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Posso cambiare l’ordine delle frasi?

Nel documento con i bambini della scuola primaria (pagine 50-53)

3. L'indagine e l'analisi

3.2 Analisi dei dati

3.2.2 Posso cambiare l’ordine delle frasi?

3.2.2 Posso cambiare l’ordine delle frasi?

2.1 a. Cambiando scuola ho conosciuto nuovi amici.

b. Ho conosciuto nuovi amici cambiando scuola.

Prima di analizzare le risposte dei bambini riguardo alle frasi 2.1 e 2.2 faccio una breve premessa. Ho voluto mettere a confronto in queste frasi due situazioni, da sottoporre all'attenzione dei bambini: nel caso di 2.1a-b, l'ordine cronologico degli eventi descritti è "reversibile"15 (cioè, l'evento "cambiare scuola" non necessariamente deve precedere quello di "conoscere nuovi amici", ma può verificarsi anche la situazione inversa), mentre nel caso di 2.2a-b l'ordine cronologico è

"unidirezionale" (ovvero, l'azione dello "svegliarsi" deve precedere necessariamente quella dell'"arrivare a scuola"). Come nota Solarino (1996), se l'ordine cronologico degli eventi in un'enunciato è reversibile, l'interpretazione del medesimo viene influenzata dalla trasformazione gerundiva dell'uno o dell'altro verbo, dalla posizione del gerundio rispetto al verbo finito e dalla presenza o meno di una pausa tra verbo finito e gerundio. Posto che sarebbe stato troppo complicato e dispendioso sottoporre all'attenzione dei bambini l'intero processo di trasformazione degli enunciati, ho voluto sperimentare soltanto il caso in cui il gerundio si trova prima o dopo il verbo finito, per verificare se i bambini percepiscono la tendenza "iconica" del gerundio di occupare una specifica posizione, preverbale o postverbale, a seconda del rapporto temporale (di anteriorità, contemporaneità o posteriorità) che instaura con il verbo finito.

Per quanto riguarda le due frasi in 2.1, sette bambini su dieci, nel gruppo di III, rispondono che le due frasi sono diverse dal punto di vista formale, ma non dal punto di vista semantico. Ciò che cambia è la posizione dei due verbi “cambiare” e “conoscere”: Diverse. Perchè [nella b.] il verbo è andato alla fine invece che all'inizio (Beatrice, 9.1); Diverse. La prima è dritta e la seconda è al contrario (Riccardo A., 8.3); Vogliono dire la stessa cosa, ma le parole sono messe in modo diverso (Anna, 8.7). Per Cesare (8.7), insieme alla forma cambia anche il significato: Un po' diverse.

Perchè non puoi dire “ho conosciuto nuovi amici cambiando scuola”... è un po' strana... perchè tu cambi scuola prima di conoscere nuovi amici e invece qua hai conosciuto nuovi amici prima di cambiare scuola... è un po' strano. Anche Emma R. (8.6) e Federico (8.5) colgono una diversa sfumatura temporale nel gerundio di 2.1b; a differenza di Emma, che dirà di preferire la frase 2.1b (una preferenza che definirei 'affettiva': Perchè puoi conoscere gli amici a scuola ma anche in altri posti), Federico giudica questa frase addirittura scorretta: cambi scuola. E conosci nuovi amici dopo. É giusta questa [2.1a].

La maggioranza, dunque, è convinta che le frasi siano identiche dal punto di vista semantico.

Tuttavia, mi pare che questa convinzione non sia ferrea, almeno non per tutti. Quattro di loro,

15 Si veda l'analisi di Solarino 1996, in particolare p. 23 e seguenti.

infatti, mostrano di aver colto una differenza semantica tra le due frasi, ma non la accettano come possibile. Soltanto alla domanda “Quale frase preferisci?” viene a galla la loro perplessità: La a.

Perchè così si capisce bene che prima ho cambiato scuola e poi ho conosciuto nuovi amici (Anna);

La prima. Perchè è un pochino più sensata dell'altra, per me (Zaccaria, 8.11); La a. È più... è meno strana. Sì... perchè sembra che prima ha conosciuto nuovi amici e poi ha cambiato scuola (Vittoria, 8.9). A rimarcare il fatto che per vedere un significato diverso in 2.1b. bisogna essere non del tutto savi ci pensa Riccardo C. (8.6): [Quale frase preferisci?] La prima. Perchè... non lo so. Nella b. mio fratello penserebbe tutto il contrario, che prima conosci nuovi amici e poi cambi scuola, perchè non ha ancora tutte le rotelle a posto!

Analogamente, i bambini nel gruppo di V rispondono che le due frasi sono uguali o quasi uguali; la differenza, come notato dai bambini di III, sta dunque nel modo in cui appaiono i due verbi “cambiare” e “conoscere”, come osserva Mario (10.4): non sono diverse, perchè cambia solo l'ordine delle parole, ma la sequenza di vita è sempre la stessa... cambio scuola, conosco nuovi amici. Tommaso (10.3) è l'unico che circostanzia la sua risposta riferendosi all'intonazione con cui legge le due frasi: di significato, uguali, ma diverse come intonazione.

Otto bambini su dieci, ad una prima lettura, rispondono che il significato delle due frasi è identico. Di questi, quattro cambiano idea dopo un ragionamento condiviso oppure dimostrano di aver colto subito una differenza, ma di averla in qualche modo ignorata perchè, secondo loro, la probabilità che si conoscano gli amici prima di cambiare scuola è minore di quella che prima si cambi scuola e poi si conoscano nuovi amici. Due bambini invece colgono immediatamente una sottile differenza di significato; Lavinia (9.9) osserva che prima hai conosciuto gli amici e poi hai cambiato scuola, però non succede così nella realtà. Marco (10.6) spiega in modo molto circostanziato la sua risposta: è estate, [il bambino] conosce nuovi amici magari al grest... siccome se ne fa tanti e gli piacciono [...] conoscendo nuovi amici, ha cambiato scuola.

2.2. a. Svegliandoti tardi sei arrivato in ritardo a scuola.

b. Sei arrivato in ritardo a scuola svegliandoti tardi.

c. Arrivando in ritardo a scuola ti sei svegliato tardi.

Tutti i bambini sentono l'identità di significato di 2.2a e 2.2b e spiegano la diversità delle frasi con il fatto che i verbi appaiono in posizioni differenti, ma nonostante questo il significato non cambia: Come prima, cioè hanno lo stesso significato ma le parole sono messe in modo diverso (Anna, 8.7).

Alla domanda su quale delle due frasi preferiscano, i pareri dei bambini si dividono. Una piccola minoranza (tre su dieci) preferisce 2.2b, adducendo giustificazioni tanto curiose quanto fumose. Per

Riccardo A. (8.3) la frase 2.2b ha più significato, ma non sa spiegare il perchè; Zaccaria (8.11) sembra distinguere una sfumatura di significato legata ad una diversa prospettiva con cui il soggetto che dice la frase guarda gli eventi: Perchè “svegliandoti tardi sei arrivato in ritardo a scuola” lo dici dopo di aver fatto la scuola, mentre Riccardo C. (8.6) sembra essere “l'eccezione che conferma la regola” quando dice che le parole sono messe in un ordine più giusto in questa frase, che preferisce perchè è più bella secondo me, e anche perchè ha più senso. La maggioranza, come ci si aspetterebbe, preferisce 2.2a, più lineare poiché qui il gerundio di anteriorità si trova nella sua posizione più naturale, o meglio "iconica", quella preverbale. Accanto a una giustificazione 'estetica' come quella di Cesare (8.7), mi piace di più pronunciarla, trovo commenti più interessanti come quelli di Vittoria (8.9), che dice che è più in ordine perchè è messa giusta, e invece la b. è al contrario, e di Matilda (8.2), che la preferisce perchè è più conveniente... è quella che si dovrebbe dire di più. La b. non ha molto senso. Anna (8.7) afferma di preferire questa frase perchè si capisce meglio che prima ti sei svegliato tardi.

La frase 2.2c, in cui il gerundio di posteriorità occupa forzatamente la posizione preverbale, suscita reazioni divertite nei bambini, che affermano che la frase è sbagliata o non ha senso, perchè è una frase con confusione (Federico, 8.5), perchè è un po' un miscuglio di tutto, non è che prima arrivi a scuola e poi ti svegli tardi, è come dire che sei sonnambulo, vai a scuola e ti svegli tardi!

(Anna, 8.7).

Tutti i bambini del gruppo di V colgono l'identità di significato delle frasi 2.2a e 2.2b e spiegano la diversità delle frasi con il fatto che i verbi sono scambiati, ma nonostante questo il significato non cambia: Angelica (10.2) nota che hanno le parole messe in posti diversi, Carla (10.1) dice che sono rigirate, mentre Emma D. (10.2) afferma che sono uguali perchè anche scambiando i verbi più o meno hanno lo stesso significato... e di diverso hanno solo il modo in cui lo dici.

Alla domanda se preferiscano di più la frase a. o b., le risposte sono varie: una piccola minoranza preferisce 2.2b, come Pietro (9.11), che però non sa giustificare la sua preferenza (Non so perchè, mi piace di più). Tra coloro i quali, come ci si aspetterebbe, preferiscono 2.2a, c'è chi mostra di aver colto la maggior linearità del gerundio di anteriorità in posizione preverbale: Carla afferma che questa frase ha più senso, perchè mi dà più senso di significato, perchè prima ti svegli e poi arrivi in ritardo a scuola, mentre Marco (10.6) dice che in 2.2a i fatti sono narrati [...]

nell'ordine cronologico. Mario (10.4) invece le preferisce entrambe, perchè la a. ha senso e la b. è un po' spiritosa, anche se, richiestogli quale direbbe più volentieri, risponde senza esitazioni: la a.

perchè ha senso.

Analogamente al gruppo dei più piccoli, tutti i bambini di V rispondono unanimemente che 2.2c non ha senso o “è impossibile”; Carla ride addirittura: Cosa vuol dire “Arrivando in ritardo a

scuola ti sei svegliato tardi”? Non ha proprio senso!

Concludendo, anche la sezione 2 - che riguarda la diversa sequenza temporale delle azioni suggerita dalla posizione preverbale o postverbale del gerundio nel caso di eventi il cui ordine sia reversibile o unidirezionale - non ha fatto emergere particolari differenze nelle riflessioni dei due gruppi. Ciò che osservo, anzi, sono le reazioni molto simili dei bambini di III e di V, anche in termini numerici: con particolare riferimento alla frase 2.1, il ragionamento condiviso sulla differenza semantica legata alla posizione del gerundio porta ad un ribaltamento delle risposte iniziali di metà dei bambini di entrambi i gruppi, segno che la medesima riflessione linguistica può essere praticata con gli stessi risultati sia con bambini di III che di V.

Nel documento con i bambini della scuola primaria (pagine 50-53)