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Permissionless e Permissioned Blockchain

Capitolo 3 – BLOCKCHAIN

3.3 Permissionless e Permissioned Blockchain

Si rende necessario, arrivati a questo punto, distinguere tra due approcci radicalmente differenti, che si basano su due principi diametralmente opposti: la Permissionless Blockchain e la Permissioned Blockchain. Si tratta essenzialmente di una Blockchain pubblica o aperta nel primo caso e di una Blockchain privata o chiusa nel secondo caso. Esiste inoltre la Blockchain Ibrida, in cui l’accesso è limitato ad un numero ristretto di persone, che sono riconosciute ed autenticate; la validazione è affidata a tutti i nodi della rete, che concorrono alla sicurezza complessiva del network.

3.3.1 Permissionless Blockchain

Nelle Permissionless Blockchain chiunque può prendere parte alla rete e quindi dare il proprio contributo al processo di validazione dei blocchi. Sono aperte, cioè non hanno una proprietà o un attore di riferimento e vengono concepite proprio per non essere controllate da nessuno. Gli esempi più noti in questi termini, che sono

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anche le applicazioni pratiche di maggior successo, sono: la Blockchain di Bitcoin in primis, ma anche la Blockchain di Ethereum.

In questa tipologia di Blockchain, gli utenti non hanno bisogno di rendere nota agli altri la loro identità. Per tutto il periodo in cui prendono parte in modo attivo al processo di convalida, possono accedere al processo di verifica e quindi concorrere per l’attribuzione del relativo premio.

Il modello di convalida dei blocchi nella Permissionless Blockchain, ossia il mining, è legato al principio della PoW, per cui i nodi della rete mettono a disposizione la propria potenza di calcolo al fine di costruire la fiducia. Fino a quando il 50%+1 dei nodi è onesto, il sistema è al sicuro.

Questa tipologia di blockchain ha due caratteristiche: è incensurabile ed immutabile. In primo luogo infatti impedisce ogni tipo di censura, cioè nessuno può impedire che una transazione abbia luogo e che venga aggiunta alla catena di blocchi, una volta che questa ha avuto il consenso necessario tra tutti i nodi della rete. In secondo luogo le Permissionless Blockchain possono essere utilizzate come database globale per tutti quei documenti che hanno la necessità di essere assolutamente immutabili nel tempo.

3.3.2 Permissioned Blockchain

Le Permissioned Blockchain, al contrario delle precedenti, possono essere controllate e quindi possono avere una “proprietà”. Si capisce fin da subito che con questo tipo di network privato viene meno l’essenza e il motivo principale per cui la Blockchain è stata creata, ossia per andare ad eliminare il controllo centralizzato da parte di pochi su molti.

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Anche se i maggiori esperti del settore sono concordi sul non essere favorevoli all’implementazione delle Permissioned Blockchain, diverse imprese, istituzioni, banche e società di servizi, stanno adattando il loro business proprio in funzione delle Blockchain private. Andiamo a vedere nello specifico come funzionano.

In una Permissioned Blockchain l’utente deve essere necessariamente un soggetto noto ed approvato per poter essere abilitato alla convalida delle transazioni (solo ad un numero ristretto di persone viene concesso). Per questo le Blockchain private possono essere soggette a forme di controllo e di verifica dall’alto.

Quando un nuovo dato viene aggiunto, il sistema di approvazione e di convalida non dipende dalla maggioranza dei partecipanti alla Blockchain, come accadeva in quella pubblica, ma è soggetto ad un numero limitato di soggetti, definiti Trusted. Le Blockchain chiuse consentono di definire delle regole speciali per l’accesso e la visibilità di tutti i dati; possiamo dire che introducono in questo campo il concetto di governance e di definizione di regole di comportamento.

Sono tre gli elementi fondamentali per il corretto funzionamento di una blockchain privata. Il primo elemento è l’infrastruttura, che deve essere costituita da nodi e da reti chiuse ampiamente affidabili e testate. La sicurezza è direttamente proporzionale alla capacità di garantire che le reti non vengano penetrate da parte di soggetti non autorizzati e che non ne fanno parte.

Il secondo elemento è la creazione di un ecosistema, in cui i soggetti devono condividere in modo rigoroso gli stessi principi e le stesse regole. Questo vale anche per le imprese che creano soluzioni per le Blockchain private a livello di infrastrutture, di sviluppo di applicazioni e di fornitura di servizi.

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Il terzo ed ultimo elemento è l’implementazione delle regole condivise da tutti gli attori che prendono parte ad una Blockchain privata, ossia la governance. Questa è la parte fondamentale del progetto e rappresenta la base sulla quale vengono poi attuate le attività di produzione. L’insieme di regole che gli attori sono tenuti a rispettare permettono prima di tutto di garantire l’assoluta sicurezza della Blockchain e poi il raggiungimento degli obiettivi di business che le imprese e le organizzazioni che la utilizzeranno si prefiggono fin dall’inizio.

Le Blockchain private sono sicuramente possibili, anche se non molto pratiche. Vediamo il motivo, esaminando la differenza principale rispetto a quelle pubbliche. Le Blockchain alla base di Bitcoin o Ethereum non potrebbero esistere senza le loro valute, perché rappresentano il guadagno dei miners, quindi il principale incentivo per farle funzionare in modo corretto. Le Blockchain private invece funzionano senza un reale incentivo, non avendo una criptovaluta di riferimento; per questo è difficile

immaginare di riuscire a motivare la stessa quantità di persone che dedichino così tante risorse al mantenimento di una rete, senza che vengano remunerate in funzione del lavoro svolto.

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