulciacquicoli, e il gamberetto bianco Penaeus vannamei, in ambiente marino (Nunan et al., 2005). Le differenti linee di Spiroplasma isolate da Procambarus clarkii (Spiroplasma del gambero) e dagli altri crostacei d’acqua dolce (Spiroplasma del granchio) sono risultati appartenere alla stessa specie (Bi et al., 2008) e sono stati formalmente denominati Spiroplasma eriocheris spp. (Wang et al., 2011).

Procambarus clrakii gioca quindi un ruolo importante anche nella diffusione di Spiroplasma.

4. EZIOLOGIA ED EPIDEMIOLOGIA DEI

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