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Principali caratteristiche estetiche dei materiali lapidei ornamental

3.3.13 “Sahara Noir”

4. Principali caratteristiche estetiche dei materiali lapidei ornamental

In questo capitolo descriveremo le proprietà estetiche dei materiali lapidei, ovvero quelle caratteristiche che prendono in considerazione il pregio ornamentale e decorativo di una roccia come il colore, “il disegno” inteso come tessitura, struttura, dimensione e forma degli elementi costituenti, la grana.

Va inoltre ricordato un altro criterio estetico importante che è costituito dall’insieme di fattori di mercato che ne influenzano il commercio. Ovviamente questo aspetto dipende da designers e architetti che possono promuovere alcuni materiali a discapito di altri, pur presentando caratteristiche fisico-meccaniche scadenti, ma di pregevole natura estetica.

4.1 Il colore di fondo

Il colore rappresenta il fattore di maggior importanza nella selezione di un materiale, influenzando il gusto e le scelte dei progettisti. Suddivideremo quindi i materiali in “marmi bianchi”, “marmi verdi”, “marmi neri”, “marmi rosa e rossi”, “marmi grigi”, “marmi marroni” e “marmi beige”, facendo riferimento alla componente cromatica principale che ogni materiale lapideo possiede; caratteristica che è anche fortemente influenzata dal tipo di trattamento utilizzato per la finitura della superficie. Per esempio la lucidatura a sale offre un’ottima esaltazione dei colori nei materiali che hanno una tonalità più scura, come mostrato nelle Fig. 4.1.1. e 4.1.2.

Il colore di una roccia si deve a varie cause, sia chimiche che fisiche e il colore di fondo (o dominante) è dovuto alla prevalenza di uno o più minerali, in alcuni casi anche a difetti come distorsioni reticolari (nei “marmi azzurri” i cristalli deformati di calcite conferiscono al materiale un caratteristico colore blu). In altri casi è l’organizzazione tessiturale e strutturale, oltre alla grana, a determinare l’aspetto e il colore. Nella tabella seguente viene riportato il legame tra minerali presenti in una roccia e il colore.

Figura 4.1.1 - Lastra levigata di "Dark Emperador". Misura della lastra 2800x1700 mm

Figura 4.1.2 - Lastra lucidata a sale di "Dark Emperador ". Misura della lastra 2800x1700 mm

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MINERALI PRESENTI COLORE DOMINANTE DELLA ROCCIA

quarzo, ortoclasio bianco (o altri feldspati), leucite

bianca, calcite, dolomite BIANCO, BIANCASTRO, GRIGIO CHIARO biotite, pirosseno augite, magnetite, ossidi di Mn,

grafite, ilmenite, carbonio amorfo, sostanze carboniose

NERO DI INTENSITA' VARIABILE glaucofane, rutilo, sodalite, labradorite, riebeckite,

pirite finemente dispersa BLU, BLUASTRO, GRIGIO SCURO, AZZURRO anfiboli, clorite, pirosseni, talco, epidoti, olivina,

serpentino VERDE DI DIFFERENTE INTENSITA'

ematite, ortoclasio rosso (o altri feldspati), ilmenite, ossidi di Mn, granati

ROSSO, ROSSASTRO, PORPORA, AMARANTO, VIOLA

sali di Mn, ortoclasio rosa (o altri feldspati), limonite

rossa ROSA, ROSACEO, PORPORA CHIARO

limonite (a vari gradi di idratazione dell'ossido di Fe), muscovite

GIALLO DA CHIARO A SCURO, ARANCIONE, BRUNO, MARRONE

4.2 “Il disegno”

“Il disegno” è un parametro molto variabile nei materiali lapidei: viene definito come l’organizzazione spaziale dei componenti e dipende dalla tessitura, dimensioni e forme degli elementi costituenti una roccia. Un esempio è mostrato in Fig. 4.2.1 dove si può notare come in uno stesso blocco di marmo (“Arabescato Vagli”) il verso di taglio andrà a determinare due “disegni” differenti, che potranno essere impiegati dai progettisti per diverse destinazioni d’uso.

Fig. 4.2.1 - Differente “disegno” ricavabile dalla diversa direzione di taglio di un unico blocco di "Arabescato Vagli".

Tabella 4.1.1 – Relazione tra la mineralogia di un roccia e il suo colore (sono riportati solo i minerali principali; Primavori, 1997).

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In generale possiamo dividere le tipologie di “disegno” in due gruppi, uno composto da rocce ornamentali omogenee, come i marmi non orientati ed alcuni calcari non stratificati (Fig. 4.2.2, “Crema Marfil”) ed un secondo gruppo composto da tutte le rocce in cui sono apprezzabili le orientazioni, le tessiture, le venature o strutture bandate in generale. “Il disegno” dipende quindi da come viene orientato il taglio del blocco e di come quest’ultimo venga estratto: in questo modo si possono avere differenti varietà commerciali anche dallo stesso materiale.

Fig. 4.2.2 - "Crema Marfil": disegno e colore di fondo omogeneo.

4.3 La grana

La grana è un parametro che può influenzare i parametri estetici ma soprattutto le proprietà fisico- meccaniche della roccia e la sua lavorabilità. I marmi cristallini in questo caso ne sono l’esempio migliore: a grana maggiore corrisponde un aspetto mal definito delle venature rispetto alla massa di fondo, mentre a grana minore corrisponde un aspetto più netto delle venature, ovvero una maggior profondità del colore di quest’ultime (Fig. 4.3.1 e 4.3.2). Generalmente ad una grana grossa corrisponde anche una minore resistenza meccanica e maggiore facilità di estrazione. Viceversa, ad una grana fine corrisponde una maggiore compattezza e difficoltà di estrazione e trattamento ma proprietà tecniche migliori.

Fig. 4.3.1 - Marmo a grana grossolana di

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4.4 Difetti dei materiali lapidei

I difetti che possono presentare i materiali lapidei sono di varie tipologie: strutturali, tessiturali e cromatici. Se per quelli strutturali le cause sono da attribuire alla natura del giacimento, come il grado di fratturazione, le discontinuità e le fessure presenti, i difetti tessiturali e cromatici dipendono dalla grana e dalla variazione di forma, oltre che dalla disposizione e concentrazione, dei componenti. Tutte queste caratteristiche estetiche appena descritte devono essere riportate nelle specifiche tecniche dei materiali lapidei utilizzati da S2 S.p.a. In questi documenti vengono racchiuse le informazioni più importanti per i committenti: il colore di fondo del materiale, la disposizione, lo spessore e il colore delle venature, le misure dei blocchi e delle lastre. Uno stesso materiale lapideo quindi, potrà possedere più di una specifica tecnica, a seconda delle richieste dei committenti che lo utilizzano per produrre differenti tipologie di tavoli e/o complementi di arredo. Per esempio, per il materiale lapideo conosciuto con il nome commerciale “Sahara Noir” un committente non accetta che le venature siano più spesse di 3 cm o che siano presenti altre discontinuità con forme diverse troppo evidenti (Fig. 4.4.1); per un altro committente invece questi difetti estetici sono ammessi purché il tavolo sia di dimensioni superiore 800 mm di diametro.

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5. Metodi e strumenti utilizzati per la caratterizzazione composizionale e delle