6. Un’ipotesi di piano di comunicazione per il Centro Orientamento Student
6.3. I passi metodologici
Il piano di comunicazione, tradizionalmente, consta di alcuni passi teorici e operativi (non esiste un numero predefinito, aumentano o diminuiscono a seconda del raggruppamento o della suddivisione di concetti affini) che possono, a seconda delle esigenze, essere anche ricorsivi, cioè essere ripresi e modificati più volte durante e dopo la prima stesura. Questo elemento fa del piano di comunicazione uno strumento vivo, aperto al cambiamento, suscettibile di miglioramenti e quindi vicino alla concezione in progress dei sistemi
_______________________________________________________________________________________ Caterina Dessole
Un nuovo modello di governance per l'orientamento: pianificare la comunicazione nell'ottica della comunità orientante. Il Centro Orientamento Studenti di Sassari.
Tesi di dottorato in Scienze sociali – XXVI ciclo. Indirizzo in Scienze della governance e sistemi complessi. Università degli studi di Sassari.
adattivi, delle auto-organizzazioni co-evolutive (Morgan, 1984), proiettate all’esterno con un approccio proattivo.
Un concetto che, nella presente tesi, è stato sposato anche con l’utilizzo, nella fase di ricerca empirica, della Grounded Theory (Glaser, Strauss, 1967; Marshall, Rossman, 1995; Strauss, Corbin, 1990; 1998; Henwood, Pidgeon, 1992, De Gregorio, Mosiello, 2004; Charmaz, 1995, 2006) che prevede una circolarità del processo e una continua analisi delle varie fasi, con un loro eventuale cambiamento in base a fattori emersi durante lo svolgimento della ricerca (v. par. 3.2.).
I passi seguiti nel piano di comunicazione del presente lavoro sono quelli suggeriti da N. Levi (2004; 2006):
1. Analisi dello scenario
2. Individuazione del target di riferimento
3. Individuazione della vision e della mission dell’organizzazione 4. Individuazione degli obiettivi strategici dell’organizzazione 5. Individuazione dei mezzi e degli strumenti da utilizzare 6. Monitoraggio e controllo
L’analisi dello scenario, come detto in precedenza, deve considerare l’esterno e l’interno. L’esterno si orienta principalmente in quattro direzioni che comprendono vari elementi. La prima da esplorare è costituita dalle scuole superiori e le loro offerte formative, gli alunni delle ultime classi (principalmente IV e V), i genitori, i docenti e i dirigenti. La seconda realtà è costituita dalle organizzazioni competitors, gli altri atenei, le loro offerte formative, i loro punti di forza e di debolezza.
Terzo campo è il mondo del lavoro, le prospettive per i giovani laureati in ambito regionale, nazionale e internazionale, le insidie e le opportunità (molto utile, in questo senso, l’utilizzo della SWOT analysis, cfr. il piano).
_______________________________________________________________________________________ Caterina Dessole
Un nuovo modello di governance per l'orientamento: pianificare la comunicazione nell'ottica della comunità orientante. Il Centro Orientamento Studenti di Sassari.
Tesi di dottorato in Scienze sociali – XXVI ciclo. Indirizzo in Scienze della governance e sistemi complessi. Università degli studi di Sassari.
Il quarto aspetto da considerare è il complesso sistema dei stakeholders e dei media che possono influire in maniera determinante sulla percezione dell’organizzazione da parte degli esterni.
L’analisi del mondo della scuola secondaria è naturalmente legata alla fase dell’orientamento in entrata, il mondo del lavoro viene considerato per la fase dell’orientamento in uscita, mentre la realtà degli altri atenei e degli stakeholders deve essere presa in considerazione per tutte le tre fasi dell’orientamento.
Per quanto riguarda l’interno, l’analisi ambientale deve essere orientata verso le dinamiche insite nell’università, i dipartimenti, le offerte formative, il numero degli studenti, i servizi offerti e tutti gli elementi suggeriti dalla SWOT analysis. Uno sguardo particolare va inoltre rivolto alla fase della formazione post lauream, orientando ancora una volta l’attenzione verso le offerte degli altri atenei.
La definizione della mission è un elemento fondamentale per la gestione e il governo dell’impresa. Deve essere definita a livello dirigenziale e costituisce una sorta di faro che orienta tutti coloro che operano all’interno del sistema. Nel piano di comunicazione, in base alla mission, vengono definiti gli obiettivi generali e particolari (diritto allo studio, offerta formativa, erogazione dei servizi e, naturalmente, orientamento allo studio e alla professione).
La definizione e segmentazione del target è molto importante perché consente di diversificare il servizio in base alle esigenze dei fruitori. È grazie a questo criterio che, in tutti gli atenei, vengono previste azioni diverse e specifiche per l’orientamento in entrata,
in itinere e in uscita.
La determinazione delle modalità attuative è sicuramente il momento più delicato perché, in base alle informazioni raccolte nelle fasi precedenti, si deve operare la scelta delle tecniche, degli strumenti, delle modalità e dei canali per veicolare le comunicazioni e le informazioni. È in questo momento, ad esempio, che si decide se pubblicare una notizia sul sito istituzionale, se proporre del materiale informativo cartaceo, se indire una
_______________________________________________________________________________________ Caterina Dessole
Un nuovo modello di governance per l'orientamento: pianificare la comunicazione nell'ottica della comunità orientante. Il Centro Orientamento Studenti di Sassari.
Tesi di dottorato in Scienze sociali – XXVI ciclo. Indirizzo in Scienze della governance e sistemi complessi. Università degli studi di Sassari.
conferenza stampa, se organizzare un convegno, un workshop o un seminario, se inviare una newsletter o se proporre una modalità integrata di tutti questi canali.
È il momento, inoltre, in cui si decidono anche lo stile da utilizzare (formale, informale, informativo, promozionale ecc) e i contenuti da inserire. Inoltre si delineano i servizi offerti (front office, consulenze ecc).
Monitoraggio e il controllo dei risultati sono analisi da compiere continuativamente per raccogliere i feedback degli utenti sui servizi offerti e, eventualmente, ricalibrare gli obiettivi e le modalità attuative in base alle esigenze e ai problemi riscontrati. Sono queste indagini che indicano, ad esempio, quali servizi devono essere potenziati, quali sono risultati inadeguati, quali informazioni sono state capite, in che modo le comunicazioni sono state recepite ecc. È la fase della cosiddetta customer satisfaction, uno strumento utilizzato da anni nelle imprese private.