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NORD E AL SUD D’ITALIA: IL MART E IL MADRE

MART 9 Performance dell’evento Lart de

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2.5 Il MADRE: storia, architettura e collezioni

Il MADRE, Museo d’Arte Donna Regina, deve il suo nome al palazzo che lo ospita, annesso al Monastero Santa Maria Donnaregina, ed è stato istituito nel 2005177 . Gestito dall’omonima Fondazione178

costituita nel 2004 per la promozione delle arti contemporanee, l’istituzione dichiara nella sua mission di proporsi come un museo ‘’partecipato’’ e contestualmente: – centro attivo e socialmente responsabile di formazione sul territorio179.

L’edificio, chiaro esempio di stratificazione storica, si sviluppa su strutture prevalentemente sette e ottocentesche, disposte intorno a due cortili e sovrasta con la sua mole un tratto di cinta muraria della Neapolis del V-IV secolo a.C. (in alcuni tratti ancora visibile). A queste preesistenze architettoniche si aggiunge un volume edilizio in cemento armato dei primi del Novecento ed altre superfetazioni molto più recenti.

Per quanto concerne l’utilizzo in tempi recenti, l’edificio dopo essere stato adibito a banco dei pegni sin dall’Ottocento, ceduto in locazione al Provveditorato agli Studi di Napoli per poi tornare al Banco di Napoli come Magazzino stampati, viene abbandonato nel 2001 fino al 2005, quando si decide di adibire le strutture a spazi dedicati al contemporaneo seguendo un percorso avviato già negli anni Sessanta con famosi galleristi come Lucio Amelio, Lia Rumma, Peppe Morra e Pasquale Trisorio, con due nuovi importanti spazi pubblici dedicati all’arte contemporanea180

: il PAN - Palazzo delle Arti Napoli e appunto il MADRE.

177Viene inaugurato parzialmente l’11 settembre del 2005, e nel 2007 gli spazi vengono ampliati con l’intervento dell’architetto Alvaro Siza.

178Costituita il 22 novembre 2004 dalla Regione Campania sancisce al fine di: “istituire, promuovere e gestire musei, centri d’arte e di cultura nel territorio della regione Campania, acquisendo in via temporanea o permanente, a mezzo di contratti e/o accordi con Enti pubblici o privati, artisti e collezionisti, opere d’arte contemporanea da esporre permanentemente o temporaneamente nei propri musei o in mostre tematiche; svolgere attività culturali attraverso l’organizzazione di convegni, stage e seminari in tema di arte, letteratura, cinema, grafica, design, fotografia, architettura e di ogni altra forma di espressione artistica, moderna e contemporanea”. Citazione dalla Statuto della fondazione.

179Report attività biennio 2013-2015 in http://www.madrenapoli.it/wp-content/uploads/2015/05/Cartella-stampa- def_PF4_2015.pdf

180L’arte contemporanea non rappresenta una “vocazione giovane” per la città di Napoli ma può contare su importanti eventi che hanno mantenuto l’interesse cittadino e non solo per questo settore. Si possono ricordare ad esempio le mostre organizzate negli anni Sessanta da Lucio Amelio, la realizzazione nel 1995 dell’opera Montagna di sale di Mimmo Palladino, il progetto delle” Stazioni delle Arte” del 2001. cfr. BELISARIO M.G, TECCE A., I luoghi del contemporaneo 2012, Roma 2012.

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L’edificio è stato restaurato dall’architetto portoghese Álvaro Siza Vieira con la collaborazione dello Studio DAZ-Dumontet Antonini Zaske architetti associati di Napoli, e rappresenta un chiaro esempio di architettura rifunzionalizzata di cui si è parlato già nell’introduzione. Alvaro Siza realizza un armonico ed impercettibile intervento sull’ edificio focalizzato soprattutto sugli interni, dove grazie ad un sapiente uso del colore è riuscito ad evocare il linguaggio immediato e riconoscibile dell’arte contemporanea pur lasciando inalterate le atmosfere e gli equilibri di un palazzo tardo barocco; interessante e suggestivo è il rapporto dialettico che si instaura tra le installazioni contemporanee, magistralmente valorizzate dallo studio sull’illuminazione di Siza, e gli scorci dei vicoli del centro storico di Napoli. La distribuzione funzionale del complesso è semplice e rigorosa: sui tre lati dell’edificio si affacciano sale espositive, mentre sulla via principale, dove è collocato l’ingresso originario si trovano i servizi. Oltre al rinnovo delle sale espositive sono stati realizzati un auditorium, una libreria, una biblioteca, laboratori didattici, un ristorante con annessa caffetteria; in totale i metri quadrati a disposizione nell’ intero complesso sono 7.200, di cui 2.662 sono destinati alle diverse tipologie di esposizione.

Per quanto riguarda la collezione permanente del museo, dopo un periodo di crisi economico-finanziaria, che ha comportato la restituzione di molte opere esposte in comodato d’uso da collezionisti e familiari di artisti e il congelarsi della politica di acquisizioni181

, il MADRE si dota di notevoli installazioni site-specific 182 poste al primo piano, e al secondo piano di opere provenienti dal progetto Per_formare una collezione, un particolare programma dedicato alla costituzione progressiva della collezione permanente del museo. Nel rapporto sulle attività dell’istituzione si possono leggere le motivazioni della nascita di questo progetto e il ruolo attivo del museo stesso:

…” Per_formare una collezione nasce dal desiderio di condividere l’identità̀ e la funzione della collezione museale oggi, quale strumento di riflessione critica, educazione e narrazione multipla, cui sono chiamati a partecipare gli artisti e il pubblico, insieme a critici, collezionisti, galleristi e altre istituzioni. La collezione del Madre si configura così come un’entità “per_formativa”, in divenire e progettuale, che definisce il museo non soltanto come

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SCOTTO DI VETTIMO O., Madre in crisi: la (psico)analisi del dramma, in Il Giornale dell'Arte, n. 317, febbraio 2012.

182Tra gli artisti ospitati ci sono: R. Horn, A. Kapoor, S. LeWitt, J. Kounellis, J. Koons e, tra gli italiani, L. Fabro, F. Clemente, M. Paladino, R. Serra.

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spazio fisico ma anche come insieme di relazioni sociali e simboliche, di storie da raccontare e di possibilità da configurare”183

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La collezione ha due anime, una che racconta la cultura d’avanguardia attraverso le esperienze partenopee e più in generale campane degli ultimi cinquant’anni, e l’altra rivolta verso il futuro con le ricerche promosse di da giovani artisti.

183Report attività…….op. cit. p. 3. MADRE 1Veduta del cortile interno

92 MADRE 2 Collezione Site-specific. Jannis Kounellis, Senza titolo, 2005.