Capitolo I: Li Juan e il panorama letterario
3. Parte terza: Li Juan e la sua scrittura
3.4 Pascolo invernale: uno spaccato di vita quotidiana
Pubblicato nel 2012 dalla casa editrice Xinxin chubanshe 新星出版社 (New Star Press), si aggiudica numerosi premi, tra cui il Tianshan wenyi jiang 天山文艺奖 (Premio per le Arti Tianshan), il Premio Prosa emergente di Presenzialismo, il Shanghai wenxue jiang 上海文学 奖 (Premio Letterario Shanghai), il Renmin wenxue jiang 人民文学奖 (Premio di Letteratura
del Popolo)144. Come indicato nella postfazione, il motivo che spinge l’autrice alla stesura
dell’opera è la partecipazione al programma di scrittura non-fiction della rivista Letteratura del
Popolo145.
Pascolo invernale appartiene al genere letterario del romanzo autobiografico.
Dall’accostamento terminologico ossimorico di “narrativa autobiografica” si intuisce subito come essa sia il prodotto di due generi letterari con una genesi ben distinta l’una dall’altra: il romanzo d’invenzione, che trae la propria materia dall’ingegno creativo dell’autore per generare qualcosa prima inesistente, e il racconto autobiografico, in cui gli elementi preesistenti che lo compongono vengono creati o rimodellati in una verità concreta146. In questo genere
intermedio, appare evidente come l’autobiografia non sia solo una mera rappresentazione di
142 Zhang Zhi’an 张治安, “Tiaowang caoyuan jintou de qi jing— Li Juan ‘Yang dao’ xilie sanwen yishu tese lüe tan” 眺望草原尽头的奇景——李娟《羊道》系列散文艺术特色略探 (Osservare il meraviglioso scenario ai confini dei pascoli: una breve analisi delle caratteristiche artistiche della serie di prosa “Il cammino delle pecore" di Li Juan), Yili shifan xueyuan xuebao (Shehui kexue ban), 2017, vol. 36, n. 1, p. 60.
143 Lu Linni 卢林妮, “Fei xugou zuopin ‘Yangdao- Dong muchang’ de xianming tese: xibu wenxue de xin shouhuo” 非虚构作品《羊道·冬牧场》的鲜明特色——西部文学的新收获 (Le caratteristiche distintive dell’opera
non-fiction Pascolo invernale: il nuovo guadagno della letteratura dell’Occidente), Xin xibu, 2011, n. Z1, p. 38.
144 Sui Qinge e Xu Yan, “‘Aletai de mingxinpian’——lun Li Juan sanwen diyu wenhua tese de jiben yuansu”, op.
cit., p. 47.
145 Li Juan 李娟, Dong muchang 冬牧场 (Pascolo invernale), Beijing, Xinxing chubanshe, 2018, 2° ed., p. 311. 146 Cesare Grisi, Il romanzo autobiografico. Un genere letterario tra opera e autore, Roma, Carocci, 2011, pp. 30- 31.
realtà oggettive simili ad un resoconto, ma si componga di due parti inalienabili: la distinta esperienza pratica necessita di relazionarsi con un altro tipo di esperienza, quella interiore, composta da sensazioni e impressioni evanescenti che rientrano nel campo artistico147.
Nel suo primo romanzo documentario, Li Juan descrive la sua personale esperienza di viaggio intrapreso nell’inverno del 2010, quando segue una famiglia di pastori kazaki diretta verso i pascoli e i deserti invernali del sud dell’Altai, dove trascorre quattro mesi difficili ed estenuanti. Con parole affettuose e controllate, presenta il panorama straordinario della regione dell’Altai durante la transumanza invernale e descrive senza alcuna distanza ogni aspetto dei pascoli invernali e le attività quotidiane148.
Il successo dell’opera ha richiesto una seconda edizione nel novembre 2018. Nella prefazione dell’edizione più recente, l’autrice illustra le ragioni che hanno portato alla stesura di quella nuova versione. Li Juan si è trovata a dover rispondere ai suoi curiosi lettori che chiedevano maggiori dettagli in merito ad alcuni aspetti della vita nomade, particolari che non necessitano di ulteriori spiegazioni per i cinesi del posto ma che risultano poco chiari per gli “stranieri”. L’autrice, dunque, ha scelto di introdurre dei commenti esplicativi a piè di pagina. Inoltre, sono state abbandonate le espressioni ritenute eccessivamente ambigue e sono stati corretti non pochi errori grammaticali149. Nell’edizione originale, la copertina consiste in
un’immagine dipinta a mano da una grafica che si è basata su una fotografia scattata da Li Juan, modificata poi nella seconda edizione a favore di una fotografia sempre fatta da lei. Inoltre, nelle pagine del romanzo originale sono state inserite quindici fotografie a colori che ritraggono la vita quotidiana nel pascolo invernale, che l’autrice aveva personalmente documentato. In pieno accordo con le intenzioni dell’autrice, in fase redazionale si è scelto di collocare la serie di immagini a fine romanzo: dopo aver concluso il libro, il lettore che si imbatte in quelle fotografie può così meglio comprendere le fatiche della vita nomade, l’ambiente che caratterizza i pascoli invernali e, in generale, tutto quello che ha appena letto150.
Pascolo invernale, soprattutto uno spaccato della società nomade kazaka, è sprovvisto
di una vera e propria trama. Nel 2010 Li Juan decide di registrare la vita quotidiana dei popoli 147 Ivi, p. 49.
148 Wei Xiaohe 魏小河, “Ta de wenzi ganganjingjing, shi you feng chui guo: du Li Juan ‘Dong muchang’” 她的 文字干干净净,似有风吹过——读李娟《冬牧场》 (Le sue parole sono pulite, come un soffio di vento: lettura di “Pascolo invernale” di Li Juan), Gaozhong sheng zhi you, 2014, vol. 2, p. 64.
149 Li Juan, Dong muchang, op. cit., p. 1.
150 Ru ren yin shui 如人饮水, “‘Dong muchang’ beihou er san shi” 《冬牧场》背后二三事 (Alcune curiosità dietro “Pascolo invernale”), Meiwen, 2012, n. 2, p. 96.
nomadi kazaki che, per sfuggire al gelo dei mesi invernali, si recano nelle zone meridionali dell’Altai con il loro bestiame alla ricerca di foraggio. Dopo l’indecisione iniziale di Li Juan sulla famiglia da seguire in un viaggio così arduo, la scelta finale ricade sulla famiglia di Zhuma per motivi principalmente economici, essendo la famiglia kazaka in debito con la famiglia dell’autrice. Conclusi i lunghi preparativi necessari, Li Juan può così intraprendere un viaggio della durata di tre giorni che, dal villaggio di Akehala la conduce verso il pascolo invernale, a sud del fiume Ulungur. Una volta arrivati nella “tana di terra” dopo un viaggio faticoso, l’autrice e gli altri pastori svolgono tutte le attività richieste, trascorrendo qui tutto l’inverno.
La struttura del libro, rispetto alle opere precedenti, è maggiormente completa e unificata. È suddiviso in quattro capitoli, intitolati nell’ordine Dong wozi 冬 窝 子 (Tana invernale), Huangye zhuren 荒野主人 (I padroni del deserto), Ningjing 宁静 (Silenzio), Zuihou
de shi 最后的事 (Le ultime cose)151. Ciascun capitolo è diviso a sua volta in un numero
variabile di sottocapitoli, per un totale di trentacinque sezioni. Ad aprire e chiudere il romanzo entrano in gioco una prefazione e una postfazione.
Nel primo capitolo, l’autrice accompagna il suo lettore nel mondo dell’Altai: esplicita le motivazioni che la spingono ad intraprendere un’esperienza così difficoltosa, introduce alcuni personaggi, descrive il viaggio in direzione del pascolo invernale e la sua vita in quel luogo gelido e isolato152.
Il secondo capitolo delinea i huangye zhuren 荒野主人, i “padroni del deserto”, come dall’autrice stessa definiti, a ciascuno dei quali viene dedicata, salvo alcune eccezioni, una sezione ciascuno: la dolce Zhamal, il buon Zhuma e la moglie, i vicini, persino il gatto e il cane vengono dettagliatamente dipinti con la famigliarità che contraddistingue la scrittura di Li Juan, molto vicina alla realtà di cui scrive e ai personaggi che la abitano153.
Nel terzo e nel quarto capitolo sono trattati e approfonditi altri aspetti della vita nomade kazaka, come i visitatori, l’alimentazione in quelle lande desolate, il silenzio e la quiete che avvolge quell’ambiente154.
151 Wei Xiaohe, “Ta de wenzi ganganjingjing, shi you feng chui guo: du Li Juan ‘Dong muchang’”, op. cit., p. 64. 152 Ibid.
153 Ibid. 154 Ibid.