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P ROCESSO DI CREAZIONE E RISCATTO F IGURE DI RIFERIMENTO E RELATIVI OBBLIGH

[2] I FONDI GESTITI ATTIVAMENTE

2.4 P ROCESSO DI CREAZIONE E RISCATTO F IGURE DI RIFERIMENTO E RELATIVI OBBLIGH

Le figure di riferimento nel processo di creazione e di riscatto sono la società di gestione (SGR) e la banca depositaria. Se la società promotrice è una figura diversa dalla società di gestione in questo processo entrerà anche lei.

2.4.1 La società di gestione

La società di gestione impiega il denaro derivante dalle sottoscrizioni nel modo che reputa più redditizio possibile, chiaramente avendo riguardo alla classe di appartenenza del fondo e ai relativi obblighi e limiti. Le scelte di investimento

godono di piena autonomia decisionale e la bontà delle decisioni prese non può essere oggetto di contestazione giuridica, giacché, sotto questo profilo, l'unico aspetto rilevante è la regolarità delle operazioni stesse.

La SGR definisce, inoltre, le modalità di sottoscrizione e di rimborso delle quote, sempre nel rispetto delle prescrizioni regolamentari.

Non di minore importanza sono i compiti di stilare le ordinarie scritture contabili, di tenere il libro giornale di ciascun fondo gestito, di redigere il rendiconto di gestione annuale, una relazione semestrale ed un prospetto periodico riguardo il valore unitario delle quote e il valore complessivo del fondo.

Come sottolineato dall'art. 36 del T.U.F., 1° comma, non è detto che la società di gestione che ha istituito il fondo e quella che si occupa della gestione coincidano, giacché “il fondo comune di investimento è gestito dalla società di

gestione del risparmio che lo ha istituito o da altra società di gestione del risparmio” e “quest'ultima può gestire sia fondi di propria istituzione sia fondi istituiti da altre società di gestione del risparmio”.

2.4.2 La banca depositaria

Per quanto attiene alla figura della banca depositaria essa ha gli obblighi di custodia “sia degli strumenti finanziari sia delle disponibilità liquide del fondo

comune di investimento”. La custodia dei valori di ciascun fondo comune per

un'esigenza di trasparenza e tutela dell'investitore “deve essere affidata ad

un’unica banca depositaria30”.

Gli obblighi della Banca Depositaria sono statuiti dall'art. 38 del T.U.B. Tra i principali figurano:

Obblighi di accertamento e legittimità:

30 Abbiamo, in parte, citato la normativa denominata DISCIPLINAINMATERIADI GESTIONECOLLETTIVADEL

RISPARMIO. RECEPIMENTODELLADIRETTIVA 2009/65/CE EULTERIORIINTERVENTIDIMODIFICA, titolo V, par.

a) accerta la legittimità delle operazioni di emissione e rimborso delle quote del fondo, nonché la destinazione dei redditi del fondo;

a-bis) accerta la correttezza del calcolo del valore delle quote del fondo o, su incarico della S.G.R., provvede essa stessa a tale calcolo;

Obblighi di esecuzione

a) esegue le istruzioni della società di gestione del risparmio se non sono contrarie alla legge, al regolamento o alle prescrizioni degli organi di vigilanza.

Di qui ne deriva la responsabilità nei confronti della società di gestione del risparmio e dei partecipanti al fondo per ogni pregiudizio da essi subito in

conseguenza dell'inadempimento dei propri obblighi.

2.4.3 POSIZIONEGIURIDICADELPATRIMONIO

Il patrimonio gestito costituisce patrimonio autonomo, distinto a tutti gli effetti sia dal patrimonio della Società di Gestione che da quello di ciascun partecipante ed è completamente estraneo a qualsiasi tipo di vicissitudine di tali soggetti.

Sullo stesso non sono quindi ammesse azioni dei creditori.

Queste ultime si possono limitare solamente alla quota di partecipazione posseduta da ciascun sottoscrittore31.

2.5 I PRINCIPALICOSTIDEIFONDIATTIVI

I fondi comuni gestiti attivamente presentano una struttura ben diversa da quella vista negli Exchange Traded Fund, sia per quanto riguarda il processo di creazione, circolazione e riscatto delle quote sia per quanto riguarda gli aspetti 31 Cfr l'art. 36 del Testo Unico Finanziario.

relativi alla gestione patrimoniale. Il tutto, di conseguenza, si riflette sulla struttura dei costi, solitamente di ammontare ben più consistente rispetto agli ETF.

L'analisi dei costi deve tener conto di molteplici variabili, quali la classe di appartenenza del fondo, la politica attuata da ogni singolo fondo e l'ammontare dell'investimento conferito dal sottoscrittore.

La maggior parte dei costi hanno natura diretta e sono rappresentati dalle commissioni di entrata ed uscita, dalle commissioni di gestione e da quelle dovute in caso di sovra-performance rispetto al benchmark (chiamate anche “di incentivo”). Fra i costi menzionati, l'unico presente indipendentemente dalla natura del fondo è la commissione di gestione; gli altri sono imputabili ai fattori predetti.

2.5.1 LECOMMISSIONIDIGESTIONE

Come appena detto le commissioni di gestioni sono presenti a prescindere dalla classe del fondo. Vengono calcolate ed espresse in percentuale del patrimonio gestito e, indipendentemente dal risultato di gestione, sono detratte dal patrimonio stesso.

2.5.2 LECOMMISSIONIDIENTRATAEDIUSCITA

Il riferimento è alle commissioni per l'acquisto ed il riscatto delle quote. In base alla scelta della Società di Gestione potranno essere espresse in percentuale (solitamente è così) oppure in forma fissa e, nel caso di importi consistenti - spesso espressi per fasce dal regolamento del fondo - in ordine decrescente. In letteratura32 si è sottolineato come la maggior parte dei fondi che

presentano commissioni di entrata e di uscita abbiano natura azionaria, mentre la maggior parte dei fondi “no-load” (quelli che non applicano queste commissioni)

siano di tipo obbligazionario. Questo sarebbe da imputare alla relazione fra la liquidità degli strumenti del fondo, i costi di transazione dovuti alla loro liquidazione e alla frequenza con cui gli investitori liquidano le loro posizioni. Questo perché la liquidità detenuta dal fondo viene utilizzata anche per far fronte alle richieste di riscatto delle quote; soprattutto nelle fasi di tensione del mercato le richieste giungono in massa, costringendo il gestore del fondo a vendere i titoli in portafoglio e a ristabilire l'originario livello di liquidità, sopportando, così, elevati costi di transazione. In letteratura33 questo meccanismo è stato definito

come “il complesso problema della gestione della liquidità”