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PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’AREA INTERESSATA DALLA VARIANTE

G) Margini di flessibilità delle indicazioni dell’ambito di riqualificazione e casi in cui le stesse possono essere soggette ad aggiornamento, variazione parziale o variazione di

6. PRINCIPALI CARATTERISTICHE DELL’AREA INTERESSATA DALLA VARIANTE

a. Localizzazione sul P.T.C.P. assetto insediativo Interventi ammessi

Come si evince dall’estratto di mappa gran parte della zona TE3 interessata dalla presente Variante con realizzazione della sottozona TE3,1 ricade in zona identificata come IS MA CPA (Insediamenti Sparsi – Regime di Mantenimento) finalizzata alla salvaguardia di corridoi paesistico-ambientali di cui all’Art. 49 ter delle norme di attuazione del P.T.C.P. “Tale regime si applica in quelle parti di territorio già classificate come insediamento sparso in regime di mantenimento che per collocazione, prevalenza di spazi liberi sull’edificato, valori di immagine, costituiscono corridoi di importanza sia paesistica che ambientale per il collegamento tra costa ed entroterra o per la interruzione della continuità urbana lungo i versanti costieri. L’obiettivo della disciplina è quello di salvaguardare la funzione e i caratteri di tali corridoi preservandone la continuità in termini di bassa densità insediativa, modi d’uso del suolo e valori identitari presenti”. Gli interventi a progetto sono consentiti in quanto volti al recupero degli edifici, dei

rustici e delle infrastrutture esistenti per favorire il presidio del territorio nei modi coerenti con gli obiettivi qualitativi della disciplina paesistica. Gli interventi di nuova edificazione e di correlata urbanizzazione sono inoltre permessi in quanto realizzati in misura episodica e per funzioni quali l’attività agricola, il presidio ambientale e altre attività volte a favorire la fruizione naturalistica, ambientale, storico-culturale nonché la funzione turistico-ricettiva a basso impatto paesistico e ambientale, e preservano la continuità degli spazi non edificati, la bassa densità insediativa ed i connotati paesistici del corridoio. Gli interventi non comportano la trasformazione di serre in volumi edilizi né sono localizzati nei punti paesisticamente caratterizzanti e di maggiore visibilità quali i crinali e le aree soprastanti i tunnel autostradali.

Sono realizzati manufatti ad un livello fuori terra e locali pertinenziali ipogei consentiti dalla disciplina urbanistica comunale che non alterano in misura paesaggisticamente percepibile lo stato dei luoghi e non modificano in modo significativo la morfologia e le sistemazioni del terreno.

La serra residenziale sita nella zona est dell’area di progetto ricade in zona ANI-MA (Aree Non insediate - Regime di Mantenimento). L'obiettivo è quello di mantenere sostanzialmente inalterati quei caratteri che definiscono e qualificano la funzione della zona in rapporto al contesto paesistico e di assicurare nel contempo, in termini non pregiudizievoli della qualità dell'ambiente e con particolare riguardo alle esigenze dell'agricoltura, una più ampia fruizione collettiva dei territorio, un più efficace sfruttamento delle risorse produttive e una più razionale utilizzazione degli impianti e delle attrezzature eventualmente esistenti.

I nuovi edifici a progetto sono funzionali al recupero ai fini agricoli del territorio e non alterano in misura paesisticamente percepibile lo stato dei luoghi in quanto in parte sono architetture ipogee (i magazzini funzionali all’azienda agrituristica) in parte architetture leggere in vetro che ricordano le serre tipiche del paesaggio collinare ligure. La serra verra’ accatastata come residenziale e sarà annessa con specifico vincolo di destinazione d’uso ricettivo all’agriturismo orto rampante. Non essendo comunque conforme alla normativa della zona ANI-MA si propone una variante al PTCP riperimetrando la zona ANI-MA lasciando però sempre libero il crinale da costruzioni e senza creare interferenze di visuale.

Estratto P.T.C.P. vigente Assetto Insediativo

Zona IS MA CPA

Fg 21 mappali 9-10-12-14-15-16(parte)-18(parte)-42-412 (parte)-470 Fg13 mappali 164 (parte) -172 (parte) -190-199-200-201-209-210-677 Zona ANI MA

Fg 21 mappali 16 (parte)- 18 (parte) 19-450 Fg 13 mappali 172 (parte) - 173

Zona ID MA

Fg 21 mappali 412(parte)

PROPOSTA DI VARIANTE Estratto P.T.C.P. Assetto Insediativo

Zona IS MA CPA

Fg 21 mappali 9-10-12-14-15-16-18-450-42-412 (parte)-470

Fg13 mappali 164 (parte) -172 (parte) -190-199-200-201-209-210-677 Zona ANI MA

Fg 21 mappali 19

Fg 13 mappali 172 (parte) - 173 Zona ID MA

Fg 21 mappali 412(parte)

b. Localizzazione sul PIANO DI BACINO Condizioni di rischio geologico

P. di B. Estratto della Carta Geomorfologica

Parte dell’area di intervento ricade in zona “Pg3a” del Piano di Bacino (Carta della suscettività al dissesto - Aree a suscettività alta - Frane quiescenti); l’area risulta essere registrata dalla

“scheda per il censimento dei movimenti franosi” al n. 437-18, Piano di Bacino della Liggia,

Piano degli interventi n.28 M.

In considerazione di ciò è stata condotta, dal Dott. Geol. Lucarelli, una scrupolosa analisi delle caratteristiche geologiche, geomorfologiche e geotecniche del sito onde valutare la riperimetrazione dell’area “Pg3a” alla luce degli studi condotti. Lo studio ha la finalità di proporre una variante relativa alla riperimetrazione di una porzione dell’area “Pg3a” a seguito di analisi di maggior dettaglio, ai sensi dell’art.10 della L.R. 58/2009 succ., L.R. 15/2015 art.5 (riordino delle competenze in attuazione alla L.56/2014), nei modi e nei termini della D.G.R.

265/2010 Liguria. La pratica completa è stata protocollata con PEC in data 19-11-2019.

L’analisi geomorfologica indica un territorio che è stato oggetto di un arretramento morfologico, derivante da un’erosione superficiale diffusa all’interno della vallecola creata dai displuvi presenti.

La zona “Pg3a”, con elevata suscettibilità al dissesto ai sensi della Delibera del Consiglio Provinciale di Savona n.47 del 25/11/2003 e ss.mm.ii., presenta un perimetro con forma geometrica ellissoidale irregolare ed è sviluppata lungo la direttrice Nord-Sud, la medesima direttrice generata dal corso d’acqua Boccari e dalla linea di dorsale limitrofa.

L’analisi condotta dal Dott. Geol. Lucarelli dimostra evidenze tecniche oggettive tali da ritenere congruo ed appropriato riperimetrare una porzione dell’attuale area Pg3a, stralciando le aree che non si configurano come una frana quiescente dimostrando altresì che le aree residue, e per le quali si conferma la “Pg3a”, presentano una dinamica geomorfologica propria ed escludono eventuali evoluzioni nel tempo capaci di interessare e/o avere ripercussioni sul settore oggetto di variante e riperimetrazione.

I risultati ottenuti dallo studio fanno riferimento da una morfologia caratterizzata da scarsi accumuli, a tratti assenti o talmente limitati da non detenere importanza, terrazzamenti antropici eseguiti su una morfologia che ritrae un profilo di terreno che è stato oggetto di un’antica erosione superficiale e presenza di roccia affiorante e sub affiorante. Si rileva una sostanziale differenza e separazione tra le aree a Nord e quelle a Sud rispetto alla zona baricentrica dell’attuale “Pg3a”. Le zone a Nord presentano alcuni accumuli e un’area a geomorfologia depressa. Le zone a Sud a valle della dorsale posta sulla zona baricentrica, non rilevano accumuli degni di nota e la roccia risulta essere da affiorante a sub-affiorante. La dorsale presente sulla zona baricentrica della Pg3a messa in luce non solo attraverso la fotointerpretazione ma anche attraverso il rilievo di campagna, detiene una grande importanza per lo studio in esame. Tale dorsale, disposta diagonalmente rappresenta un limite, una divisione netta tra i processi morfo-evolutivi delle porzioni posti a monte, rispetto a quelli posti a valle.

E’ indubbio che eventuali evoluzioni nel tempo dei settori a monte della dorsale non possano interessare e/o non abbiano la possibilità di generare ripercussioni sui settori meridionali, escludendo evoluzioni e/o interferenze con dinamiche gravitative tra i due settori. Tale affermazione trova riscontro anche sulla differente direttrice del deflusso delle acque

superficiali che si generano sul versante posto a Nord rispetto a quello posto a Sud. La direttrice del versante sulla parte settentrionale risulta essere prossima alla linea NO-SE fino a confluire al tracciato del corso d’acqua Rio Boccari. Diverso l’assetto morfologico a valle della dorsale che assume una direzione più prossima alla linea N-S, non avendo nessun elemento morfologico capace di generare un vincolo. I risultati mostrano che la metodologia di calcolo della suscettività al dissesto proposta dall’Autorità di Bacino, attraverso la sommatoria dei pesi calcolati su ciascuna variabile, risulta essere inferiore a 14 pertanto rappresentativa della Classe M suscettività al dissesto media, identificata con la sigla “Pg2”. Le risultanze pertanto permetterebbero di riperimetrare l’area Pg3a escludendo territori ad oggi compresi ed identificando le aree in stralcio con una caratteristica di suscettività al dissesto media Pg2.

P. di B. E stratto della Carta Geolitologica

Pericolosità idrogeologica

Il territorio di analisi non presenta linee di deflusso principali nel suo interno; il Rio Boccari si trova a perimetro dell’area Pg3a sul lato ad Est. Il corso d’acqua demaniale presenta una

direttrice prossima alla linea Nord-Sud. Le opere di bonifica stanno portando evidenti miglioramenti al deflusso del corso d’acqua demaniale, inoltre i lavori proseguono attraverso una minuziosa opera di recupero e miglioria degli impianti di regimazione non farà che migliorare questa situazione.

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