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Personaggi secondari dell’opera e loro ruolo all’interno del racconto

Leggendo Dialoghi in cielo

II) INTRODUZIONE ANALITICA ALLA LETTURA DE

4. Personaggi secondari dell’opera e loro ruolo all’interno del racconto

Altri personaggi rilevanti nella novella sono il padre di Tai, Mao Niang, Qige e i bambini del villaggio.

Il padre di Tai rappresenta probabilmente un elemento autobiografico dell’autrice. Il padre di Can Xue, direttore editoriale del Xin Hunan ribao新湖南日报, fu condannato come

“estremista di destra” nel 1957. Can Xue descrive suo padre come un uomo dal pensiero indipendente come pochi tra gli intellettuali del suo tempo, che nonostante questo non era riuscito a salvarsi sviluppando un proprio modo di concepire il mondo, a differenza di Can Xue e dei suoi fratelli: “So it’s we children who have found a way to survive by our spirit, not our father. Father failed long ago. But we are from Father.”151

Questo poiché suo padre, dopo esser stato identificato come “estremista di destra”, si impegnò in una lettura estremamente approfondita dei testi marxisti. Era un grande idealista e credeva fermamente in ciò che era scritto in quelle opere. In questo è stato guida per i suoi figli, i quali hanno ereditato quello che Can Xue definisce con: “turning a dogma into real spirituality”.152

Nella novella il padre di Tai muore prematuramente, ma prima di morire riesce a portare la prole in un posto tranquillo, che “portasse avanti l’educazione di Tai”. 153

150 Si veda p. 96 di questa tesi 151 Jonathan G

RIFFITH, The Aesthetic…, op. cit., p. 2

152 Ibid., p. 2 153

Persino l’atteggiamento del padre sul letto di morte rivelava che aveva qualcosa da affidare a Tai. Sul punto di morire infatti aveva afferrato Tai, gli occhi gli si erano gonfiati oltremodo ma non era riuscito a tirar fuori le parole154

Da questo passo si può percepire l’analogia con quanto detto poco sopra da Can Xue stessa nell’intervista rilasciata a Jonathan Griffith. “Qualcosa da affidare a Tai” è l’eredità del padre di Can Xue.

“Gli occhi gli si erano gonfiati” rappresenta un simbolo ricorrente nelle opere di Can Xue. Yang Xiaobin nella sua analisi alle opere di Can Xue risalenti alla seconda metà degli anni ’80, riferisce come scene di gonfiore fisico emergano in numerose altre novelle dell’autrice, per esempio in Wo zai nage shijieli de shiqing 我在那个世界里的事情 (Quello

che mi è successo in quel mondo), La capanna sulla montagna, Il lucernario,155 Huangni jie

黄 泥 街 (La strada di fango giallo).

156

Yang Xiaobin spiega che questo simbolo potrebbe essere inteso come il sintomo che evoca l’effetto traumatico di una grande sofferenza e che ne sia dunque un’allusione figurata, ivi riferendosi agli eventi che hanno accompagnato la Rivoluzione Culturale (1966-76). Aggiunge inoltre che le cause che generano questo sintomo sono talmente elusive e inverosimili che sembrano essere irreali o surreali.157 Riscontriamo questa irrealtà o surrealismo anche nella novella Il paradiso dei fiori di pesco, soprattutto quando Mao Niang dice: “tuo padre è scappato come un cane tormentato ed è piombato qui al villaggio”. A tali parole, Tai si figura “l’immagine esasperata e confusa del padre”. Dal mio punto di vista, queste brevi descrizioni e le immagini forti che le caratterizzano raccontano di un amore e di un dolore nei confronti di un padre perseguitato che è riuscito a salvare la propria prole poco prima di morire.

Mao Niang potrebbe invece rappresentare uno dei livelli del mondo spirituale dell’artista di cui si è parlato poco sopra. Una donna di quindici anni più giovane del vecchio Qisi ci viene presentata come una donna particolare, quasi folle per come viene descritta fisicamente, ma vigorosa nel portare avanti il compito di autorità della leggenda del paradiso dei fiori di pesco, tanto che riesce ad attrarre a sé l’attenzione di tutti i bambini. A fine novella, sarà lei insieme agli altri abitanti del villaggio a presentarsi davanti al tempio in cui risiedeva Tai per

154

Si veda p. 60 di questa tesi

155 I seguenti racconti sono stati pubblicati rispettivamente in Renmin wenxue n. 11 (1986), Renmin wenxue n. 7

(1985), Zhongguo n.8 (1986)

156

Primo volume pubblicato da Can Xue, esce nel 1987 edito dalla Taiwan Yuanshen chubanshe, reperibile tradotto in francese, CAN XUE, La Rue de la Boue jaune, trad. di Geneviève Imbot-Bichet, Paris, Bleu de Chine, 2001

157 Y

ANG Xiaobin, The Chinese Postmodern: Trauma and Irony in Chinese Avant-garde Fiction, Ann-Arbor, University of Michigan Press, 2002, p. 76

attendere al “grande giorno” del giovane. Un'altra sorta di conferma che Mao Niang rappresenti uno dei livelli del mondo spirituale dell’artista è che anche lei sedeva nell’aia e restava lì a vegliare esattamente come farà Tai successivamente, perdendosi in un isolamento imaginifico.

Qige, a mio avviso, potrebbe essere un altro elemento autobiografico, riferendosi con questo ad uno dei suoi fratelli morto annegato nel 1966 a soli 12 anni. Can Xue è la sesta di otto fratelli, dopo di lei nasce Deng Qimang, da qui l’analogia con Qige. Nella novella questo personaggio sembra fungere da guida spirituale che sprona più volte Tai nel varcare la soglia della caverna. Qige appare dal nulla a metà racconto per poi scomparire soltanto nel momento in cui riesce a salvare il fratello.

I bambini, infine, rappresentano le nuove generazioni. Ci viene fatto notare come siano poco rispettosi degli anziani, a volte violenti e indisponenti. Tuttavia con la nuova autorità, Mao Niang, l’autrice probabilmente suggerisce che solo uscendo dallo schema tradizionale del racconto e rendendolo attuale si avranno più speranze di attrarre l’attenzione delle nuove generazioni. Anche Mao Niang, come Can Xue, modifica il racconto originale del vecchio Qisi, come quando racconta che l’altalena non è poi così importante, mentre la macina di pietra e i bambini che vi sono stati macinati dentro lo sono molto di più. Ci si aspetta dunque che anche Tai un giorno modificherà tale racconto per renderlo più attuale. Ed essendo Tai identificabile con il lettore, sembra esser proprio questo il messaggio veicolato da Can Xue.