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4. LE NUOVE LINEE GUIDA DEL MIUR PER LA PROGETTAZIONE SCOLASTICA

4.1 QUANDO LO SPAZIO INSEGNA: UN CONVEGNO QUALE PREMESSA ALLE LINEE GUIDA

Siamo oggi nelle condizioni di dire che il concetto di edilizia scolastica sia ormai superato. Con questo termine si afferisce a una lettura pressoché tecnico-funzionale dell'edificio che accoglie la scuola. L'evoluzione del pensiero culturale intorno ai luoghi dell'istruzione e della formazione, con interessanti apporti internazionali da parte di figure di spicco non solo nel campo pedagogico ma anche in quello architettonico, ci permette oggi di introdurre e diffondere il concetto di architetture per l'educazione e l'apprendimento.

Una scuola, dunque, che diventi architettura per l'apprendimento, infrastruttura della conoscenza. Un luogo che sia fatto per la comunicazione e il collegamento, per favorire la partecipazione e la condivisione di principi e valori, i veri pilastri del fare comunità.

Se la scuola cambia e si rinnova, allora devono cambiare anche gli edifici e gli spazi educativi, secondo nuovi criteri per la costruzione degli edifici scolastici e uno sguardo al futuro, ai nuovi spazi coerenti con le innovazioni determinate dalle tecnologie digitali e dalle evoluzioni della didattica.

Sono questi i principi ispiratori delle nuove Linee Guida per le architetture interne delle scuole varate, su proposta del ministro Francesco Profumo, dopo il parere della Conferenza Unificata.

Tra gli obiettivi di fondo, garantire edifici scolastici sicuri, sostenibili, accoglienti e adeguati alle più recenti concezioni della didattica, sostenute dal percorso di innovazione metodologica intrapreso grazie alla progressiva diffusione delle ICT nella pratica educativa.

Le Linee Guida rinnovano i criteri per la progettazione dello spazio e delle dotazioni per la scuola del nuovo millennio. Per questo motivo si discostano dallo stile prescrittivo delle precedenti, risalenti al

1975.

La nuova logica, infatti, è di tipo “prestazionale”, e rende i criteri di progettazione più agevolmente adattabili alle esigenze didattiche e organizzative di una scuola in continuo mutamento. Vengono dunque

riconfigurate la architetture interne, proponendo una concezione dello spazio differente da un modello

di organizzazione della didattica rimasto ancorato alla centralità della lezione frontale.

Le recenti Linee Guida propongono invece spazi modulari, facilmente configurabili e in grado di

rispondere a contesti educativi sempre diversi, ambienti plastici e flessibili, funzionali ai sistemi di insegnamento e apprendimento più avanzati. Se infatti cambiano le metodologie della didattica,

superando l’impostazione frontale, anche la realizzazione degli edifici scolastici dovrà rispondere a parametri e criteri architettonici e dell’organizzazione dello spazio del tutto nuovi89.

144 | IL PROGETTO DELL’ECOSISTEMA SCUOLA: Le linee guida ministeriali del DM 11.04.2013, coerenti con i principi della scuola digitale e con i contenuti delle direttive europee su istruzione ed edilizia scolastica, sono la base del progetto ecosistema scuola90

La predisposizione e l’approvazione delle nuove Linee Guida si inserisce all’interno di un percorso, seguito dal Miur, iniziato con un’approfondita ricognizione internazionale, presentata nell’ambito del

convegno “Quando lo spazio insegna” del 16 maggio 2012, organizzato dall’istituto di ricerca

INDIRE91.

In quella occasione è stata avviata una ricerca di soluzioni operative che consentano un’effettiva rigenerazione del patrimonio scolastico, per renderlo più adatto all’evoluzione tecnologica e rispondente ai criteri di sicurezza. Un impegno, questo, che si è poi concretizzato anche attraverso la direttiva, che prevede lo stanziamento di 38 milioni di euro da destinare alla costruzione di nuove scuole attraverso lo

90 Fonte: Dal banco alla nuvola. Materiali per la progettazione di qualità della scuola, Sensi Contemporanei - DPS - PaBAAC - Regione

Calabria, dicembre 2013

91 L’Istituto Nazionale di Documentazione, Innovazione e Ricerca Educativa - INDIRE - è il più antico ente di ricerca del Ministero

dell’Istruzione. L’ente è dotato di autonomia statutaria, scientifica, organizzativa, regolamentare, amministrativa, finanziaria, contabile e patrimoniale. Fin dalla sua nascita nel 1925, l’Istituto accompagna l’evoluzione del sistema scolastico italiano investendo in formazione e innovazione e sostenendo i processi di miglioramento della scuola. L’Indire è il punto di riferimento per la ricerca educativa in Italia: sviluppa nuovi modelli didattici, sperimenta l’utilizzo delle nuove tecnologie nei percorsi formativi, promuove la ridefinizione del rapporto fra spazi e tempi dell’apprendimento e dell’insegnamento. L’Istituto vanta una consolidata esperienza nella formazione in servizio del personale docente, amministrativo, tecnico e ausiliario e dei dirigenti scolastici ed è stato protagonista di alcune delle più importanti esperienze di e- learning a livello europeo. (http://www.indire.it/)

LE NUOVE LINEE GUIDA DEL MIUR PER LA PROGETTAZIONE SCOLASTICA

strumento del fondo immobiliare e nel rispetto delle nuove Linee Guida.

Tornando ai contenuti del convegno, Indire Ricerca ha analizzato 3 casi di eccellenza di scuole europee - Danimarca, Olanda e Svezia - innovative per quanto attiene alle “architetture” degli spazi interni ed esterni, che favoriscono l’introduzione di nuovi modelli di organizzazione della didattica e degli apprendimenti. La scuola della società della conoscenza, infatti, richiede spazi modulari e polifunzionali, facilmente configurabili ed in grado di rispondere a contesti educativi sempre in evoluzione.

È opportuno precisare che la scuola italiana può oggi vantare un consolidato percorso di innovazione metodologica anche grazie all’introduzione delle ICT nelle pratica didattica. La LIM ha inaugurato lo scenario della tecnologia nella classe, aprendolo poi all’utilizzo di netbook o tablet in comunicazione tra loro. Tuttavia, laddove con le ICT è stato possibile scardinare la dimensione temporale della lezione in classe, lo spazio fisico dell’aula si dimostra essere ancora troppo rigido e standardizzato. La fluidità dei processi comunicativi innescati dalle ICT si scontra con ambienti fisici che risultano essere sempre più inadeguati poiché indistinti per obiettivi e finalità didattiche.

La scuola della società della conoscenza richiede spazi modulari e polifunzionali, facilmente configurabili ed in grado di rispondere a contesti educativi sempre diversi.

In questa direzione, l’apertura verso l’esperienza di scuole europee che hanno già intrapreso un

percorso di ripensamento dell’ambiente di apprendimento può aiutare a trovare validi spunti per valorizzare il modello italiano.

Come spesso accade, infatti, i processi di innovazione precedono la loro concreta fattibilità: occorre oggi ripensare la normativa italiana in materia di edilizia scolastica perché la scuola digitale trovi il proprio spazio.

Questo convegno nazionale è stata una fondamentale occasione per avviare la riflessione sulle linee guida tecniche e metodologiche della scuola del nuovo millennio.