RIFIUTI CONFERIBILI CON ATTIVITA’ R10
11) PIANO DI GESTIONE, SICUREZZA E CONTROLLI
La gestione dell’insediamento estrattivo-produttivo e la realizzazione del programma di utilizzazione del giacimento, deve essere condotta con modalità e mezzi tali da evitare pericoli per l’ambiente e per il personale addetto, nel rispetto e tutela del paesaggio e della difesa del suolo e delle disposizioni specifiche contenute nella L. R. 127/80 e s.m.i.
La salvaguardia dell’ambiente è uno dei più importanti criteri guida ai quali la società L.I.F.E. Calcestruzzi S.r.l. si attiene nello svolgimento della propria attività e quindi particolare cura viene posta nell’applicazione di una serie di criteri e di tecniche che hanno come obiettivo la gestione ambientale sostenibile dell’attività di estrazione e di lavorazione del marmo.
Più nello specifico tali criteri riguardano i seguenti aspetti:
Pianificazione delle attività nel rispetto di leggi nazionali e norme internazionali;
Utilizzo delle migliori tecnologie atte alla prevenzione dei rischi ambientali;
Ottimizzazione delle risorse naturali con produzioni integrate a tipologia diversificata dalla roccia in pezzame ai misti di cava dagli scarti;
valutazione e controllo del rischio in termini di impatto sulla popolazione e sull’ambiente;
elaborazione di procedure operative e gestionali in ottemperanza alle disposizioni di leggi in materia mineraria, ambientale e di gestione di rifiuti.
Le procedure operative della Società riportati negli allegati di progetto, forniscono i dettagli su come operare in modo conforme agli standard e alla normativa per conseguire l'obiettivo di mantenere al minimo possibile il livello di rischio ambientale nelle attività operative.
11.1- Modalità operative
IL programma proposto si prevede realizzabile entro un periodo massimo di anni 12, durante il quale la società esercente s’impegna di mettere in atto tutte le norme di Polizia Mineraria (L.R. 23/56) e del relativo Regolamento (D.P. 7/58 e successive modifiche ) vigenti in materia che disciplina l’attività di coltivazione delle cave e miniere e della D.Lgs 624/96 – Attuazione della direttiva 92/91/CEE relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive per trivellazione e della direttiva 92/104/CEE relativa alla sicurezza e salute dei lavoratori nelle industrie estrattive a cielo aperto o sotterranee.
I lavori estrattivi della cava devono essere denunciati all’Autorità di Vigilanza (Distretto minerario e Comune) con lettera raccomandata e deve indicare fra l’altro:
Nome cognome e domicilio del direttore responsabile in possesso delle capacità e competenze necessarie cui affidare costantemente la responsabilità dei luoghi di lavoro
Nome cognome e domicilio del sorvegliante (o dei sorveglianti) in possesso delle capacità e delle competenze necessarie
Trasmettere il DSS e nominare il Medico Competente ed il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione.
Atteso che gli obiettivi principali di una corretta conduzione sono, come anzidetto, la salvaguardia e la tutela dell’ambiente e la salute e la sicurezza del personale addetto nonché l’ottimizzazione in termini di produzione annuale al fine di ottenere la durata prevista dal progetto.
L’organizzazione del lavoro nei cantieri estrattivi è attuata attraverso procedure organizzative programmate dalla Direzione Aziendale e attuate dai responsabili esecutivi.
L’organigramma della cava, prevede in sintesi le seguenti figure tecnico-professionali:
DATORE
R.S.P.P.
DI LAVORO
COMPETENTE
MEDICO DIRETTORE
RESPONSABILE
SORVEGLIANTE CAPO CANTIERE
IN CAVA ADDETTI
DITTE ESTERNE LAVORATORI E
La cava in progetto è prevista a mezza costa fino alla quota di 270,00m slm, e poi con ribasso a fossa fino alla quota 248,00m. con accesso ai piazzali di estrazione dalle strade interne esistenti lungo il confine Ovest del sito.
La coltivazione di completamento del giacimento avverrà in un’unica fase, preceduta dai lavori di preparazione iniziali, corrispondenti alle planimetrie minerarie degli allegati a scala 1:1000 di progetto (cfr. Tav. 04 – Planimetria mineraria stato finale di progetto).
Il metodo di coltivazione adottato è a fette orizzontali discendenti dello spessore di 0,50-1,00m, utilizzando per gli scavi un escavatore cingolato munito martellone, la coltivazione del giacimento prevede la movimentazione dei materiali utili e dei materiali di scarto, utilizzando mezzi meccanici di scavo (pale ed escavatori ) e di trasporto (dumpers e/o autocarro).
Per la movimentazione degli scarti, verrà utilizzata parte dell’area disponibile posta immediatamente ad Ovest del sito.
L’estrazione della risorsa mineraria, preceduta dai necessari lavori preparatori del cantiere, sarà effettuata su porzioni di fronte verticali, dall’alto in basso secondo piani orizzontali successivi che saranno realizzati con l’abbattimento in successione di fette dello spessore max di m 1,00 (profondità operativa dei martelloni), larghezza variabile con progressione dei lavori da Est a Ovest in entrambi i due settori di scavo.
I materiali abbattuti, vengono poi selezionati tramite griglia da cantiere in materiale per inerti, mentre lo scarto viene avviato a Ovest della cava nell’area disponibile.
Nulla varierà rispetto alle procedure standard di scavo normalmente utilizzate e le metodologie di estrazione saranno quindi identiche a quelle adottate in altre attività estrattive.
Il ciclo produttivo e di lavorazione è descritto dettagliatamente nei paragrafi precedenti e si articola in:
Lavori di preparazione e organizzazione del cantiere, costruzione rampe e piazzali;
Individuazione dei fronti da coltivare;
Estrazione dei materiali e separazione degli strati lapidei dall’affioramento
Prima selezione e separazione dei materiali utili dai materiali terrosi e marnosi (scarti)
Formazioni mucchi di carico
Movimentazione e stoccaggio provvisorio scarti di estrazione verso una zona dell’area di cava disponibile di temporaneo accumulo
Carico con pala gommata sugli autocarri
Trasporto dei materiali nel piazzale operativo della ditta per le lavorazioni commerciali.
Eliminazione dai piazzali di estrazione dello sfrido e degli scarti e movimentazione e/o trasportate nell'area di stoccaggio provvisoria.
Si tratta di un ciclo produttivo “chiuso” che avviene esclusivamente all’interno del sito a bassissimo apporto d’inquinanti (usura pneumatici, combustibili, ecc..).
Per tale attività le emissioni ipotizzabili prodotte dalle lavorazioni, riferite al ciclo produttivo citato, sono costituite da particolato solido e da rumore e vibrazioni.
I materiali di consumo adoperati dell’attività e nello specifico dei lavori di cava sono:
acqua, pietra, materiale di consumo per lo scavo e la frantumazione e lubrificanti per le macchine operatrici.
Le operazioni di estrazione, eventuale selezione e carico dei materiali, sono svolte direttamente nei fronti di abbattimento
Non si prevede la creazione di sostanze nocive derivanti dal processo produttivo praticato, n’è prevista la produzione di rifiuti, nel corso dell’attività estrattiva vengono in ogni caso presi tutti gli accorgimenti atti a limitare le emissioni con le indicazioni più avanti riportate.
11.2- Mezzi operativi e organizzazione del cantiere
Per la coltivazione della cava sono previsti i seguenti mezzi:
N. 1 Pala gommata Cat 980G
N. 1 Escavatore meccanico tipo Cat 320 munito di martellone e benna
N. 1 Autocarro FIAT OM tipo 330 6x4 della portata complessiva di 300 ql;
N. 1 autocarri da cantiere per il trasporto interno(dumper)
N. 1 griglia mobile da cantiere
N. 1 Sgrossatore semovente e/o frantoio mobile I mezzi semoventi sono dotati di:
Struttura di protezione per il ribaltamento (ROPS e per la caduta di oggetti (FOPS);
Dispositivi acustici e luminosi di segnalazione che s’innescano automaticamente in retromarcia;
Sistema di illuminazione con raggio esteso al campo di manovra dei mezzi nell'eventualità di impiego nelle ore notturne;
Idonei specchietti retrovisori su entrambi i lati dei mezzi,
Silenziatori e dispositivi di scarico a norma.
Tutte le operazioni e l’uso delle macchine utilizzate nel ciclo produttivo, sono condotti sotto la responsabilità del Direttore dei Lavori e del Capo Cantiere Sorvegliante della cava.
Esistono, inoltre attrezzature minori, quali utensili ed attrezzature per la manutenzione dei mezzi in cava.
Il trasporto del materiale prodotto in cava è fondamentalmente legata ai transiti della committenza e della ditta stessa e verrà effettuato con autocarri stradali e/o autoarticolati mezzi d’opera stradali, con portata complessiva da 30-40 tonnellate. I mezzi dovranno essere provvisti di apposita copertura per il transito stradale e apparati di scarico ed impianti frenanti omologati e revisionati a norma del Codice della Strada.
Per i trasporti, come già evidenziato, le stradelle di accesso sono direttamente collegate con la Strada Provinciale n. 20 Santa Croce - Comiso che la collega direttamente con i maggiori centri abitati della zona. Pertanto con movimenti che interessano sostanzialmente la viabilità soprattutto lungo le maggiori arterie della provincia.
E previsto in cava l’occupazione fissa di tre addetti con le seguenti mansioni:
N. 1 operatore specializzato escavatorista, Pala- dumper, frantoio,
N. 1 operatore specializzato autista,
N. 1 sorvegliante e responsabile del cantiere.
Il lavoro si svolge in numero uno turno di otto ore intervallate da una pausa della durata di numero uno ore.
L’orario è il seguente: 7,30-12, pausa, 13-16,30.
Di solito la giornata di riposo infrasettimanale coincide con il sabato.
La direzione e la responsabilità tecnica dei lavori, verrà affidata a professionisti esterni o interni della società, in possesso dei requisiti di cui all’art. 20 del D.Lgs 624/96, cosi come modificato dalla Legge 388/2000.
La gestione amministrativa e il servizio di prevenzione e protezione, verrà effettuata direttamente dal titolare della società.
Per eventuali opere edili d’infrastrutturazione (locale servizi) la società si avvarrà di ditte specializzate esterne. Per i locali servizi come già detto la società utilizzerà i fabbricati esistenti nell’area disponibile (particelle 519 521).
11.3 –Adempimenti di sicurezza
In ottemperanza a quanto previsto dall'art. 4 comma 2 del D.Lgs.626/94, cosi come modificato dal D.Lgs 81/2008 e dagli articoli 6 e 10 del D.Lgs. 624/96 e successive modifiche ed integrazioni, la società titolare dovrà essere redatto il "Documento di Sicurezza e Salute", contenente:
La valutazione dei rischi per la sicurezza e la salute dei lavoratori, nella quale siano specificati i criteri adottati per la valutazione della stessa;
L'individuazione delle misure di protezione da attuare in conseguenza della valutazione di cui sopra, nonché delle eventuali attrezzature di protezione utilizzate;
Il programma d’attuazione delle misure individuate;
Eventuali documenti di supporto
La nomina degli addetti alla sicurezza e dei responsabili.
Il presente documento, valido per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori durante il lavoro nelle attività estrattive, esaminando tutte le aree dei siti dove si svolgono le principali lavorazioni, nell'ambito delle informazioni possedute e di quelle raccolte, rileva tutti i rischi cui possono essere esposti i lavoratori nello svolgimento delle loro funzioni e i conseguenti danni che gli stessi possono riportare.
Quindi, elenca le misure di prevenzione adottate ed il programma degli interventi necessari per ridurre od eliminare del tutto, ove possibile, tutti i rischi rilevati, in rapporto anche alle procedure ed alle modalità esecutive dei lavori autorizzati.
In considerazione del fatto che le normali attività produttive di cava sono eseguite anche attraverso l’apporto o la presenza d’imprese appaltatrici o di lavoratori autonomi, dovrà anche essere predisposto un “DSS coordinato”.
Per l’espletamento dei lavori le ditte appaltatrici dovranno predisporre l’apposito
“Piano Operativo dei Lavori” redatto ai sensi del D.L.gs 626/94 e del D.L.gs 494/96 successive modifiche ed integrazioni (art. 26 D.lgs 81/2008), descrivendo dettagliatamente i mezzi , il personale e i responsabili addetti per la sicurezza dell’impresa.
11.4 -Valutazione rumori, vibrazioni e polveri diffuse
L'attività che la ditta intende svolgere nel sito di Contrada manco consiste nell’attività di coltivazione del giacimento, nel rispetto delle norme in materia di sicurezza e di tutela ambientale.
Le sorgenti di rumore saranno costituite dagli autocarri, utilizzati per il trasporto e lo scarico dei materiali in situ, dalle pale caricatrice, utilizzata per il carico dei materiali sugli autocarri e degli escavatori per l’attività di coltivazione della cava. Le emissioni di rumore dei suddetti mezzi possono essere definite di tipo "aleatorio" (rumori di durata e intensità variabile, tipici del rumore da traffico veicolare).
Al fine di garantire e mantenere i livelli delle emissioni di rumore entro i limiti stabiliti dalla normativa vigente, la ditta provvederà ad utilizzare per la coltivazione macchine e attrezzature destinate a funzionare all'aperto conformi al D.Lgs. 262/2002, curandone anche la manutenzione periodica.
In relazione allo sviluppo di polveri che potrebbero originarsi dal transito dei mezzi sulle stradelle interne sterrate e nelle operazioni di movimentazione e di carico dei materiali abbattuti, con la pala caricatrice, la ditta provvederà ad attrezzarsi di serbatoio d'acqua da litri 5.000, munito di barra irroratrice, caricato sull'autocarro ed effettuare la bagnature delle superfici delle vie di transito e delle aree di lavoro, al fine di impedire la risospensione di polveri.
11.5 - Monitoraggio ambientale
L’attività di recupero ambientale dell’insediamento, comporta lo studio il controllo e le verifiche del sistema naturalistico in cui insiste il sito.
A tale scopo prima dell’inizio dei lavori, coerentemente con il sistema di gestione, ai fini del presente studio, il piano di monitoraggio ambientale, attraverso azioni specifiche da attuarsi nelle fasi precedenti (ante operam) la realizzazione dell’intervento, durante i lavori di costruzione e di esercizio (corso d’opera) e alla chiusura dell’opera (post operam), ha lo scopo di assicurare il raggiungimento degli obiettivi generali di tutela del territorio. La strutturazione del Piano sarà articolata per settori omogenei e componenti ambientali in grado di descrivere compiutamente le metodiche, le frequenze e le ubicazioni delle misure da eseguire.
Lo studio comporta lo studio il controllo e le verifiche delle seguenti problematiche ambientali:
Monitoraggio della qualità delle acque e/o di eventuali pozzi idrici della zona, ante operam e con controlli e verifiche per tutta la durata dell’attività di scavo e di recupero della cava e alla cessazione dei cicli estrattivi(post operam);
Monitoraggio dell’aria, emissioni di polveri e di rumori con rilevamento all'esterno della cava nella direzione degli insediamenti abitativi o di altri ricettori privilegiati, ante operam e in corso d’opera;
Monitoraggio statico-strutturali dei materiali abbancati e dei fronti di scavo della cava con riferimento alla rete di caposaldi opportunamente predisposti per l’attività e l’esercizio della cava, eseguendo periodiche livellazioni e battute di controllo topografico con frequenza semestrale;
Monitoraggio delle opere a verde per mantenere gli impianti e le alberatura a dimora con opportune cure culturali, irrigazioni, diserbi e potature di formazione,
Monitoraggio delle opere di regimentazione idraulica e di viabilità interna al sito con periodiche interventi di manutenzione.
Per ciascuna componente monitorata saranno identificati degli indicatori in grado di descrivere compiutamente i singoli fenomeni in atto e potenziali (sia fisici che chimici) prodotti dalla realizzazione del progetto.
Per ciascun indicatore ambientale, devono essere definiti precisi livelli di soglia al fine di attivare specifiche procedure di controllo e verifica del rischio, evitando o riducendo il superamento dei limiti di legge, quando previsti.
Ragusa ottobre 2017
Il progettista:
(Geol. Salvatore Iozzia