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PERO MOSCATELLO

SINONIMI

Pera Moscadellina o Moscatellina; Petit-Muscat; Sept-en-Gueule; de Chio; Musquette; Muscatelline; Petite-Muscadelle; Petite-Muscatelline;

Petite Musquette a trochets; Muscadille; Muscadelle; Petit-Musqué d’Orléans; Sept-en-Bouche; Pyrus Sativa; Pyra Superba; Pyra Superba Fræciana; Pyra Moscatula Minora (Aldrov.); Pere Moscadelle (Matthioli);

Pyra Moscheta; Pyra Superba; Pera Moscarelle; Pyra Moscata Minima;

Poires Muscadelles; Ruellius; Pyra Joannina Moscatellina; Pyra Moscatula Superba; Pyra Moscatellina minima; Poires Muscates ou Muscadelles; La Pétite Muscateline.

ORIGINE E DIFFUSIONE

Da Gallesio (1817-1839): “Tutti i Pomologi parlano della Pera Moscatellina. Si pretende che fosse coltivata dai Romani, e la maggior parte degli Scrittori la rapportano alle Pere superbe di Plinio, che sono descritte come picciolissime e precocissime. Tutti la descrivono quale la conosciamo ora in Italia, e quale si trova in tutti i giardini d’Euro-pa. L’Aldovrandi ne parla nella sua Dendrologia, Carlo Stefano nel suo Seminarium, il Bauchino nella sua Storia delle piante, il Porta nel suo Pomario, Tournefort nelle sue Instituzioni, e dopo di loro Duhamel, Knoop, Miller, Forsyth, Mayer; e molti altri. Malgrado un’unanimità così generale, che non lascia dubbi sull’identità di questa preziosa varietà, e sulla sua generalizzazione in tutta l’Europa, io debbo osservare che in alcuni Pomologi se ne incontrano due razze che si confondono fa-cilmente, e che nei luoghi dove si distinguono, sono conosciute sotto i nomi diversi di Moscatellina, e di Giugnolina.”

“Coloro, che desiderano la vera Moscatellina, la troveranno sicuramente nei vivai di Chambery e in quelli di Savona. Coloro, che vogliono la Giugnolina, la troveranno in Firenze e potranno averla anche da Genova, ove ne ho veduto sovente sul mercato e nei giardini, e dove è conosciuta sotto il nome volgare di Verzelinna, o di falsa Moscatellina.”

Da Molon (1901): “Cultivar presente nei mercati di Vicenza.”

Da Botteselle (1914): “Sui mercati le pere moscatelle arrivano dai colli dell’asolano, di Valdobbiadene, di Montebelluna, di Conegliano.”

Da Tamaro (1925): “Diffusa in tutti i paesi dove si coltiva il pero.”

DESCRIzIONE DELLA PIANTA

Da Gallesio (1817-1839): “L’albero della Moscatellina prende natural-mente una forma semi-piramidale. I suoi rami non si allargano lateral-mente ma si innalzano ritti ed uniti. Essi sono muniti di nodi rari e distinti che rendono il loro fogliame chiaro e diradato. Le gemme fiorifere si aprono ciascuna in un gruppetto di fiori che prosperano nella massima parte ed allegano, sicché queste pere si vedono quasi sempre a grappoli di tre, di quattro e di sei.”

Calligaro, Funario e Gallon (2006): “Albero mediamente vigoroso. Fusto grigio-marrone con rami marroni recanti lenticelle di colore nocciola chiaro. Foglie semplici, ovate, di color verde scuro, con apice mucronato e margine intero, picciolo lungo.”

CARATTERISTIChE DEL FRUTTO

Da Gallesio (1817-1839): “Il frutto è picciolissimo e non sorpassa in vo-lume una grossa nocciola; tondeggia alla cima, la quale è coronata da un calice persistente assai pronunziato, ingrossa un poco nel mezzo, e de-grada insensibilmente verso il picciuolo all’inserzione, e del quale forma appena un poco di punta, dimodochè presenta una forma quasi orbico-lare. La sua buccia è verdastra, coperta in gran parte di un rosso-bruno privo di spicco, e con una superficie liscia e senza lanugine. La polpa è bianca, fina, croccante, quasi priva di torzo, con i semi o mancanti o picciolissimi ed immaturi, e con un sugo dolce: essa esala un aromo grazioso che si sente insieme all’olfatto ed al gusto, e che è conosciuto sotto il nome di moscato.”

Da Botteselle (1914): “Dimensioni 40 x 32 mm; peso medio 17 g, massi-mo 22 g, minimassi-mo 15 g. Pere a forma di fiaschetto, con buccia verdogno-la, macchiata più o meno largamente di rosso, ora vivo ora sporco dalla parte del sole e con frequenti punteggiature: a maturazione la buccia passa al giallo chiaro. Picciolo piuttosto lungo, ordinariamente dritto, talvolta leggermente ricurvo. Polpa bianca, succosa, molle, fondente, profumata di moscato. Frutto assai noto e comune che matura intorno alla metà di luglio: colto a tempo debito, non troppo anticipatamente come di solito si fa, piace per il suo grato profumo.”

Da Tamaro (1925): “Frutti di piccole dimensioni (da quella di una noc-ciola fino a quella di una noce).”

Da Tamaro (1925): “Questa ha il pregio della precocità (giugno), però ha poca durata. Il frutto ha buccia verdastra, coperta in gran parte di rosso bruno.”

Da Baldini e Scaramuzzi (1957): “I frutti sono piriformi, molto piccoli.

Il peduncolo è carnoso e si prolunga nell’apice del frutto. La buccia è

verde-giallastra, molto arrossata al sole. La polpa è dolce, fine, croccante, molto aromatica e profumata. I semi sono arrotondati. La maturazione è precoce.”

Calligaro, Funario e Gallon (2006): “Frutto tubiforme, simmetria circola-re, peduncolo lungo, cavità peduncolare poco profonda; calice piccolo, aperto ed appiattito, cavità calicina poco profonda. Buccia gialla e liscia, di spessore sottile, mediamente pigmentata, con lenticelle di color noc-ciola. Polpa di colore bianco crema, marrone (matura), di scarsa consi-stenza, tessitura fine, aromatica.”

CENNI COLTURALI ED EPOCA DI MATURAzIONE

Da Gallesio (1817-1839): “La Pera Moscatellina matura dalla metà alla fine di Giugno, ed è contemporanea delle Pere di S. Giovanni e delle Bianchette, ma le supera tanto in bontà che non vi cade paragone.”

Botteselle (1914): “La pianta è fertile e riesce bene dovunque a piena aria.”

Da Tamaro (1925): “Coltivasi ad alto fusto. Bisogna spedirla 8 giorni prima della maturazione. Con questa varietà si possono fare delle pian-tagioni lungo le strade e viali. È molto produttiva e di grande commer-cio.”

USI TRADIzIONALI DEL FRUTTO

Da Tamaro (1915): “Pera ricercatissima dai mercati locali e internaziona-li sia come primizia che per fabbricare conserve, mostarda, frutta sott’al-cool e sidro.”

Calligaro, Funario e Gallon (2006): “Modalità di consumo fresco.”

OSSERVAzIONI

Da Gallesio (1817-1839): “Pochi Peri godono di una maggiore celebrità del Pero Moscatello, e pochi presentano la quantità di modificazioni che lo diversificano e lo dividono in molte razze, le une differentissime in forma, in volume, ed in gusto, e le altre così poco distinte nella loro modificazione che appena si possono considerare come varietà.”

“La più conosciuta fra queste ultime, e quella che merita maggiormente di esserlo, è la varietà che si è fatta figurare nel mezzo della tavola an-nessa, e che si distingue anche nel nome pel diminutivo proprio alla sua piccolezza.”

“Essa si confonde sovente con un’altra razza che vi è inferiore, ma che ha tanti dei suoi caratteri che appena si può distinguere da chi non le gu-sta insieme: quindi essa riceve da molti il medesimo nome della prima:

gl’intelligenti però la distinguono con quello di Giugnolina. Tutte le altre razze di Pere Moscate si distinguono abbastanza fra loro, e da queste due per non dar luogo ad equivoco.”

Da Botteselle (1914): “I prezzi in annate di scarsità toccarono perfino a L. 65 ai primi di luglio discendendo più tardi a lire 25-30 il quintale. È col-tivato estesamente: nelle annate buone la produzione è tanto abbondante che i prezzi scendono a limiti vili e non piccola parte dei frutti giace ab-bandonata sotto le piante, poiché non vale la spesa della raccolta.”

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