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Prime considerazioni della dottrina sulla portata pratica della

1. L’introduzione della Sicherungsverwahrung (custodia di sicurezza)

1.6. Prime considerazioni della dottrina sulla portata pratica della

Sicherungsverwahrung

Come è stato sostenuto dalla dottrina tedesca

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, il regime si avvalse della

custodia di sicurezza in chiave di pura neutralizzazione, mirando soprattutto a

colpire gli autori di quei reati in cui è più alto il tasso di recidiva, ovvero i reati

contro il patrimonio; difatti la Sicherungsverwahrung non influì in maniera

considerevole sulle reazione statuali di fronte agli autori dei reati più gravi, come

quelli contro la vita o l’incolumità, ma rappresentò, perlomeno ai suoi albori, la fase

iniziale della politica di annientamento nazionalsocialista.

La tabella mostra il numero della condanne alla custodia di sicurezza nei

primi nove anni dalla sua introduzione.

In particolare si nota che l’impiego della misura diminuì negli anni

successivi alla sua introduzione; questa regressione fu causata soprattutto dalla

48

J. HELLMER, cit., pag 16.

Anno Sentenze di condanna alla Sicherungsverwahrung 1934 3723 1935 1464 1936 946 1937 765 1938 964 1939 1867 1940 1916 1941 1651 1942 1095

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tendenza, dominante nella magistratura, a contenerne l’esecuzione

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: era infatti

considerata eccessivamente limitativa, sia per l’assenza di connessione con il

principio di colpevolezza, sia per il fatto che sostanzialmente, come esposto sopra,

operò prevalentemente nei confronti degli autori dei reati contro il patrimonio

50

.

Successivamente si rileva invece un aumento dell’impiego della misura,

motivato dal fatto che il regime, vista la tendenza della magistratura, avviò intorno

al 1938 una campagna ministeriale per sollecitarne l’applicazione: nella relazione

fatta pubblicare il 3 marzo 1938 dal ministero della Giustizia, si legge infatti “nella

lotta contro la delinquenza abituali pericolosa, che rappresenta un costante

pericolo per la popolazione, e che non merita alcun indulgenza o riguardo, è

essenziale che l’autorità giudiziaria impieghi senza alcun ritegno i mezzi di

resistenza che sono stati affidati alle sue mani dalla legge e che sfrutti pienamente i

propri poteri”

51

.

1.6.1 Effetti della Sicherungsverwahrung sul piano della prevenzione speciale

La prevalenza dell’esigenza di sicurezza della collettività non esclude il fatto

che si possa prevedere nell’esecuzione della misura uno specifico trattamento

specialpreventivo finalizzato alla risocializzazione e alla liberazione del reo

52

:

tuttavia non si rilevano su questo piano esiti positivi, poiché durante il regime agli

internati nella custodia di sicurezza non venne garantito alcun trattamento

terapeutico. È stato infatti ampiamente dimostrato in quegli anni che solitamente il

reo, dopo il termine dell’esecuzione della custodia di sicurezza, commetteva un

nuovo fatto penalmente rilevante e incorreva in una nuova sanzione. La ragione

49 M. PELISSERO, Pericolosità sociale e doppio binario, vecchi e nuovi modelli di incapacitazione,

Torino, 2008, pag 219.

50 H.H. JESCHECK, Lehrbuch des Strafrecht. Allgemeiner Teil, Berlin, 1969 , pagg 16 ss.

51

„Im Kampf gegen gefährliche das Gewohnheitsverbrechertum, das eine ständige schwere Gefahr

für die Volksgemeinschaft bedeutet und keine Rücksicht und Schonung verdient, ist es unerläßlich, dass die Justizbehörden die durch das Gesetz in ihre Hand gegeben Abwehrmittel rücksichtlos einsetzen und ihre Befugnisse voll ausschöpfen.“in HELLMER, cit., pag 294.

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prevalente di questo insuccesso sta nell’assenza di assistenza psicologica ai

custoditi: come i reclusi, essi trascorrevano le loro giornate passivamente, nell’attesa

del riesame della pericolosità. Al contrario la rieducazione sarebbe dovuta partire

dalla quotidianità, con stimoli alla realizzazione di piccoli progetti, grazie ai quali

essi avrebbero potuto imparare i valori della convivenza civile

53

.

1.6.2. Effetti della Sicherungsverwahrung sul piano della prevenzione generale

Sul piano della prevenzione generale, non si può dire che la custodia di

sicurezza abbia assunto negli anni successivi alla sua introduzione una portata tale

da implicare un condizionamento nelle scelte di comportamento dei suoi destinatari:

non funzionò l’effetto intimidatorio collegato al carattere affittivo della misura

stessa perché essa non assunse carattere di orientamento culturale.

Le statistiche circa le condanne pronunciate fra il 1934 e il 1945 infatti non

mostrarono un calo della quota degli autori di reato, a dimostrazione del fatto che la

funziona generalpreventiva della custodia di sicurezza non agì come ci si attendeva.

Va tuttavia sottolineato il fatto che, vista l’efficacia retroattiva della legge contro i

delinquenti abituali pericolosi e sulle misure di sicurezza e miglioramento, molti dei

soggetti sottoposti alla misura di sicurezza, furono coloro che commisero il fatto

prima dell’entrata in vigore della legge.

54

53 J. HELLMER, cit., pagg 20-21.

54

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2. La Sicherungsverwahrung nel secondo dopoguerra

Nell’immediato dopoguerra la commissione alleata di controllo

55

pose le

prime basi dell’opera di Denazifierung della legislazione tedesca; riallacciandosi

alla legislazione della Repubblica di Weimar, molte disposizioni risalenti all’epoca

del regime furono infatti abolite già dalle le potenze occupanti

56

. La legge del 1933

che introdusse le misure di sicurezza fu tuttavia considerata compatibile con lo

Stato di diritto, in quanto si ritenne prevalente il suo collegamento con la

discussione sull’introduzione del doppio binario avvenuto durante la repubblica di

Weimar e non fu sentita come uno specifico prodotto della politica criminale: le

misure di sicurezza furono quindi mantenute in vigore

57

con la sola eccezione della

disposizione che permetteva l’interpretazione analogica delle norme penali

58

e della

castrazione

59

, prevista come misura applicabile nei confronti degli autori di reati

attinenti alla sfera della morale sessuale, che fu abolita dalle forze alleate fin dal 30

gennaio 1946.

55 La Commissione alleata di controllo (in inglese Allied Control Council o Allied Control Authority, in tedesco come "Allierter Kontrollrat") è stata un'operazione di occupazione militare al fine di prendere il controllo delle Zone di Occupazione Alleate in Europa, in particolare in Germania e in Italia, alla fine della Seconda guerra mondiale; i membri erano gli Stati Uniti d'America, il Regno Unito e l'Unione Sovietica. Successivamente la Francia fu aggiunta tramite una votazione, ma non ebbe incarichi. La Commissione aveva sede a Berlino-Schöneberg.

56 C. ROXIN, Strafrecht. Allgemeiner Teil, I, München, 1996, pag 55.

57 H. MAYER, Strafrecht, Stuttgart, 1953, pag 379.

58 Per quanto concerne la pena di morte, il 23 maggio 1949 fu emanata la Grundgesetz (Legge Fondamentale) che dichiarò abrogata la pena di morte (Art. 103) Al momento dell’emanazione della legge fu consapevolmente evitato di utilizzare il termine “Costituzione “perché fu considerata provvisoria, in attesa di una nuova costituzione, da realizzare al momento della riunificazione: essa era quindi valida per una parte del popolo tedesco, cioè per i länder della Repubblica Federale di Bonn e non si poteva pertanto considerare come una vera e propria costituzione. Al momento della riunificazione della Germania, si decise però di mantenere la costituzione occidentale. L'unificazione venne raggiunta modificando la lista dei länder previsti nel testo costituzionale, dunque aggiungendovi semplicemente i cinque stati della Germania orientale e abolendo l'articolo 23, il quale lasciava in sospeso la validità della Legge Fondamentale per un futuro in cui le due Germanie si sarebbero unite. G. FORNASARI, cit., pag 6.

59 Come le misure di sicurezza e miglioramento vi furono molte altre disposizioni che non vennero

considerate come un prodotto della politica criminale del regime e quindi mantennero la loro efficacia anche successivamente: fra di esse si ricordano le disposizioni sui reati commessi in stato di ubriachezza e la diminuzione obbligatoria della pena per il delitto tentato, l’accessorietà limitata nell’ambito del concorso di persone, la nuova regolamentazione dei reati di omicidio, l’introduzione dell’omissione di soccorso, e del reato di allontanamento non autorizzato dal luogo di un incidente stradale. G. FORNASARI, cit., pag 5.

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Nonostante ciò, dal 1945 in poi si registrò una tendenza a ridurre

l’applicazione della Sicherungsverwahrung da parte della magistratura tedesca, che

interpretò i presupposti in maniera restrittiva, in ragione della sua origine

politicamente connotata e, principalmente della forte incidenza sulla libertà

personale

60

: in particolari i dubbi circa la sua legittimità erano determinati sia dal

fatto che l’intromissione nella libertà personale del reo non era dipendente dalla sua

colpevolezza, sia dalla constatazione che era prassi disporre questa misura non nei

confronti degli autori di crimini gravi, ma come strumento per limitare quella

criminalità contro la proprietà e contro il patrimonio, che mostrava particolari

tendenze alla recidiva

61

.

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