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Politiche di Mercato

Seminativi - Superfici oggetto di aiuti, campagna 2001/02

Italia

000 ha %

SUPERFICIE DI BASE TOTALE 5.801

- mais 1.200 SUPERFICIE TOTALE 4.524 100,0 Superficie foraggera 12 0,3 Set-aside 233 5,2 Superficie coltivata 4.291 94,8 cereali e insilati 3.695 81,7 - mais 1.249 semi oleosi 531 11,7 PICCOLI PRODUTTORI 2.573 100,0 cereali e insilati 2.315 90,0 - mais 534 semi oleosi 204 7,9 PRODUTTORI PROFESSIONALI 1.951 100,0 Set-aside 223 11,4

Superficie coltivata totale 1.728

cereali e insilati 1.380 70,7

- mais 715

semi oleosi 327 16,8

FRUM. DURO REGIONI TRADIZIONALI 1.639 FRUM. DURO REGIONI SEMI-TRADIZ. 11

aveva interessato la coltura dei semi oleosi, la distribuzione tra i due regimi di aiuto sembra essersi stabilizzata. Olio d’oliva - Nella campagna 2001/ 02 la produzione italiana per la quale sono state presentate domanda di aiuto è stata pari a 711 mila tonnellate. Rispetto alla campagna precedente si registra un aumento del 32%. A livello comunitario la produzione ha superato i 2,7 milioni di tonnellate (+28%), gra- zie soprattutto all’ulteriore massiccia espansione della produzione in Spagna (+45%) che supera così 1,5 milioni di tonnellate. Nel 2002 le quotazioni in Italia dell’olio extravergine di oliva hanno fatto registrare un aumento del 9% rispetto all’anno precedente, men- tre per i lampanti, che hanno maggior- mente risentito della concorrenza degli oli di provenienza spagnola, gli aumen- ti sono stati mediamente del 3%. Ortofrutta - Per la campagna 2001/ 02 gli interventi di mercato hanno fat- to registrare una contrazione del 46%

Applicazione della PAC nel settore dei seminativi nei paesi dell’UE (000 ha), campagna 2001/02

Area di base Set-aside Area a seminativi1

Regime % Regime % semplificato generale Belgio 490 27 238 51,0 229 49,0 Francia 13.582 1.576 1.587 11,6 12.138 88,4 Germania 10.159 1.156 1.395 13,8 8.728 86,2 Italia 5.801 233 2.573 56,9 1.951 43,1 Lussemburgo 43 2 15 37,5 25 62,5 Paesi Bassi 442 23 259 61,8 160 38,2 Danimarca 2.019 218 228 11,2 1.807 88,8 Irlanda 346 36 79 23,6 256 76,4 Regno Unito 4.461 848 170 3,9 4.226 96,1 Grecia 1.492 46 1.304 93,4 92 6,6 Portogallo 1.008 99 315 43,3 413 56,7 Spagna 9.220 1.611 2.405 27,9 6.222 72,1 Austria 1.204 104 408 36,9 698 63,1 Finlandia 1.592 198 816 50,2 809 49,8 Svezia 1.737 269 353 20,4 1.375 79,6 UE 53.596 6.446 12.145 23,7 39.129 76,3

1Escluse le superfici foraggiere. Fonte: Commissione Europea, DG Agricoltura.

delle quantità destinate ai ritiri, gene- ralizzata a quasi tutti i prodotti. Le uniche eccezioni si rilevano per i pomodori, la cui produzione inviata al ritiro è rimasta sostanzialmente inva- riata, e per l’uva da tavola, i cui ritiri sono aumentati. In Italia, il calo dei ritiri è superiore alla media comunita- ria (-54%) per via di una riduzione dell’intervento che ha interessato aran- ce, nettarine, pere e pesche. Per la campagna 2002/03, i dati provvisori mostrano una ulteriore riduzione degli interventi comunitari di ritiro (-44%). In Italia si stima una riduzione dei riti- ri del 42% guidati dalla diminuzione dei volumi di arance, pesche e nettari- ne, mentre risultano in aumento i ritiri di meloni e cocomeri.

Riguardo all’ortofrutta trasformata, con il Reg. 2699/2000, entrato in vigo- re a partire dalla campagna 2001/02, è stato completamente modificato il regime di sostegno ai pomodori, le pere e le pesche destinati alla trasformazio- ne. Per gli agrumi, le modifiche sono state più limitate, non coinvolgendo il

meccanismo di sostegno ma riguardan- do solo l’innalzamento dei limiti di tra- sformazione e la suddivisione del limi- te in quote nazionali. Riguardo ai pomodori, nella campagna 2002/03 solo in Spagna le quantità avviate alla trasformazione hanno superato i limiti stabiliti dal Reg. 2699/2000. Le quan- tità di pomodori diversi dai pelati per le quali sono stati richiesti aiuti, infat- ti, hanno superato del 37% il limite fis- sato e pari a poco più di 1 milione di tonnellate. L’Italia, al contrario, dopo aver superato il limite nella precedente campagna, in quella 2002/03 è rima- sta al di sotto grazie ad una contrazio- ne, del 10% circa, delle quantità avvia- te all’industria di trasformazione. Per pere, pesche e agrumi, le nuove regole stabiliscono che il superamento del limite si constata nei confronti della media dei quantitativi trasformati col beneficio dell’aiuto nelle tre campagne precedenti quella per la quale deve essere fissato l’aiuto. Per le pere, si è registrato un superamento in Francia (+7%), Grecia (+57%) e Italia

(+29%). Per gli agrumi, l’Italia ha fat- to registrare un superamento dei limiti per i limoni (+18%), le arance (+21%), i pompelmi (+28%) e i picco- li agrumi (+52%) con conseguente riduzione dell’aiuto ricevuto dai pro- duttori. Altri paesi penalizzati sono stati la Grecia (per arance e pompel- mi), la Spagna (per pompelmi), la Francia (per pompelmi e piccoli agru- mi). Solo per le pesche tutti i paesi sono rientrati nei limiti di trasforma- zione fissati.

Vino - La campagna 2001/02 ha rap- presentato la seconda di applicazione delle nuove norme introdotte dalla riforma di Agenda 2000. Gli interven- ti più rilevanti nell’ambito delle misu- re per il controllo e la gestione del potenziale produttivo hanno riguarda- to il regime di aiuti alla ristrutturazio- ne e riconversione delle superfici vita- te. Così come nella precedente campa- gna di applicazione, la ripartizione della dotazione finanziaria ha privile- giato i tre principali paesi produttori

(Spagna, Italia e Francia). L’Italia, in particolare, ha ricevuto il 27,6% delle risorse disponibili – pari a oltre 116 milioni di euro – per intervenire su una superficie di circa 16.000 ettari. Al termine della campagna risultava- no spesi poco meno di 104 milioni di euro, tra contributi e compensazioni per perdite di reddito subite. L’Italia, dunque, non essendo riuscita ad esau- rire del tutto la dotazione finanziaria assegnatale non ha beneficiato dell’as- segnazione aggiuntiva, andata per il secondo anno consecutivo a vantaggio della Spagna. A livello territoriale, le superfici interessate dal regime di riconversione e ristrutturazione si sono concentrate al Sud (47%) e al Nord (34%). In particolare, la Sicilia copre la quota più rilevante della superficie coinvolta (22%), seguita dalla Puglia (12%), dalla Toscana e dal Piemonte (10% ciascuna). Nonostante il rallen- tamento della capacità di spesa mani- festato dall’Italia nell’ultimo anno, nella distribuzione della dotazione finanziaria per la campagna 2002/03

non si è modificata la quota di risorse messe a disposizione del nostro paese. All’Italia sono state infatti assegnati poco meno di 124 milioni di euro (28% del totale) per intervenire su cir- ca 17.500 ettari di vigneti.

Sul fronte delle misure di sostegno al mercato, nella campagna 2001/02 in tutta l’UE sono stati autorizzati ritiri per complessivi 12 milioni di ettolitri che, dato il prezzo minimo di ritiro, rappresentano il quantitativo compa- tibile con la dotazione finanziaria pre- vista per questo tipo di intervento. Riguardo alla distillazione di crisi, al termine della campagna in tutta l’UE sono stati distillati poco meno di 7 milioni di ettolitri di vino; Italia a Por- togallo hanno utilizzato per intero le quote loro attribuite, mentre la Fran- cia si è tenuta al di sotto della propria disponibilità. Anche in questa campa- gna sono stati autorizzati aiuti nazio- nali supplementari ai prezzi di ritiro in Italia e Francia. Le prime informazio- ni relative alla campagna 2002/03 non registrano interventi di distillazio-

ne straordinaria, grazie alla riduzione delle eccedenze determinata dai mas- sicci interventi di ritiro attuati nella campagna precedente e alla contrazio- ne della produzione. Anche nel caso delle distillazione per l’ottenimento di alcol ad uso alimentare la riduzione delle eccedenze, così come la modifica delle modalità di applicazione del regime, hanno fatto sì che l’adesione all’intervento si mantenesse ampia- mente al di sotto del limite massimo consentito.

Tabacco - La gestione dell’OCM non ha comportato particolari problemi nell’anno. La principale novità è costituita dal notevole incremento del valore di riscatto delle quote al fine di incentivare maggiormente la fuoriu- scita dal settore o la riconversione varietale. Il regime delle quote tabac- co prevede la realizzazione di un pro- gramma di riscatto per agevolare la riconversione dei produttori che intendono abbandonare la coltivazio- ne. Il riscatto, applicabile in zone

determinate, non può superare il 25% del limite di garanzia di ciascuno Sta- to membro e comporta la corrispon- dente riduzione del limite di garanzia complessivo dell’UE. Una novità del 2002 è la trasformazione della riserva nazionale di quote destinate ai giova- ni agricoltori da obbligatoria in facol- tativa.

Latte - L’applicazione del regime del- le quote latte nella campagna 2001/02 ha determinato un esubero della pro- duzione italiana rispetto al quantitati- vo di riferimento nazionale di 435.000 tonnellate, dando luogo ad un prelievo piuttosto consistente (155 milioni di euro); ciò nonostante nella campagna si sia avuta la seconda tranche di aumento della quota prevista da Agenda 2000 (216.000 tonnellate che si sommano alle 384.000 tonnellate della campagna precedente). Dei qua- si 20.000 produttori che hanno supe- rato la soglia individuale, 12.000 sono rientrati nel meccanismo delle com- pensazioni mentre i restanti dovranno

versare il prelievo loro imputato. Per la campagna 2002/03, le stime mostrano un ulteriore aumento della produzione in Italia (+3%) che con- trobilancia la contrazione della produ- zione registrata in molti paesi europei. L’effetto netto è una tendenza alla sta- bilizzazione della produzione comuni- taria.

Carni bovine - Il comparto ha conti- nuato ad essere interessato, anche nel 2002, da fenomeni di diffusione della BSE, con la scoperta di nuovi casi, la metà dei quali nel Regno Unito. Di conseguenza, permangono gli inter- venti specifici anti BSE, alcuni limi- tati al Regno Unito, come lo “schema di compensazione”, altri estesi a tutto il territorio comunitario, come la rimozione delle parti del capo macel- lato considerate a rischio e l’obbligo di test su capi con età superiore a trenta mesi. Inoltre, è stato istituito uno “schema speciale di acquisto”, in sostituzione del “programma di acquisto per la distruzione”, per la

carne proveniente da animali con più di trenta medi di età. Nell’ambito del sistema obbligatorio di etichettatura, dal 2002 sono state introdotte infor- mazioni aggiuntive relativamente al paese di nascita dell’animale e al luo- go di ingrasso. In Italia, l’istituzione dell’anagrafe bovina risulta partico- larmente in ritardo per problemi con- nessi alla regionalizzazione della ban- ca dati. Tali difficoltà si ripercuotono sull’implementazione della riforma del 1999 e si manifestano nella sot- toutilizzazione dei tetti massimi sta- biliti, in termini di capi ammessi al premio.

Rispetto al 2001 si è registrata una sensibile riduzione delle scorte a livello comunitario (-23% per le car- casse, -4% per la carne disossata). Al contempo, i prezzi nel 2002 hanno mostrato una certa ripresa, sia per la carne che per il bestiame. In Italia si segnala una ripresa delle macellazio- ni (+18% rispetto al 2001), dovuta sia all’abbattimento di capi adulti che di vitelli.

Carni ovicaprine - Il comparto anche nel 2002 ha risentito degli effetti della diffusione delle diverse malattie che avevano interessato il 2001, con un effetto depressivo sulla produzione e sui prezzi. Inoltre, nei principali paesi produttori si è registrato un rallenta- mento delle macellazioni. Nel 2002, inoltre, è stato segnalato in Italia un primo possibile caso di diffusione di BSE ad una capra. Ciò ha comportato l’abbattimento dei capi che erano stati in contatto con l’animale infetto e l’av- vio di test di controllo.

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