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SEZIONE 11 PRINCIPI ORIZZONTALI

11.3 Parità tra uomini e donne

Descrizione del contributo alla promozione della parità tra uomini e donne e, se del caso, le modalità per garantire l'integrazione della prospettiva di genere a livello di programma e di operazione.

A livello regionale, il principio delle pari opportunità è esplicitamente previsto dall’art.2 dello Statuto regionale e dagli art. 4 e 41 dove si prevede l’istituzione, presso l’Assemblea Legislativa, della Commissione per le pari opportunità fra donne e uomini.

In questo quadro la Regione è impegnata nella definizione di un provvedimento di legge quadro per la parità e contro le discriminazioni di genere23 che concorre alla realizzazione dell’eguaglianza sostanziale e della democrazia paritaria, allo sviluppo di un sistema regionale ispirato ai principi della cittadinanza sociale responsabile, al rispetto per la cultura plurale delle diversità/differenze che compongono la Comunità regionale, e alle pari opportunità. Con tale provvedimento, la Regione stabilisce norme per la valorizzazione della differenza di genere e l'affermazione della specificità, libertà e autonomia femminile, dirette alla parità giuridica e sociale tra donne e uomini.

In particolare, in tema di imprenditoria femminile e di lavoro autonomo delle donne, la Regione favorisce il consolidamento, lo sviluppo e l’avvio di attività imprenditoriali a conduzione femminile o con maggioranza dei soci donne nonché sostiene qualificate esperienze lavorative di condivisione di un ambiente di lavoro, di beni strumentali e servizi anche tecnologici, di integrazione professionale in un’ottica di cooperazione sinergica tra donne anche libere professioniste e di rafforzamento del loro protagonismo

23 In attuazione della Convenzione sull'eliminazione di tutte le forme di discriminazione contro le donne (CEDAW) ratificata e resa esecutiva con la legge 14 marzo 1985, n. 132, della Convenzione di Istanbul dell’11 maggio 2011 ratificata e resa esecutiva con la legge 27 giugno 2013 n. 77, della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea, del Trattato sull'Unione europea (TUE) e del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea (TFUE), delle disposizioni di cui agli artt. 2, 3, 37, 51 e 117, comma 7 della Costituzione, e dello Statuto regionale

sociale ed economico. Per queste finalità la Regione, inoltre, promuove e sostiene l’accesso al credito mediante la costituzione di fondi regionali di garanzia, controgaranzia e cogaranzia; la concessione di contributi per l’abbattimento dei tassi di interesse praticati dal sistema finanziario e del credito; il sostegno all’accesso al sistema dei Consorzi fidi regionale; la stipula di convenzioni con il sistema finanziario e del credito, nonché ordinistico, anche per percorsi specifici di formazione.

In termini operativi, a presidio della parità di genere, con la D.G.R. n. 1057/2006 la Regione Emilia-Romagna ha istituito l’Area d’Integrazione del punto di vista di genere e valutazione del suo impatto sulle politiche regionali, di cui fanno parte tutte le Direzioni Generali, per rafforzare un approccio di integrazione e coordinamento nello sviluppo delle politiche di pari opportunità di genere e per l’adozione del principio del mainstreaming di genere nelle attività regionali. Il presidio dei fondi strutturali secondo una prospettiva di genere si realizza anche attraverso un gruppo di lavoro denominato Sottogruppo Fondi Strutturali composto da referenti delle Direzioni generali competenti in materia che esprimono le Autorità di Gestione dei fondi FESR, FSE, e FEASR.

Il Piano interno integrato delle azioni regionali in materia di pari opportunità di genere condensa l’impegno della Regione a sviluppare un’attenzione specifica alle differenze di genere secondo la prospettiva indicata dall’Unione Europea. E’ concluso il secondo Piano per il triennio 2011-2013 ed è in fase di avvio il terzo piano, per il triennio 2014-2016. Il suddetto Piano ha come contesto di riferimento i principi della “Carta europea per l’uguaglianza e le parità delle donne e degli uomini nella vita locale” e le priorità della Strategia per la parità tra donne e uomini 2010-2015 della Commissione Europea, che mira a fornire un contributo, nell’ottica dell’uguaglianza di genere, per il raggiungimento degli obiettivi socioeconomici generali dell’UE (Europa 2020). Uno strumento fondamentale per il monitoraggio dei progressi compiuti in tema di genere è rappresentato da “Le donne in Emilia-Romagna. Quadro Conoscitivo per la costruzione di un punto di vista di genere” rapporto statistico periodico reso disponibile anche attraverso il sito dedicato al tema del genere.

Dal punto di vista degli organismi istituzionali in materia di pari opportunità sono attivi in Emilia Romana la Commissione regionale per la promozione di condizioni di piena parità tra donne e uomini24 e le Consigliere di Parità regionali.

L’integrazione del principio delle pari opportunità all’interno dei Programmi Operativi dei Fondi SIE e nel caso specifico del POR FESR, costituisce un contributo fondamentale per il raggiungimento della reale efficacia degli interventi, puntando soprattutto sulla inclusione nei processi di trasformazione del sistema produttivo regionale dell’imprenditorialità femminile ancora caratterizzata da debolezze quali l’accesso all’innovazione e al credito.

In tale direzione saranno prevedendo nel sistema di monitoraggio indicatori dedicati che consentano una costante misurazione del rispetto del principio, con particolare riferimento ai seguenti aspetti:

Istituita con legge regionale n.8/2011, successivamente modificata con legge regionale

 partecipazione femminile alle reti della ricerca e del trasferimento tecnologico e i processi di cambiamento del sistema produttivo;

 imprenditorialità femminile nella nascita e sviluppo in particolare dello start-up e accesso di queste alla strumentazione finanziaria;

 promozione dell’iniziativa femminile nelle progettualità in ambito urbano con particolare attenzione alle imprese culturali e creative.

Tali principi saranno resi operativi, prevedendo nell’ambito delle procedure di evidenza pubblica, criteri di selezione, punteggi premiali e maggiorazioni di contributo a vantaggio di quelle iniziative che promuovono e favoriscono le pari opportunità con particolare riferimento alla creazione di occupazione femminile