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5.4 Informatica PowerCenter

5.4.2 PowerCenter Workflow Manager

Con lo strumento Workflow Manager è possibile definire le istruzioni (il Workflow) che richiamano il server di Informatica per eseguire una o più ses- sioni (a cui sono assegnate i Mapping e i Mapplet definiti nel Designer) ed altri task (invio di email, timer ecc.). Con il Designer si definisce quindi la struttura logica dei flussi e con il Workflow Manager i flussi vengono tradotti in istru- zioni comprensibili ed eseguibili dal Server. Il Workflow contiene uno o più Task o anche uno o più Worklet. Dopo aver definito un Workflow, è possibile

5.4. INFORMATICAPOWERCENTER 45 eseguirlo con il Workflow Manager e monitorare l’andamento con il Workflow Monitor. Affinché sia possibile eseguire il Workflow è necessario connettere i Task stabilendone l’ordine di esecuzione. Il Workflow Manager è costituito da tre strumenti: il Task Developer per l’assegnazione dei Mapping e dei Mapplet ai singoli Task, il Worklet Designer per la creazione dei Worklet e il Workflow Designer per la creazione dei Workflow. Una volta definito il Workflow è neces- sario configurare le connessioni ai database relazionali, ai file di dati (creando le connessioni mediante il File Transfer Protocol, FTP) e agli applicativi o alle piattaforme esterne nelle quali si conservano i dati. Si accede ai dati, a seconda dei casi, in modalità “lettura” o “lettura e scrittura”. Quando si crea una con- nessione per leggere o scrivere in un database è necessario specificare il nome e il tipo del database, il nome dell’utente che desidera accedervi, la password nonché la stringa di connessione. Attraverso il Workflow Manager è possibi- le schedulare i Workflow stabilendo con quale cadenza devono essere eseguiti dall’Integration Service.

5.4.2.1 Workflow

Un Workflow è un set di istruzioni composto da uno o più Task connessi tra loro. Per creare un Workflow è necessario inserire il Task di partenza e aggiungere ulteriori Task cui sono associati Mapping o Mapplet progettati nel Designer. I diversi Task vengono poi connessi tra loro, validati (affinché venga verificata la correttezza delle istruzioni) e salvati (affinché il repository venga aggiornato). I Task che compongono il Workflow vengono collegati in modo tale che possano essere eseguiti uno alla volta in base alla loro posizione. E’ possibile inserire nel collegamento tra due Task una condizione che, in base al contenuto di una variabile, stabilisca se eseguire o meno il Task successivo. E’ possibile programmare l’esecuzione di un Workflow per fare in modo che avvenga in modo continuativo o ad intervalli prestabiliti. Dall’immagine che segue è visibile il Task di partenza a cui fa seguito un Mapping e quattro Worklet

Figura 5.16: Esempio di Workflow

5.4.2.2 Worklet

Un Worklet è un set di istruzioni composto da uno o più Task connessi tra loro. La caratteristica che differenzia il Worklet dal Workfow è la sua riutilizzabi- lità. E’ anche possibile creare Worklet non riutilizzabili in fase di progettazione

46 5. AMBIENTE DI SVILUPPO del Workflow. In questo caso essi esistono solo all’interno di quel determina- to Workflow. Per eseguire un Worklet è necessario includerlo nel Workflow. Il Workflow che lo contiene è infatti chiamato Workflow padre. Come per i Workflow, le connessioni tra i diversi oggetti inclusi nel Worklet possono essere sottoposte a condizioni che possono precludere l’esecuzione delle istruzioni. La condizione è basata su una variabile di decisione che può essere o meno persi- stente. Nel primo caso essa memorizza il valore conservandolo per la successiva esecuzione del Worklet.

5.4. INFORMATICAPOWERCENTER 47

5.4.2.3 Task e Sessioni

Il Task è il componente principale di Workflow e Worklet. E’ possibile creare diversi tipi di Task. Quello più frequente e importante è il Session Task al quale viene assegnato, per poterlo eseguire, un Mapping o un Mapplet progettato at- traverso il Designer. Vi sono poi i Command Task, per richiamare un file batch da eseguire prima, durante o dopo il Workflow, i Control Task, per bloccare l’esecu- zione del Workflow, i Decision Task, per inserire una condizione (basata su una variabile di decisione) in base alla quale determinare l’esecuzione del Workflow, gli E-mail task, per permettere l’invio di e-mail durante l’esecuzione del Work- flow, gli Event-raise Task, per provocare un particolare evento, gli Event-wait Task, per eseguire determinate istruzioni solo dopo il verificarsi dell’Event-raise e i Timer Task, per fare in modo che l’Integration Service esegua il Task ad un determinato orario o dopo un periodo di tempo prestabilito. I Task riutilizza- bili in più di un Workflow vengono costruiti attraverso il Task Developer, quelli creati contestualmente ai Workflow e ai Worklet, quindi progettati attraverso il Workflow Developer o il Worklet Developer, possono esistere solo all’interno di quel determinato workflow. E’ possibile specificare il periodo di tempo che occorre aspettare prima che l’Integration Service esegua il Task successivo nel Workflow o porre delle condizioni in base alle quali decidere se eseguire o me- no il Task successivo. Per ogni Task del Workflow è infatti possibile scegliere di trattare i collegamenti in ingresso come porte AND e OR. Se il Task è sottoposto ad una condizione legata a una o più porte di ingresso, l’Integration Service ese- gue il Task se e solo se è verificata rispettivamente la condizione o le condizioni impostate all’interno del collegamento o dei collegamenti.

5.4.2.4 Sorgenti e Destinazioni

Le Source e i Target sono rispettivamente le strutture dati delle tabelle o dei file dai quali si leggono o nei quali si scrivono i dati. Nel Workflow Manager è possibile creare sessioni stabilendo di attingere, o scrivere, i dati da diverse sorgenti, o destinazioni:

• basi di dati relazionali;

• flat file, file COBOL o XML ai quali è possibile accedere mediante una connessione FTP;

Affinché l’Integration Service possa estrarre o scrivere i dati rispettivamente dal- le sorgenti o sulle tabelle o file di destinazione è quindi necessario configurare le connessioni.

48 5. AMBIENTE DI SVILUPPO

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