2. I LETTERATI DURANTE LA DINASTIA MING 27
2.3 La posizione del Jiangnan nella storia della Cina imperiale 35
Il termine Jiangnan 江南, il cui significato letterale è territorio “a sud del fiume Jiang”, identifica un’area piuttosto vasta della Cina sud-‐orientale, i cui confini non sono univocamente e coerentemente interpretati. Nel corso della storia cinese il termine è stato adottato da alcune dinastie per indicare diverse divisioni amministrative della Cina sud-‐orientale a sud dello Yangzijiang 扬子江.90 Nell’uso
88 Nello sviluppo delle attività artigianale e commerciali dell’epoca Ming nella metà del secolo
scorso molti storici marxisti cinesi videro le prime forme di capitalismo autoctono (germogli di capitalismo) createsi in Cina prima del contatto con l’Occidente. Cfr. Sabattini e Santangelo, Storia
della Cina, p. 345.
89 Brook, The Confusions of Pleasure, p. 205.
90 Il nome Yangzijiang propriamente indica il tratto del fiume tra Nanchino e la foce. Tale temine
(un tempo reso con letture dialettali e traslitterazioni diverse e oggi con il Pinyin) viene utilizzato in Occidente per indicare l’intero corso del fiume. Vedi Shi Quan 石泉, “Guanyu ‘Jiang’ he ‘Changjiang’ zai lishi shang mingcheng yu diwang de bianhua wenti” 关于“江”和“长江”在历史上名称与地望的 变化问题 (I cambiamenti della denominazione e della concezione dei termini Jiang e Changjiang nel corso della storia), Diming zhishi, 1981, 3, pp. 74-‐83.
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attestatosi dopo la dinastia Song indicava i territori a sud del corso medio e inferiore del fiume.
Il territorio del Jiangnan comprende l'attuale municipalità di Shanghai, la parte meridionale delle provincie del Jiangsu e dell'Anhui, e la parte settentrionale delle provincie del Jiangxi e del Zhejiang. Dal punto di vista linguistico l'area è accomunata dall'uso di dialetti facenti parte del gruppo Wu.91 Tuttavia, al di là di questi confini geografici e linguistici, l’uso del termine viene esteso anche ad alcuni territori che si trovano immediatamente a nord del fiume Yangzi e che storicamente hanno condiviso lo stesso sviluppo culturale ed economico (come ad esempio la città di Yangzhou).
Il Jiangnan gode di un clima più mite rispetto alla pianura centrale, con una grande abbondanza di corsi d’acqua e di laghi. In quest’area sono state trovate le prime testimonianze archeologiche della coltivazione del riso, che storicamente ha rappresentato la base dell’intera economia locale.92 Anticamente questo ricco territorio si trovava in una posizione molto periferica rispetto al nucleo della civiltà cinese sviluppatosi nella pianura centrale attraversata dal Fiume Giallo, ed era abitato da etnie non cinesi parlanti lingue del ceppo austroasiatico.93 Durante la dinastia Zhou nel Jiangnan sorsero due stati, quello di Yue 越 e quello di Wu 吴, in lotta per il dominio dell’area. Durante il periodo degli Stati Combattenti, l’area del Jiangnan cadde sotto il dominio del regno di Chu per venire poi conquistato da Qin Shi Huangdi nella sua opera di unificazione del paese. Nel corso della successiva dinastia Han, la Cina sud orientale cominciò ad assumere una certa rilevanza, pur restando ancora un’area ancora marginale e scarsamente popolata dell’impero.
Fu solamente dopo la caduta della dinastia Han che il Jiangnan assunse un posizione centrale nella cangiante geografia della Cina. Le continue invasioni da
91 Magda Abbiati, La lingua cinese, Venezia, Cafoscarina, 1992, p. 120. Fanno eccezione Nanchino e
alcune parti della provincia del Jiangxi.
92 Sabattini e santangelo, Storia della Cina, pp. 9-‐10.
93 Tale fatto sembra essere confermato dall’etimologia stessa del termine Jiang. Vedi Jerry Norman
e Tsu-‐lin Mei, “The Austroasiatics in Ancient South China: Some Lexical Evidence”, Monumenta
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parte delle tribù barbariche che interessarono il nord del paese spinsero molti dei cinesi Han a ritirarsi verso sud e a stabilirsi “oltre il fiume”, dove trovarono anche condizioni idro-‐climatiche più favorevoli per l’agricoltura. Un’ondata rilevante di migrazione avvenne in seguito al trasferimento della corte della dinastia Jin all’inizio del quarto secolo.94 Assieme ai nobili Jin si stabilirono a sud del fiume Yangzi anche molti intellettuali del nord, trasformando il Jiangnan nel centro economico e culturale della Cina meridionale del periodo medievale. Con la riunificazione dell’impero ad opera della dinastia Sui e durante la Tang il centro politico dell’impero tornò a nord, efficacemente connesso all’area del Jiangnan grazie alla costruzione del Canale Imperiale. Durante la dinastia Song, quando le tribù Jurchen occuparono tutta la Cina settentrionale nel 1120, la corte imperiale dovette nuovamente si trasferirsi a sud e insediarsi a Hangzhou, ove rimase fino alla conquista da parte delle truppe mongole di Kublai Khan. Le descrizioni di Marco Polo dipingono Hangzhou come una della città più grandi e sviluppate dell’epoca.95 Seppure limitata in termini territoriali, la Cina della dinastia dei Song Meridionali occupava l’area più ricca del paese e conobbe un enorme sviluppo della produzione agricola, dell’artigianato e del commercio.96 Con la conquista mongola, gran parte degli intellettuali fedeli alla sconfitta dinastia Song si rifiutarono di servire gli invasori (anche dopo l’inizio del reclutamento dei funzionari cinesi da parte della corte Yuan nel 1315) e preferirono restare nel sud del paese, dove la gentry aveva radicato i propri interessi economici. I letterati percepivano il Jiangnan come l’unica parte della Cina che aveva conservato le raffinate tradizioni e la cultura della dinastia Song, mentre il settentrione si era irrimediabilmente imbarbarito. Tale senso di superiorità permase anche dopo la fondazione della dinastia Ming e il seguente spostamento della capitale a Pechino
94 Il trasferimento a sud della corte Jin coincise anche con il più drastico abbassamento delle
temperature medie nella Cina settentrionale riscontrato da diversi studi paleoclimatologici. Cfr. Liu Yu et al., “Annual Temperatures During the Last 2485 Years in the Mid-‐Eastern Tibetan Plateau Inferred from Tree Rings”, in Science in China Series D: Earth Sciences, 52, 3 (2009), pp. 348-‐359.
95 Jacques Gernet, La vita quotidiana in Cina alla vigilia dell'invasione mongola, Milano, Rizzoli, 1983,
pp. 45-‐50.
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voluto da Yongle. Il sud rimaneva il cuore culturale ed economico del paese, fisicamente e spiritualmente lontano dalla capitale e dal potere centrale.
Nanchino, Suzhou e Hangzhou erano le tre città più popolose del Jiangnan, dove si concentravano le attività manifatturiere e commerciali. Nel sedicesimo secolo Suzhou era la città più grande dell’intera Cina dopo la capitale, con oltre mezzo milione di abitanti distribuiti in un’area di quasi 15 chilometri quadrati.97 Tale città era nota sia per essere uno dei maggiori centri di produzione di beni di lusso (in particolare la seta) sia per detenere il primato nei consumi di tali generi da parte della sua ricca e raffinata élite.98 Fu in questo particolare contesto storico e geografico che la costruzione dei giardini raggiunse la massima espansione, divenendo uno degli ambiti nei quali quale l’élite della tarda epoca Ming cercò nuove strade per investire il proprio potere economico e affermare autonomamente la propria superiorità sociale e culturale.