• Non ci sono risultati.

BALCON DE SAN LAZARO

283 PLAZA EDUARDO IBARRA

Plaza Eduardo Ibarra è poco distante da Paseo Fernando el Catolico e Plaza San Fran- cisco; su di essa si attestano numerose funzioni importanti quali il nuovo Auditorium e lo Stadio, due recenti importanti edifici che generano un’attrazione puntuale e flussi considerevoli.

L’agenda delle infrastrutture del Plan de Acompañamento de la Expo prevedeva la costruzione di nuovi parcheggi per favorire l’intermodalità e per evitare che le au- tomobili parcheggiate sottraessero spazio alla circolazione dei veicoli e alla sosta delle persone. L’intervento su Plaza Eduardo Ibarra (Romareda) si colloca in questo contesto: in calle Eduardo Ibarra è stato realizzato un parcheggio sotterraneo su tre livelli, e lo spazio in superficie è stato chiuso alla circolazione e reso piazza. Il fatto di deviare il traffico (e di realizzare un ampio parcheggio sotterraneo) ha offerto la possibilità di generare, in uno dei centri nevralgici di Saragozza, un interessante sa- lone per la città. In particolare si pensò questo nuovo spazio pubblico come antisala dell’auditorium e del nuovo stadio.

Il sito è ben accessibile, gli unici dislivelli presenti sono all’accesso di questo grande spazio e sono risolti attraverso rampe integrate nel progetto.

Questo spazio risulta vincolato dal parcheggio sottostante, che ne determina la dimensione (enorme) e la presenza delle alberature (poche). La piazza è pertanto esposta al sole e al vento, le alberature sono presenti solo dove il parcheggio inter- rato lo consente, e in alcune zone il refrigerio è ottenuto solo attraverso l’effetto evaporante acqua.

Un’altra pecca dello spazio è la poca permeabilità visiva: se da un lato l’aver sud- diviso lo spazio in ambienti di dimensione più ridotta ha tentato di riportare a una dimensione umana, dall’altro ha privato le persone del piacere del people-watching. I diversi ambienti sono infatti delimitati dai chioschi e dalle risalite dal parcheggio, che divengono ostacoli visivi; il progetto è spesso presentato con render o fotografie dall’alto, molto suggestive, ma lontane dall’esperienza quotidiana. La vastità dello spazio è ancora perfettamente percepibile, soprattutto lungo i “corridoi” laterali. Infine l’arredo poco funzionale e poco confortevole contribuisce a rendere questo sito uno spazio del transito, non di sosta.

Le sedute sui lati lunghi sono state inserite principalmente per camuffare le griglie di aerazione del parcheggio interrato, è difficile che qualcuno si sieda e sono veramen- te tantissime: questo accentua l’impressione che lo spazio non sia frequentato. In

generale sono più ricercate le panchine con lo schienale, meno belle architettonica- mente parlando, ma più funzionali. L’agrupación vecinal Arco Iris ha manifestato più volte alla giunta di Universidad la necessità di cambiare le panchine dell’area giochi; altre lamentele hanno riguardato la sporcizia che si accumula nelle lamine d’acqua, la mancanza di ombra e in generale la poca funzionalità della piazza.

Solo del modello cilindrico sono presenti 152 lampioni, che di notte contribuiscono al fascino della piazza, ma accentuano il senso di sovrabbondanza degli arredi, so- prattutto rispetto alle funzioni che vi si svolgono.

Uno dei pochi elementi positivi che gli abitanti riconoscono alla piazza è la grande sicurezza e la lontananza delle automobili dall’area gioco. Inoltre le attrezzature per il gioco presenti sono interessanti e innovative, specie se paragonate a quelle media- mente presenti in città. L’area giochi è l’ambiente più frequentato di tutto lo spazio. L’area gioco è ancora poco ombreggiata, ma gli alberi stanno crescendo.

Il lato nord-ovest è più ombreggiato e gode del riparo dato dagli alti edifici; inoltre in questa fascia si trovano panchine con lo schienale, assenti nel resto dello spazio. Questi elementi rendono questo spazio il più frequentato della piazza, insieme all’a- rea giochi. Anche per l’attraversamento, le persone prediligono il lato nord-ovest. Le biciclette sfrecciano in questo spazio ad alta velocità.

La poetica di Plaza Eduardo Ibarra fa riferimento all’architettura cosmica, alleggerita dalla scelta di colori vivaci, soprattutto nell’area gioco per i bambini. È uno spazio pensato per essere pubblicato su una rivista, con la presenza di un’opera d’arte rile- vante, un tema visivo forte, che ne fanno un sito ritenuto dalla popolazione molto piacevole per il passaggio, non per la sosta.

In questo caso il parcheggio e la piazza sono stati concepiti contemporaneamente, tuttavia la piazza risente notevolmente di questa scelta, soprattutto per la grande dimensione che ne deriva e la mancanza di ombreggiatura. Lo spazio ha un notevole limite di carico, è densamente attrezzato e per questi due motivi fatica a essere fles- sibile. La mancanza di ombreggiatura, di permeabilità visiva e l’arredo poco confor- tevole sfavoriscono la permanenza nella piazza, che si configura più come gradevole spazio di passaggio che come luogo di sosta e socializzazione (alle interviste molti cittadini hanno risposto “è bello da vedere, ma non mi ci fermo mai”).

Figura 674. Seguendo il metodo indicato da Jan Gehl, si sono conteggiate le attività stazionarie (persone in piedi, sedute, sdraiate, bambini che giocano, at- tività sportive) la seconda mezz’ora di ogni ora (9.30- 10.00, 10.30-11.00, ecc.) e il transito di pedoni, ciclisti e skaterboard i primi dieci mi- nuti di ogni ora (9.00-9.10, 10.00-10.10, ecc.). Figura 675. La sovrabbon- danza di lampioni e luci diventa un elemento forte- mente caratterizzante dello spazio,...

Figura 676. ...soprattutto di notte.

Figura 677. Sulla piazza si affacciano attività com- merciali e bar con tavolini all’aperto; quella zona - più raccolta - è decisamente più frequentata.

285

TUTTE LE FOTO DI EDUARDO IBARRA: fig. 495 (p. 230), fig. 536 (p. 239), fig. 545 (p. 243), figg. 674-692 (pp. 284-288). Fotogrammi estratti dal filmato in time-lapse:

Figura 678. La piazza è de- cisamente sottoutilizzata, se non come percorso pedonale. La presenza di aree gioco per i bambini non è sufficiente- mente attrattiva. In particola- re si rileva come il lato in om- bra sia preferito da passanti e persone che utilizzano le sedute rispetto al lato mag- giormente soleggiato. CASO STUDIO Saragozza

Figura 681. Le aree gioco sono l’unica parte della piaz- za della piazza effettivamente utilizzata dagli abitanti del quartiere.

Figura 680. Le sedute sono utilizzate in maniera diversa, con una netta preferenza per quelle tradizionali, più como- de di quelle che si trovano a ridosso dell’area giochi, scelte più per il loro design che per la funzionalità.

Figura 679. Gli ampi spazi e le dimensioni complessive della piazza amplificano la sensazione di alienzione e di spazio vuoto.

287

Figura 688. Spesso le perso- ne preferiscono sedersi sui gradini piuttosto che utiliz- zare sedute mal progettate o mal posizionate.

Figura 689. Relax nel verde di una giovane coppia. Figura 690. I bambini sono molto attratti dagli specchi d’acqua della piazza, che non sono però adatti al gioco. Figura 685. Padre e figlia ap- profittano di un momento di relax.

Figura 686. Molti genitori portano i bambini nelle aree gioco e negli spazi centrali della piazza, nelle aree verdi o nell’area gioco.

Figura 687. Le fasce laterali permettono una buona mobi- lità a pedoni, ciclisti e ad altri mezzi di trasporto “lenti”. Figura 682. Le sedute sono un punto di ritrovo utilizzato a partire dal tardo pomeriggio. Diverse categorie di utenti utilizzano la piazza che pre- senta buoni livelli di accessi- bilità.

Figura 683. Le sedute ai lati della piazza sono molto uti- lizzate da chi passeggia come sosta temporanea e punto di osservazione.

Figura 684. Piazza Eduardo Ibarra mantiene un’elevata accessibilità.

Figura 691. Fotografia dall’alto di Plaza Eduardo Ibarra @Atlas Zaragoza 2009. Figura 692. Piante e sezioni. Sulla destra l’Auditorium e lo stadio.

289