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WP 1 COORDINAMENTO, GESTIONE E MONITORAGGIO DEL PROGETTO

W. P 3 REALIZZAZIONE DEL NETWORK DELLA MULTIFUNZIONALITÀ TERRITORIALE

3.1 Costituzione di un Centro Servizi e Consulenza per l’integrazione multifunzionale Territoriale (I.M.T.): questa componente progettuale concerne la realizzazione di un vero e proprio centro di consulenza e regia delle attività che, in sinergia con le sedi decentrate nelle aree dei singoli partner, si occupi dell’elaborazione e attuazione dei modelli di riferimento, necessari ad innescare e sviluppare il processo di integrazione multifunzionale territoriale. Il Centro di Consulenza elaborerà a monte, avvalendosi del WBA e utilizzando i dati presenti nel DWS (Fig. 3), in sinergia con il Comitato Tecnico e i singoli partner, l’organizzazione del modello di integrazione multifunzionale territoriale, redigendo le linee guida propedeutiche per il disciplinare di qualità ed il marchio d’area, ed i modelli per la costituzione del network. Esso si occupa inoltre di coordinare le “sedi periferiche” istituite presso le aree dei singoli GAL, in modo da consentire il decentramento sul territorio delle singole attività in coerenza con le specificità dell’area oggetto di intervento.

Figura 3– Focus sulle attività di start-up della piattaforma informatica e dell’Osservatorio delle Politiche di Sviluppo Rurale

L’obiettivo su cui si fonda la realizzazione del Centro di Consulenza risiede nella volontà di porre in essere i seguenti segmenti progettuali:

1) promuovere il progetto, realizzando un punto di informazione, ma soprattutto di orientamento per gli imprenditori locali al fine di favorire l’innovazione dei servizi e, quindi, la replicabilità delle buone pratiche da essi sviluppate ;

2) fungere anche da veri e propri punti di raccordo e assistenza per le microimprese territoriali e le istituzioni sia territoriali che extraterritoriali, contribuendo a incrementare la redditività aziendale in vista di nuove opportunità in termini di partenariati e scambio di conoscenze;

3) implementare un programma di formazione per la trasmissione delle conoscenze e delle buone pratiche per lo sviluppo di servizi innovativi, sostenibili e facilmente fruibili dai vari target group di riferimento, di programmi di valorizzazione dei patrimoni intrinseci, oltre che per una corretta promozione degli stessi.

3.2. Realizzazione del Modello dell’Integrazione Multifunzionale Territoriale: a fronte dell’analisi contestuale precedente sono state realizzate una fase di studio trasversale a tutti i territori coinvolti, nonché una fase di elaborazione di linee guida a Figura 4 Focus sull’implementazione della piattaforma informatica all’interno del

cui gli operatori devono adeguarsi al fine di raggiungere i parametri di qualità oggetto del marchio d’area. Ciò è avvenuto anche mediante la creazione di form interattivo per consentire la somministrazione di questionari elettronici con processi di monitoraggio e analisi degli stessi dati in tempo reale, il tutto finalizzato alla costruzione di un modello di integrazione territoriale.

La fase di studio è stata realizzata dal Centro Servizi e Consulenza IMT (Integrazione Multifunzionale Territoriale), ubicato presso la sede della Società Cooperativa europea Rural Identities Development (S.C.E. – R.I.D.).

Tale analisi fornisce un quadro di omogeneità in riferimento al modello che si intende costruire. In tal modo è più semplice far emergere con rapidità le condizioni di difformità dagli standard che s’intendono costruire ed individuare con altrettanta rapidità i punti nevralgici su cui orientare l’attività di sviluppo nell’ottica dell’integrazione e dell’identificazione multifunzionale del territorio.

La stessa attività di analisi è, inoltre, preliminare alla redazione delle linee guida propedeutiche alla definizione del Disciplinare di qualità dei servizi multifunzionali racchiuso nel marchio d’area. Tali linee guida si traducono nell’elaborazione del:  Manuale della multifunzionalità territoriale (in cui evidenziare ad esempio pratiche

di agricoltura sostenibile, metodi innovativi per il recupero e la cura dei soggetti deboli, pratiche innovative per la predisposizione di percorsi didattico-formativi in ambito rurale, pratiche innovative per l’offerta di ospitalità sostenibile, best practice di aziende agricole in energie rinnovabili, ecc.)

 Manuale per la conservazione e fruibilià dei beni ambientali e culturali  Manuale per la realizzazione di ecomusei

 Registro del patrimonio di reti di mediateche delle conoscenze e tradizioni territoriali;

Si costituisce così il sistema di integrazione multifunzionale territoriale sviluppato sinergicamente attraverso le relazioni verticali ed orizzontali degli attori presenti ed il ruolo multifunzionale delle imprese agricole e rurali.

Attraverso il MIT ogni territorio ha a disposizione uno strumento da implementare nell’area di riferimento in cui siano contenuti tutti gli aspetti operativi per la costruzione dei singoli sistemi di area ed attraverso il quale ricavare precise indicazioni sull’operatività nella fase di start-up per arrivare alle azioni.

3.3. Realizzazione del marchio d’area: questa azione mira a mettere in correlazione il progetto di cooperazione con gli altri progetti e con la strategia complessiva dei PSL. Tra questi, si fa riferimento al progetto “Distretto Agroalimentare di Qualità Terre Federiciane – Filiere dei prodotti di Puglia e Basilicata”, di cui uno degli obiettivi strategici è quello di dare valenza ad un Marchio d’Area attraverso il quale creare un brand territoriale che realizzi un’immagine coordinata per lo sviluppo integrato del territorio. Il Marchio d’Area avrà, pertanto, una valenza più complessiva sulle

dinamiche del territorio, non toccando solo il sistema dei servizi, ma anche le produzione tipiche.

Si tratta di implementare le tematiche del Marchio d’Area nel modello di integrazione multifunzionale del territorio, già precedentemente condiviso.

In particolare il marchio d’area:

1. certifica lo sviluppo di prodotti e servizi di alta qualità

2. favorisce l’integrazione, in termini di sviluppo e marketing, fra settori economici complementari.

3.4. Strutturazione di un network competente: il mantenimento dell’equilibrio territoriale in aree particolarmente fragili come quelle in esame e la definizione di un sentiero di sviluppo di un’identità integrata che non solo non danneggi il sistema territorio, ma lo possa anche utilizzare come risorsa qualificante, richiedono un insieme di attività di supporto al trasferimento delle innovazioni. In questo contesto nasce questo WP, sviluppato in collaborazione con il mondo universitario per garantire l’interconnessione continua fra innovazione e trasferimento alle attività territoriali. Questa azione mira a realizzare percorsi formativi e di scambi di conoscenze finalizzati a supportare costantemente gli operatori del territorio nell’adeguamento e mantenimento degli standard di qualità dettati dal disciplinare. Nello specifico si procede a:

 Predisposizione di percorsi formativi mirati per gli operatori settoriali di attività;  Predisposizione di laboratori di aggiornamento mirati per gli attori coinvolti nella

progettazione per i Programmi di Finanziamento attinenti al processo di integrazione multifunzionale del territorio;

 Predisposizione di percorsi formativi per valutatori di progetti nell’ottica dello sviluppo integrato;

 Predisposizione di percorsi formativi di marketing e comunicazione per gli operatori territoriali;

W.P. 4 VALORIZZAZIONE E PROMOZIONE DEL NETWORK DELLA