Al fine della verifica della conformità del progetto con la programmazione vigente si procede all’esame della pianificazione urbanistica ed ambientale di riferimento.
8.1.1. Piano di Tutela delle acque
Il Piano di Tutela delle Acque (di seguito PTA), adottato con Ordinanza n. 637 del 27/12/07 (GURS n. 8 del 15/02/08), è lo strumento regionale volto a raggiungere gli obiettivi di qualità ambientale nelle acque interne e costiere della Regione ed a garantire un approvvigionamento idrico sostenibile nel lungo periodo.
Il Piano di tutela delle Acque (PTA), conformemente a quanto previsto dal D.Lgs.3 aprile 2006, n.152 e dalla Direttiva 2000/60/CE (Direttiva Quadro delle Acque), è lo strumento regionale volto al raggiungimento degli obiettivi di qualità ambientale, delle acque interne e costiere della Regione Siciliana, ed alla garanzia nel lungo periodo di un approvvigionamento idrico sostenibile.
Il Piano di Tutela delle Acque è assunto come strumento unitario di pianificazione delle attività finalizzate al raggiungimento degli obiettivi volti all'ottenimento di una buona qualità ambientale e dei livelli qualitativi previsti per le acque che abbiano una specifica destinazione.
Gli obiettivi che devono essere perseguiti sono i seguenti:
- prevenire e ridurre l'inquinamento e attuare il risanamento dei corpi idrici inquinanti;
- conseguire il miglioramento dello stato delle acque destinate ad usi particolari;
- perseguire usi sostenibili e durevoli delle risorse;
- mantenere la capacità di autodepurazione dei corpi idrici e sostenere le comunità animali e vegetali del territorio.
La Direttiva 2000/60/CE all’art. 13, stabiliva altresì che per ciascun distretto idrografico doveva essere predisposto un Piano di Gestione del bacino idrografico, cosi come peraltro recepito all’art.117 del D.Lgs 163/06, con l’aggiornamento del Piano di Gestione del distretto idrografico della Sicilia del 28/06/2016 approvato con DGR n.228, è stato approvato un adeguamento cartografico delle tavole ed in particolare della tavola relativa alle aree sensibili “Tav. C1/a Carta delle aree designate per la protezione di habitat e specie (SIC E ZPS, vita dei pesci e vita dei molluschi), delle aree sensibili e delle aree vulnerabili ai nitrati”.
L’impianto oggetto di intervento ricade nel bacino idrografico Torrente del Serpente, che in
raggiungere i valori previsti nella tabella 3 dell’allegato V del D.Lgs. 152/06 e s.m.i. Inoltre essendo in essere una precedente autorizzazione allo scarico di cui al D.D.S. n°874 del 20.06.2017 del Dipartimento Regionale dell’Acqua e dei Rifiuti – Servizio 1 – Gestione ed Attuazione S.I.I, per i suddetto scarichi si è fatto riferimento ai limiti fissati dalla preesistente autorizzazione, che prevede il rispetto dei seguenti valori:
• Tab. 1 – dell’allegato 5 alla parte terza del D. Lgs 152/2006 per i parametri BOD5, COD e SST;
• Tab. 3 – dell’allegato 5 alla parte terza del D. Lgs 152/2006 per ciò che concerne i rimanenti parametri ad eccezione di Azoto Ammoniacale, Azoto Nitroso, Azoto Nitrico e Fosforo Totale;
• Relativamente al parametro “Escherichia coli il limite massimo non deve superare i 5000 UFC/100 ml in uscita dall’impianto di depurazione.
8.1.2. Piano di Assetto Idrogeologico
Il Piano Stralcio per l’ Assetto Idrogeologico, P.A.I., redatto ai sensi dell’art. 17, comma 6 ter, della L. 183/89, dell’art. 1, comma 1, del D.L. 180/98, convertito con modificazioni dalla L. 267/98, e dell’art. 1 bis del D.L. 279/2000, convertito con modificazioni dalla L. 365/2000, ha valore di Piano Territoriale di Settore ed è lo strumento conoscitivo, normativo e tecnico-operativo mediante il quale sono pianificate e programmate le azioni, gli interventi e le norme d’uso riguardanti la difesa dal rischio idrogeologico del territorio siciliano.
Il P.A.I. ha sostanzialmente tre funzioni:
• La funzione conoscitiva, che comprende lo studio dell’ambiente fisico e del sistema antropico, nonché della ricognizione delle previsioni degli strumenti urbanistici e dei vincoli idrogeologici e paesaggistici;
• La funzione normativa e prescrittiva, destinata alle attività connesse alla tutela del territorio e delle acque fino alla valutazione della pericolosità e del rischio idrogeologico e alla conseguente attività di vincolo in regime sia straordinario che ordinario;
• La funzione programmatica, che fornisce le possibili metodologie d’intervento finalizzate alla mitigazione del rischio, determina l’impegno finanziario occorrente e la distribuzione temporale degli interventi.
La consultazione della cartografia del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico ha evidenziato che sia l’area in cui ricade il depuratore sia l’area interessata dal suo ampliamento non presentano alcun tipo di pericolosità.
Dall’esame degli stralci cartografici del P.A.I. DELL’ relativo all’ Area Territoriale tra .(076).(075).(074).del fiume Imera Meridionale (073) si osserva come il sito oggetto di intervento è escluso da qualunque fenomenologia di dissesto e di rischio. Le aree più vicine aventi un qualche grado di pericolosità sono presenti a distanza superiore a 30 metri e pertanto la zona di intervento non risulta sottoposta a vincoli sovraordinati di natura ambientale.
Fig. 20. Stralcio tavola GEL_D_1.2_Carta dei vincoli, stralcio catastale e PRG – Carta del rischio idraulico per fenomeni di esondazione
Fig. 21. Stralcio tavola GEL_D_1.2_Carta dei vincoli, stralcio catastale e PRG – Carta Pericolosità idraulica per fenomeni di esondazione
Per quanto riguarda il rischio geologico, il PAI ha previsto la redazione di un inventario dei
aree Territoriali comprese tra .(076).(075).(074).del fiume Imera Meridionale (073), l’impianto di depurazione si trova al di fuori dalle aree in cui sono attivi fenomeni di dissesto o erosione.
L’inventario permette quindi di avere una visione globale della franosità del bacino e costituisce un livello di attenzione di probabile dissesto da verificare sul terreno sulla base di indagini mirate. Le NTA richiedono che i Comuni recepiscano tali elaborati al fine di verificare, sulla base di studi geologici di dettaglio, la compatibilità delle previsioni urbanistiche con la pericolosità da frana.
Fig. 22. Stralcio tavola GEL_D_1.2_Carta dei vincoli, stralcio catastale e PRG – Carta dei dissesti
Fig. 23. Stralcio tavola GEL_D_1.2_Carta dei vincoli, stralcio catastale e PRG – Carta della pericolosità e rischio geomorfologico
Dalla perimetrazione del Rischio Frana riportata nella cartografia si evince che l’area d’intervento non risulta interessata dalla classificazione del rischio e di conseguenza dalle norme conseguenti.
Dall’analisi del Piano Stralcio di Bacino per l’Assetto Idrogeologico della Regione Siciliana ed in particolare del PAI del Bacino Idrografico del “Fiume Imera Meridionale”, l’area del depuratore non risulta annoverata tra le aree soggette a rischio di esondazione, né tra le aree soggette a frana.