• Non ci sono risultati.

Scrivo questa breve nota da aggiungersi a quanto già conosciuto sui fatti e sui de- stini dei libri della biblioteca conventuale all’indomani della soppressione italia- na nel ricordo di tre studiosi che mi sono stati vicini nei miei primi anni di lavoro nelle biblioteche fiorentine: intendo Clementina Rotondi, Alessandro Parronchi ed Eugenio Casalini. Con una significativa congiunzione ebbi la fortuna di co- noscerli, apprezzarli e collaborare con loro in un fruttuoso periodo di lavoro e di studio quando ero giovane nella Biblioteca Marucelliana, nel tempo in cui furono celebrati i settecentocinquanta anni dalla fondazione dell’ordine dei serviti. Il contributo si riferisce ai documenti che riguardano appunto i fatti relativi alla Biblioteca dei Servi immediatamente dopo le leggi sulle soppressioni del nuovo stato unitario, quando la importante Biblioteca seguì la stessa sorte di molte altre raccolte di istituti religiosi 1. Si deve ben considerare che mentre

con la soppressione francese si addivenne ad una scelta del materiale librario al contrario per quella del Regno d’Italia (legge 7 luglio 1866 n. 3036) tutto il pa- trimonio doveva essere incamerato, senza procedere ad un preventivo spoglio e

1 Per conoscere i volumi pervenuti dalla SS. Annunziata al momento della precedente

soppressione napoleonica di inizio XIX secolo si può fare riferimento al materiale ar- chivistico della Commissione degli oggetti di arte e scienze conservato presso l’archivio della fiorentina Accademia di Belle Arti e agli inventari di riparto che ogni biblioteca a cui furono assegnati i fondi conserva nel suo archivio storico. Oltre che il riscontro dei sopraddetti documenti si deve considerare che questi volumi sono identificabili sia per la presenza del timbro ad olio della Commissione che, di solito nelle carte di guardia, per l’annotazione manoscritta del convento di provenienza con il numero progressivo di riferimento al catalogo in due volumi, steso da Francesco Tassi, conservato nell’ar- chivio dell’Accademia.

ad una scelta. I volumi provenienti dall’Annunziata, incamerati con la legge del 1866, si riconoscono dunque – a differenza di quelli giunti all’inizio del XIX secolo - sia per l’assenza dei tipici segni della soppressione napoleonica che per la presenza della segnatura ottocentesca della raccolta originaria suddivisa in Scaffale (lettera), Palchetto (numero romano), numero d’ordine (numero arabo) e, per quelli incamerati dalla Marucelliana, dalla segnatura della loro prima collocazione nella nuova sede (che indica solitamente le stanze del Magazzino con il numero iniziale 5 oppure 6).

Inutile qui ripercorrere la storia di questa biblioteca, per altro già nota e studiata dai suoi inizi ad oggi 2 mi permetto solo di rendere noti alcuni documenti mi-

nori sfuggiti alle ricerche precedenti e che possono contribuire ad ampliare le conoscenza storiche.

Cronologicamente ogni inizio ha fatto e deve far riferimento al ben noto catalo- go manoscritto degli stampati conservato in sei volumi nell’archivio della Ma- rucelliana: essi furono stesi tra il 10 marzo e il 30 settembre 1854 3 da Basilio

Fanciullacci osm 4.

2 La bibliografia recente sulla biblioteca inizia con il piccolo e artigianale contributo

della Biblioteca Marucelliana, I Fondi della SS. Annunziata, Firenze, 1983 (pro manu- scripto); I codici della Basilica della SS. Annunziata in Firenze nella Biblioteca Medicea Laurenziana, catalogo della mostra (Firenze, Biblioteca Medicea Laurenziana, 1983), a cura di e. CAsAlini, M.g. CiArDi DuPré DAl Poggetto, l. CroCiAni, D. lisCiA BeMPorAD,

Firenze, 1983 e prosegue con l’importante contributo di e.M. CAsAlini, La Biblioteca

della SS. Annunziata nel secolo XIX e le soppressioni degli ordini religiosi in «Copyrigt», 1984-1985, pp. 81-96; P. sCAPeCChi, Sulla biblioteca dal secolo XV alle soppressioni in

Tesori d’arte dell’Annunziata di Firenze, catalogo della mostra (Firenze, Basilica della SS. Annunziata, 31 dicembre 1986-31 maggio 1987), a cura di E.M. CAsAlini, M.g. CiAr- Di DuPré DAl Poggetto, l. CroCiAni, D. lisCiA BeMPorAD, Firenze, 1987, pp. 515-519; a

questi studi si deve fare riferimento per ricostruire la bibliografia precedente.

3 Il vol. I (comprendente le lettere A-B) iniziato il 10 marzo fu terminato il 10 aprile,

il II (lettere C-F) fu terminato il 24 maggio, il III (lettere G-L) fu terminato il 20 giugno, il IV (lettere M-P) fu terminato il 7 luglio; il V (lettere Q-T) fu terminato il 18 agosto e il VI (lettere V-Z) con un’Appendix operum quae coenobium in posterum acquisiturum est. Incipit Kalendis octobribus 1854, fu terminato il 30 settembre del 1854. È ben evidente che per la mole del materiale librario descritto le date si riferiscono solo alla trascrizione delle informazioni, dovendosi ritenere che la catalogazione e l’ordinamen- to dei volumi avesse richiesto molto lavoro svoltosi in precedenza.

I documenti che mi accontento di render noti, e che sarà necessario di esamina- re approfonditamente in seguito, sono conservati nelle due biblioteche fiorenti- ne della Nazionale Centrale 5 e della Marucelliana 6 e permettono, soprattutto i

primi, di integrare le conoscenze ad oggi note.

Mentre al momento della soppressione napoleonica i volumi della Bibliote- ca furono distribuiti sia in Magliabechiana che in Marucelliana ed in Medicea Laurenziana 7 per la soppressione italiana i volumi andarono tutti in Marucel-

liana 8 dove fu fatta una ulteriore scelta con la consegna di numerose opere alla

biblioteca dell’Accademia della Crusca e a quella del Liceo Dante, di tutto ciò resta traccia nel catalogo del Fanciullacci dove al margine i volumi sono segnati e dove si indica, per l’Accademia e il Liceo, la loro destinazione. É da sottoline- are inoltre che lo spoglio delle note manoscritte di possesso e degli ex-libris dei

va ricevuto al fonte battesimale) Fanciullacci, nato nella parrocchia di San Romolo a Colonnata nella comunità di Sesto Fiorentino il 3 giugno 1787 da Giovanni Battista e Margherita Bandinelli, seguì il corso di studi nel Seminario diocesano e, ordinato sacerdote nel 1814, fu poi nominato dall’arcivescovo Ferdinando Minucci rettore dello stesso istituto, incarico che lasciò nel 1839 per emettere l’anno successivo i voti solenni tra i frati Servi di Maria. Avanti negli anni si dedicò al riordinamento della biblioteca del convento. Morì a Firenze il 3 gennaio 1862; cfr. B. CheCCuCCi, elogio funebre del

p. Basilio Fanciullacci, Firenze, 1862.

5 BNCF, Archivio Manoscritti, 61,4. 6 BMF, Archivio Affari diversi, 37.

7 Si fa riferimento ai ben noti documenti conservati presso l’Accademia di Belle Arti,

relativi alla Commissione degli Oggetti di arti e scienze, oltre che agli studi sui mano- scritti serviti della Laurenziana (cfr. I codici della Basilica 1983), per gli incunaboli ai cataloghi della Marucelliana (cfr. Catalogo incunaboli. Biblioteca Marucelliana, a cura di P. sCAPeCChi, Roma, 1989) e della Nazionale Centrale (Sala Manoscritti, Cata-

logo 76/A, 2011). In Nazionale sono conservati oggi circa 170 esemplari di incunaboli provenienti dalla Santissima Annunziata (circa 65 appartenuti a Francesco Raimondo Adami [Livorno 1711-1792], priore generale dell’ordine e professore all’Università di Pisa, su di lui cfr. la voce di g. MiCColi in Dizionario Biografico degli Italiani, Roma,

Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1960, 1, pp. 233-234).

8 L’esame del catalogo degli incunaboli della Marucelliana, dimostra che molti sono

gli incunaboli provenienti dalla biblioteca servita al momento della soppressione ita- liana; nessun incunabolo pare invece esser posseduto, in forza di questa soppressione, dalla Biblioteca Nazionale Centrale che conserva solo volumi provenienti dalla sop- pressione napoleonica.

singoli frati aiuta a delineare lo stato delle raccolte personali e degli studi dei frati tra XVI e XVIII secolo (come, per portar degli esempi, Michele Poccianti, Lelio Baglioni, Eliseo Mazzoni, Archangelo Giani).

I documenti conservati in Marucelliana (contenuti nell’inserto intestato Libre- rie Claustrali. SS. Annunziata) integrano quelli della Nazionale, iniziano, a se- guito dell’ordine ministeriale a Pietro Fanfani, bibliotecario marucelliano dal 1859, il 5 gennaio 1867 e proseguono con il carteggio scambiato con il Sindaco Cambray Digny (sindaco dal primo gennaio 1865 al 27 ottobre 1867), che ave- va in custodia il complesso (e così anche la biblioteca), con la richiesta che essa venga aperta, e con la risposta del Sindaco dell’11 successivo che comunica di aver incaricato di questo l’assessore Vincenzo Tantini, con la relazione della vi- sita alla Biblioteca effettuata da Fanfani, da Paolo Bartolozzi (delegato del De- manio), Diego De Liguori (Delegato dell’Amministrazione per il Fondo per il culto del Ministero dell’Interno), datata 14 gennaio 1867 quando «il sor Pietro» estrae il Catalogo e la Biblioteca viene richiusa e sigillata; nell’inserto seguono poi la lettera del direttore Fanfani al Ministero con cui trasmette la nota (non rintracciata) dei libri per l’Accademia della Crusca e per il Liceo Dante 9.

La corrispondenza presente invece in Biblioteca Nazionale Centrale, Archivio Manoscritti, 61, 4 inizia in precedenza con una lettera in data 24 ottobre 1866 in cui il Ministero della Pubblica Istruzione, che sta per prendere possesso nello stesso giorno dell’abolito convento, invita la direzione a «voler subito commet- tere ad uno di codesti impiegati di assistere all’inventario della Biblioteca». Segue la lista dei più pregevoli volumi posseduti (secondo l’estensore 78 sono incunaboli), preceduta da un’informazione da cui si ricava che la raccolta è formata da 18289 opere [corretto su volumi] «distribuiti in cinque grandi classi, così: I Teologia, vol. 7939; II Filosofia Vol. 2504; III Legge 1505; Letteratura 2569; Storia 3772». Ogni classe si divide in sezioni, come appresso: I Teolo- gia. 1-biblica, 2-tradizionale, 3-dogmatica, 4-polemica, 5- Liturgia disciplina- re, 6-Morale, 7- Catechistica, 8- concionatoria, 9-Mistica ascetica; II Filosofia: 1-Metafisica, 2-Logica, 3- Morale, 4-Matematiche, 5- Fisica, 6-Meccanica; III Legge: -1 Razionale, 2-ecclesiastica, 3-civile; IV Letteratura: 1-elementare, 2-classica, 3-filologica; V Storia: 1-Universale, 2- ecclesiastica, 3-civile. Se- guono quattro allegati: A «Nota delle opere rare della Libreria dei Padri Serviti

del convento della Annunziata di Firenze» 10, B «Manoscritti», C «Manoscritti

contenenti studi religiosi, scientifici e letterarii di Padri Serviti del Convento della Annunziata di Firenze», D «Volumi miscellanei della Libreria del Con- vento della Annunziata di Firenze». Soprattutto l’allegato A riflette il pensiero biblioteconomico e bibliografico circa il pregio della raccolta, dato che la com- posizione generale della stessa è ricavabile complessivamente dallo studio del catalogo Fanciullacci.

Una lettera del 18 settembre riguarda i «Libri di giure civile e canonico per la Direzione dell’amministrazione del Fondo per il culto» temporaneamente concessi alla Direzione medesima che un impiegato della Nazionale dovrà sce- gliere insieme ad un delegato del fondo per il culto. Seguono nel fascicolo due appunti datati rispettivamente 20 e 22 dicembre che risultano essere lettere di trasmissione degli allegati A-D, a cui segue la conferma datata 15 gennaio 1867 da parte del Ministero del ricevimento delle precedenti relazioni. Sappiamo che i lavori di trasporto del materiale terminarono il 30 marzo 1867 11.

10 Come detto dall’esame degli incunaboli segnati si ricava che la maggior parte

passò in Marucelliana; resta da conoscere la sorte dell’esemplare danneggiato in fine dell’Hypnerothomachia Poliphili, capolavoro tipografico di Aldo il Vecchio che l’an- nalista Giani voleva opera di un servita di Treviso, pure attestata nel catalogo Fanciul- lacci.

11 Cfr. I fondi della SS. Annunziata 1983, p. 2, da cui apprendiamo anche che parte dei