• Non ci sono risultati.

Principali dossier oggetto di coordinamento interministeriale

CAPITOLO 10............................................................................................................................. 190

10.2 Principali dossier oggetto di coordinamento interministeriale

Il MIT è stato fortemente coinvolto nello straordinario esercizio di identificazione di potenziali interventi per l'applicazione della cosiddetta "clausola degli investimenti" per l'anno 2016 che prevede la possibilità, sulla base di un processo di negoziazione avviato con la Commissione europea, di escludere dal rapporto debito/PIL gli investimenti con un chiaro e dimostrato valore aggiunto europeo e una forte capacità di spesa. Sono state quindi necessariamente raccolte informazioni sui diversi investimenti previsti in numerosi programmi comunitari: FESR - Fondo europeo di sviluppo regionale, Fondo europeo ESF- sociale, FEASR - Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale, FEAMP - Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca, programmi a gestione diretta come il CEF – Connecting Europe Facility 2014/2020, YEI - Youth Employment Initiative ed il FEIS – Fondo europeo per gli investimenti strategici. A tal fine, sono stati selezionati 214 progetti nel settore dei trasporti a cui corrisponde un importo di spesa nazionale globale di circa 2,4 miliardi che contribuisce per il 57% del totale dell’esercizio.

Cambiamenti climatici, energia ed economia circolare

Riduzione di emissioni CO2 nei settori economici non regolati dal sistema ETS (non ETS ovvero Effort Sharing-Regulation-ESR)

191

Nell’ambito degli impegni sui cambiamenti climatici di riduzione delle emissioni di CO2, assunti anche a valle dell’Accordo di Parigi, sulla proposta di regolamento che disciplinerà i settori non sottoposti al regime ETS, (denominata sinteticamente come ESR e che sostituisce l’omonima Decisione del 2009), il Dipartimento ha assunto – a valle di una deliberazione del CIAE nella sua seduta del 27 settembre 2016 - una posizione di coordinamento, congiuntamente agli Uffici del Vice segretario generale. In particolare per quanto riguarda il tema della de-carbonizzazione. L’Amministrazione competente, il MATTM, ha (parallelamente) istituito un tavolo tecnico interministeriale alla quale ha partecipato anche il DPE.

Il risultato di questo lavoro congiunto ha portato alla redazione di un testo consolidato finale ( “Position paper su ESR e LULUCF”) che definisce le linee negoziali generali sui regolamenti ESR e LULUCF, condiviso a fine anno con tutte le Amministrazioni interessate.

Proposta di modifica della direttiva ETS che regola la di riduzione delle emissioni nei settori industriali, ETS e attuazione dell’attuale direttiva ETS

Il DPE partecipa, con un suo rappresentante, sia alle attività del tavolo tecnico interministeriale finalizzato all’esame delle varie proposte negoziali per il dossier in fase ascendente presso l’Amministrazione competente (MATTM) sia a quelle del Consiglio Direttivo del Comitato nazionale per la gestione dell’attuale direttiva ETS. Per quanto riguarda la fase ascendente, il tema è stato anche trattato come punto informativo nella riunione 20 aprile 2016 del CTV e in quella del CIAE del 27 aprile 2016 – in cui si è raggiunta una posizione nazionale sul tema. La complessità e le implicazioni economiche del tema non hanno permesso di finalizzare il dossier durante la Presidenza slovacca dell’UE . La presidenza maltese continuerà i lavori per finalizzarli auspicabilmente nel corso del primo semestre del 2017.

Una strategia quadro per un’Unione dell’energia resiliente con una politica lungimirante in materia di cambiamenti climatici (Energy Union)

La strategia in questione è stata oggetto di presentazione da parte CION a fine febbraio 2015 e, nel corso dello stesso anno, erano state annunciate alcune proposte legislative e strategie (regolamento sulla sicurezza dell’approvvigionamento di gas naturale, regolamento sullo scambio di informazioni inerenti gli accordi intergovernativi in tema di energia, strategia sul GNL, strategia sul raffrescamento e riscaldamento). Il Dipartimento ha inserito il tema di una strategia quadro per un’Unione per l’Energia nella riunione CTV del 29 gennaio 2016 come punto informativo e di aggiornamento sullo stato di attuazione della strategia da parte del MISE, Amministrazione competente. Oltre al pacchetto c.d. “winter package” di febbraio 2016, a fine novembre è stato presentato il secondo pacchetto invernale denominato “Energia pulita per tutti gli europei” che intende guidare l'Unione verso una transizione energetica pulita, avendo come obiettivi principali la priorità dell'efficienza energetica, della leadership mondiale nel settore delle energie rinnovabili e della tutela dell'interesse dei consumatori.

Strategia “Chiudere il cerchio – Un piano d’azione per l’Economia circolare”

La Commissione europea nel dicembre 2015 ha presentato la comunicazione “Circular Economy” che si basa sul principio che il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse debba essere mantenuto quanto più a lungo possibile e la produzione dei rifiuti debba

192

essere minimizzata. In questo modo sarà possibile limitare l’utilizzo di materia, massimizzando al contempo il recupero di materia dai rifiuti (materie prime secondarie) purché ciò avvenga nel rispetto della salubrità dei prodotti che con essa si realizzeranno.

Il tema è stato posto all’ordine del giorno del CTV del 18 maggio 2016 con presentazioni da parte del MATTM (Amministrazione competente) e del MISE (una delle Amministrazioni interessate). Il MATTM ha seguito a Bruxelles la discussione sulle modifiche delle direttive sui rifiuti che sono una parte strategica di questo tema, istituendo anche un tavolo interministeriale riunitosi una volta nel mese di giugno. Alla riunione del CTV di maggio ha partecipato anche il Vice segretario generale pro tempore, che – attraverso un’iniziativa sperimentale parallela sulla circolarità dei prodotti – sosteneva la grande importanza di tale approccio che ha un grosso impatto sull’industria. Il CTV, dopo ampia discussione istituiva di un tavolo interministeriale congiunto (DPE-Vice segretario generale) sul tema. Le attività di discussione sulle proposte dei rifiuti non si sono concluse con la Presidenza slovacca e quindi sono state trasferite alla Presidenza maltese.

Tematiche trattate nei Consigli UE Affari Generali, Affari esteri e Affari economici e finanziari

Il Governo ha svolto attività di monitoraggio delle iniziative – legislative e non legislative - relative alle tematiche trattate nelle formazioni o sessioni del Consiglio UE Affari generali, Affari esteri e Affari economici e finanziari, seguendone gli esiti. L’attività ha comportato la predisposizione ed elaborazione di documenti di posizione, di discussione delle tematiche orizzontali.

In questo contesto il Governo segue da vicino le attività connesse a:

- Macroregione Adriatico-ionica. Il Governo è stato coinvolto, per il tramite della Cabina di Regia Nazionale, nella partecipazione italiana alle attività della Macroregione Adriatico-ionica. La Cabina di regia è assicurata dal Dipartimento Politiche Europee insieme a Ministero degli esteri e al Dipartimento per le politiche di coesione. A seguito del lancio della Strategia nel giugno 2014 i gruppi di lavoro, nazionali multilaterali, sono stati impegnati nel consolidamento della struttura di governance; nel passaggio alla fase operativa attraverso l’individuazione di progetti e di risorse finanziare per la loro realizzazione; nella predisposizione di modalità di intervento che consentano di affrontare la sfida dell’emergenza migratoria. Per l’Italia la strategia macroregionale Adriatico-ionica fornisce opportunità per rilanciare la centralità del Mediterraneo (anche in coincidenza con la subentrante presidenza maltese dell’UE). Inoltre vanno valorizzate le sinergie con l’agenda del processo di Berlino per i Balcani occidentali, di cui l’Italia deterrà la presidenza nel 2017 (Summit a Trieste a giugno).

- Unione per il Mediterraneo. Dossier di Competenza del Consiglio Affari esteri che il Servizio segue in considerazione delle forti contiguità con altri temi di interesse del servizio, quali le politiche energetiche dell’UE; gli impatti sulla stabilizzazione regionale, i contributi che può fornire per una risposta all’esigenza migratoria nella misura in cui sostiene investimenti nelle regioni di origine e transito dei flussi migratori in linea con la proposta italiana di un

“Migration Compact” e l’External Investment Plan. Il DPE ha organizzato di concerto con il MAECI ed ospitato riunioni degli stakeholder per il lancio e l’avanzamento dei vari progetti sulle tre piattaforme: Rinnovabili\Efficienza

193

energetica; Gas naturale e Mercato regionale dell’elettrica. Nel mese di dicembre 2016 si è tenuta al MAECI la ministeriale energia UpM che ha visto l’adozione di una dichiarazione congiunta.

- Rule of Law. La definizione di meccanismi istituzionali per la promozione dello Stato di Diritto negli Stati membri è un dossier di pertinenza CAG. Sebbene i Trattati già definiscano strumenti a tutela dello Stato di diritto (art. 7 TUE) questi hanno lo status di meccanismi di ultima istanza. Per questo motivo la presidenza Italiana ha promosso l’istituzione di meccanismi preventivi, quali l’esercizio di un monitoraggio periodico dello Stato di Diritto, il c.d. “dialogo annuale”, suggerendo di tenere un dibattito con cadenza regolare su temi specifici legati alla Rule of Law. L’Italia ha mantenuto un’azione di sostegno all’iniziativa anche successivamente al semestre di presidenza. Nel corso del 2016 si è discussa, da ultimo al CAG di novembre, la proposta di trasformare l’esercizio in un peer reviewing.

- Capital Markets Union. Dossier di Competenza ECOFIN che il Servizio segue per i rilevanti impatti che la strategia, lanciata con il Libro Verde «Costruire un'Unione dei mercati dei capitali» ed il successivo Piano d’azione, ha sulla stabilizzazione del sistema finanziario europeo, e quindi italiano. Il completamento delle circa 30 azioni contenute nel piano tra legislative e non legislative è previsto per il 2019. Insieme ad altri importanti dossier finanziari, quali l’Unione Bancaria, l’Unione del mercato dei capitali fa parte del progetto di rafforzamento dell’Unione Monetaria ed Economica (EMU), un progetto di carattere

“istituzionale e politico”, che costituisce una priorità dell’agenda dell’Unione europea già dal 2012 (vedi: Conclusioni del Consiglio europeo dell’Ottobre e del dicembre 2012, il Blueprint della Commissione europea del 28 novembre 2012 ed il documento «Towards A Genuine Economic And Monetary Union» del dicembre 2012), rilanciato con il Rapporto «Completing Europe’s Economic and Monetary Union» del giugno 2015 dal Presidente della Commissione Europea J-C. Juncker, insieme al Presidente del Consiglio Europeo D. Tusk, al Presidente dell’Eurogruppo J. Dijsselbloem, al Presidente della BCE M. Draghi ed al Presidente del Parlamento europeo M. Schulz.

- QFP. La Commissione europea ha presentato, il 14 settembre 2016, una proposta di riesame di medio termine sul funzionamento del Quadro finanziario pluriennale (QFP) UE 2014-2020, accompagnata da una proposta legislativa di revisione del regolamento del QFP e di modifica delle regole finanziarie applicabili al bilancio UE e alla gestione dei suoi programmi operativi. La revisione del regolamento sul QFP è finalizzata ad incrementare la flessibilità di bilancio e la sua capacità di fronteggiare eventi imprevisti; le modifiche alle regole finanziarie sono improntate alla semplificazione delle attuali norme e ad un maggiore orientamento ai risultati. Il negoziato su tale riesame/revisione del QFP dovrebbe concludersi nel corso del 2017. Il Governo sostiene l’impianto generale della proposta della Commissione europea, che prevede un rafforzamento di alcune aree e programmi di spesa strategici per l’Italia e destinati alla crescita e all’occupazione, nonché alla gestione del fenomeno migratorio, sia nella sua dimensione intra-UE che esterna. Il governo sostiene altresì le proposte della Commissione sull’aumento della flessibilità del bilancio e sulla semplificazione delle regole finanziarie e di gestione dei programmi. Il negoziato in corso nel Consiglio negli ultimi mesi del 2016 ha però modificato

194

sostanzialmente la proposta iniziale, in senso contrario alle posizioni italiane, tanto da indurre il governo a mantenere una riserva d’esame sulla proposta di compromesso della Presidenza.

- BREXIT. Nel corso del 2016, con un certo anticipo sulla data del referendum britannico, è stato istituito un tavolo di lavoro a guida MAECI, con la partecipazione di numerose amministrazioni per approfondire le possibili conseguenze della Brexit e preparare le posizioni italiane da rappresentare nel negoziato nel momento in cui questo venisse aperto. Il Dossier è stato più volte esaminato in sede CIAE/CTV. Come noto per l’avvio del negoziato, è necessaria una “notifica” da parte del governo del Regno Unito con la quale si comunica al Consiglio Europeo l’intenzione di recedere, ai sensi dell’art. 50 del TUE. Il governo di Londra ha manifestato la volontà di presentare tale notifica entro il marzo 2017. Su tale data pende il pronunciamento della Corte suprema britannica che potrebbe stabilire la necessità di un previo pronunciamento del Parlamento. Nel frattempo il Parlamento Europeo ha ricordato che, a norma dei Trattati, sull'accordo finale di recesso è richiesta l'approvazione del Parlamento europeo ed ha manifestato la volontà di essere pienamente coinvolto in tutte le fasi negoziali.

- Relativamente al Programma Nazionale di Riforma (PNR) il Governo, nell’attività coordinamento dell’esercizio del semestre europeo, assicurando il coordinamento degli attori nazionali coinvolti nell’esercizio, incluso Regioni e Parti sociali.

- Con riferimento all’Accordo di Partenariato Transatlantico su Commercio e Investimenti (Transatlantic Trade and Investment Partnership – TTIP) tra Unione Europea e Stati Uniti il Governo ha seguito con attenzione tutta l’attività di monitoraggio dell’andamento del negoziato TTIP nell’ambito della più ampia competenza che rientra in materia di Consiglio Affari Esteri, formato Commercio.

- Per ciò che attiene all’Economia circolare il coordinamento, anche al tavolo tecnico presso la Direzione rifiuti del MATTM, della posizione italiana sul pacchetto economia circolare, sulla base del mandato deciso in sede CIAE.

- Per quanto riguarda gli Organismi geneticamente modificati ( OGM) il Servizio ha seguito, sino all’approvazione definitiva, tutta la fase ascendente e coordinato il tavolo negoziale attivo a livello nazionale, della direttiva 2015/412, dell'11 marzo 2015, che modifica la direttiva 2001/18/, che consente agli stati membri la possibilità di limitare o vietare la coltivazione di OGM su tutto o parte il loro territorio.

- Piano europeo per investimenti esterni (EIP). La proposta di un Piano Europeo per gli Investimenti esterni, parte integrante del programma di lavoro della Commissione europea per il 2017, è stato adottata nel settembre 2016. Il piano mira a sostenere investimenti privati nei paesi del Vicinato ed in Africa. Un Fondo Europeo per lo sviluppo sostenibile, che include una garanzia per investimenti; la fornitura di assistenza tecnica per aiutare autorità locali ed investitori a sviluppare progetti di investimento sostenibili; programmi di cooperazione per migliorare il contesto economico-politico nei paesi di destinazione del programma. La proposta, negoziata in ambito CAE, è tutt’ora in fase negoziale.

195

- EFSI 1 & EFSI 2. Nel quadro del c.d. Piano Juncker per il rilancio dell’economia reale (enunciato già nel discorso di insediamento), la Commissione europea ha proposto nel gennaio 2015 il Regolamento per la costituzione di un Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici, mettendo a disposizione una garanzia per investimenti a carattere infrastrutturale e di sostegno alle PMI (European Fund for Strategical Investments). Il Regolamento 2015/1017 è stato approvato ed il Fondo è diventato operativo nel giugno 2015. A circa un anno di distanza (settembre 2016), alla luce dei risultati positivi raggiunti dall’EFSI, la Commissione Europea ha presentato una proposta legislativa per prolungare il Fondo Europeo per gli Investimenti fino al 2020 e potenziare la dotazione finanziaria. La proposta è tuttora in ambito negoziale.