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In questa sezione presento le interlocutrici con cui mi sono relazionata durante la ricerca sul campo e che mi hanno messa a parte della loro esperienza migratoria, interna al Perù o transnazionale. Molte altre sono le persone con cui ho interagito e che sono citate nella tesi, ma elenco qui quelle di cui è possibile seguire in maniera più complessiva le storie personali. Non inserisco quindi molte donne conosciute a Lima che non hanno intrapreso un percorso migratorio, le cui esperienze sono comunque trattate nel corso dei capitoli. Nel presentare le partecipanti ho messo in luce come le ho conosciute e in quali reti di contatti mi hanno coinvolto, per dare un’idea dei percorsi umani della ricerca e per sottolineare l’importanza dei network. Per aiutare nella lettura e per compensare il senso di intermittenza del flusso delle esperienze di vita, questa sezione delinea la più ampia storia e identità dei soggetti, consentendomi inoltre di evitare ripetizioni nel corso dei capitoli. Tutti i nomi sono pseudonimi, per rispettare la riservatezza delle persone coinvolte. Ho scelto gli pseudonimi in modo che fossero rappresentativi della varietà linguistica presente tra i nomi delle partecipanti alla ricerca, tra cui nomi spagnoli, quechua, italiani e arabi. Tale varietà è legata ai numerosi flussi di immigrazione di cui il Perù è stato destinazione. In alcuni casi le partecipanti hanno scelto loro stesse lo pseudonimo. Per mettere in risalto i gruppi familiari ho assegnato alle varie componenti lo stesso cognome e le presento raggruppate. Questo vale anche per un nucleo familiare lesbico.

In questa sezione ho scelto di non usare le categorie di “lesbica” ed “eterosessuale” per identificare le interlocutrici, allo scopo di non rafforzare una visione dicotomica della sessualità: qui faccio emergere le loro scelte sessuali esplicitando il genere dei soggetti con cui si relazionano. Nei capitoli utilizzerò sia questa modalità sia le categorie identitarie, secondo la riflessione presentata nell’introduzione.

La presentazione delle interlocutrici è in ordine alfabetico. Nell’ultima parte di questo breve capitolo ho riportato il diagramma di parentela della famiglia Tintero, una delle famiglie con cui ho avuto rapporti più frequenti e intensi sia a Milano sia a Lima e di cui parlerò approfonditamente nel corso dei capitoli. Attraverso la grafica intendo mostrare le dislocazioni delle sue componenti e i principali movimenti migratori: ho

riportato infatti i luoghi di nascita, quelli di attuale residenza e i nuclei abitativi, dai quali emerge un alto tasso migratorio.

Alejandra

48 anni, originaria di Lima, è arrivata a Milano nel 2007 portando con sé la figlia adolescente che sta proseguendo qui gli studi superiori. La figlia maggiore, di 30 anni, vive a Lima con il compagno e un figlio nato da poco. Di classe media benestante, Alejandra ha trovato lavoro a Milano tramite la sua azienda di Lima nel settore bancario. Avendo lei stessa svolto ricerche sulla popolazione peruviana a Milano ai fini del suo lavoro, mi ha generosamente dato spunti e materiali, oltre ad avermi messo a parte della sua esperienza personale e avermi messo in contatto con la figlia quando mi sono recata a Lima. È fidanzata con un italiano. Ho conosciuto Alejandra grazie a una comune amica lesbica italiana che ha vissuto molti anni a Lima, che mi ha messo in contatto anche con Cristína e Mónica. A Lima ho conosciuto la famiglia della figlia più grande, che mi ha coinvolto con grande generosità in alcune attività familiari, e la figlia più piccola, che era tornata a Lima per le vacanze.

Ana

32 anni, single, è venuta in Italia nel 2001 per riunirsi alla famiglia e trovare un lavoro più remunerativo di quello che svolgeva a Lima. Qui ha svolto lavori come baby-

sitter e colf. Oggi lavora in fabbrica. Dopo qualche anno di permanenza a Milano, ha

ripreso gli studi secondari e ha ottenuto un diploma di maturità; nello stesso periodo ha cominciato a frequentare l’ambiente lesbico. L’ho conosciuta grazie a un comune amico gay italiano. Ana mi ha messo in contatto con Juana.

Antonia

Trentenne di classe media, originaria di Lima, dove lavorava in una tipografia. È venuta a Milano nel 1998 per seguire la ragazza di cui era innamorata, una peruviana emigrata a Milano tempo prima. A Milano svolge molti lavori tra cui pony-express e pulizie negli uffici. Ha convissuto con alcune donne con cui ha avuto relazioni di coppia, alcune italiane altre peruviane. Oggi vive in un appartamento indipendente con la compagna. Frequenta come spettatrice i parchi dove si svolgono i campionati di

calcio femminile latinoamericano, nei quali mi ha aiutata a introdurmi. L’ho conosciuta tramite Susana.

Carmen

Cinquantenne, di classe medio-bassa, è arrivata in Italia nei primi anni Novanta. Si è separata dal marito poco dopo essere arrivata a Milano e ha dovuto ricostruire la sua identità di donna indipendente. Vive con il figlio adolescente. Operaia nel settore delle pulizie, oggi è impegnata nell’attivismo per i diritti dei migranti, costruendo reti fra migranti di varie provenienze e stabilendo alleanze anche con altri movimenti sociali. L’ho conosciuta a un convegno su migrazione e sessualità.

Clara

Ha 18 anni ed è arrivata a Milano nel 2009 per raggiungere la madre, che è emigrata da Lima quando la figlia aveva 5 anni. Clara è stata cresciuta dalla nonna paterna insieme alle sorelle e ai fratelli. La lunga distanza dalla madre negli anni dell’infanzia e adolescenza ha indebolito il suo legame con lei. Clara infatti riconosce che per lei la figura materna è la nonna. L’ho conosciuta agli allenamenti di una squadra di calcio che ho frequentato a Milano.

Cristína

Ventenne, di classe media, è cresciuta a Lima con la famiglia del padre, ma senza i genitori. Racconta di essere stata mal vista dai parenti del padre perché la madre, afrodiscendente, si era separata dal marito, che le ha impedito di tenere la figlia; Cristína quindi ha potuto rivedere la madre solo una volta maggiorenne. È venuta in Italia raggiungendo una cugina, anche per poter vivere la sua omosessualità, per la quale aveva avuto forti disagi in Perù. L’ho conosciuta grazie a una comune amica lesbica italiana che ha vissuto molti anni a Lima e che mi ha messo in contatto anche con Alejandra e Mónica.

Doris

Cinquantenne originaria di Lima, di classe media benestante, è arrivata in Italia con i due figli alla fine degli anni Novanta. Il marito era venuto sette anni prima e ha un

ottimo lavoro. A Lima Doris si occupava di progetti di cooperazione internazionale e di sviluppo umano e ambientale in collaborazione con le istituzioni. Nonostante il suo ottimo curriculum e corsi di formazione seguiti in Italia, non ha ancora trovato un lavoro che la soddisfi. Ha scelto comunque di rimanere in Italia per tenere unita la famiglia. Ho appreso l’esperienza di Doris tramite Nilza: entrambe sono state intervistate per il volume di Laforgia e Ferloni (2008).1

Gianna

39 anni, originaria di Lima, nel 1996 emigra in Cile per lavoro, per cercare la sua autonomia e conoscere altri paesi. Dopo tre anni rientra in Perù, ma ben presto decide di raggiungere la sorella già presente a Milano dal 1992 con cui tuttora convive. Lavora nel settore delle pulizie. È fidanzata con una ragazza italiana, Chiara, e la famiglia ha accettato serenamente il suo lesbismo. Ci siamo conosciute in un locale lesbico milanese.

La famiglia Hurtado - Mercedes

Quarantenne, originaria di Lima, di classe media, è arrivata in Italia nei primi anni Novanta con la figlia piccola e il compagno. Dopo poco si è separata da quest’ultimo e ha intrapreso un percorso di vita autonomo lavorando come domestica prima a Roma, poi a Milano. Nel tempo ha ottenuto il riconoscimento dei suoi titoli di studio e ha svolto corsi professionalizzanti che le hanno permesso di diventare mediatrice culturale e collaborare anche con le istituzioni. L’ho conosciuta tramite la figlia, Rosa.

- Rosa

Ha 19 anni ed è arrivata in Italia quando ne aveva 2, al seguito della madre, Mercedes. Si sente italiana e soffre per le continue perdite di tempo con la burocrazia per rinnovare il suo permesso di soggiorno. Ora finalmente può chiedere la cittadinanza italiana e potrà viaggiare liberamente. Con la madre parla italiano e ha imparato lo spagnolo nelle conversazioni telefoniche con la nonna in Perù. L’ho conosciuta tramite una sua insegnate di scuola e mi ha fatto incontrare sua madre, Mercedes.

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Pur non avendo conosciuto Doris in prima persona, ho scelto di inserirla in questa sezione giacché mi riferirò più volte alla sua esperienza nel corso della tesi.

La famiglia Karam - Dilma

Quarantenne, sorella di Sandra, ha vissuto a Lima fino a qualche mese dopo la mia ricerca sul campo. Lavora per una ONG che realizza progetti di sviluppo e mi ha fatto conoscere le attività che svolge nelle periferie di Lima. Si è trasferita negli USA per amore e lavoro: qui ha sposato uno statunitense, anch’egli attivo in questa ONG. Da allora torna saltuariamente a Lima. Mi ha coinvolto nelle sue reti relazionali. Ho avuto modo così di conoscere altri componenti della famiglia Karam, di classe media: un’altra sorella, il fratello e i genitori che mi hanno accolto calorosamente dandomi supporto nella ricerca, anche una volta rientrata a Milano.

- Sandra

Quarantenne, sorella di Dilma, proveniente da Lima e con una buona formazione professionale, è arrivata a Milano nei primi anni Novanta. Dopo aver svolto lavori domestici e frequentato corsi di formazione è riuscita ad avviare una professione come mediatrice culturale nelle strutture sanitarie. È sposata da molti anni con un peruviano e insieme hanno una bambina. È la prima componente della sua famiglia con cui sono entrata in contatto tramite una ONG milanese che si occupa di mediazione culturale. Saputo del mio piano di ricerca a Lima, mi ha messa in contatto con le sorelle e i genitori.

Juana

Ventenne, è arrivata a Milano nel 2006 per ricongiungersi alla famiglia, originariamente di classe medio-bassa. In breve tempo a Milano si è introdotta nell’ambiente lesbico. Ha lavorato come assistente per anziani e come baby-sitter e intende riprendere gli studi superiori per ottenere un diploma e cambiare lavoro. È grazie ad Ana che sono entrata in contatto con lei, che a sua volta mi ha fatto conoscere altre ragazze lesbiche peruviane a Milano.

Linda

Cinquantenne, vedova, originaria di un piccolo paese sulle Ande, è stata affidata in tenera età dai genitori a famiglie benestanti come aiutante nei lavori domestici in cambio di vitto, alloggio e accesso all’educazione. Vive in una periferia di Lima con

uno dei figli e la nuora. Ha altre due figlie e un figlio, che grazie al suo lavoro hanno studiato e ora hanno buone posizioni professionali. Ho avuto modo di conoscerla perché lavorava presso la casa dove ho alloggiato nei mesi di ricerca a Lima.

María

Ha sessant’anni ed è originaria di Lima. Negli anni Novanta, con il beneplacito della famiglia, ha preso la decisione di venire a Milano. Ha lavorato come domestica “fissa” e ora è responsabile di un gruppo di operai/e in una ditta di pulizie di uffici. Nel frattempo è stata raggiunta dal marito e dai due figli adolescenti. È sindacalista e, insieme a Silvia, è attiva in alcune istituzioni peruviane a Milano.

Mónica

Di classe media benestante, ha 49 anni, è sposata con un peruviano e ha una figlia. È originaria di Lima e, dopo molti anni vissuti in Italia insieme al marito, alla nascita della figlia ha deciso di tornare a Lima. Sia lei che il marito hanno svolto occupazioni ben remunerate a Roma, lui come medico, lei come infermiera. Oggi insegna italiano in una scuola di Lima. L’ho conosciuta tramite una comune amica italiana che ha vissuto molti anni a Lima, che mi ha messo in contatto anche con Cristína e Alejandra.

Nilza

Trentaseienne di Lima di classe media. Ha scelto di venire in Italia alla fine degli anni Novanta per conoscere un paese diverso e per lavorare. È rimasta in Italia sette anni lavorando nel settore delle pulizie e sviluppando i suoi interessi per lo studio della lingua e cultura italiana. In seguito, per problemi di salute della madre, ha deciso di tornare a vivere a Lima, dove l’ho conosciuta. Qui lavora come insegnante di italiano e ha ripreso gli studi universitari. Con dispiacere la sua relazione di vari anni con un ragazzo italiano è stata interrotta a causa della lunga distanza. Ho conosciuto Nilza tramite Leia Tintero, di cui era insegnante di italiano. Nilza mi ha coinvolto nelle sue attività didattiche e mi ha trasmesso l’entusiasmo della conoscenza e del confronto.

Silvia

Cinquantenne, vive a Milano dagli anni Novanta. È la prima della sua famiglia ad essere emigrata da Lima e i suoi primi impieghi sono stati come lavoratrice domestica “fissa”. In seguito ha raggiunto l’autonomia abitativa e ha proseguito con lavori domestici diurni. Ora è assunta come operaia da una cooperativa che svolge pulizie negli uffici. Qualche anno dopo il suo arrivo a Milano il marito l’ha raggiunta. Insieme a María partecipa all’associazionismo peruviano. Ho avuto il suo contatto tramite una mediatrice culturale, anch’essa peruviana e attiva politicamente.

Simona

Trentenne, è venuta nel 2004 a Milano dove era già presente una sorella. Calciatrice professionista, ha scelto la migrazione per cambiare ambiente e mettere distanza fra sé e una potenziale relazione lesbica. A Milano svolge molti e diversi lavori, nel settore della ristorazione, dei servizi alla persona e come allenatrice di calcio. Con il tempo ha accettato il suo lesbismo. Oggi è in coppia con una peruviana e convivono. L’ho incontrata sui campi da calcio dove si svolgono campionati femminili fra squadre composte principalmente da latinoamericane e mi ha introdotto nelle attività della sua squadra.

Sonia

Ventenne, è arrivata a Milano da adolescente con la famiglia di classe medio-bassa a metà degli anni Duemila. La madre lavora come portinaia in un condominio. Oggi vive in un appartamento indipendente dove ha convissuto con la compagna peruviana per alcuni anni. Ha svolto molti lavori nel campo della ristorazione e degli impieghi domestici. A Lima giocava a calcio a livello amatoriale. Dopo un’esperienza deludente in una squadra di calcio con italiane, ha avviato una squadra con giocatrici latinoamericane e partecipa attivamente ai campionati di calcio femminile tra latinoamericane, dove l’ho conosciuta.

La famiglia Vargas - Inma

Cinquantenne originaria della selva Loretana del Perù, di classe medio-bassa. La famiglia l’ha obbligata a sposare un uomo che non desiderava da cui ha avuto due figlie e due figli. Dopo un periodo di separazione da quest’uomo, ha conosciuto Susana, di cui si è innamorata. Insieme si sono trasferite a Lima con i/le figli/e. Qui Inma ha lavorato come cuoca, ristoratrice e parrucchiera stabilendo attività autonome a gestione familiare in un quartiere periferico di Lima. Una volta cresciuti i figli e assicuratasi della loro indipendenza economica e abitativa, ha raggiunto Susana a Milano, dove lavora come badante “fissa”. Poco a poco lei e Susana stanno accantonando dei risparmi per affittare un appartamento in condivisione con altre latinoamericane in modo da risiedervi e ristabilire una convivenza domestica almeno nei giorni che hanno liberi dal lavoro. In prospettiva, l’appartamento servirà per accogliere alcune/i dei/delle figli/e che intendono venire a Milano.

- Susana

Ha 55 anni ed è originaria di Lima. È cresciuta in un ambiente familiare di classe medio-bassa. Figlia del secondo compagno della madre, ha avuto rapporti difficili con i fratellastri. A causa dei problemi di salute della madre, è cresciuta con il padre. È l’unica fra le sue sorelle e fratelli che, grazie a una borsa di studio, ha proseguito gli studi fino a iscriversi all’università. A 25 anni si è trasferita per lavoro nel Dipartimento di Loreto dove ha conosciuto Inma, che diventerà la sua compagna di vita. Con lei e i suoi quattro figli hanno scelto di migrare a Lima in un quartiere semi-periferico dove, tra le molte attività, Susana ha lavorato come ristoratrice, guardia carceraria e tassista, allevando i figli di Inma come suoi e avviandoli tutti allo studio e a carriere professionali. Alla fine degli anni 2000 ha deciso di costruire per sé un nuovo percorso di vita e professionale ed è venuta a Milano, dove ha trovato lavoro come badante. Dopo un anno Inma l’ha raggiunta e ora stanno facendo arrivare anche alcuni/e figli/e. Ci siamo conosciute tramite una comune amica lesbica italiana. Oltre alla sua compagna, Inma, mi ha presentato Antonia.

Tania

Cinquantenne, di classe media benestante, giornalista di professione, proveniente da Lima. A causa delle restrizioni della pratica giornalistica e della libertà di opinione durante la dittatura di Fujimori, ha scelto di venire in Italia con il marito, di origini italiane. Insieme hanno un figlio e una figlia che vivono con loro a Milano. Grazie alle origini italiane del marito non hanno avuto problemi di documenti per l’ingresso e la permanenza in Italia. Prosegue il lavoro di giornalista per varie testate ed è attivamente impegnata nell’associazionismo peruviano, tramite il quale l’ho conosciuta.

La famiglia Tintero

Ho conosciuto alcune delle sorelle Tintero anni prima di cominciare la ricerca oggetto di questa tesi. Quando mi sono trovata a valutare l’oggetto della ricerca, la loro vicinanza è stato uno degli elementi che mi ha convinta a intraprendere uno studio sulla migrazione peruviana. Ho frequentato la famiglia Tintero a Milano e a Lima dove hanno sempre mostrato una grande generosità nei miei confronti. La famiglia Tintero è originaria di un piccolo paese nelle Ande centrali nella provincia di Ayacucho. Tutti/e e sette i/le figli/e di Maritza e Franco sono nati/e là, ma in seguito i genitori si sono trasferiti a Lima in un quartiere periferico, abbandonando la vita contadina. Hanno vissuto la povertà, ma con la migrazione a Lima prima e quella internazionale poi hanno migliorato molto la loro condizione sociale.

- Carla

Cinquantenne, è la terzogenita di Maritza e Franco. A causa della crisi economica e politica in Perù, nei primi anni Novanta emigra prima in un altro paese latinoamericano, poi in Europa, inizialmente in Spagna. Nel frattempo anche uno dei fratelli più piccoli, Francisco, viene in Europa, in Italia, dove lei lo raggiunge. Inizia a lavorare nel settore domestico dei servizi alla persona, in seguito come infermiera, fino a riuscire a rilevare un’attività commerciale nel centro di Milano, dove dà lavoro a suoi parenti. È single e vive con un fratello divorziato e un nipote giunto di recente da Lima.

- Estrella

Quarantacinquenne, sorella minore di Carla, per far proseguire gli studi alla figlia maggiore, Leia, e al figlio minore, Andrés, è venuta a Milano a metà degli anni Duemila, dove ha raggiunto gli altri numerosi parenti già presenti sul territorio. Qui

svolge lavori domestici. Andrés è venuto con lei da subito, si è inserito nel percorso scolastico italiano e ora frequenta il corso di laurea in infermeria. Inizialmente hanno vissuto insieme ad altri parenti, ma nel tempo hanno raggiunto una maggiore stabilità economica che ha consentito a Estrella di cercare un alloggio indipendente e di far arrivare anche Leia a Milano. È single, dopo la separazione dal marito, e ha avuto fidanzati peruviani e italiani.

- Leia

Figlia maggiore di Estrella, è giunta in Italia nel 2009 a 25 anni per ricongiungersi con la famiglia. Infermiera professionale, ha subito trovato lavoro a Milano. L’ho conosciuta durante la mia permanenza a Lima e abbiamo proseguito la nostra conoscenza a Milano. Qui Leia è stata accolta dai numerosi familiari già a Milano. È

single e ha avuto alcuni fidanzati a Lima, dove, oltre a farmi conoscere numerose

componenti della sua famiglia e avermi coinvolto in molti momenti della vita familiare, mi ha messo in contatto con Nilza, la sua insegnante di italiano.