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Cap 3 Politica e agentività: dei treni e dei riti.

3.1 Introduzione Sulle tracce dei non-uman

3.1.1 Il partito dei non-uman

E’ in tale approccio all’analisi che viene individuata anche una rilevanza politica delle scienze sociali, nel momento stesso in cui queste ultime rimettono in discussione e cercano di tracciare nuovamente i confini della società stessa. Il progetto diventa duplice. Da una parte, riconoscere il ruolo di una moltitudine di non-umani in cui da sempre ci inscriviamo, costruendo e traducendo la nostra presenza e affettività tramite forme che ci raffigurano e che parlano di noi. Dall’altra, seguire il movimento di delega che distribuisce l’azione da noi ai non-umani, e dai non-umani a noi, combinando assieme le due forme di soggettività in concatenazioni ibride e in unità complesse.242

A partire da questo punto la problematica politica si lega al modo in cui i diversi attori – umani o non-umani che siano – interagiscono tra loro secondo dinamiche che oscillano fra reciproca negoziazione e contestazione, ponendosi come soggetti in un mondo di oggetti che circolano nel mezzo. Come afferma Latour,243 tale circolazione di quasi-oggetti (cioè oggetti-enunciati che mediano

la nostra presenza al mondo, inscrivendo su di sé valori) diventa un pretesto per regolare le relazioni tra i quasi-soggetti (cioè gli attori inscritti nel rapporto comunicativo di enunciazione).244 Tale regolazione avviene fissando

raggruppamenti di attori e, soprattutto, attraverso la definizione di posizioni e gerarchie, separazioni e ruoli. In altre parole, attraverso la distribuzione politica del potere.

In questo modo risulta possibile togliere al reame umano il primato politico. Qualsiasi attore di natura vegetale, animale, astratta, materiale, divina, può essere riconosciuto come un soggetto politico a tutti gli effetti, che produce enunciati-tracce, creando associazioni e regolando rapporti di potere.

Ma in che modo si attua, nel concreto, un discorso politico basato su catene di associazioni tra attori umani e non-umani?

242 Fabbri (2005), p. 70. 243 Latour (1999a), p. 88.

244 Tale prospettiva euristica era già stata anticipata molti anni prima da Manar Hammad, in un articolo pubblicato su

Langages nel 1983 (ora in Hammad 2003), in cui lo studioso affermava: “posto tra l’enunciatore e l’enunciatario,

l’enunciato enunciato si definisce come un oggetto di valore in circolazione. Allora, i programmi narrativi di cui è portatore, si trovano sovradeterminati e ridefiniti in quanto programmi d’uso inseriti nel programma di base dell’enunciazione” (p. 319). Nello stesso articolo, Hammad proponeva anche di “leggere l’enunciato enunciato come

E quale sarebbe la natura e il funzionamento di questi enunciati-tracce, prodotti da soggetti non-umani a sostegno di particolari progetti politici?

L’analisi del pellegrinaggio preso inizialmente in considerazione, se da un lato necessitava che le categorie di riferimento venissero ridiscusse, dall’altro si presta, a sua volta, a rispondere a queste domande.

Come accennato più sopra, abbiamo qui un caso particolare di strategia politica che associa attori umani ad attori non-umani molto diversi tra loro, come mezzi di trasporto, piante, divinità ed edifici di culto. Si tratta, nello specifico, di un esempio di politica di negoziazione del territorio, attuato da un gruppo di compagnie ferroviarie private.

Nella primavera del 2007 infatti, sei tra le maggiori ferrovie private di Tōkyō si associano tra loro per promuovere un concorso a premi intitolato Yururi sansaku, shitetsu ensen – Hana to jisha meguri ゆるり散策、私鉄沿線-花 と寺社めぐり (“Passeggiando tranquillamente, sulle linee ferroviarie private - Pellegrinaggio a fiori, templi e santuari”), basato sulla visita combinata di dodici luoghi di culto e giardini botanici per lo più collocati appena fuori dalla zona centrale della capitale giapponese. La strategia avviata da tali società private, sarebbe mirata a incrementare l’uso di particolari linee ferroviarie fuori dalle rotte più utilizzate, per mezzo di una campagna promozionale che cerca di risemantizzare e assegnare nuovi valori a tali percorsi. Questa iniziativa sarebbe volta a ricontrattare un potere territoriale e commerciale quasi interamente in mano alla concorrenza, cioè il colosso della East Japan Railway Company.

Tale iniziativa attribuirebbe un nuovo ruolo attivo e trasformatore alle linee ferroviarie private, promuovendo la visita ai parchi botanici e ai luoghi di culto. In questo modo essa coinvolge, allo stesso tempo, anche entità tradizionalmente definite come sovra- o extra-umane, impegnate da tempo immemore in una interazione con l’uomo che si svolge sul piano rituale, di devozione religiosa.245 Sia i treni che le divinità svolgono qui una precisa

funzione attanziale, cioè di partecipazione ad un processo comunicativo (o

245 Considerare le divinità come attori rituali al pari dei partecipanti umani, permette di riformulare in termini teorici quanto già si dà per assunto in Storia delle religioni, e cioè che l’interazione e lo scambio di oggetti che avviene nel rituale deve necessariamente tener conto di forme diverse di soggettività, non appartenenti tutte alla sfera umana (cfr. più sotto la discussione del processo di scambio rituale).

meglio, come vedremo, narrativo), e concorrono a formare una rete di connessioni in continuo mutamento e riassemblaggio.246

Tale intreccio tra discorso commerciale, religioso e pubblicitario, rappresenta un esempio di come attori umani e non-umani di diverso tipo possano agire associandosi tra loro in funzione di determinati meccanismi politici, tracciando raggruppamenti e componendo dunque un collettivo agli occhi dello studioso, che riorganizza i confini del sociale.

Con l’analisi che segue desidero dimostrare come, da un lato, forme di enunciazione politica si possano ritrovare in situazioni e soggetti molto lontani dal teatro politico analizzato tradizionalmente, caratterizzato quasi solamente da soggetti umani che amministrano il potere a livello dei governi nazionali. Dall’altro, come questa campagna promozionale - che come si è detto promuove anche la visita a giardini botanici, connettendo tra loro attività estetiche, ludiche e rituali in un unico pellegrinaggio - porti alla creazione di tracce di memoria che sostengono anche il progetto politico di appropriazione del territorio, attuato dalle ferrovie private stesse.