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Con particolare riferimento alla Francia, il citato progetto “Industrie du Futur”, introdotto nel 2015 dal Governo Hollande, si fonda su un’azione di

the Industry 4.0 plan within the EU)

3.1. Con particolare riferimento alla Francia, il citato progetto “Industrie du Futur”, introdotto nel 2015 dal Governo Hollande, si fonda su un’azione di

cambiamento del paradigma tecnologico industriale, coordinata dal Ministero dell’Economia e delle Finanze17.

Fonte: www.economie.gouv.fr

Più in particolare, il progetto del regolatore francese ben individua le variabili a fondamento del desiderato cambiamento digitale, il quale può realizzarsi solo a fronte di una politica di sostegno destinata al contestuale sviluppo di selezionati

17In particolare, la realizzazione dei progetti è stata affidata ad un comitato direttivo, presieduto dal Ministro dell'economia, dell'industria e del settore digitale, che con cadenza bimestrale riunisce rappresentanti dell'Alleanza per l'industria del futuro, il Consiglio Nazionale dell'Industria (CNI) e le cinque rappresentanze sindacali dipendenti, l'Associazione delle regioni francesi (ARF), i dipartimenti e le agenzie (DGE, CGI, Bpifrance, Business France, DGEFP), nonché un certo numero di persone qualificate, responsabili di aziende francesi di livello intermedio e società straniere che operano in Francia.

competenze tecnologiche e scientifiche degli operatori direttamente coinvolti18. In tale contesto, gli ambiti della “manifattura additiva”, della “fabbrica virtuale” e della “realtà aumentata” assumono rilevanza strategica, specie se si considerano le positive ricadute che tali attività generano su mercati di interesse strategico nazionale, come ad esempio l’aerospaziale e la meccanica.

Dal punto di vista finanziario, le industrie francesi hanno accesso ad uno strutturato sistema di sostegno creato ad hoc mediante l’istituzione di linee di credito disponibili mediante il tradizionale canale bancario della Bpi France, la quale opera sul mercato alla stregua di una vera e propria banca pubblica, attiva nel mercato creditizio, nonché nell’ambito del credito all’export e della gestione delle partecipazioni pubbliche.

A ciò si aggiunga una rete di piattaforme regionali che svolgono specifiche funzioni di audit nei confronti delle PMI industriali e delle imprese di medio livello, in un’ottica di condivisione delle informazioni e di certificazione dei progetti innovativi in ambito nazionale.

Infine, anche la formazione dei dipendenti delle imprese target costituisce

18Per approfondimenti, cfr. le linee guida pubblicate dal Governo francese, Industry of the Future. Rallying the «New Face of Industry in France», 18 maggio 2015, nel quale si legge chiaramente che l’obiettivo del regolatore è di «investing more and better by encouraging companies to modernise their production base and use digital technologies to transform their business model. The challenge is to forge a more connected, more competitive industry, more responsive to customers’ needs and more respectful of its environment and workforce. With the exceptional measures announced at the beginning of April to boost investment, the public authorities have committed massive resources in support of this goal. Now, industrial companies must come to grips with the over-riding priority, the Industry of the Future: this is the mission of the Alliance they have decided to create. The National Council for Industry (CNI) and employee trade unions will be fully associated with its action: upskilling the industrial workforce and training our young people will be a crucial and essential driver of France’s new ambitions».

Angela Troisi

un perno della politica francese, secondo la quale il miglioramento delle competenze della forza lavoro e la formazione delle prossime generazioni rappresentano una condizione primaria per garantire il successo dell’intero progetto Industria 4.0. L’apparato pubblico si è così impegnato a sostenere il crescente utilizzo delle tecnologie digitali e di automazione negli impianti industriali, fondamentali per la competitività in molti settori e quindi, in ultima analisi, per la creazione di nuova occupazione sul territorio francese. In tale quadro, anche gli attori riconducibili al comparto sindacale assolvono a specifiche funzioni di “addestramento digitale”, fondato su programmi di ricerca interdisciplinare e sulla promozione di progetti pilota.

Agli interventi nazionali è stata affiancata, altresì, un’opera di rafforzamento della cooperazione con molteplici Governi stranieri, mediante l’individuazione di partenariati, europei ed internazionali, finalizzati ad assicurare una solida rappresentanza degli interessi francesi nei settori strategici di rilevanza nazionale. Nello specifico, fino ad oggi il maggiore partner della Francia è stato rappresentato dalla Germania; entrambi i Paesi membri, anche alla luce dei rinnovati accordi economici derivanti dalla recente firma del noto Trattato di Aquisgrana19, si sono mossi al fine di sviluppare in maniera congiunta le potenzialità nazionali nell’ambito della produzione intelligente e della digitalizzazione industriale, attraverso progetti condivisi e sperimentazioni sovranazionali.

L’assetto collaborativo si riflette, peraltro, anche nell’ambito dell’Unione Europea, laddove Francia e Germania operano ponendo in essere un fattivo supporto alle aziende che partecipano ai bandi europei, congiuntamente ad un

19Firmato da Francia e Germania all’inizio del 2019, come evidenziato da Il Sole 24 Ore, Aquisgrana, 56 anni dopo Macron e Merkel rinnovano l’amicizia Francia-Germania, 22 gennaio 2019.

diffusione delle tecnologie d’avanguardia.

L’evidente forza politica, industriale e finanziaria di tale partenariato ha indotto l’Italia, nella metà del 2017, ad agganciarsi a tali prospettive di sviluppo, mediante la firma di un accordo di collaborazione trilaterale che definisce una

roadmap per la creazione di opportunità congiunte di innovazione digitale al

sostegno delle industrie nazionali ed europee20. Si persegue, per tal via, l’obiettivo dell’armonizzazione normativa, nonché del perfezionamento del disegno di mercato unico europeo che dovrebbe tener conto delle specificità dei contesti imprenditoriali dei singoli Stati membri, ma al contempo, puntare al totale abbattimento delle barriere funzionali, normative e tecnologiche che tuttora contraddistinguono l’operatività degli stessi.

3.2. La tendenza verso l’attuazione di progetti di sviluppo digitale fondati