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L’US 13 a alfa è una paleosuperficie localizzata solo nell’area interna del riparo e dovrebbe corrispondere al taglio 13 scavato in trincea. Localizzata sotto l’aggetto del riparo, si estende in un area di circa 18 m2 compresa nei QQ. 39, 53, 54-56-57-58, 68-69-70-71-72-73, 83-84-85-86-87-88 e presenta uno spessore che va dai 10 ai 20 cm . (figg.1-2).

Figg. 1-2 : Area interna posta presso il limite nord del riparo e localizzazione dell’US 13 a alfa (foto A. Guerreschi).

L’US 13a alfa è uno dei livelli più antichi della sequenza stratigrafica epigravettiana di Riparo Tagliente, collocandosi cronologicamente nella prima parte del Tardoglaciale (Dryas antico), nel periodo compreso tra 19.000-14.700 Cal BP (Ravazzi et alii, 2007). Tale attribuzione è stata confermata da una recente datazione radiometrica effettuata presso il CEDAD, Centro di Datazione e Diagnostica, Dipartimento dell’Ingegneria e dell’Innovazione, dell’Università del Salento. Il campione utilizzato (appartenente ad un osso di cervo proveniente dal Q. 72 riq.5) ha fornito, in cronologia non calibrata, la seguente datazione: LTL4441A - 13.986 ± 60. La datazione al radiocarbonio è stata quindi calibrata in età di calendario a 17.100 – 16.300 cal BP. La cronologia calibrata consente di inquadrare quindi l’US 13a alfa nella prima parte del Tardoglaciale più precisamente nel corso dello stadio di Gschnitz secondo la successione di stadi glaciali definiti nelle Alpi su base glaceologica (vedi cap. 1.2).

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Il campione analizzato è stato sottoposto a datazione con il metodo del radiocarbonio mediante la tecnica della spettrometria di massa ad alta risoluzione (AMS).

I macrocontaminanti presenti nel campione, sono stati individuati mediante osservazione al microscopio ottico e rimossi meccanicamente. Il trattamento chimico di rimozione delle contaminazioni dal campione è stato effettuato sottoponendo il materiale selezionato ad attacchi chimici alternati acido-alcalino- acido.

Il materiale estratto è stato successivamente convertito in anidride carbonica mediante combustione a 900°C in ambiente ossidante, e quindi in grafite mediante riduzione. Si è utilizzato H2 come elemento riducente e polvere di ferro

come catalizzatore.

La quantità di grafite estratta dal campione è risultata sufficiente per una accurata determinazione sperimentale dell’età.

La concentrazione di radiocarbonio è stata determinata confrontando i valori misurati delle correnti di 12C e 13C, e i conteggi di 14C con i valori ottenuti da

campioni standard di Saccarosio C6 forniti dalla IAEA.

La datazione convenzionale al radiocarbonio è stata corretta per gli effetti di frazionamento isotopico sia mediante la misura del termine δ13C effettuata

direttamente con l’acceleratore, sia per il fondo della misura.

Campioni di concentrazione nota di Acido Ossalico forniti dalla NIST (National Institute of Standard and Technology) sono stati utilizzati come controllo della qualità dei risultati.

Per la determinazione dell’errore sperimentale nella data al radiocarbonio è stato tenuto conto sia dello scattering dei dati intorno al valore medio, sia dell’errore statistico derivante dal conteggio del 14C.

La Tabella 1 riporta la datazione al radiocarbonio (non calibrata) per il campione con l’indicazione dell’errore assoluto della misura.

Campione Radiocarbon Age (BP)(*) δ13C (‰)

LTL4441A 13986 ± 60 -19.0 ± 0.3

Tab. 1: valore misurato della radiocarbon age

(*) Con BP si intende qui una datazione convenzionale al radiocarbonio non calibrata il cui calcolo implica (cfr. M. Stuiver, H.A. Polach, Radiocarbon, Vol. 19, No.3, 1977, 355-363):

 L’uso del tempo di dimezzamento di Libby (5568 anni) rispetto al valore corretto di 5730 anni

 L’anno 1950 come anno di riferimento

 L’utilizzo diretto o indiretto dell’acido ossalico come standard di riferimento

La datazione al radiocarbonio per i campioni è stata quindi calibrata in età di calendario utilizzando il software OxCal Ver. 3.10 basato sui dati atmosferici

51 (Reimer PJ, et al. 2004 Radiocarbon 46:1029-1058). Il risultato della calibrazione è riportato nel grafico in figura 3 e nella Tabella 2.

Atmospheric data from Reimer et al (2004);OxCal v3.10 Bronk Ramsey (2005); cub r:5 sd:12 prob usp[chron]

15500CalBC

15000CalBC

14500CalBC

14000CalBC

13500CalBC

Calibrated date

13200BP

13400BP

13600BP

13800BP

14000BP

14200BP

14400BP

14600BP

R

a

d

io

c

a

rb

o

n

d

e

te

rmi

n

a

ti

o

n

LTL4441A : 13986±60BP

68.2% probability

14930BC (68.2%) 14510BC

95.4% probability

15100BC (95.4%) 14300BC

Tab. 2: riepilogo della data al radiocarbonio calibrata per il campione LT4441A

L’assoluta assenza di planimetrie di scavo non consente la visualizzazione e la definizione della precisa estensione del livello che viene pertanto collocato arealmente in base alla presenza del materiale archeologico , prelevato per quadrato e riquadro.

Il livello è caratterizzato da un sediment o limoso di colore grigio-bruno che assume a tratti variazioni locali legate alla presenza di ceneri e materiale combusto che ne hanno modificato la cromaticità e rendendo la matrice ora rossastra, ora bruna fino ad assumere sfumature nella scala di grigi. La matrice è compatta, ma a tratti mostra variazioni locali legate sia alla presenza di ceneri e materiale combusto fine , che ne aumenta la scioltezza, sia ad una maggiore o minore presenza locale di carbonati. E' comunque da annotare che tutte queste piccole variazioni sono di un'entità t ale da non permettere una maggiore risoluzione dell’US 13 a alfa in più sottounità. Questo livello è caratterizzato da una notevole presenza di selci, ossa

Campione Data Calibrata Probabilità CAMP 1 15100 – 14300 cal BC 95.4 %

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frammentate, ciottoletti, piccoli clasti a margini smussati, ocra, oggetti di ornamento quali conchiglie marine forate e, in minor percentuale, canini atrofici di cervo forati.

Il materiale è generalmente a disposizione caotica e concrezionato (quest’ultimo esclusivamente nei quadrati sottoparete), mentre a letto dell'US giace in posizione sub-orizzontale.

Per quanto riguarda i rapporti stratigrafici , l’US 13a alfa è contemporanea all’US 13a, unità che ha restituito le maggiori testimonianze di strutture d’abitato del sito. Copriva il tetto dell'US 300, un livello caratterizzato dalla presenza di pietrisco calcareo e gelifratti di calcare oolitico in matrice argillosa a tratti cinerea, con materiale a disposizione variabile (caotica e sub-orizzontale nella parte basale). L’US 13a alfa copriva anche l'US 13a beta uno strato a placchette gelive di colore bru no-rossastro interposto tra US 13a alfa e l'inizio della serie stratigrafica attr ibuibile al Paleolitico medio. In aggiunta ha rapporti stratigrafici con le seguen ti unità: 358 e 356 (possibile lembo di officina litica localizzato nell’area interna - QQ. 69 e 84 - e nell’area esterna), 299 (localizzato nei QQ. 54, 69, 70 e 84 e caratterizzato da un sedimento sciolto ad elevatissima presenza di cenere con scarsi frammenti ossei e poca selce), US 233 (riempimento di una lieve depressione di probabile focolare, costituito da ceneri e materiali combusti e localizzato nel Q 70 e 71) 253 e 254, (due fossette di incerta natura coperte e riempite dall’US 13a alfa) (figg.4-5).

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