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PATTO DI STABILITÀ INTERNO E RITARDATI PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Le tendenze dei prezzi di vendita delle abitazioni. La forte contrazione del numero di abitazioni compravendute iniziata nel 2007, non è stata

PATTO DI STABILITÀ INTERNO E RITARDATI PAGAMENTI DELLA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

I ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione in Italia Per monitorare il fenomeno dei ritardati pagamenti della Pubblica Amministra-zione, l’Ance ha ripetuto, a maggio 2011, l’indagine presso le imprese associate sui tempi di pagamento della Pubblica Amministrazione.

Il quadro emerso è quello di un costante e progressivo peggioramento, con con-seguenze sempre più gra-vi per le imprese.

L’82% delle imprese di co-struzioni subisce ritardi nei pagamenti da parte della P.A..

Il 97% delle imprese indica che non vi è stato nessun miglioramento rispetto alle difficili condizioni del 2010.

Prosegue, quindi, il preoc-cupante allungamento dei tempi con cui le Pubbliche Amministrazioni saldano i propri debiti.

Se infatti, lo scorso anno era quasi la metà delle im-prese a segnalare aumenti di ritardo rispetto all’anno precedente, il dato dell’anno in corso mostra un peggioramento (il 77% delle imprese ha evidenziato addirit-tura un aumento nei ritardi).

Il ritardo medio segnalato dalle imprese di costruzioni è di 114 giorni. Ciò significa che le imprese vengono pagate più di 4 mesi oltre i termini previ-sti dalla legge (2,5 mesi), con evidenti ripercussioni sulla contabilità e la pro-grammazione dell’attività delle imprese.

Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011

82%

18%

IMPRESE CHE DENUNCIANO RITARDATI NEI PAGAMENTI Composizione %

Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011

77%

20%

3%

NELL'ULTIMO ANNO I RITARDI DI PAGAMENTO DA PARTE DELLA PA SONO:

Composizione %

Aumentati Stabili Diminuiti

Il 66% delle imprese che ha partecipato all’indagine denuncia ritardi medi superiori ai 2 mesi oltre i termini contrattuali, il 38% un ritardo compreso fra i 3 e i 4 mesi, mentre il 28% subisce ritardi superiori ai 4 mesi.

Le punte di ritardo confermano l’aggravarsi del fenomeno: in alcuni casi i ri-tardi superano i 24 mesi.

Rispetto alle precedenti analisi, si consolida il ritardo di pagamento tra i 3 e i 4 mesi.

Rispetto a settembre 2010, si riducono le quote relative ai ritardi medi di 5 – 6 mesi e oltre i 6 mesi. Sebbene ad una prima analisi potrebbe sembrare che la situazione dei ritardati pagamenti sia migliorata si deve, comunque, tenere con-to che l’ultima indagine è stata effettuata in un momencon-to dell’anno precedente rispetto alla scorsa indagine (settembre 2010).

Se si considera che la principale causa di ritardo denunciata dalle imprese è il Patto di Stabilità Interno si può, infatti, presumere che le imprese che oggi nunciano 3-4 mesi di ritardo (quindi pagamenti bloccati a febbraio – marzo) de-nunceranno a settembre 2011, periodo in cui gli effetti del Patto di Stabilità si mostrano con maggiore gravità, un valore più elevato.

Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011, settembre 2010, maggio 2010, gennaio 2009

0%

RITARDI MEDI DI PAGAMENTO OLTRE I TERMINI CONTRATTUALI DA PARTE DELLA P.A.

(composizione % imprese di costruzioni)

Valore gennaio 2009 Valore maggio 2010 Valore settembre 2010 Valore maggio 2011

È, infatti, il 71% delle imprese di costruzioni che indica il Patto di Stabilità Interno come causa prevalente del ritardo, mentre nell’indagine di maggio 2010 tale quota era pari al 52%.

Per il 51% delle imprese è la mancanza di risorse di cassa a determinare ritardi nei pagamenti.

Dall’indagine viene confermata la generale inefficienza della Pubblica Amministrazione,

che si traduce

nell’eccessiva lunghezza dei tempi necessari per l’emissione del certificato di pagamento da parte della stazione appaltante (denunciata dal 51% delle im-prese), da tempi lunghi per l’emissione del mandato di pa-gamento (42% delle imprese) e dalle “vischiosità burocratiche”

all’interno della stazione appal-tante (per il 22% delle impre-se).

L’indagine Ance permette di evidenziare, an-cora, che il problema dei ritardi nei paga-menti da parte della Pubblica Amministra-zione riguarda tutte le stazioni appaltanti.

Gli Enti Locali sono gli enti più citati dalle imprese quali principali responsabili dei ri-tardi perché sottoscrivono il maggior nume-ro di contratti di lavori pubblici. I Comuni, le Province e le Regioni sono indicati rispetti-vamente da circa il 70%, il 29% ed il 22%

delle imprese come responsabili dei ritardi.

A fronte del continuo aggravarsi del

feno-meno dei ritardati pagamenti le imprese si sono trovate costrette ad assumere decisioni per far fronte alla mancanza di liquidità.

L’indagine mette in evidenza che il 47% delle imprese è stata costretta a dila-zionare i tempi di pagamento ai fornitori e ai sub-appaltatori.

Allo stesso tempo, le imprese hanno utilizzato vari strumenti finanziari per sop-perire alla mancanza di risorse: il 22% delle imprese ha richiesto uno scoperto

1 Patto di stabilità interno per Regioni ed Enti

locali 71%

2 Mancanza di risorse di cassa dell'ente 51%

3 Tempi lunghi di emissione del certificato di

pagamento da parte della stazione appaltante 51%

4 Trasferimento dei fondi da altre

amministrazioni alle stazioni appaltanti 48%

5 Tempi lunghi di emissione del mandato di

pagamento da parte della stazione appaltante 42%

6 Vischiosità burocratiche all'interno della

stazione appaltante 22%

7 Fondi perenti 18%

8 Contenzioso 13%

9 Dissesto finanziario dell'ente locale 11%

La domanda prevedeva la possibilità di risposta multipla Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011

CAUSE PREVALENTI CHE HANNO DETERMINATO I RITARDI DEI PAGAMENTI DA PARTE DELLA P.A.

Comuni 70%

ENTI RESPONSABILI DEI RITARDI DI PAGAMENTO

La domanda prevedeva la possibilità di risposta multipla

Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011

in banca, il 19% ha richiesto un finanziamento a breve termine e il 16% ha ri-chiesto la cessione pro soluto del credito.

Queste operazioni hanno avuto per le imprese un costo (tra il 4,9% e il 6,6%) molto superiore agli indennizzi riconosciuti per i ritardati pagamenti della P.A..

Infine, il 4% delle imprese ha utilizzato la possibilità di compensare i crediti con le somme iscritte a ruolo. Il dato, seppur non elevato, appare comunque inte-ressante, soprattutto in considerazione della recente (11 marzo 2011) introdu-zione di tale strumento nell’ordinamento.

I ritardati pagamenti da parte della Pubblica Amministrazione in Pie-monte

Nel delineato contesto nazionale di generale e diffuso peggioramento delle con-dizioni di pagamento alle imprese di costruzioni da parte della Pubblica Ammini-strazione, la situazione del Piemonte appare particolarmente critica.

Gli ultimi dati rilevati dall’Ance Piemonte nel corso dell’indagine congiunturale di previsione nel settore delle costruzioni, realizzata nel 1° semestre 2011, mo-strano una situazione sempre più grave e preoccupante per la soprav-vivenza delle imprese di costruzioni piemontesi nonché per la regolare programmazione delle attività imprenditoriali.

Nel 1° semestre 2011, il livello dei ritardi di pagamento della Pubblica Amministrazione in Piemonte è stato quello più alto degli ultimi 10 anni.

Imprese

%

Tasso medio applicato

% 1 Dilazione tempi di pagamento ai fornitori e/o

sub appaltatori 47%

-2 Richiesta scoperto in banca 22% 6,64

3 Richiesto finanziamento a breve in banca 19% 4,95

4 Richiesta cessione pro soluto del credito 16% 4,90

5 Nessuna 16%

-6 Richiesta compensazione con le somme

iscritte a ruolo 4%

-La domanda prevedeva la possibilità di risposta multipla Fonte Ance - Indagine rapida maggio 2011

DECISIONI ASSUNTE DALL'IMPRESA PER FAR FRONTE ALLA MANCANZA DI LIQUIDITA' PROVOCATA DAL RITARDATO PAGAMENTO DELLA P.A.

In tre anni, i ritardi di pagamento della P.A. nei confronti delle impre-se di costruzioni piemontesi sono aumentati del 60%.

Il ritardo medio, oltre i termini contrattuali fissati per legge in 75 giorni, è passato da 50 giorni nel 1° semestre 2008, quando cominciavano a manifestarsi i primi segnali della crisi, a 80 giorni nel 1° semestre 2011.

Ciò significa che le imprese di costruzioni piemontesi vengono pagate dalle stazioni appaltanti pubbliche più di 5 mesi dopo aver concluso i lavori, con onerose ripercussioni sulla contabilità delle imprese.

L’assenza di commisurate dilazioni dei tempi di pagamento delle imprese di co-struzioni ai fornitori e noleggiatori a caldo evidenzia che il costo dei ritardati pagamenti della P.A. è stato quasi integralmente sopportato dalle im-prese di costruzioni piemontesi.

Il forte incremento dei termini di pagamento da parte della P.A. non è infatti stato accompagnato da forti aumenti dei tempi di pagamento ai fornitori.

Nel 1° semestre 2011, i tempi di pagamento dei fornitori e dei noleggiatori a caldo da parte delle imprese di costruzioni sono stati identici a quelli registrati nel 1° semestre 2008 mentre sono leggermente aumentati, sempre con riferi-mento al 1° semestre 2008, i tempi di pagariferi-mento a fornitori con posa in opere

Elaborazione Ance - Ance Piemonte su indagini semestrali Ance Piemonte 56

L'EVOLUZIONE DEI RITARDI MEDI NEI PAGAMENTI DELLA P.A. ALLE IMPRESE EDILI IN PIEMONTE (Base 2003=100)

Ritardi di pagamento della P.A.

+60% in 3 anni

In Piemonte, come a livello nazionale, le principali cause dei ritardi di pa-gamento da parte della P.A. sono relative a Patto di stabilità interno e i-nefficienza della Pubblica amministrazione.

In particolare, i vincoli del Patto di stabilità interno costituiscono un importante ostacolo al tempestivo pagamento dei lavori regolarmente realizzati dalle impre-se di costruzioni piemontesi.

Patto di stabilità interno in Italia ed in Piemonte

Dal 1999, anno della sua introduzione nell’ordinamento italiano, il Patto di stabilità interno costituisce il principale strumento di controllo dell’indebitamento netto degli Enti locali (Regioni, Province, Comuni) a livello nazionale.

Uno strumento indispensabile che garantisce il rispetto dei criteri fissati dal Patto di Stabilità e Crescita europeo ma che, allo stesso tempo, limita fortemente la capacità di investimento degli enti locali e rappresenta una fonte di rischio per la sopravvivenza delle imprese di costruzioni che subiscono gli effetti dei ritardati pagamenti per lavori, anche in presenza di risorse disponibili da parte degli Enti locali.

Negli ultimi anni, il forte irrigidimento delle condizioni del Patto di stabilità interno e il ricorso al parametro della “competenza mista”, che rende difficile la naturale trasformazione degli impegni in pagamenti, hanno esasperato questi effetti negativi, determinando una situazione di forte sofferenza per le imprese di costruzioni, già pesantemente colpite dalla stretta creditizia operata dalle banche a causa della crisi economico finanziaria.

Elaborazione Ance - Ance Piemonte su indagini semestrali Ance Piemonte 80

L'EVOLUZIONE DEI TEMPI DI PAGAMENTO NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI IN PIEMONTE (Base 2003= 100)

da committenti da Pubbliche Amministrazioni a fornitori

a fornitori con posa in opera a noleggiatori a caldo

Il risultato concreto è stato l’accumulo di ingenti residui passivi in conto capitale, ovvero fondi impegnati e non spesi che “stagnano” nei bilanci degli enti locali.

Secondo le stime ANCI, alla fine del 2007 i residui passivi in conto capitale dei Comuni ammontavano a 44 miliardi di euro, dei quali circa un terzo, ovvero 15 miliardi di euro25, immediatamente spendibili, in particolare per opere di viabilità e trasporti, manutenzione del territorio ed edilizia scolastica.

Una parte importante di tali risorse è costituita da crediti di imprese di costruzioni per lavori regolarmente eseguiti.