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Pentagoni e rigidit` a

5.1 Correlazioni a singola particella tra la dinamica e le propriet` a

5.1.1 Pentagoni e rigidit` a

Descriviamo ora la correlazione tra N5, il numero di pentagoni nella cella di Vo-

ronoi, e la sua asfericit`a.

Andiamo a cercare il rapporto tra queste due grandezze avendo notato che l’asfericit`a `e strettamente legata al tempo di rilassamento strutturale e a u2.

Essa `e dunque un buon marcatore sia della dinamica a tempi brevi che di quel- la del rilassamento. Dai risultati appena esposti sappiamo infatti che vi `e una correlazione tra asfericit`a e u2, in particolare che le particelle le cui celle di Vo-

ronoi hanno asfericit`a maggiore sono anche quelle con un maggiore spostamento quadratico e quindi, in un certo senso, con una maggiore mobilit`a. Ovvero le particelle racchiuse in celle di Voronoi pi`u simili a sfere sono pi`u “bloccate”. Dal paragone con u2 si pu`o quindi dedurne il principio: asfericit`a maggiore implica

mobilit`a maggiore.

Questa osservazione ci suggerisce di indagare se anche il numero di pentagoni N5 della cella di Voronoi `e correlato con l’asfericit`a (Fig.5.25 in alto). Notiamo

subito che nella nube `e presente un’anticorrelazione piuttosto evidente, e quindi pi`u `e grande la frazione di facce pentagonali della cella e pi`u l’asfericit`a `e bassa,

Figura 5.25: Grafici di correlazione tra l’asfericit`a e il numero di pentagoni al variare del cutoff per due diverse temperature: in alto AC = 0, al centro AC = 0.15, in basso AC = 0.18. Confronto tra uno stato a bassa temperatura (blu) ed uno ad alta (rosso). Gli stati analizzati sono gli stessi di Figura5.16. L’ordinata e l’ascissa di ogni punto corrispondono rispettivamente all’asfericit`a della cella di Voronoi di un monomero e al numero di facce pentagonali della sua cella.

segno di un maggiore packing, in accordo con quanto gi`a osservato in letteratura .

`

E stato fatto il medesimo studio anche dopo aver operato l’artificio pertur- bativo con i soliti valori di cutoff (0.15 e 0.18): anche in questo caso ritroviamo un’anticorrelazione. Si fa notare che attuando l’eliminazione delle facce ottenia- mo una nuova cella di Voronoi e quindi dei nuovi valori non solo del numero di pentagoni ma anche dell’asfericit`a.

Figura 5.26: Grafico delle distribuzioni del numero di facce pentagonali N5delle celle di Voronoi per diversi intervalli dell’asfericit`a Low-Medium-High degli stessi stati di Figura5.25. I tagli operati sono gli stessi dei grafici di Figura5.17.

Come per il fattore di Debye-Waller, effettuando i medesimi tre tagli per l’asfericit`a Low-Medium-High (Fig.5.20), andiamo a vedere pi`u nel particolare in che modo cambia la distribuzione del numero di celle con N5 facce pentagonali

al variare dell’asfericit`a (Fig.5.26). Osserviamo che al diminuire di aV `e presente

una frazione sempre maggiore di facce pentagonali. Tale comportamento risulta lampante osservando i valori di N5 pari a 10 e 12: le celle con 10 o 12 pentagoni

sono concentrate quasi tutte nel taglio L e sono praticamente assenti nel taglio H.

Considerando i grafici dei tagli dell’asfericit`a dopo l’eliminazione delle facce con cutoff 0.15 (Fig.5.27) ritroviamo la quasi totale assenza di celle con un numero

Figura 5.27: Grafico delle distribuzioni del numero di facce pentagonali N5delle celle di Voro- noi, ottenute dopo aver operato l’eliminazione delle facce con AC= 0.15, per gli stessi intervalli dell’asfericit`a Low-Medium-High di Figura5.17. I dati sono relativi agli stessi stati di Figura

5.25.

dispari di pentagoni (come gi`a visto nel Par.5.0.4. Inoltre notiamo che anche in questo caso le distribuzioni si spostano al crescere dell’asfericit`a verso un numero minore di facce pentagonali: anche in questo caso osserviamo anticorrelazione tra N5 e aV.

Se le regioni del campione con minore asfericit`a sono anche quelle pi`u lente, andando ad analizzare la distribuzione dei pentagoni al variare dell’intervallo di asfericit`a considerato vediamo che effettivamente un maggior numero di penta- goni corrisponde ad una minore asfericit`a e quindi ad una minore mobilit`a. A partire da questo risultato e ricordando che la cella di Voronoi di un icosaedro ha 12 facce pentagonali possiamo capire in che modo l’ordine icosaedrico identifica le regioni pi`u lente del mio campione, quelle pi`u rigide e bloccate.

Conclusioni e prospettive

La relazione tra propriet`a statiche e dinamiche di un sistema polimerico rappre- senta una pietra d’angolo all’interno del dibattito sulla natura della transizione vetrosa. Il mio lavoro di tesi si inserisce in questo filone di ricerca con l’obietti- vo di elaborare un codice per la caratterizzazione della geometria locale di tali sistemi al fine di approfondire il legame tra la loro struttura e la dinamica.

Ho lavorato con simulazioni MD di un fuso polimerico con catene lineari completamente flessibilli composte da M sfere soffici (500 o 2000 monomeri in totale), variando il multipletto di parametri {N ; M ; T ; ρ; p, q}.

Per l’analisi della geometria mi sono basata sul metodo della tassellazione di Voronoi. A partire dalla libreria voro++ ho sviluppato il codice VoroDist.cc che fornisce diverse misure di forma e distorsione del poliedro di Voronoi (volume, area laterale, asfericit`a, curvatura, numero di facce, numero di lati per faccia e numero di pentagoni per cella) sia come distribuzione che relative al singolo monomero e ai suoi primi vicini. Ho confrontato le celle di Voronoi dei monomeri del sistema con quella dell’icosaedro implementando inoltre nella routine un me- todo di eliminazione delle facce che consente l’analisi delle nuove celle di Voronoi costruite solo con i “veri” primi vicini.

A conclusione di questo lavoro di tesi, riportiamo i risultati che sono stati ottenuti. Dall’analisi delle distribuzioni di alcune grandezze relative alle celle di Voronoi dei monomeri del sistema polimerico simulato:

• ho ottenuto risultati analoghi a quelli riportati nell’articolo [5] e ho esteso tale studio anche alle strutture istantanee (non pi`u solo alle inerenti); • ho osservato per asfericit`a e curvatura media una variazione di comporta-

mento analoga a quella del tempo di rilassamento in risposta a variazioni di densit`a e temperatura: per stati pi`u freddi o pi`u densi (caratterizzati da τα maggiore) i valori medi delle distribuzioni di aV e CV diminuiscono e le

curve si stringono, mentre per stati pi`u caldi o pi`u rarefatti (rilassamento pi`u veloce) i valori medi crescono e le curve si allargano ;

• in particolare la distribuzione delle asfericit`a sembra essere caratteristica di un dato tempo di rilassamento, poich´e `e la stessa per stati aventi il medesi- mo τα e varia per stati appartenenti a cluster diversi: questa `e un’evidenza

• le distribuzioni di asfericit`a, curvatura media e volume delle celle di Voronoi riscalano e per ognuna di esse esiste una curva universale;

• applicando la procedura di eliminazione delle facce per la ricerca di ordine icosaedrico ho osservato un drastico aumento del numero di celle con 12 facce e del numero di facce con 5 lati e un significativo aumento, seppur minore, della frazione di celle con 12 facce tutte pentagonali.

In un secondo tempo ho quindi indagato le correlazioni, a singola particella, tra la dinamica a tempi brevi (spostamento quadratico nella gabbia dei primi vicini) e le grandezze individuate, che caratterizzano la geometria del sistema.

• L’asfericit`a delle celle di Voronoi `e correlata con lo spostamento quadratico u2 dei monomeri ad esse associati. Questa `e un’evidenza di correlazione tra

dinamica a tempi brevi e struttura locale del sistema. • Analogamente la curvatura media si correla con u2.

• Il volume sembra correlare con u2 a basse temperature, ma la correlazione

si perde per temperature pi`u alte.

• Asfericit`a e curvatura media delle celle di Voronoi dei monomeri dei nostri sistemi simulati sono correlate.

• Le distribuzioni degli u2 per fissati intervalli di asfericit`a sono caratteristi-

che per ogni tempo di rilassamento strutturale nel senso che

– per stati con il medesimo τα sono uguali taglio per taglio, ma diverse

al variare dell’intervallo di asfericit`a,

– per stati appartenenti a cluster differenti sono diverse anche all’interno dello stesso intervallo di asfericit`a.

• Il numero di pentagoni della cella di Voronoi anticorrela con l’asfericit`a: pi`u una cella `e sferica e maggiore `e il numero di facce pentagonali che possiede. Questo, unito al primo risultato, per il quale pi`u una cella `e sferica e minore `

e il suo spostamento nella gabbia, suggerisce che N5 anticorrela anche con

u2. Ritrovo quindi il risultato noto in letteratura per cui sembra sussistere una correlazione tra ordine locale icosaedrico e aree del campione pi`u rigide e quindi pi`u lente nel rilassamento.

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