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6.3.2 “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato”

Il “Rosso Levanto” (chiamato anche “Rosso Rubino Venato”) è un materiale che viene estratto in Liguria e rappresenta uno dei materiali di maggior pregio utilizzati nel mondo dell’arredamento, grazie al suo colore rosso e al “disegno” brecciato, che lo rendono unico ed inimitabile. Pur essendo considerato un “marmo” nel mondo commerciale, petrograficamente rientra nel gruppo delle oficalciti-serpentiniti. Presenta un colore dominante rosso intenso, con venature da verdi a bianche da pochi mm fino a qualche centimetro. Sono presenti inoltre frammenti spigolosi di diverse dimensioni di colore verde scuro (Fig. 6.3.2.1, Fig. 6.3.2.2 e Fig. 6.3.2.3). Altre varietà commerciali con cui è conosciuto sono “Rosso Antico d’Italia”, “Breccia di Framura”, “Breccia di Iscioli”, “Verde Levanto” (se il verde è il colore predominante), “Breccia di Levanto”.

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Fig. 6.3.2.1 – Aspetto macroscopico del “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato”.

Le lunghe e rade venature bianche e verdastre, sono riempite da calcite spatica e da noduli di talco, oppure da frammenti di serpentinite (verde scuro) che hanno dimensioni da centimetrica a decimetrica. Inoltre, le venature possono essere riempite anche da carbonati micritici e, più raramente, da frammenti di gabbro e basalto (Cortesogno et al., 1987). Questa oficalcite appartiene alla Formazione Ligure delle Brecce di Levanto, che insieme alle Brecce di Framura costituiscono il passaggio tra il basamento ofiolitico e la successione sedimentaria giurassica soprastante (Cortesogno et al., 1981). Il “Rosso di Levanto” o “Rosso Rubino Venato” viene estratto in diversi areali della Liguria, come Levanto (da cui prende il nome), Bonassola e Deiva. Le cave, situate in provincia di Genova e La Spezia, sono tutte a cielo aperto (Fig. 6.3.2.4).

Fig. 6.3.2.2 e 6.3.2.3 - Lastre di “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato”: a sinistra frammenti angolosi di colore verde scuro evidenti, mentre a destra colore di fondo rosso e venature bianco traslucido con

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Figura 6.3.2.4 – Cava di “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato” a Levanto (Treves e Harper, 1994).

Questo materiale è molto richiesto per pavimenti, rivestimenti di interni ma anche tavoli. L’uso per esterni è sconsigliato a causa della possibile decolorazione della superficie (Pieri, 1966). I blocchi possono arrivare fino a 3200 mm di lunghezza, con lastre di spessore variabile da 2 a 3 cm.!!!! La produzione attuale è in media di 150 tonnellate mensili (Criscuolo e Mancini, 2016). Nella Tabella seguente sono riportate alcune caratteristiche fisico-meccaniche di letteratura.

Peso per Unità di Volume ɤ (g/cm3) 2.735

Carico di Rottura a Compressione semplice (Kg/cm2) 954

Carico di resistenza trazione indiretta mediante flessione (Kg/cm2) 90

Tabella 6.3.2.1 – Alcune caratteristiche fisico-meccaniche del “Rosso Levanto” (Blanco, 1999).

In Tabella 6.3.2.2 vengono riportati i risultati del Point Load Test sul “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato”, mentre nella Tabella 6.3.2.3 sono riportati i risultati dei test sdi resistenza alla flessione. I provini su cui sono stati eseguiti entrambi i tests sono visibili nelle Fig. 6.3.2.5 e 6.3.2.6.

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CAMPIONE Spessore D

(mm) Carico P (KN) Resistenza a compressione monoassiale (Kg/cm

2) C. 1 21,00 4,80 1241,23 C. 2 20,90 5,10 1390,21 C. 3 20,80 5,00 1372,37 C. 4 20,50 4,10 1233,17 C. 5 20,50 5,00 1424,23 C. 6 20,50 3,00 942,41 C. 7 20,40 3,20 924,09 C. 8 20,50 3,50 900,80 C. 9 21,00 3,70 924,02 C. 10 20,50 5,80 1334,00 Media 20,66 4,32 1168,65 Dev. Standard 0,24 0,95 219,92

Tabella 6.3.2.2 – Risultati del Point Load Test elaborati secondo la relazione empirica di Broch e Franklin (1972). CAMPIONE b (mm) h (mm) Rf (Kg/cm2) c1 47,6 20 113,45 c2 48,2 21,6 128,07 c3 47,3 19,9 86,49 c4 50,2 19,8 149,08 c5 50,4 20,6 126,24 c6 50,1 20,1 137,84 c7 48,5 19,9 137,77 c8 47,9 20 136,22 c9 50 20 157,50 c10 48,9 20,2 130,81 Media 48,91 20,21 130,35 Dev. Standard 1,18 0,54 19,62

Tabella 6.3.2.3 – Risultati dei test di resistenza alla flessione

Fig. 6.3.2.5 e 6.3.2.6 – Alcuni provini utilizzati per il Point Load Test a sinistra, mentre a destra provini utilizzati per i tests di resistenza alla flessione.

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Vista l’elevata eterogeneità del materiale, per le prove fisico-meccaniche, sono stati utilizzati campioni che comprendessero il più possibile le varie componenti (bianco, rosso, verde). Nel Point Load Test abbiamo riscontrato i valori più alti (tra 1200 e 1400 kg/cm2) per i provini con porzioni di colore più verdastro, mentre

quelli con valori più bassi (inferiori ai 1000 kg/cm2), con valori simili a quelli di letteratura, contenevano

porzioni di venature bianco traslucido e presentavano un colore rosso di fondo. Nei tests di resistenza alla flessione, solo un campione mostra valori al di sotto di 100 kg/cm2 (c3), mentre gli altri provini hanno dato

risultati superiori, con valori massimi di circa 150 kg/cm2. Il valore medio calcolato è di circa 130 kg/cm2.

Anche a scala macroscopica, la presenza di grosse vene bianche può rendere la roccia più o meno fragile (Cortesogno et al., 1978). Riguardo all’utilizzo da parte di S2 S.p.a. di questo materiale, si è presentata l’esigenza di approfondire la composizione mineralogica delle venature, dopo che in alcuni manufatti, queste hanno iniziato a mostrare un’insolita colorazione azzurra (Fig. 6.3.2.7) dopo cicli di verniciatura e lucidatura. Per questo motivo sono state eseguite delle analisi diffrattometriche ai raggi X (XRD) presso l’Università di Urbino.

Fig. 6.3.2.7 – Aspetto macroscopico di alcune venature di colore azzurro chiaro-verde presenti in alcuni piani prodotti da S2 S.p.a. dopo cicli di verniciatura e lucidatura.

Per le analisi diffrattometriche, sono stati estratti, da un tavolo campione verniciato (Fig. 6.3.2.8), sia frammenti di venature di colore azzurro (Fig. 6.3.2.9) sia di colore bianco opaco-traslucido.

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Fig. 6.3.2.8 e 6.3.2.9 – A sinistra piano campione di “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato”: in rosso è cerchiata la zona da cui sono stati prelevati i cristalli per le analisi diffrattometriche. A destra frammenti

campionati nelle venature di “Rosso Levanto” che hanno assunto la colorazione verde.

Solitamente le venature del “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato” mostrano un colore da bianco traslucido-perlaceo fino a verde chiaro-grigiastro ed hanno dimensioni da millimetriche a decimetriche. Le analisi diffrattometriche ci hanno mostrato che:

- il campione nr.1 (frammenti di colore azzurro) è costituito da talco (cica 80%), seguito in minor percentuale (circa 20%) da calcite (Fig. 6.3.2.10).

Fig. 6.3.2.10 – Spettro diffrattometrico (XRD) delle fasi di colore azzurro che riempiono le venature.

Carbonato di Calcio Talco TALCO 80 % CALCITE 20% Campione 1 (azzurro)

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Anche nel campione nr.2, in cui i cristalli sono di colore da biancastro a bianco, il minerale principale presente è il talco (circa 85%) e sempre in minor percentuale la calcite (circa 15%), come mostrato in Fig. 6.3.2.11.

Fig. 6.3.2.11– Spettro diffrattometrico (XRD) delle fasi di colore bianco che riempiono le venature. Il talco è un fillosilicato [Mg3Si4O10(OH)2] che può essere da trasparente ad opaco, con lucentezza da

madreperlacea a grassa. I colori solitamente possono essere da bianco a verdastro, da giallastro a rossastro, fino all’incolore. Nelle venature del “Rosso Levanto” o “Rosso Rubino Venato” presenta solitamente colori che vanno da bianco a biancastro, da incolore fino a grigio chiaro perlaceo, come mostrato nelle Fig. 6.3.2.1, 6.3.2.2 e 6.3.2.3. Il colore della calcite nelle venature presenta colori da bianco a biancastro, fino all’incolore. Le analisi XRD hanno avvalorato che i minerali che compongono le venature di colore azzurro e bianco-grigio chiaro sono essenzialmente due, ovvero talco e calcite. Questa accesa colorazione, insolita per gli standard dell’azienda, che alcuni piani hanno presentato può essere quindi imputata alle fasi di lucidatura e verniciatura che enfatizzano una pigmentazione naturale comunque presente. Pertanto, in base a quanto detto, in alcuni casi è possibile che le venature di questo materiale lapideo mostrino un colore tendente all’azzurro dopo le fasi di verniciatura e lucidatura, che risulta difficile da osservare nelle lastre grezze. Le analisi in sezione sottile ci hanno portato alle seguenti considerazioni (Fig. 6.3.2.12 e 6.3.2.13 A, B, C, D):

- è un litotipo eterogeneo e molto fratturato, costituito da diverse fasi mineralogiche;

Carbonato di Calcio