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5. PROPOSTE METAPROGETTUALI PER LA TRASFORMAZIONE DEGLI SPAZI PER

5.3 PREMESSA ALLE PROPOSTE METAPROGETTUALI

L'idea di proporre un Manifesto per le scuole del terzo millennio è nata, all'interno del gruppo di ricerca sulle Architetture scolastiche di INDIRE, della necessità di fornire un orientamento a chi, a vario titolo e in contesti diversi, opera con l'obiettivo di ripensare gli spazi educativi e realizzare un ambiente per la didattica quotidiana più vicina all'idea di un "Learning studio" o addirittura progettare una scuola sull'idea di una"Learning community" 112.

112 Comunità virtuali o reali di persone che condividono la partecipazione ad attività formative, scambiandosi esperienze e collaborando al

conseguimento degli obiettivi di apprendimento.

In sintesi un Learning community si propone come un progetto educativo vincolato al principio che ciascun soggetto è responsabile in prima persona dell'identificazione e della realizzazione dei propri obiettivi di apprendimento, nonché della collaborazione con altri per identificare e realizzare i loro obiettivi. Esso punta inoltre a favorire e agevolare lo sviluppo di un apprendimento significativo per il soggetto nel senso della guida alla piena autonomia. Anche in questo caso, come già per l'outdoor development, il confine dell'aula tradizionale è

PROPOSTE METAPROGETTUALI PER LA TRASFORMAZIONE DEGLI SPAZI PER L’APPRENDIMENTO

Il Manifesto è il risultato di un percorso di ricerca, articolato in periodi di analisi e di confronto, che prosegue oramai da alcuni anni e di cui delineiamo di seguito le fasi principali.

Una prima base di conoscenza è costituita dalla raccolta di studi di caso realizzata per Indire dall'architetto Mura nell'ambito del progetto Abitare la scuola 113. Si tratta di una analisi svolta con

l'obiettivo di documentare soluzioni esemplari e modelli sostenibili in funzione delle diverse disponibilità di risorse. I temi più rilevanti sono:

- Lo spazio scolastico come parte essenziale del setting educativo; - Il dialogo architettura-pedagogia;

- La partecipazione della comunità-scuola alla progettazione e alla strutturazione degli spazi; - L'edificio scolastico come occasione educativa per la sostenibilità ambientale.

La seconda fase è iniziata con la costituzione di un gruppo di lavoro da parte del MIUR avente come obiettivo la stesura di nuove Linee guida nazionali per l'edilizia scolastica, ancora datate 1975 114. A

Indire è stato affidato il coordinamento del gruppo di lavoro e il compito di delineare e formalizzare una nuova visione pedagogico-didattica in grado di sottendere e orientare anche la scrittura della parte più tecnico-operativa delle Linee guida. È in questo contesto che sono stati realizzati l'iniziativa Quando lo Spazio Insegna, un seminario nazionale e una serie di eventi ispirati allo stesso tema, in cui Indire ha presentato alcuni studi di caso su scuole europee di eccellenza evidenziando la necessità di un forte rinnovamento dei paradigmi pedagogici alla base della progettazione e della costruzione degli edifici scolastici 115.

L'altro importante elemento risultante dallo studio presentato è l'esigenza di un dialogo più stretto tra

architettura e pedagogia e tra progettisti e utenti di ambienti per la scuoia. Emerge,

nell'esemplificazione delle scuole di eccellenza analizzate, il bisogno di moltiplicare le occasioni e le modalità di incontro tra le diverse expertise coinvolte nella progettazione o nella ristrutturazione di ambienti scolastici e la necessità di promuovere uno spazio di incontro tra i diversi interlocutori e portatori di interesse coinvolti a vario titolo nel tema dell'edilizia per la scuola.

La visione pedagogica alla base dell'orientamento architettonico emerso dai casi analizzati prevede una serie di ambienti scolastici, differenziati per funzione, ma complementari e sinergici, e prospetta su larga scala il superamento del modello unico incentrato sull'aula come spazio privilegiato e degli altri spazi scolastici in funzione subalterna.

L'esigenza di creare un ponte tra analisi teorica ed esemplificazione concreta ha condotto Indire a realizzare l'installazione di un ambiente prototipale presso il salone dell'educazione ABCD di Genova del 2012. In quella occasione alunni e docenti di scuole italiane sono stati chiamati ad abitare tali spazi e a proporre attività didattiche dimostrative in grado di offrire una dimostrazione pratica del tipo di attività e

assai labile: il concetto di “comunità di apprendimento” fa riferimento piuttosto (e anzitutto) alla rete che collega i soggetti, non già alla loro disposizione o collocazione fisica nella stessa stanza.

(https://it.wikipedia.org/wiki/Metodologia_della_formazione).

113 http://www.indire.it/2007/07/05/abitare-la-scuola/

114 Cfr. paragrafo. 2.2 ed Appendice - Quadro legislativo e normativo per l’edilizia scolastica 115

di strumenti che possono essere utilizzati in moderni ambienti di apprendimento 116.

Da notare che, anche sulla base di questa esperienza, alcune scuole italiane hanno deciso di rinnovare i propri ambienti realizzando le prime aule 3.0, creando biblioteche scolastiche innovative, ridefinendo gli spazi interni di connessione e raccordo. Si tratta di iniziative spontanee sviluppatesi sul territorio autonomamente o in rete con altri istituti. A queste scuole Indire ha messo a disposizione uno spazio specifico di collaborazione e un gruppo di ricerca nell'ambito dell'iniziativa Avanguardie educative. Il rapporto tra processi di innovazione educativa ed edilizia scolastica è anche al centro del dibattito che l'istituto sviluppa nei contesti di cooperazione internazionale.

L'apertura ai contesti normativi e istituzionali è ulteriormente sviluppata nel rapporto di ricerca commissionato dalla Struttura di missione per il coordinamento e l'impulso nell'attuazione degli interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica istituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il rapporto di ricerca (gennaio-maggio 2015) ha previsto una ricognizione della letteratura di settore e lo stato dell'arte della cooperazione internazionale, prende in analisi le iniziative istituzionali e i quadri normativi nazionali di alcuni paesi del mondo che hanno considerato l'edilizia scolastica come uno dei settori strategici per gli interventi di riforma dell'intero sistema. Dal lavoro emergono alcune linee di indirizzo ricorrenti, indipendentemente dalle grandi diversità che caratterizzano i sistemi scolastici e i contesti istituzionali. Apertura al territorio, attenzione all'evoluzione delle tecnologie, differenziazione degli spazi, flessibilità delle soluzioni, orientamento prestazionale dei quadri normativi sono alcuni aspetti che emergono nella maggior parte delle visioni di scuola nuova proposte dai paesi presi in analisi.

La ricognizione della letteratura, l'analisi delle Linee guida, il dibattito nell'ambito della cooperazione internazionale, lo studio di casi di eccellenza a livello europeo, l'osservazione di iniziative spontanee sul territorio costituiscono i tasselli di questo percorso pluriennale di ricerca che ci ha condotto, nel 2016, alla stesura di un Manifesto per gli spazi educativi del terzo millennio. Si tratta di una proposta, ancorata agli esiti della ricerca e agli orientamenti internazionali, rivolta ad architetti, enti locali, pedagogisti e al mondo della scuola con l'obiettivo di fornire un modello di riferimento alternativo sia rispetto alla soluzione uniformante ad aule e corridoi che all'estro incondizionato e soggettivo del singolo progettista 117.

Il Manifesto 1 +4 spazi educativi prevede una serie di ambienti diversificati che prospettano il superamento della distinzione tra ambienti per la didattica e ambienti di passaggio.

Si tratta di spazi in cui i momenti formali e i momenti informali si contaminano e si correlano nell'intento di costituire un unico ambiente integrato declinato in luoghi complementari e in grado di accogliere le diverse dimensioni della vita scolastica. L'obiettivo principale è garantire alla comunità scolastica ambienti di apprendimento diversificati tra loro, funzionali ed efficienti per una moderna didattica in grado di sfruttare le potenzialità delle tecnologie digitali e, allo stesso tempo, in grado di assicurare livelli di benessere e comfort egualitari rispetto ad ambienti domestici e contesti sociali.

Il manifesto 1 +4 spazi educativi si prefigge, in conclusione, di fornire un modello di riferimento

116 http://www.indire.it/quandolospazioinsegna/eventi/2012/abcd/ 117 http://www.indire.it/progetto/ll-modello-1-4-spazi-educativi/

PROPOSTE METAPROGETTUALI PER LA TRASFORMAZIONE DEGLI SPAZI PER L’APPRENDIMENTO

flessibile e declinabile “alternativo” all'approccio "aule e corridoi". Lo scopo è di orientare, laddove possibile, le diverse azioni condotte a livello politico, le iniziative promosse da progettisti o enti locali, g'li sforzi profusi dalle scuole sul territorio nel comune intento di promuovere l'innovazione nella scuola attraverso la configurazione di un nuovo spazio educativo integrato e funzionale a una didattica moderna, centrata sullo studente e in grado di garantire adeguati livelli di comfort e benessere della vita scolastica.