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Partecipazioni: variazioni annue

Nel documento duemiladodici Relazione e Bilancio (pagine 98-102)

SEZIONE 9 - ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITA’ FINANZIARIE OGGETTO DI COPERTURA GENERICA (voce 90)

10.3 Partecipazioni: variazioni annue

La sottovoce B.1 “Acquisti” si riferisce alle seguenti operazioni:

- Credito Privato Commerciale S.A. in liquidazione: sottoscrizione n° 11.000 azioni di nominali 1.000 ChF ciascuna a fronte rico-stituzione capitale sociale per un importo pari a 41.633 migliaia di euro;

- Rovere Societé de gestion S.A. – Lussemburgo: acquisto di complessive n° 35.000 azioni, di cui n° 25.000 di Classe A, n° 5.000 di Classe E e n° 5.000 di Classe F, per un importo complessivo di 350 migliaia di euro.

Le principali imputazioni effettuate sulla sottovoce B.4 “Altre variazioni” si riferiscono a:

- Chiara Assicurazione S.p.A.: 2.000 migliaia di euro, versamento soci in conto capitale;

- Chiara Vita S.p.A.: 3.529 migliaia di euro, utilizzo parziale fondo rischi ed oneri a copertura minusvalenza per ag-giustamento prezzo su cessione quota del 70%effettuata nel 2008;

6.350 migliaia di euro, utile, al lordo di oneri di diretta imputazione, da cessione della restante nostra quota di possesso (30%);

La sottovoce C.1 rappresenta il valore di cessione di n° 10.253.400 azioni di Chiara Vita S.p.A.

La sottovoce C.3 “Altre variazioni” include i seguenti movimenti:

- Chiara Assicurazioni S.p.A.: 15.153 migliaia di euro, riclassificazione tra le “Attività in via di dismissione”;

- C.P.C. S.A. in liquidazione: 7.866 migliaia di euro, svalutazione;

174 migliaia di euro, rettifica cambio;

- Brianfid S.A. in liquidazione: 24.012 migliaia di euro, svalutazione;

- Chiara Vita S.p.A.: 3.529 migliaia di euro, aggiustamento prezzo su cessione effettuata nell’esercizio 2008.

10.3.1 Il test di impairment sulle partecipazioni

Secondo le disposizioni dello IAS 36 e tenuto conto delle indicazioni richiamate dal documento congiunto Banca d’Italia/Consob/Isvap del 3 marzo 2010, si riporta di seguito l’informativa relativa al test di impairment effettuato sulle partecipazioni detenute al 31 dicembre 2012.

Il processo di impairment è finalizzato a verificare che il valore contabile (carrying amount) delle partecipazioni non sia superiore al relativo valore recuperabile (recoverable amount), inteso come il maggiore fra il valore ritraibile dall’uso continuato (value in use, o valore d’uso) e il possibile prezzo di cessione sul mercato (fair value al netto dei costi di vendita, o valore di scambio) della partecipazione stessa.

2012 2011

A. Esistenze iniziali 124.180 193.447

B. Aumenti 53.908 16.410

B.1 Acquisti 41.983 16.406

B.2 Riprese di valore B.3 Rivalutazioni

B.4 Altre variazioni 11.925 4

C. Diminuzioni 73.281 85.677

C.1 Vendite 22.547

C.2 Rettifiche di valore

C.3 Altre variazioni 50.734 85.677

D. Rimanenze finali 104.807 124.180

E. Rivalutazioni totali F. Rettifiche totali

Il valore recuperabile delle partecipazioni è stato determinato facendo riferimento al valore d’uso (salvo il caso della partecipazione nella collegata Istifid Spa). Per la determinazione del valore d’uso lo IAS 36 prevede la possibilità di utilizzare il metodo fi-nanziario conosciuto nella dottrina come Discounted Cash Flow (DCF). Tale metodo individua il valore d’uso di una partecipazione, o di un’azienda, tramite la stima dei flussi di cassa (operativi) futuri da essa generati, attualizzati secondo un appropriato tasso di attualizzazione, in funzione dell’arco temporale esplicito in cui si ipotizza saranno conseguiti.

Nella prassi operativa, nel caso di aziende di credito si ricorre al Free Cash Flow to Equity (FCFE), noto nel mondo anglosassone come Dividend Discount Model (DDM) nella versione Excess Capital, che determina il valore di un’azienda sulla base dei flussi di cassa futuri che sarà in grado di distribuire ai suoi azionisti, senza intaccare gli assets necessari a sostenere lo sviluppo atteso e nel rispetto delle regolamentazioni sul capitale imposte dall’Autorità di Vigilanza, scontati ad un tasso che esprime lo specifico rischio del capitale. Si nota peraltro che, nonostante l’espressione Dividend Discount Model richiami la parola dividendo, i flussi di cassa considerati dal modello non sono i dividendi che si prevede verranno distribuiti agli azionisti, ma i flussi di cassa di cui un azionista potenzialmente potrebbe beneficiare nel rispetto dei limiti delle dotazioni patrimoniali richieste dall’operatività aziendale.

Il test d’impairment è stato conseguentemente effettuato sulla base dei criteri e delle assunzioni di seguito illustrati.

a) Criterio di stima del valore recuperabile (Impairment)

Per il criterio di stima del valore recuperabile della Partecipazione si fa riferimento al cosiddetto valore d’uso: equity value per le banche e gli intermediari finanziari, enterprise value per le società non finanziarie.

Arco temporale per la determinazione dei flussi di cassa futuri

Viene considerato l’arco temporale riconducibile all’ultimo piano Industriale 2013-2015 approvato dagli Amministratori, nonché l’ulteriore sviluppo di tale piano, a cura del Management, con proiezioni dei risultati futuri estese fino a ricomprendere un periodo di previsione esplicita di 5- 7 anni, per ridurre le distorsioni ricollegabili all’utilizzo del solo orizzonte temporale del piano Indu-striale che, in taluni momenti storici – come quello attuale – può risultare fortemente condizionato dagli effetti congiunturali della crisi economico-finanziaria o da eventi straordinari rispetto ai quali sia opportuno effettuare una normalizzazione dei risultati per permettere di mettere a fuoco più correttamente le effettive potenzialità nel medio/lungo periodo dell’entità oggetto del test.

Flussi finanziari

Nella valutazione delle banche e degli intermediari finanziari viene utilizzato l’approccio “equity side”, nell’ambito della meto-dologia DDM, per la determinazione dell’equity value in quanto, stante l’attività caratteristica d’intermediazione dei fondi (rac-colta/impieghi), risulta particolarmente complesso operare una distinzione fra debiti finanziari e debiti operativi; inoltre nella versione Excess Capital, i flussi di cassa disponibili per gli azionisti sono i flussi di cassa di cui un azionista potrebbe potenzial-mente beneficiare nel rispetto dei limiti delle dotazioni patrimoniali richieste dall’operatività aziendale, quindi tengono in debita considerazione l’assorbimento del patrimonio di vigilanza.

Nella valutazione delle società non finanziarie viene invece utilizzato l’approccio “asset side”, nell’ambito della metodologia DCF, per la determinazione dell’enterprise value, conseguentemente, i flussi di cassa netti futuri (CF) sono determinati sulla base dei rendiconti finanziari prospettici (unlevered), ovvero al netto degli oneri finanziari, quindi viene considerata la posizione finanziaria netta della società alla data di valutazione.

Tasso di attualizzazione

Nella valutazione delle banche e degli intermediari finanziari si fa riferimento al cosiddetto costo del capitale Ke (cost of equity).

Nella valutazione delle società non finanzairie si fa riferimento invece al cosiddetto WACC (weighted average cost of capital) che, come noto, esprime il costo delle fonti di finanziamento dell’attività oggetto di analisi, ponderando in funzione del grado d’indebitamento, il tasso di debito e il tasso di equity.

Tasso di crescita dei flussi oltre il periodo coperto dal piano industriale o dal budget

Viene considerato un tasso di crescita di lungo periodo in linea con le aspettative del tasso d’inflazione a lungo termine.

b) Terminal Value

Viene determinato attraverso l’applicazione della formula che si ricollega a quella canonica della “rendita perpetua” al tasso Ke o al tasso WACC.

L’equity value o l’Enterprise value della Partecipazione, determinato, alla data di effettuazione delle rilevazioni, in base alla pro-cedura sopra delineata, viene quindi confrontato con il valore d’iscrizione a bilancio della specifica Partecipazione, con l’obiettivo esclusivo di verificare l’eventuale perdita di valore.

Parametri di valutazione utilizzati e determinazioni del test

Di seguito sono riportati le principali assumption utilizzate per i test d’impairment.

(*) Rispetta le previsioni/richieste delle rispettive Autorità di Vigilanza locali.

Dal test d’impairment svolto non è emersa la necessità di effettuare alcuna svalutazione per le summenzionate partecipazioni, fatta eccezione per Brianfid-Lux in Liquidazione, il cui valore iscritto a bilancio recepisce la svalutazione di ca. Euro 827 mila de-rivante dal test d’impairment condotto sul risultato del piano degli oneri della liquidazione, che il Liquidatore ha preventivato concludersi entro il primo semestre del 2013, nonché tenuto conto della rivalutazione implicita dell’immobile societario al netto del suo valore di carico sulla base di apposita perizia.

Per quanto attiene alla partecipazione nella CPC in Liquidazione non è emersa la necessità di apportare ulteriori svalutazioni ri-spetto a quelle già rilevate al 30 giugno 2012 (di ca. Euro 31 milioni), quando la stessa era in carico alla Brianfid Lux Sa, mentre ora è detenuta direttamente dal Banco Desio.

Si sottolinea che i parametri e le informazioni considerate nello sviluppo del test d’impairment sono influenzati dalla congiuntura economica e dei mercati finanziari e potrebbero subire modifiche/variazioni, ad oggi non prevedibili, con conseguenti effetti

Legal

Wacc g Valuta Flussi Piano Ratio

patrimoniale

4,3% 9,83% 2% Risultati

Netti

3,9% 9,83% 2% Risultati

Netti (*)

- 0,88% - CHF Risultati

Netti (*)

-sulle principali assumption considerate e dunque, potenzialmente, anche sui risultati che negli esercizi futuri potrebbero risultare diversi rispetto a quelli esposti nel presente documento di bilancio.

c) Analisi di sensitività

Poiché la valutazione d’impairment è resa particolarmente complessa dall’attuale contesto macroeconomico e di mercato e dalla conseguente difficoltà nella formulazione di previsioni circa la redditività futura di lungo periodo, a supporto del test effettuato viene condotto un ulteriore “stress test” ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell’ambito della procedura di impaiment test.

Nella tabella sottostante sono riepilogati gli scostamenti percentuali o in punti percentuali degli assunti di base adottati per le diverse partecipazioni necessari a rendere il valore recuperabile pari al loro valore d’iscrizione in bilancio. E’ stata esclusa dal-l’analisi di sensitività la partecipazione nella Brianfid Lux in Liquidazione in relazione alla durata di pochi mesi prevista dal Li-quidatore per la procedura di liquidazione della società.

(*) Nel caso specifico, dato che il piano della liquidazione prevede esclusivamente flussi di perdite future, stimate dai Liquidatori lungo l’asse temporale previsto fino alla chiusura della società, per il test di sensitività, basato sul parametro del tasso di at-tualizzazione, è stato considerato un decremento dello stesso al fine di non apportare un maggior sconto di attualizzazione ai flussi delle perdite attese per effetto dell’incremento del tasso di attualizzazione.

Partecipazioni

Incremento in p.p.

del tasso di attualizzazione dei flussi di cassa futuri

(FCFE)

Decremento in p.p.

del tasso di crescita oltre il piano per il calcolo

del terminal value

Incremento dei costi della liquidazione

CAGR

Scostamento prezzo transazioni

di MKT

Banco Desio Lazio Spa Oltre 1.000 200 -

-Rovere SdG Sa Oltre 1.000 200 -

-CPC in Liquidazione (*) - 88 - 20%

-Istifid Spa - - - 40%

Nel documento duemiladodici Relazione e Bilancio (pagine 98-102)